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Riccioli Rossi. (E pieni di S...)


di Mesx
15.03.2017    |    6.865    |    0 9.7
"G era nel panico, pronto a fuggire..."
Oggi voglio raccontarvi di un'avventura del periodo scolastico. Una di quelle rischiose che mi hanno fatto correre a perdifiato, una di quelle che si ricordano come "cazzate fatte con gli amici."
Voglio raccontarvi di E, una ragazza che era compagna di classe di una tizia che frequentavo e di cui ero davvero innamorato perso. Vi parlerò anche di lei un giorno, ma è un tasto ancora dolente.
Torniamo ad E.
E era la tipica ragazza bruttina ma con la quale avresti fatto mille porcate. Penso che un po' tutti nella vita abbiano incontrato una ragazza simile.
Lunghi capelli ricci rosso scuro, un viso piuttosto da stronza (quella che viene definita "bitchface") con un naso piuttosto sproporzionato al resto del viso che le faceva perdere parecchi punti. Inoltre non era una molto attenta al look, sempre vestita un po' a cazzo e quasi sempre truccata male.
E era ballerina, il che rendeva il suo corpo tonico da far paura. Nonostante ciò, l'unica curva davvero bella era quella del suo culo a mandolino leggermente sporgente.
Quella che andrò a raccontarvi è si la storia di come l'ho scopata, ma non da solo.
In classe con lei e con la ragazza che tutt'ora penso sia quella della mia vita, c'era anche uno dei miei migliori amici, che per comodità chiameremo G.
Un ragazzo simpatico, sempre disponibile alla battuta e molto simile a me in diversi aspetti.
Tutta questa storia è nata proprio da una sua discussione con E, durante i momenti morti delle lezioni.
Lui cercava sempre di carpire qualche dettaglio o qualche notizia che potesse aiutarmi con l'altra ragazza, ed essendo E una delle sue compagne più strette (ciò non implica che fossero amiche) lei era una fonte inesauribile di spunti sul come procedere.
E però non è mai stata una ragazza stupida, anzi...spesso e volentieri sapeva girare a suo vantaggio anche le cose più strane.
Non ci mise molto a capire che G chiedeva e parlava per conto mio quando parlava con lei.
G era tuttavia più ingenuo di me e meno attento ai dettagli. Fu proprio tramite lui che E condusse il suo gioco.
Un pomeriggio, tramite una delle solite telefonate per passarmi informazioni, G mi disse cosa lei aveva tirato fuori durante una conversazione.
"Ha detto che siamo entrambi molto carini e che non saprebbe scegliere tra noi se dovesse farlo."
Rimasi un po' stranito da quell'affermazione, ma non ci soffermammo a pensare, fantasticammo moltissimo su come sarebbe stato farsela e come sarebbe stato giusto trattarla dati i suoi modi di fare spesso scontrosi.
Passavano i giorni, la mia scalata al cuore di quella ragazza era ormai ad un punto di stallo. Dovevo sapere come sbloccare il punto successivo e averla tutta per me.
Nel frattempo, E ripeteva spesso a G quanto già aveva detto...inoltre non si scuciva ormai più di tanto su ciò che mi interessava davvero.
Tra le mille conversazioni che avemmo a riguardo, fu l'ultima a spronarci.
"Vedi che continua a menarla con sta cosa...secondo me sta cercando di dirmi qualcosa, secondo te dovrei provarci e farmela?"
Lo incitai ad andare avanti, ne valeva la pena...il suo culo era davvero un gioiello.
Passò ancora qualche giorno, G aveva mosso le sue prime pedine, ricevendo vaga positività sulle sue avance, mentre lei ormai accennava spesso a quanto volesse provare una volta nella vita una cosa a tre.
Si, E era sessualmente molto attiva da già parecchio tempo.
Quando me lo disse capii quasi subito dove E voleva arrivare, al che lo proposi a G.
"Senti, ma se la prendessimo da parte dietro la scuola e ce la scopassimo?"
"Ma sei matto? e se si mette a gridare? è una cosa rischiosissima..."
"Si, ma vedrai che non mi sbaglio. Quella ha voglia di cazzo te lo dico io."
"Ma se così non fosse? Finiremmo nella merda per tentato stupro."
"Nah, tasterai il terreno prima per vedere come va la cosa."
Ero sicuro ad un buon 90% di cosa E avesse in mente, ma quel 10% era anche troppo di rischio...servivano accertamenti sul campo al momento propizio.
"Senti, dille che vi beccate domani nella parte dietro le scale, poi vi raggiungo."
G fu abbastanza scettico al riguardo ma accettò. Era una follia...ma se fosse andata per il verso giusto sarebbe stata una botta di culo come poche se ne ricevono.
Fu così che due giorni dopo, una mattina, loro si incontrarono al posto prefissato.
Io senza farmi vedere mi avvicinai lentamente ai due, cercando di origliare il più possibile.
G stava rispettando il copione.
"Senti E, è un po' di giorni ormai che fai strani riferimenti sia su di me che su di A...ma ti piaccio davvero o no?"
"Beh si...ma non da relazione...non so se hai capito ciò che intendo..."
"Quindi...vorresti solo scopare?"
"Si...ma non solo con te...pensavo di essere stata abbastanza chiara..."
Al che feci la mia entrata, la presi da dietro e le afferrai le poche tette che aveva senza dire una parola.
G era nel panico, pronto a fuggire.
Dalla bocca di lei però uscì solo un: "Ce ne avete messo di tempo a decidervi."
Al che lei si voltò e mi baciò.
"Ommerda...sta succedendo davvero!" esclamò G.
Lei si staccò da me e baciò anche lui.
"Senti E, tu lo sai però cosa io provo per lei...non una singola parola a riguardo. Io non provo nulla per te." dissi io mettendo le cose in chiaro.
"Oh, tranquillo, tanto voglio solo essere scopata da due ragazzi che so essere ben dotati per voci che circolano...non mi interessa di avere relazioni con voi. Ora, se volete scusarmi..."
Si sfilò i leggings lasciandoli a terra e tirò su la maglia a scoprire il reggiseno.
Scosse la lunga chioma rossa in segnò di vanità e ci tirò vicino a se.
"Sono pronta, tutta per voi!" disse con tono seducente.
Io e G ci guardammo ancora increduli per un attimo.
"Ricorda le regole eh." gli dissi.
"Sissignore!"
Le regole del threesome secondo noi erano:
1 - Mai incrociare lo sguardo
2- non guardare il membro dell'altro
3 - concludere con un "Batti il pugno" per ricordarci di quel momento.
Iniziai io, tornando sulle tette e limonandola.
G nel frattempo le dava baci sulla pancia e le palpava la figa dalle mutandine.
Fu una prima fase di riscaldamento, per sciogliere la tensione. Ci fermò lei.
"Ora fuori i cazzi...vediamo se le voci vi rendono giustizia!" Non la facemmo attendere.
Infrangemmo la seconda regola per un istante, ma poteva starci.
"Wow...sono davvero grossi come speravo!"
Si inginocchiò e li prese in bocca un po' per volta, dandoci di mano su quello che non era di turno. Ci sapeva fare la troietta.
Nonostante la situazione fosse bollente, ci guardavamo spesso intorno per evitare occhi indiscreti e ci nascondemmo in un angolino un po' più buio delle scale.
Si rialzò poi in piedi e si sfilò le mutandine di pizzo rosa, scoprendo una figa un po' pelosa, ma ben curata.
"Adesso ragazzacci, voglio che me la lecchiate...a turno ovviamente!" Nel frattempo lei limonava e segava l'altro che non era giù.
La sua fighetta era molto dolce di gusto, infatti rimasi giù più del dovuto.
"Beh, sembra proprio che gli piaccia!" disse lei con G e spingendomi la testa a leccare di più.
Nessuno dei due aveva cali di prestazioni, eravamo entrambi troppo arrapati per lasciarci sfuggire l'occasione.
Quando tornai su decisi di prendere un po' le redini della situazione.
"Allora E, tutto molto carino però...è anche ora di darcela."
"Mmmmh, come sei pretenzioso...va bene! spero abbiate portato i preservativi!" Domanda inutile la sua.
Infilammo entrambi il preservativo aromatizzato ai frutti tropicali (andavano un sacco di moda quell'anno) e lei si mise a 90, in modo da poter dare la figa ad uno e la bocca all'altro.
Qui spuntò il problema.
Gridava. Troppo. Non bastava dirle che doveva fare silenzio, non le interessava minimamente!
G mi guardò nel panico di nuovo.
"Se non la smette di fare così casino ci beccano di sicuro!"
Mi fermai dal scoparla.
"E, ma che cazzo! vuoi farci scoprire?!?"
"Si! volete mettere l'eccitazione?!"
"Ma che cazzo dici? Se ci prendono siamo nella merda, porca troia! Piantala!"
Lei si rimise dritta e mi guardò con aria di sfida. "Beh, allora preparatevi a correre."
Iniziò a gridare ancora più forte simulando di essere scopata, attirando l'attenzione di qualcuno che aprì la porta delle scale sotto le quali eravamo nascosti.
"Chi c'è?!?"
"Merda!" gridai. "Correte!"
Lei rideva come una matta, raccolse leggings e mutande e iniziammo a correre nei punti più nascosti del grande parcheggio per non farci vedere. Raggiungemmo la palestra dall'altro lato del parcheggio. Fa parte dell'istituto ed è sempre aperta.
Entrammo con lei tutta felice che sculettava mezza nuda. Dio, quel culo era arte.
"Aaah, è stato così divertente! dai riprendiamo a scopare!"
Prese uno dei materassini da palestra e iniziò a trascinarlo verso gli spogliatoi. I corridoi erano larghi abbastanza per farcelo passare.
"Cristo A, è pazza..." mi disse G sottovoce.
"Minchia se lo è...però ci sa fare!" risposi.
"Si beh...ormai siamo qua, no? tanto vale godersela...da domani potremmo essere ricercati" disse lui ridendo nervosamente.
"Ehi voi due! quando avete finito di fare le checche aiutatemi a spingere sto materassino attraverso la porta!"
La aiutammo, dopodiché lei chiuse la porta dello spogliatoio.
"Aaah, qui si sta meglio!" si spogliò del tutto, lanciando i vestiti in giro per la stanza, poi si gettò sul materassino toccandosi la figa.
"Dai porcellini miei, fuori i cazzi!"
Non ci eravamo nemmeno tolti il preservativo dalla fretta con cui eravamo partiti, oltre che ci si era ammosciato. Ci spogliammo un po' e riprendemmo a toccarla.
Lei rimediò alla nostra mancata erezioni succhiando entrambe le cappelle allo stesso momento.
"Dove eravamo rimasti...ah si! G, toccava a te!" lo tirò sul materassino e lo fece sdraiare, per poi salirgli sul cazzo.
Lui la afferrò per i capelli mentre ci dava bello secco. "Godi puttana!"
Nel frattempo che si faceva scopare la figa da lui, si faceva fottere la bocca da me. Era anche per questo che non rispondeva agli insulti.
Ormai ero preso bene, le scopai la bocca tenendola salda per i capelli dopo che G li lasciò.
Andammo avanti per una mezz'ora buona, dove ci scambiammo i ruoli tre volte in diverse posizioni, schiaffeggiandola leggermente in faccia e dandole veri e propri ceffoni sul culo.
G si fermò per primo. "Io non reggo più, attendo che ci siamo entrambi." Nel frattempo si intratteneva per non perdere il ritmo.
Io la afferrai da solo a pecora, col culo bene in aria.
"Ehi E, ma se te lo sbatto nel culo?"
Lei si fece serissima in faccia. "Provaci e giuro che urlerò così forte che mi sentiranno fino in classe da lei."
"Hm, convincente."
Lo feci scivolare nel culo, afferrandola forte per i capelli. Lei gridava come una matta ma, ahimè, la sua voce non sarebbe mai bastata per raggiungere l'altro lato del parcheggio.
"M...mi fai male! stronzo!
Io le diedi uno schiaffone su quel meraviglioso culo.
"Zitta che tanto lo so che ti piace così, troietta! tutto nel culo per te!"
G rideva, era come ci eravamo immaginati di trattarla fino a quel giorno.
La girai nuovamente su quel materassino e glielo affondai in gola tenendole la testa. I suoi "Gh gh gh" quando la spingevo giù erano musica alle nostre orecchie. Ma era abituata, non accennò a vomitare nemmeno una volta.
Quando glielo tolsi rimase senza fiato per almeno due minuti buoni.
"Allora? vogliamo concludere?"
Lei si mise in ginocchio sul materassino, era ancora affaticata. "Dai, pronta!"
Ci segammo decisi. Venne prima G e poi io, riempendole tutta la faccia e i capelli di sborra. Lei la fece colare anche un po' in bocca e sulle tettine.
Eravamo tutti senza fiato.
"Woow!" esclamò lei. "G sei stato un po' meno attivo ma siete stati entrambi fantastici! A, veramente, fortunata lei se la scoperai così" disse ridacchiando.
Io e G ci scambiamo un batti pugno e ci rivestimmo.
Lei si pulì come poteva e si rivestì anche. La sua faccia aveva ancora della sborra, ma non glielo dissi.
"Sto materassino?"
"Massì lascialo qua, è pure sporco di sborra" disse lei ridendo.
"Allora E, adesso mi aiuterai con lei?"
Lei mi prese per le guance.
"Oooh sciocchino. Lei è innamorata di te da quando ti ha conosciuto!" poi si avviò verso l'uscita.
Noi la seguimmo ancora increduli dall'accaduto.
Mentre la accompagnavamo verso l'istituto lei camminava tutta impettita, noi cercavamo di coprirci come potevamo.
Incontrammo due ragazze che si dirigevano verso la palestra, di li a poco sarebbero arrivati anche altri della stessa classe.
"Mi raccomando ragazze, occhio alla sborra nello spogliatoio!" disse lei ridacchiante. Poi prese una goccia ancora restante sulla sua guancia e se la mise in bocca.
Sentimmo una voce di una prof urlare il suo cognome in lontananza.
Io e G ci demmo alla macchia. Lei andò incontro al suo destino, consapevole.
Lei, da quanto ho poi saputo da quella ragazza, è stata sospesa per 2 settimane in quanto accusata di "Atti osceni in territorio scolastico con alunni non identificati."
Fu omertosa abbastanza da non fare nomi.
Io e G quel giorno ci ritirammo a casa sua.
"Dio santo A, è stata una figata colossale! il nostro sogni si è realizzato!"
Chiacchierammo a lungo sull'argomento mangiando e bevendo.
Una cosa era certa, non ce la saremmo scordata mai.
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