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Lui & Lei

COLF CLISTERE E FIGLIA


di gioviaf
27.08.2017    |    35.661    |    12 9.3
"“Sono grande abbastanza e posso anche dare una mano alla mamma se a lei non dispiace..."
Dopo un paio di giorni in liete occupazioni che ci lasciavano appagati e contenti, un bel giorno Anna arriva accompagnata dalla figlia Julia. “Scusi signor Gio ma oggi ho portato la mia bambina con me perché non potevo lasciarla sola in casa con quel porco di mio marito”.

Guardo bene la “bambina” che risulta una bella ragazza assomigliante alla madre nella statura ma non nel fisico. Ha le gambe lunghe che finiscono con un bel culetto piccolo ma alto e fatto a mandolino. Davanti invece delle tettine ha due foruncoli che la maglietta un po’ attillata mette in evidenza. “Non c’è problema Anna, hai fatto bene a farla venire con te. Ti terrà compagnia mentre sbrighi le faccende di casa”.

“Sono grande abbastanza e posso anche dare una mano alla mamma se a lei non dispiace. In fondo non sono più una bambina e quando la mamma non c’è le faccende di casa le posso sbrigare io”. “Ma dai! Ci mancherebbe che facessi lavorare anche te. Poi va a finire che mi denunciano per sfruttamento di mano d’opera minorile. No cara tu te ne stai lì buona buona a tenere compagnia alla mamma e basta”.

Anna sorride facendomi l’occhiolino “Lo vedi che, nonostante gli atteggiamenti da grande, il signore ha capito che sei ancora una bambina?”. Julia mi guarda un po’ piccata “E basta con questo considerarmi ancora una bambina. Va bene che non sembro ancora una donna come te e davanti sono piallata come una tavola ma ormai sono cresciuta e il mese prossimo avrò i miei diciotto anni”.

Sono rientrato da poco e quindi sono ancora vestito come quando ero uscito di casa, indosso ancora camicia e jeans non avendo avuto il tempo di cambiarmi. In compenso Anna è andata a spogliarsi in bagno lasciando, come sua abitudine, la porta aperta e continuando a parlare con me dice che oggi avrebbe stirato il bucato fatto ieri. Alla mia risposta affermativa, restando in slip e reggiseno, va a prendere l’occorrente per stirare. “Oggi fa caldo e invece dell’aria condizionata preferisco stare in libertà”.

Ormai sono abituato a vederla per casa addirittura nuda ma la figlia spalanca gli occhi vedendo la madre girare per casa, in mia presenza, indossando solo mutandine e reggiseno; non apre bocca e si limita a guardare la madre e me che dimostriamo di accettare la situazione con assoluta naturalezza come se fosse una cosa abituale.

Francamente sono un po’ seccato per la presenza di Julia perché con lei in casa non ci potremo divertire con i nostri giochini a meno che… magari in seguito, da cosa nasce cosa.

La cosa che forse farà nascere altre cose capita dopo un paio di giorni. “Signor Gio, oggi Julia sente forti dolori al pancino e, per evitare intrusioni di mio marito vorrei che facesse il clistere qui da lei anziché a casa. Non le spiace se approfittiamo del suo bagno?”. “No, figurati Anna, tu qui sei di casa, sai dove trovi l’occorrente e fai tutto ciò che occorre”.

Lei chiama Julia e vanno in bagno. Per dimenticanza o volutamente, la porta rimane aperta ed io stando seduto in tinello vedo, in fondo al corridoio, il bagno e loro due. “Spogliati che intanto preparo la sacca del clistere”. “Ma mamma, fammi almeno chiudere la porta”. “Perché ti vergogni a mostrarti nuda? Guarda che il signore non è un porco libidinoso come papà. Lui è una persona per bene e non un prepotente come mio marito”.

Lei si spoglia ed ho la conferma che il reggiseno, se lo portasse sarebbe taglia zero; il sederino invece è piccolo ma alto e fatto a mandolino, insomma un bel sederino che guardo con molto piacere. La madre la fa appoggiare al lavabo, prende un bel po’ di gel col dito che poi va a passare in mezzo alle chiappette scendendo fino al buchino che dal movimento della mano intuisco che venga accarezzato col polpastrello prima di essere infilato dal dito che entra fino in fondo. La mano va avanti e indietro e immagino il dito che sta violando quel buchino che nella mia mente vedo grinzoso e stretto ma che si allarga dolcemente sotto l’azione del dito materno.

Adesso Anna prende la cannula già unta di gel e l’appunta al sederino per poi spingerla lentamente ma decisamente fino in cima al retto. Apre la chiavetta e la sacca un po’ per volta si svuota. Anna mi chiama “Signor Gio, per favore vorrebbe venire a massaggiare la schiena di Julia mentre io tengo la cannula nel sedere? Da sola ho paura di non riuscire a fare tutto bene”. Le raggiungo e Julia stando a gambe aperte, le ginocchia leggermente flesse e il sederino in fuori si lascia massaggiare senza opporsi anzi, ho l’impressione che la cosa non le dispiaccia proprio. Vedo la cannula che sparisce fra le belle chiappette e questo mi causa un inizio di erezione. Meno male che ho ancora i jeans che nascondono tutto.

Terminata la prima mezza sacca usciamo e lasciamo la ragazza sola per svuotarsi e farsi il bidet. Quando ha finito ci chiama e si ripete la scena di prima con il dito unto di gel nel sedere e poi la cannula unta e spinta fino in fondo. Questa volta inizio subito a massaggiare schiena e fianchi e con la mano finisco sovente fino all’inizio del culetto avendo l’impressione che la cosa non la disturbi affatto. Non ci sono seguiti all’episodio del clistere e la giornata finisce così tranquillamente.

Con mia moglie ci sentiamo per telefono ogni giorno, lei mi aggiorna sulla situazione di suo padre e io l’informo sulle cose di casa; così le ho detto di ieri quando Julia ha voluto il clistere e lei mi ha informato che Anna le aveva raccontato della figlia e di come senta la mancanza di una figura paterna gentile e comprensiva in contrapposizione al patrigno che cerca ogni occasione per toccarla arrivando addirittura le mette le mani sul sedere. “Fai attenzione con la bambina, non vorrei che si infatuasse di te”. La rassicuro dicendo che farò gestire la situazione dalla madre.

Al momento però la situazione si è cristallizzata e la presenza di Julia non permette alla madre e a me di appagare i nostri sensi che sono continuamente in stato di eccitazione a causa di Anna che continua a girare per casa in intimo e la ragazzina che continua a fare domande scabrose tipo :” Ma mamma non ti vergogni a mostrarti così nuda per casa?”, e a me “Ma lei, non si eccita a vedere mia madre che va in giro mezza nuda mettendole sotto il naso quelle belle tettone e quel culetto da sballo? Io se fossi un uomo le sarei già saltato addosso per farmela di prepotenza“. A parole devo contestare le sue argomentazioni ma coi fatti devo darle ragione, infatti il mio uccello si fa spesso notare gonfiando i calzoncini corti che indosso abitualmente.

Oggi Julia comunica di avere male al ventre e, visto che la madre è occupata a lavare i vetri, chiede a me di farle un clistere. “Prima vedi cosa ne dice tua madre”, “Mamma mi fa male il pancino e visto che tu sei occupata posso chiedere al signor Gio di farmi lui il clistere?”. “Sei sempre la solita rompina ma va bene, se il signore è d’accordo fattelo pure fare da lui”. “Signor Gio, abbia pazienza ma mia figlia pur essendo grande,come dice lei, non ha ancora imparato che le cose vanno chieste a tempo opportuno. Abbia pazienza e, per favore, se non le da noia l’accontenti”.

Do la mia disponibilità ed entro in bagno per preparare la sacca e riempirla di acqua tiepida e sapone liquido per intimo e intanto Julia, che mi aveva preceduto in bagno, si è spogliata e si appoggia al lavabo aprendo le gambe, flettendo le ginocchia e tenendosi le chiappette bene aperte con le mani.

Mi ungo il dito col gel e mi abbasso dietro di lei guardando il suo buchino leggermente scuro e grinzoso e sotto la patatina con le labbra ancora chiuse e completamente depilata. Le ungo bene lo sfintere col dito e poi piano piano lo inserisco nell’ano. Sento che subito si stringe e poi, dopo la mia insistenza a entrare, cede e si allarga permettendomi di infilarle dentro il dito fino in fondo. Vado lentamente su e giù ruotando il dito per rendere il culetto dilatato e morbido e dopo un po’ tolgo il dito e lo sostituisco con la cannula, giro la chiavetta e massaggio mentre l’acqua le riempie l’intestino.

“Mmmm mi piace di più se me lo fa lei. Mamma è brava ma lei ha un tocco magico che mi piace da morire”. La sacca, riempita solo a metà, è ormai vuota e sfilo la cannula. Continuo a massaggiare la schiena e poi passo la mano davanti per massaggiare il ventre.

“Per massaggiare il pancino forse è meglio se mi stendo sul tappetino”. Si stacca dal lavabo e si mette supina allargando nuovamente le gambe e mostrandomi la patatina con le labbra gonfie e lucide di miele. Le metto la mano sul ventre per riprendere il massaggio ma dopo poco lei mi prende la mano per accompagnare il movimento ma spostandola verso il basso fino a farmi arrivare sul pube imberbe e poi sulla sua micia bagnata. “Ecco, se lei mi tocca anche lì mi piace molto di più. Mi sembra che mi faccia anche più bene”.

Ormai ho capito il suo gioco ma prima di continuare do un’occhiata verso il corridoio dove ho notato Anna che sta lavando la specchiera. La guardo negli occhi con sguardo interrogativo e lei assume un’espressione come a dire “Se lei lo chiede e a lei non dà noia faccia pure che per me va bene”.

La mia mano ormai è scesa a lisciare quella bella fichetta e il medio si sta infilando fra le labbra che, essendo zuppe di umori, mi lasciano entrare facilmente. Faccio andare il dito dentro e fuori sentendo la vagina bagnata e bollente; salgo col polpastrello e arrivo al clitoride che trovo sporgente e ben sviluppato. Dopo averlo lisciato a lungo usando un dito bagnato col miele che raccolgo dalla sua patatina, lo prendo fra indice e pollice e lo stringo dolcemente. Lei geme e sospira “Siii… cosiii…! Continui che fra poco godo”. Insisto sul clitoride tenendo due dita infilate in vagina e lei si dimena gemendo e mordendosi le labbra per non urlare il suo piacere. Finalmente ha un orgasmo che la fa dimenare tutta e poi, tornata la quiete, leva la mia mano che aveva stretto spasmodicamente fra le cosce e mi manda fuori per svuotare finalmente l’intestino.

Parlo con Anna per capire come mai abbia così facilmente acconsentito alla nostra performance e lei mi spiega che Julia è una giovane donna con le sue esigenze, che ormai non è più vergine da quando, anni addietro, in un momento di estrema eccitazione e curiosità, aveva deciso di darla a un suo cugino di poco più grande di lei. Non c’erano state conseguenze ma solo per fortuna perché sia lei che il ragazzo erano arrivati all’orgasmo e lui le aveva eiaculato dentro senza pensare al rischio di una possibile gravidanza.

“Adesso è diventata grande ma ha ancora la testa di una ragazzina che pensa solo al divertimento non importa quale e con chi. Sto cercando in tutti i modi di tenerla lontana dal patrigno che ha già detto che se la vuole fare quanto prima. Conoscendo lei e la signora ho capito che siete due persone per bene che non fareste mai del male alla piccola e allora oggi ho consentito a quel primo atto sessuale e penso che in seguito per lei sarebbe più opportuno avere esperienze con voi piuttosto che in casa col cugino o, peggio ancora, con mio marito”.

Mi dichiaro perfettamente d’accordo con lei e le dico che alla prossima telefonata con mia moglie racconterò quanto accaduto dichiarandomi sicuro che, conoscendola, lei non avrà nulla da eccepire al mantenimento delle nostre abitudini ma che sicuramente al suo rientro si inserirà nel nostro piccolo gruppo.


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