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FAMIGLIA CON PADRE CUCKOLD - FINALE


di gioviaf
13.08.2018    |    16.756    |    3 9.3
"Mi hai chiavato da dio e mi hai fatto godere come una lurida porca”..."
Coprimmo in qualche modo le nostre nudità e scendemmo nell’appartamento sottostante dove trovammo Aldo chinato sul cestone della biancheria sporca nella speranza di trovare eventuali mutandine di moglie e figlia già usate e odorose del loro profumo. Non trovò nulla, infatti le due ormai da tempo non usavano intimo e stavano sempre con le parti basse nude e a disposizione di chi volesse prendersi qualche passaggio.

“Guarda quel cornuto di mio marito che cerca le nostre mutandine sporche da annusare. Vieni qui cornutaccio di merda e annusami il culo”. Si denudò le chiappe e le offrì al marito che si precipitò ad inginocchiarsi dietro la moglie per osannare quel bel culone con baci e leccate. “Adesso basta! Non esagerare che il mio culo è riservato agli amici. Per te vedremo se resterà qualcosa e adesso levati dai piedi“. Lui ebbe per lei uno sguardo adorante e si allontanò andando a sedere in un angolo della sala.

Maria si spogliò “Bene gente, il cornuto sfigato è al suo posto da guardone e segaiolo e noi possiamo iniziare il nostro incontro con tanto sesso e tante godute”. Era chiaro che intendeva prendere la regia degli eventi infatti “Dani, vai in bagno e prendi i tubetti delle cremine, nel caso servissero, e intanto mettiti anche tu nuda che ti voglio vedere fare la porca con i nostri amici. E voi avete qualche idea di come sfruttare la mia disponibilità alle vostre porcate?”.

Si appoggiò al tavolo, si sedette sul bordo, appoggiò i piedi sul piano e allargò le gambe scosciandosi, mise le mani sulla fica aprendo bene grandi e piccole labbra e si offrì a chiunque volesse approfittare. L’interno della sua vagina era di un bel rosso corallo e dalla parte alta spuntava il clitoride che stava diventando grosso e duro. “Chi mi vuole? Qui c’è una fica bella larga e umida che ha voglia di bagnarsi ancora di più”.

Lele si chinò davanti al pube offerto e ci mise sopra il viso infilando il naso dentro la fica e strofinando la faccia in su e in giù per bagnarsela bene, poi iniziò una leccata dal buco dietro fino al grilletto usando la lingua a spatola. Era lui che adesso teneva la fica allargata con le mani e intanto la donna aveva preso in mano le tette strizzandosi i capezzoli con forza. “Porco! Me la stai mangiando, succhiami il grilletto e ficcami le dita in fica e in culo”. Lele infilò indice e medio in fica e anulare e mignolo in culo continuando a succhiare il clito ormai diventato grosso come un piccolo cazzetto.

Mi avvicinai al tavolo e la baciai in bocca facendo scivolare la lingua insalivata fra le sue labbra aperte. Limonammo per un po’ poi mi dedicai alle sue tette appoggiandoci le mani per stropicciarle e stringerle allungandole. Le prendevo nelle mani e le tiravo in su per allungarle facendo scorrere le mani e finendo con i suoi capezzoli fra pollice e indice. Li strizzavo e li torcevo con forza facendola gemere “Siii Così, tirami i capezzoli e strizzameli, anzi, succhiali e mordili. Fammi male… voglio sentire dolore”. La soddisfeci e strinsi i capezzoli fra i denti fino a farla urlare “Basta… così me li stacchi bastardo”.

Gli altri per un po’ stettero a guardare noi tre poi si dedicarono al loro piacere. Guardandoci si toccavano e si palpavano con le dita nei buchi che gradivano l’intrusione. Daniela baciava Miky in bocca mentre le stringeva il pube infilandole due dita in fica e mia moglie contraccambiava mettendone tre dita nella vagina rorida. Pino era inginocchiato dietro mia moglie e con le mani le teneva le chiappe ben aperte mentre la bocca era sul buchino con la lingua infilata dentro. Il loro gruppo si scompose e le due donne erano sul pavimento in un 69 con dita infilate nel culetto, Pino stava in piedi davanti a loro e se lo menava, poi si stese su mia moglie, che stava sopra, e, apertele bene le natiche la infilò col cazzo duro che sprofondò nel suo intestino fino ai coglioni. Iniziarono così un trio che mi distrasse un attimo ma che subito abbandonai per salire sul tavolo, inginocchiarmi e infilare il cazzo nella bocca aperta di Maria che lo reclamava e che iniziò a leccarlo e a succhiarlo con maestria.

Maria mi stava facendo un pompino coi fiocchi, prima leccava dalla cappella ai coglioni poi si infilava il cazzo in bocca facendoselo arrivare in gola e intanto succhiava come una idrovora. Mi stringeva le palle fino a farmi male e poi allentava la presa e le carezzava dolcemente. Si sfilò il cazzo dalla bocca per riprendere a leccarlo e a ripassare la lingua dalla punta fino alle palle; l’ultima volta andò oltre e mi leccò anche il buco del culo infilando poi la lingua e riempendolo di saliva.

Adesso aveva ripreso il pompino interrotto e succhiava andando avanti e indietro con la testa ma ci fu una variante: un dito mi titillò il buchino, poi forzò lo sfintere ed entrò tutto scopandomi e allargando il buco girando il dito intorno col movimento di fare la polenta. Quando fui ben aperto e ammorbidito il dito fu tolto e adesso ne avevo due che mi ravanavano dentro; le sfilava e poi le infilava facendole ruotare poi aggiunse un terzo e cominciò a scoparmi con le tre dita. Le sentivo bene e ne godevo sentendole togliere per poi affondarle di colpo. Devo ammettere che Maria ci sapeva fare sia con la bocca che con le dita e sapeva come trattare sia un cazzo che un buco di culo.

Lele aveva abbandonato la leccata di fica e se la stava chiavando alla grande con colpi profondi e frequenti tanto che la donna, non potendo urlare il suo piacere avendo il mio cazzo in bocca, gemeva e si dimenava andando col pube incontro alle spinte della chiavata che le aveva provocato un violento orgasmo.

Il ragazzo ansimava e andava sempre più veloce e a fondo quasi volesse sfondare quella ficona bagnata di saliva e di succhi vaginali, poi dopo un ultimo affondo si fermò sprofondato nella pancia di Maria fino ai coglioni. Stava godendo. Lei si tolse il mio cazzo dalla bocca “Siiii! Così. Riempimi di sborra. Mi hai chiavato da dio e mi hai fatto godere come una lurida porca”.

Lele si sfilò e lei mi tolse le dita dal culo “Adesso vieni tu Gio! Mettilo dentro e chiavami. Fottimi a fondo. Fammelo sentire fino alla cervice. Sconquassami la fica e riempimi di sborra”.

Mi spostai e mi misi davanti a lei, vidi la sua fica con le labbra gonfie, il grilletto duro e ingrossato, un filo di sperma che iniziava a fuoriuscire e allora appoggiai la cappella alla fica spalancata e mi spinsi dentro fino in fondo. Iniziai a dare spinte violente e lei mi veniva incontro col ventre in modo che quando lo affondavo sentivo la cappella che toccava nel profondo di lei e le palle che sbattevano sulle sue chiappe.

Andammo avanti per un po’ e Maria aveva già avuto un altro orgasmo manifestato con urla e un dimenarsi frenetico sotto di me. Anch’io non ne potevo più e sentii che lo sperma spingeva per uscire, “Maria, sto venendo”, “Vienimi dentro! Fanne tanta e voglio che sia bollente e cremosa. Sei un amante perfetto e mi hai fatto godere da morire sia dal dolore quando mi hai morso i capezzoli che dal piacere regalandomi una scopata incredibile”.

Ormai il mio membro si stava diventando molle e si sfilò dalla vagina bagnatissima. Un filo di sperma stava uscendo e allora Maria chiamò il marito. “Aldo! Cornuto e segaiolo! Vieni subito qui”. Il marito lasciò la sedia nell’angolo e si avvicinò alla moglie. “Inginocchiati davanti alla mia signora fica e leccala. Non vedi che sta uscendo la sborra dei miei due amanti che mi hanno chiavato mentre tu te lo menavi? Beh, adesso leccala e bevila tutta. Fammi un bidet e non perderne neppure una goccia”.

Aldo ubbidì immediatamente e, inginocchiato in modo adorante davanti alla moglie, applicò la bocca alla fica dalla quale stava uscendo un lungo filamento della sborra lasciata dalle due chiavate unita ai succhi vaginali che la donna aveva rilasciato in grande quantità a seguito dei ripetuti orgasmi.

Eravamo tutti intorno alla coppia. Ci tenevamo uniti fianco a fianco con le mani impegnate a toccare e a palpare distrattamente, più per abitudine che per desiderio. Eravamo veramente spompati e solo la scena altamente erotica manteneva la curiosità che altrimenti sarebbe scemata.


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