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Gay & Bisex

UNA NUOVA FAMIGLIA


di Foro_Romano
05.02.2020    |    20.895    |    11 9.2
"Abbondante saliva gli tracimava dalle labbra rosee e sempre più umide, scorrendogli sul mento e finendo in terra o sul suo cazzetto in tiro che lui andava..."
Sono un uomo di 37 anni alto un metro e 90. Quando ero più giovane giocavo a pallacanestro ed ho un fisico asciutto e muscoloso perché in casa ho degli attrezzi ginnici e mi mantengo in forma. Mi chiamo Gilberto e vivo con mio figlio Paolo perché sua madre (che è stata sempre una gran zoccola e scoparla era sempre un gran godimento) ci ha lasciato un paio di anni fa per scappare con un giovane argentino con dieci anni meno di lei. Io mi consolo con qualche puttanella ogni tanto, maschio o femmina che sia.
Non mi faccio problemi ma non mi sento gay o bisessuale, solo maschio autentico. Sono solo attivo. Non ci penso proprio a fare il ruolo opposto. Non intendo succhiare cazzi né, tanto meno, prenderlo in culo. Non capisco che ci provano i froci a farlo. Addirittura godono a farselo aprire con dolore. Bah. Comunque, a me piace farglielo ed a loro piace subirlo, e mi sta bene così.
In verità, ho uno scopamico sin da quando mia moglie mi ha lasciato. Si tratta di Biagio, il mio vicino di casa, sposato con prole a cui, però, piace farsi sbattere alla grande dal sottoscritto. Aveva la curiosità di provare e si è fatto avanti quando ero rimasto solo. Sono stato io a sverginarlo. Ha 34 anni, sul metro e 80, peloso solo su braccia e gambe. Persino il culo è senza peli, liscio come la buccia di una mela, e questo mi è sempre piaciuto. Me lo fotto veramente di gusto quando succede. Ho un cazzo piuttosto grosso ed ormai lui ci si è abituato. Lo prende con facilità ed a me piace vederglielo entrare ed uscire dal buco, mentre mi incita ad andare più veloce.
Da un po’ di tempo, però, gli è venuta anche la voglia di fare l’attivo ma con me non c’è verso. Dice di essere bisessuale e di voler scoparsi anche i maschietti. Gli piacciono giovani, adolescenti, ed anche a me stuzzicano così siamo andati in giro a rimorchiarne qualcuno affamato di cazzo maturo. Li abbiamo portati a casa mia e li abbiamo fottuti per ore in tutti i buchi. Li abbiamo riempiti di cazzo e sborra a volontà (di tutti, naturalmente) e sono andati via più che soddisfatti ed a gambe larghe. Più di una volta li abbiamo inculati insieme, in una doppia. Per alcuni era la prima volta che lo subivano e hanno urlato come agnelli scannati, ma poi hanno goduto come matti.
In casa mia, tra quello che è successo con mia moglie e la mia innata carica erotica, c’è stata sempre la massima apertura mentale in ambito sessuale ma, davanti ad una richiesta di mio figlio, non me la sono sentita di accontentarlo. E’ venuto a dirmi che aveva capito di essere decisamente omosessuale, che gli piacevano gli uomini grandi e che io ero il suo ideale. Avrebbe voluto essere sverginato da me. Questo no, proprio no. Non che mio figlio non sia un bel ragazzo, anzi, ma di scoparmelo non ci penso proprio.
Ne abbiamo parlato a lungo e siamo arrivati alla conclusione che si sarebbe fatto aprire da zio Biagio che, in fin dei conti, non gli dispiaceva affatto. Il mio vicino, se da una parte ne era entusiasta, dall’altra gli sembrava di mancare di rispetto nei miei confronti ma, vista l’insistenza sia da parte mia che dello stesso Paolo, ha accettato. Unica clausola posta da parte mia è stata di poter assistere senza però intervenire.
Così un giorno, mentre io, completamente nudo, ero seduto su una poltroncina, loro hanno cominciato a baciarsi lingua contro lingua. Mio figlio in punta di piedi, con le braccia al collo di Biagio, mentre quello gli palpava con forza le chiappette. Tra un bacio e l’altro si sono spogliati reciprocamente fino a rimanere nudi anche loro e Paolo gli si è inginocchiato davanti. E’ rimasto per un po’ ad ammirare la nerchia già in tiro che l’avrebbe sverginato e ne ha respirato l’inebriante odore virile. Dopo aver appagato la vista e l’olfatto, ha provato col gusto, prendendo decisamente in bocca la grossa cappella. L’ha slinguettata tutta attorno, con gli occhi chiusi, così come il mio amico, che si godeva il piacere di una bocca giovane. Lo teneva per la testa ma senza spingergliela, ne accompagnava solo i movimenti quando ha cominciato a pompargli la minchia. Avanti e indietro, sempre con qualche centimetro in più, tra gemiti e grugniti sempre più forti.
Quando mio figlio ha cominciato ad ingozzarsene, preso dalla lussuria e incurante del fatto che per qualche secondo rimanesse senza poter respirare, allora lo forzava spingendoglielo sempre più in fondo alla gola. Ogni tanto lo lasciava libero di riprendere aria, ma subito il mio cucciolo si rituffava con voracità a pomparlo. Abbondante saliva gli tracimava dalle labbra rosee e sempre più umide, scorrendogli sul mento e finendo in terra o sul suo cazzetto in tiro che lui andava menandosi.
Il piacere era tanto e l’uomo si è seduto sul bordo del letto senza che il giovane lasciasse la presa. Così facendo, però, poté allungare un braccio per arrivare a stuzzicargli con la mano il buchino fremente. A quel punto ha alzato lo sguardo verso di me, come per chiedere ulteriore permesso e mi ha visto eccitato come una bestia che mi masturbavo la minchia, lentamente per non venire subito. Mio figlio stava per essere sverginato davanti a me e la cosa mi arrapava di brutto.
Gli ha infilato dentro il medio e Paolo mugolava, aggiungendo poco dopo anche l’indice e Paolo gemeva, poi le dita divennero tre e Paolo uggiolava. Dovetti lasciare la presa sul cazzo per non sborrare. Biagio si è sputato sulla mano ed ha spalmato la saliva sul buchetto per rimettergli di nuovo le dita dentro e potergliele girare e rigirare dentro affinché si allentassero i muscoli anali. Paolo ansimava.
L’uomo si è alzato, ha sollevato il ragazzo da terra e lo ha buttato sul letto a pancia in giù, in una posizione per la quale io potevo vedere chiaramente le belle chiappette e la faccia stravolta dalla libidine del mio adorato figliolo. Gliele ha aperte e ci ha affondato la faccia sputando e leccandogli il buchino. Il giovane è rabbrividito nel sentirsi pungere dalla corta barba e dal piacere che quella lingua gli dava. Gli si è poi sdraiato sopra con la canna dura appoggiata tra le belle collinette.
“Allora, sei deciso? Lo vuoi? Vuoi che ti scopo?”.
“Si, si, scopami “dad” e mi ha guardato.
Perché ha usato questa parola inglese? Si riferiva al fatto che Biagio era un uomo maturo o avrebbe voluto che fossi io sopra di lui? Quello non aspettava altro. Gli ha aperto le bianche natiche appoggiandovi sopra i palmi delle mani, ha puntato il glande violaceo e ha dato una piccola spinta ma Paolo stesso si è inarcato di più e quello è entrato per intero.
“Ahhh” hanno gridato all’unisono.
“Vuoi che lo tolgo?” gli ha detto il maschio, chiaramente controvoglia ma forse condizionato dalla mia presenza.
“No, no, ti prego, sfondami, sfondamiii” fu la risposta. Ed è stato subito accontentato con un potente affondo che l’ha fatto entrare per metà.
“Aaahhhh”.
“L’hai voluto tu”. Altra spinta e tutto il grosso cazzo è sprofondato rompendogli il culo senza pietà. Subito ha cominciato a pomparlo con forza e, ad ogni spinta, le bianche chiappette si allargavano e si muovevano come una crema. La troietta, con la bocca spalancata, mi guardava fisso, a volte leccandosi le labbra facendomi eccitare ancora di più, come se la scena a cui assistevo non fosse sufficiente.
“Aaahhhrrrggg. Si, si… Ahiii, ahiii, ahiii”. Il mio ragazzo guaiva come un cagnolino ferito mentre veniva sventrato da quel pistone scatenato. Ma da cagnolino si è trasformato presto in una cagna insaziabile.
“Si… si… forte… più forte… trattami da troia… sono una troia… una troiaaa” ed è venuto sulle lenzuola e forse non solo una volta, mentre la monta è durata per un bel po’. Fino a quando il maschio, con un potente rantolo, si è inarcato all’indietro, gli ha farcito di sborra la pancia con un’infinità di schizzi, a giudicare dagli spasmi che aveva, e gli si è accasciato sopra con tutto il suo peso.
Non ce l’ho fatta più. Mi sono alzato e, sotto lo sguardo grato di mio figlio, gli ho ficcato in bocca il cazzo ed ho sborrato come un cavallo, facendogli ingoiare tutto.
Alla fine, tutti e tre eravamo piuttosto stralunati e svuotati, ma la vista di Paoletto con la sborra che gli colava fuori dal culo e gli gocciava dalle labbra ci ha arrapato di nuovo. Io ho preferito andarmene mentre Biagio se l’è scopato di nuovo a lungo in tutte le posizioni e venendogli ancora dentro. Adesso sono amanti fissi ma io ho perso l’uso del mio scopamico.
Circa un mese fa mio figlio è venuto a chiedermi se potevamo ospitare un suo amico di scuola che era stato cacciato di casa. Motivo? Perché i genitori avevano scoperto che era gay e, invece di parlarne ed accettarlo (in fin dei conti era pur sempre il figlio), lo avevano ripudiato e non volevano più vederlo. Gente stupida e povera di mente.
Certo, mettermi in casa un adolescente con quelle tendenze era un rischio per me e per lui ma, essendo una persona seria, mi sono ripromesso di non circuirlo ed ho accettato. Così Girolamo si è trasferito da noi ed è stata più dura del previsto perché è un ragazzo di una bellezza strabiliante: biondo, occhi azzurri, efebico e arrapante in modo pazzesco. Per di più, si fascia dentro certi jeans attillati, neri, che mettono in mostra la perfetta rotondità del suo culetto sodo e sostenuto.
Appena l’ho visto, ne sono rimasto affascinato ma sono riuscito a non fargli capire niente di quello che provavo; almeno credo. Ho cercato sempre di comportarmi più normalmente possibile ma è un mese che soffro e, ogni volta che sono solo, mi tiro un segone fantastico pensando a lui. Sembra però che lo faccia apposta, in casa, ad avere certe movenze e ad assumere certe posizioni da farmi arrapare.
Giorni fa ero in camera mia, nudo sul letto, che mi segavo lentamente ascoltando i gemiti di piacere di mio figlio e il grufare di Biagio mentre se lo ingroppava nella stanza accanto, coprendolo di insulti. Ad un certo punto ho sentito aprire la porta di casa e Girolamo che rientrava prima del tempo. Certamente si doveva essere accorto subito di quei rumori e di quelle voci che non lasciavano dubbi su quello che stava accadendo. Ho socchiuso la porta ed ho visto il mio ospite che scrutava di nascosto quello che i due porci stavano facendo. Lui li osservava e io osservavo lui senza che se ne accorgesse.
Ho visto che si andava eccitando sempre più per quella scena così pornografica. Dapprima si toccava attraverso il pantalone poi, resistendo sempre meno, si è cominciato a spogliare anche lui fino a rimanere completamente nudo. Inginocchiato sullo stipite della porta, con le chiappette che, data la posizione, si allargavano. Si stava segando e sono certo che avrebbe voluto essere al posto di mio figlio, inculato con forza, perché ogni tanto si stuzzicava il buchino con la sinistra.
Tra i guaiti del mio Paolo e la visione di quel efebo di Girolamo così eccitato, ho deciso che era ora di intervenire. Sono uscito lentamente dalla mia camera, ho allungato il braccio ed ho appoggiato l’indice al suo forellino. Si è girato di scatto dalla paura ma, quando mi ha visto, col cazzo in tiro davanti alla sua faccia, ho visto il suo sguardo offuscato dalla lussuria e, di colpo, gli ho infilato dentro il mio grosso dito.
Ha emesso un debole lamento, mi ha guardato e mi ha avvolto la cappella con le sue morbide labbra di ragazzo. Ero arrapato come una bestia. Me l’ha leccato, me l’ha succhiato, se l’è infilato in bocca più che poteva, mi pompava da gran maestro bocchinaro. Ne aveva di esperienza, eccome!
“Succhia, ragazzino… dai… così… bravo… Ti piace il mio cazzo?”
Ha alzato gli occhi ed ha annuito con la testa senza perdere il ritmo.
“Sai? Mi sei sempre piaciuto, sin dal primo momento”.
Si è staccato un attimo. “Anche tu. Mi sarei dato subito a te, se non ci fosse stato il rispetto per Paolo”.
“Anche a te piacciono i ‘vecchi’ e i loro cazzi, come a lui”.
“Si e tu in modo particolare, coi tuoi baffi, le tue tempie brizzolate e tutto questo pelo”. Ha allungato il braccio per agitare la mano sul mio torace.
“Penso che andremo molto d’accordo noi due. Vuoi il mio cazzo? Guarda com’è duro. Vuoi che ti scopo?”
“Si, ti prego, scopami. Sbattimi questo meraviglioso cazzo nel culo. Usami come una troia”.
“Sicuro, ti farò diventare la mia fottuta troia. Adesso riprendi il lavoro di bocca e bagnalo bene con la saliva. Sarà meglio per te, perché ti farò molto male, credimi”.
Non se l’è fatto dire due volte ed è tornato a poppare di gusto la mia succosa minchia. Meno di un minuto ed ero pronto alla monta. L’ho spinto a terra di schiena e gli ho posato un piede sopra, come nelle foto dei cacciatori con le prede. Me lo sono guardato mentre mi chiedeva sommessamente di scoparlo al più presto. Era così mingherlino! Avrei potuto schiacciarlo facilmente.
Invece mi sono inginocchiato allargandogli le gambe. Lui le ha alzate offrendomi il buchino roseo boccheggiante circondato di peletti biondi. Ci ho sputato sopra un paio di volte e ci ho affondato il cazzo con decisione. Non era certamente la prima volta che lo prendeva in culo ma le mie dimensioni non sono certo comuni. Così è rimasto a bocca aperta, senza fiato. Ha gettato la testa indietro ed ha sbarrato gli occhi con le pupille rivoltate. Ho iniziato subito a scoparlo forte ed è allora che ha lanciato un grido strozzato.
“Lo senti? Te lo senti dentro, lurido frocetto? E’ questo che volevi, puttana?”.
“Ssssiii… Ahhhh… Siiii… Dammelo, dammelo… forte… più forte… Aaahhh”.
“Prendilo tutto, troia. Ti sfondo… giuro che ti sfondo, puttana di una cagna” ho urlato mentre lo pistonavo sempre più veloce, sempre più feroce.
Il suo piccolo corpo vibrava sotto di me a causa delle poderose spinte che gli assestavo ma anche per il piacere/dolore che stava provando. Agitava la testa a destra ed a sinistra, poi si fermava un attimo ad ammirare il mio largo torace peloso che lo sovrastava, e poi mi guardava intensamente con gli occhi lucidi ed incredibilmente ancora innocenti. Gridavamo il nostro piacere con oscenità smozzicate, che intrecciavano la mia voce greve e virile con la sua sempre più femminea e vogliosa. Preso dalla libidine, forse ho esagerato ma l’ho letteralmente sventrato.
Mio figlio ed il suo amante si sono certamente resi conto di quello che stavamo facendo e si sono infervorati ancora di più. Così, ho sentito Paolo che gemeva mentre Biagio urlava e gli esplodeva dentro.
Gilberto, che sbavava di goduria, ha allungato le mani sulle mie larghe cosce pelose, come per trattenermi dentro, ha sbarrato gli occhi e la bocca ed è venuto sulla sua pancia senza toccarsi. Ho deciso che era il momento. Mi sono abbassato, gli ho tenuto la testa tra le mani e gli ho ficcato la lingua in bocca, senza smettere di fotterlo come un animale. C’è voluto poco che gli ho dato due-tre affondi secchi, gli ho ruggito in bocca e l’ho ingravidato con potenti bordate del succo dei miei coglioni. Ed ho continuato ha farcirlo copiosamente mentre mi staccavo dalle sue labbra e mi inarcavo verso l’alto nell’apoteosi dell’orgasmo.
Da quel giorno non penso che a lui e me lo scopo ogni volta che posso, giorno o notte che sia. Lui mi dice che mi ama, che sono il suo maschio ideale e che non mi devo azzardare a lasciarlo mai. Che, in quel caso, lui si suiciderebbe. Adesso siamo due coppie indissolubili. A volte abbiamo provato a fare a quattro ma, a parte qualche bacio e qualche carezza anche intima, si finisce sempre per scopare col nostro partner, anche se ci eccitiamo nel vedere quello che fanno gli altri. Mio figlio e il suo amico di studi sono diventati veramente due cagne da monta, sempre affamate di minchia in culo e di sborra da ingoiare. Biagio ha deciso di divorziare e di venire a vivere nella nostra nuova famiglia. La verità è che tira di più un pelo di cazzo che una pariglia di cavalli da monta.

(Dedicato a PeluriaGoduria)

(Il presente racconto, essendo di carattere erotico, ha lo scopo di eccitare i nostri istinti animali ma non per questo va preso alla lettera. Le stesse cose si possono fare con le dovute precauzioni. Non fate mai sesso senza preservativo: non rovinatevi la vita ma godetevela il più possibile. Buona sega a tutti).
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