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Gay & Bisex

UN BEL LAVORO


di Foro_Romano
17.03.2022    |    9.545    |    9 8.9
"“Ma chi sono questi ragazzetti?” “Di tutti i tipi..."
“Buonasera a tutti. Oggi, per la serie “Interviste audaci”, dove gli intervistati parlano di sé senza alcuna censura, abbiamo incontrato Renzo, il porno attore italiano gay che ha avuto grande successo in America e adesso è attore principale di molti film. Per farvene un’idea, diciamo subito che Renzo è un uomo completamente realizzato. Ormai ha quaranta anni ma un fisico da fare invidia. Alto, spalle larghe, massiccio, con tanti muscoli perfettamente proporzionati, non come certi palestrati gonfi e tronfi. Pelo abbondante su braccia, gambe e petto, non come certi spennacchiati che si devono riempire di sconci tatuaggi per avere qualcosa addosso. E dire che non è mai dovuto ricorrere a palestra o piscina. Lui è fatto così per natura. Non si è mai dovuto curare più del dovuto del suo corpo che, col tempo, si è andato maturando in modo sempre più virile. Inoltre, è decisamente bello, ha una voce profonda e sensuale ed un fascino a cui nessuno sa resistere, donne e uomini”.
“Vero e sono orgoglioso della mia natura”.
“Ma dicci. Quando hai deciso il tuo indirizzo sessuale?”
“Beh. Delle donne mi sono stancato presto, preferendo i maschietti giovani, teneri e delicati, specialmente quelli alle prime armi (sessualmente parlando) da svezzare. Corpi da coccolare teneramente tra le braccia e da sventrare selvaggiamente a colpi di cazzo. Istintivamente, mi piacciono particolarmente quelli adolescenti, da poco maggiorenni ma che dimostrano meno della loro età”.
“Hai avuto difficoltà nel trovare i partner?”
“No, non è stato mai difficile trovarne. Li attiro come la carta moschicida, forse perché ammaliati dal mio fascino di uomo maturo, sicuro di sé e della mia prestanza”.
“Ma tanto sesso non ti stufa?”
“No, anzi. Ne sono malato. Sono sempre stato affamato di sesso e questo mi ha permesso di possederne tanti e molti ne ho anche sverginati. Naturalmente erano consenzienti, intendiamoci. Adoro fottere senza risparmiarmi piccoli frocetti ‘in nuce’ che gemono, gridano e si dimenano sotto di me mentre gli infilo il mio grosso cazzo nelle loro tenere carni, fottendoli a raffica. Minuti e indifesi che soccombono volentieri alla mia forza scatenata”.
“Insomma, sei sempre eccitato e pronto alla pugna erotica, come si dice”.
“Si, certo. Me ne sono fatti e rifatti a centinaia, ma non mi bastano mai. Proprio per questa mia natura, un giorno l’è venuto a sapere un produttore di pellicole hard gay che mi ha immediatamente preso a contratto. Ormai, da anni, sono un famoso porno divo ed i ragazzetti accorrono a frotte ai provini nella speranza di essere prescelti per recitare con me. Beh, recitare è una parola grossa. Devono solo lasciarsi aprire le gambe e le chiappette per essere penetrati da quel daddy fantastico che, fino ad allora, viveva nei loro sogni più segreti”.
“Ma chi sono questi ragazzetti?”
“Di tutti i tipi. C’è chi, per essere pronto al momento del provino, fa più esperienza possibile nei parchetti di periferia prendendolo in bocca e nel culetto da uomini sposati che vogliono sentirsi ancora giovani. Chi, nel privato, si infila di tutto su per lo sfintere e chi, incoscientemente, si presenta puro e immacolato alla prova, ben sapendo quello che dovrà “subire”.
“Insomma, alla tua età (che i giovani definiscono già vecchio) non hai problemi”.
“Non devo più spostare nemmeno un dito per averli ai piedi (e sotto la mia mazza) e di questo ne sono e sarò sempre grato al mio produttore, che mi fa guadagnare tanti soldi con questo lavoro assolutamente appagante. Ovviamente, di conseguenza, di soldi ne fa tanti anche lui. Ciao Bruce”.
“Qualcuno dei tuoi colleghi ti sta particolarmente a cuore?”
“Beh, si, molti ma… Forse quello che mi attizza di più è Austin. Con quel suo aspetto sempre infantile, quella sua evidente voglia di farsi fottere da uomini molto più grossi di lui, dai loro cazzi grossi, con quei suoi lamenti spontanei mentre lo fa… E’ insuperabile”.
“Cosa stai girando in questo momento?”
“Adesso sto preparando un film, che dovrebbe intitolarsi “Soddisfare il maschio”, dove interpreto un milionario che ospita sul suo lussuosissimo jacht un gran numero di giovani pescatori dei porti visitati, senza parlare dei mozzi e del personale di bordo. Tutti passano per il mio cazzo sempre duro. Le diverse scene e situazioni si susseguono senza sosta fino al gran finale, con un’orgia dove io e due miei amici scopiamo in tutti i buchi, senza pietà, una decina di loro, i più fortunati. Almeno questa è la bozza di sceneggiatura, il cui titolo provvisorio è “La stagione dell’accoppiamento”.
“Immagino che i ragazzi passino prima un provino”.
“Si, certo. Al provino, ognuno deve raccontare di sé, la sua età, da dove viene, da quanto tempo sa di essere omosessuale, che esperienze ha avuto, se è convinto di quello che gli si chiede. Poi lo si mette alla prova fornendogli un cazzo da leccare e spompinare, non sempre fino all’orgasmo. Dipende da come lo fanno, se lo sanno fare bene, oltre naturalmente alla loro bellezza e alla loro fotogenia. Alcuni sono più spigliati, altri rimangono imbambolati davanti ai cinque giudici, compreso naturalmente me e Simone, il regista. A proposito, anche lui è italiano, di Salerno”.
“Ma, dimmi la verità, prima di iniziare le riprese, qualcuno di voi giudici se li spupazza in privato?”
“Al provino no, mai. Il cazzo che devono lavorare è di qualche altro attore della produzione”.
“E fuori dalle telecamere?”
“Beh si, può capitare che ci scegliamo qualcuno di loro per passare la notte, anche per misurare quanto la loro performance è realistica. Non tutti poi saranno sul set. Ah, naturalmente quelli vergini non saranno mai scopati prima. Dovranno essere molto veritieri quando saranno sverginati al momento delle riprese”.
“Qualcuno di loro ti è rimasto particolarmente impresso?”
“A parte Austin, dici?”
“Per la verità uno c’è stato. Pensa che mi capita di ricordarlo spesso quando mi tiro una sega”.
“Come, con tutto quello che fai sul lavoro, ti tiri anche le seghe?”
“Ti ho detto. Non posso fare a meno di venire più volte al giorno”.
“Quante volte vieni al giorno?”
“Da un minimo di dieci fino anche a venti”.
“Ogni giorno?”
“Si, si, ogni giorno”.
“Ti sei mai fidanzato? E il tuo fidanzato riusciva a soddisfarti così tante volte?”
“Si, lo sono stato tre volte ma ogni volta non è durata più di una settimana. Sono tutti scappati a gambe larghe (non levate) col buco spanato”.
“Raccontaci di quello che ti è rimasto impresso”.
“Era un ragazzino delizioso. Tenero e dolcissimo ma con tanta voglia di scopare. Era vergine di culo ma non di bocca. Quando mi spompinava mi guardava dal basso con il suo viso angelico ed innocente, con i suoi occhi verdi luminosissimi, accesi dalla passione… Tutto in contrasto con l’immagine del mio cazzone che gli scopava la bocca, che entrava e usciva da quelle labbra morbide, su cui roteava la lingua velocemente… Non mi ci far pensare che mi sbrodolo nei pantaloni”.
“E’ sei riuscito a resistere?”
“Macché, con lui sono venuto subito. La scena prevedeva un pompino con schizzi sulla faccia alla fine, invece gli sono venuto subito in bocca e lui ha ingoiato di gusto. Sicché abbiamo dovuto ripetere la scena e, questa volta, il bocchino è durato più a lungo ed è finito come previsto”.
“Quindi la prima volta è stata tagliata”.
“No, non si butta niente di quello che è venuto bene. Poi non è finita lì”.
“Cioè?”
“Subito dopo c’era la scena in cui lo sverginavo. L’ho accarezzato per tutto il corpo liscio come il velluto. Lui gemeva dal piacere e a me è tornato subito duro”.
“Subito dopo due sborrate?”
“Esatto. Dalle carezze sono passato a leccarlo tutto. L’avevo messo a pancia sotto e gli ho leccato tutta la schiena. Mi sono sdraiato sopra e lui ha girato la testa e mi ha leccato l’ascella. Sono sceso a leccargli il buchino, afferrandogli a piene mani le chiappette e allargandogliele. Ci ho sputato sopra e lappato per un po’ per insalivarlo bene. La sua voglia è salita alle stelle (e anche la mia, ad essere sincero). Avevo il cazzo che stava per esplodere quando il regista mi ha detto di metterglielo dentro. Quindi ho ripreso fiato, gliel’ho puntato sul buco e, lentamente, gliel’ho aperto infilandoci la cappella. Gli ho spaccato il muscolo. Pensa che ne ho sentito chiaramente la rottura, ma lui ha emesso solo un piccolo gridolino. Mi ha confessato poi che era pronto al gran dolore ma, forse per la grande voglia, ne ha sentito molto poco”.
“Poi?”
“Poi, sempre lentamente gli sono entrato dentro fino in fondo, fino a fargli sentire i peli delle palle e mi sono fermato per farlo abituare alle mie non piccole dimensioni”.
“E lui non ha reagito?”
“Non si è mosso ma ha fatto un urlo ed è rimasto a bocca spalancata come se gli mancasse il fiato. Io ho cominciato a martellarlo sempre più forte. Ha continuato gridando sommessamente, con le lacrime agli occhi, poi è passato ai lamenti, quindi ai gemiti di dolore ed a quelli di piacere, finché ha detto “Siiii” e allora ho cominciato a sbatterlo duramente. Godeva e mi incitava, e più mi incitava più ci davo di brutto. Non c’è niente di più bello di un ragazzino che gode mentre te lo scopi”.
“Cazzo, deve essere una scena fantastica!”
“Lo è stata anche perché, essendo già venuto due volte, me lo sono montato per quasi un’ora. L’ho preso in tutte le posizioni, con lui sempre sotto. Il buco era diventata una voragine. Finché, rimesso a pancia in giù, l’ho inchiodato al letto col mio cazzo. Ho sentito che stava venendo sulle lenzuola. Gliel’ho spinto fino allo stomaco e gli ho sparato dentro una delle più lunghe sborrate della mia vita. Non finivo più di riempirlo di sperma e mi sono lasciato andare su di lui con tutto il corpo”.
“Sarà morto schiacciato”.
“Peso cento chili ma ha retto bene. La sborra gli colava fuori, lungo le gambe. Dopo mi ha detto che ho realizzato il suo sogno di come avrebbe dovuto essere il suo sverginamento”.
“Ha proseguito anche lui la carriere cinematografica?”
“No, gli bastava quella esperienza ed ha lasciato”.
“Vi vedete ancora?”
“Lui non abita in questa città e si è fidanzato con uno importante della finanza di Wall Street, ma viene spesso, ogni volta finiamo a letto e me lo sbatto come la prima volta. Spesso, in una notte, gli sborro dentro, in bocca e in culo, anche dieci volte. Che vuoi, mi attizza ancora molto, con quella sua faccetta sempre angelica che nasconde un diavoletto scatenato”.
“E il fidanzato lo sa?”
“Si ma glielo permette perché sa anche che sono una persona importante per lui. Sono l’unica concessione. Prossimamente sposeranno ed io sarò il loro testimone. Quella sera andremo a letto insieme tutti e tre e abbiamo deciso che gli regaleremo una doppia inculata. Anche il suo fidanzato è molto focoso e quella notte lo farciremo di sborra come mai in vita sua”.
“Si deve pagare il biglietto per assistere o la stampa è ammessa gratis?”

(Il presente racconto, essendo di carattere erotico, ha il solo scopo di eccitare i nostri istinti animali ma non per questo va preso alla lettera. Le stesse cose si possono fare con le dovute precauzioni. Non fate mai sesso senza preservativo: non rovinatevi la vita ma godetevela il più possibile. Buona sega a tutti).

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