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Gay & Bisex

IL MARCHETTARO - 2


di Foro_Romano
02.12.2015    |    9.445    |    6 9.8
"Ma poi puoi dargli di più, a seconda della tua soddisfazione"..."
2. Al centro del piacere

Ho un altro cliente forse un po' troppo giovane per i miei gusti, perché ha solo 30 anni, ma è un figo da paura. E' un calciatore abbastanza noto. Alto, due grandi spalle, un fisico da urlo, muscoloso e con due cosce piene da calciatore (appunto) che è un piacere unico affondarci la faccia in mezzo per leccargli i coglioni. Unico difetto (per altri non lo è ma per me si) ha pochissimo pelo, giusto quello standard al pube ed alle ascelle.
Mi trovo, comunque, molto bene con lui. Mi usa per il suo piacere (come tutti i miei clienti d'altronde) ma non trascura di far godere anche me. Da tempo mi dice che vorrebbe vedermi mentre vengo inculato da qualcun'altro. Dice che vuole provare ad osservarmi in quei momenti da angolature diverse, come se fosse un film gay. Anche per vedere quanto sono puttana e troia (non sa quanto!). Ad un certo punto parteciperebbe pure lui e io avrei due cazzi da gustare: uno in bocca e uno in culo che si alternano. L'idea di fare a tre non mi dispiace affatto. Mi ha promesso che la prossima volta porterà un amico.
Il giorno promesso è arrivato. Sono in fibrillazione perché è la prima volta che lo faccio. Anche Nonno lo è. "Quante volte l'ho fatto! Ne ho perso il numero. E' fantastico, vedrai".
Sta lì a raccontarmi una delle sue avventure a tre quando mi arriva una telefonata dal cliente. Mi dice che il terzo non vuole essere visto da nessuno, quindi vuole che Nonno se ne stia buono buono in camera sua senza provare a mettere il naso fuori e vuole che io sia bendato.
"Si, ok, d'accordo", rispondo.
"Chissà, visto che è amico suo, forse è uno molto famoso e ha paura a far sapere che gli piacciono i gay. - azzarda Nonno - Comunque... - aggiunge - a farlo bendato è molto bello. Le sensazioni le provi moltiplicate. Sei veramente sottomesso al maschio. Non sai mai quale sarà la sua mossa successiva, che posizione vorrà prendere. E' lui a decidere tutto, anzi, loro visto che sarete in tre. Bellissimo!".
Suona subito il citofono; è lui.
"Nonno, sparisci".
"Si, si, subito. E' bellissimo, è bellissimo, beato te" e si ritira nella sua camera.
Apro la porta. E' solo il cliente, che mi porta nella mia camera, mi spoglia e mi fa sdraiare sul letto".
"Quanto sei bello, cuccioletto. Mmmm mi devo trattenere", ma nella patta dei suoi calzoni già scalpita qualcosa, lo si vede benissimo. Mi benda con una fascia di stoffa nera che non mi fa vedere proprio niente e fa una telefonata.
"Qui è pronto".
Citofono. E' lui ad andare alla porta ed aprire. Sento dei passi entrare nella mia camera e chiudere la porta. Ma c'è qualcosa di strano. Forse non c'è bisogno neanche di un suo gesto e cominciano a spogliarsi, lo sento. E' vero, quando si è bendati, l'udito si acuisce e percepisco sempre più qualcosa di strano che non riesco a capire.
Il mio cliente sale sul letto e si mette vicino a me. Comincia a baciarmi su tutto il corpo. Avvicina la bocca al mio orecchio, mi sussurra "Preparati a vivere un'esperienza grandiosa" e me lo lecca. Anche l'altro mi bacia ora il fianco, ora un capezzolo e contemporaneamente mi accarezza molto delicatamente. Ma che succede! Altre mani si sono aggiunte. C'è un terzo uomo, ecco che cosa mi risultava strano. Ho un sussulto.
"Ma non siete in due".
"Stai tranquillo, piccolo. E' vero siamo in tre, ma vedrai, sarà ancora più bello. Fidati di me".
"Cazzo, quanto è bello - dice un'altro - Se è troia come dici, non vedo l'ora di scoparmelo tutto. Ho sempre sognato di fottermi un culo così" e mi stuzzica il buchino con un dito bagnato di saliva.
Il terzo è silenzioso. "E tu che ne dici?" gli domanda il mio cliente. Deve aver risposto con la testa perché non sento dirgli nulla.
Le mani, le bocche, le lingue, si fanno sempre più pressanti. Mi lascio andare. Le sensazioni che provo sono pazzesche. Mi ritrovo con un cazzo teso davanti alla bocca. La apro e quello affonda. Mmmmm com'è buono! Capisco dal sapore che non è del mio cliente, ma anche dal verso di piacere che l'uomo emette. Succhio, succhio e continuo a succhiare anche quando i cazzi si alternano.
Qualcuno mi sta leccando il buchino dopo avermi fatto piegare le ginocchia. Ci si affanna con la lingua, con le dita. Bagna di saliva lo sfintere, i peli intorno, le sue dita che poi mi infila dentro. Prima una, poi un'altra, poi una terza ancora.
"Accidenti se è aperto! Sarà una passeggiata fotterselo".
Non vedo niente ma sento tutto. Mi sento sulle nuvole, mi stanno portando in paradiso. Mi lascio andare, sono nelle loro mani, a portata delle loro bocche e dei loro cazzi.
Lo stesso mi alza le gambe e se le mette sulle spalle e, senza farmene rendere conto, mi impala con la sua mazza dura fino in fondo. Emetto un gemito più di piacere che di dolore che finisce contro il pezzo di marmo caldo che ho in bocca. Mi scopa come un forsennato godendo rumorosamente mentre gli altri due si alternano nella mia bocca affamata per un bel po' di minuti.
Poi "Ho un'idea". - Il mio cliente fa da regista - "Tu sdraiati", dice a quello che ho in bocca che si sfila ed esegue, mentre l'altro si sfila dal mio culo, poi mi prende, mi gira e mi mette a cavalcioni di quello sdraiato, mettendo in contatto il suo membro rigido e bagnato col mio buco ormai aperto.
"Adesso infilatelo dentro da solo", mi dice ma io non ho aspettato ed l'ho già fatto prima che finisse la frase. Me lo sono preso fino in fondo allargandomi da solo le chiappette ed ho cominciato a salire e scendere gemendo come la troia che sono.
Poi mi sono abbassato a baciarlo ma quello, in un primo momento, rimaneva un po' rigido e non solo di minchia. Sembrava impacciato, come incredulo per la situazione in cui si trovava. Ma poi ha ceduto e si è lasciato andare. Ha aperto la bocca e la sua lingua ha cominciato a muoversi vorticosamente assieme alla mia.
Quello che prima mi stava dentro mi si è messo davanti alla testa e ci ha appoggiato sopra i grossi coglioni menandosi il cazzo. Ho interrotto il bacio, alzato la testa ed ho preso tra le labbra la cappella. Lui mi ha afferrato la testa ed è affondato fino in gola, togliendomi il respiro per qualche secondo. Ho avuto un conato e l'ha risfilato. Ho continuato a dividermi tra il cazzo di sopra e la bocca di sotto.
Intanto il mio cliente si godeva da vicino la vista del grosso cazzo che mi penetrava. Mi allargava le chiappette, sputava saliva sul membro ogni volta che si sfilava per poi risbattermelo dentro con forza più bagnato di prima, come se i miei umori non bastassero e come se la mia apertura non fosse sufficiente.
I gemiti e le urla di tutti noi si intrecciavano come i nostri corpi assieme all'odore di sesso che riempiva la stanza. Ma le sorprese non erano finite. Per completare l'opera il mio cliente scavalcò le gambe di quello che mi scopava da sotto, puntò la sua cappella al mio foro già completamente occupato e tentò di spingerlo dentro assieme all'altro.
Lasciai quello che stavo facendo, cercai di divincolami, girai la testa.
"No, no, che fai? Non farlo. Non posso farcela. Non l'ho mai fatto. No, no, nooooo, AAAHHHHHH..." Lanciai un urlo che mi si strozzò in gola quando, vinta ogni resistenza, il suo grosso cazzo, con una spinta più forte, sfasciò il mio sfintere ed entrò gloriosamente fino in fondo.
Continuai ad urlare mentre i due presero a scoparmi con forza. Ad un certo punto i muscoli anali non fecero più alcuna resistenza e si rilassarono permettendo il proseguimento di quella doppia inculata. Da grida di dolore le mie passarono ad essere grida di piacere e presi anche ad incitarli. "Si, si, siiii, rompetemi tuttoooo... sfasciatemi il culoooo... mi piace, mi piaceee..."
"Certo che ti piace, perché sei una troia. Adesso sarai ancora di più rottainculo" disse mentre ci dava dentro con tutte le sue forze assieme all'amico.
Il terzo, rimasto per un po' allibito ed incredulo per quello che aveva visto farmi, eccitato ancora di più, completò il trio riprendendomi la testa e ricominciando a fottermela come fosse un buco qualsiasi dove scaricare le voglie. Così ero infatti ormai diventato per quei tre maschi scatenati e sudati.
Il primo a venire fu quello che mi scopava in bocca. Bevvi tutto o quasi, rimanendomi la bocca un po' impastata di sperma che andavo assaporando con gusto. Poi fu il turno di quello sotto, che mi venne dentro non potendosi sfilare neanche volendo. Mi riempì di una quantità enorme di sborra mentre io gorgogliavo rantoli che mi facevano uscire un po' di sperma dai lati della bocca e quella vista deve avergli fatto spremere completamente i coglioni. Contemporaneamente anch'io venni sui peli della sua pancia.
Quando quello finì e tutti e due continuavamo ad agitarci tra gli spasmi di piacere, anche il mio cliente non resistette oltre. Mentre mi assestava gli ultimi lunghi e poderosi colpi, aggiunse la sua crema a quella dell'amico dentro di me. Crema che, continuando quello ad entrare ed uscire a ritmo più lento, fuoriusciva dal mio sfintere distrutto e colava sulle cosce e sulle palle di quello di sotto, fino ad insozzare le lenzuola.
Siamo rimasti tutti fermi in quella posizione finché abbiamo ripreso il respiro regolare. E' stato allora che il mio cliente mi tolse la benda.
"Adesso non ti serve più".
Quando sono riuscito a rivedere sono rimasto di gelo. Quello che avevo faccia a faccia, che avevo sotto, che avevo ancora dentro, del quale ero pieno di sborra, era un vecchio amico di famiglia che mi aveva visto nascere e crescere. Era stato mio padrino di battesimo e lo consideravo quasi un mio secondo papà. Lo chiamavo Zio e mai avrei pensato che lui avesse certi gusti e né lui, credo, avesse mai pensato di me. Capii dal suo sguardo di non farlo sapere agli altri due, capii che era stato coinvolto a sua insaputa e che era dovuto stare al gioco.
Non ne feci parola mentre scioglievamo il trio. "Sei stato grandioso" mi disse il secondo uomo, "Posso tornare ancora? Vorrei fotterti ancora". "Certo che si" gli rispose il mio cliente "solo che per avere questa troia ogni volta devi dargli quello che si merita e non solo tanto cazzo. Ah, ah, ah. Il minimo assicurato è di... ma poi puoi dargli di più, a seconda della tua soddisfazione". Io annuii. "Oggi ha fatto per tre ma si merita anche di più" e mi mette in mano una cifra ben al di sopra delle tre volte. E offro io". Poi si rivolge a me. "Dovresti assumermi come manager. Vedi come ti trovo i clienti? Ma la prossima volta pagano loro. Ah, ah, ah".
Incrociai lo sguardo con Zio ma non c'era rimprovero nei suoi occhi, comprensione piuttosto. Comunque ebbi la certezza che, nonostante la situazione, lo avevo fatto godere alla grande. Chissà se anche lui sarebbe tornato.

(segue)

(Si tratta di un racconto di fantasia. Non fate mai l'amore senza il preservativo. Non rovinatevi la vita, godetevela)

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