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LA VITA IN UN PICCOLO PAESE - 15


di gioviaf
09.09.2018    |    12.003    |    0 8.6
"Sarebbe stato bello se con questa atmosfera noi quattro avessimo potuto fare gli svergognati quali siamo”..."

Quando Rosalia venne dimessa dalla clinica era ancora debole e venne sistemata in una camera al piano di sopra dove i rumori della casa si sentivano di meno. Quando tutto fu a posto Olimpia, in presenza di Bertrand, le disse che si era fidanzata con il figlio della proprietaria della camiceria Brou. Rosalia non fece alcuna obiezione ma si lamentò quando la figlia le comunicò di avere invitato il fidanzato e la sua futura suocera a farle visita. Non era il giorno adatto e non si sentiva presentabile, tuttavia le toccò accettare e con poca grazie ricevette Simona Brou e rivolse un pallido sorriso a Guido. “Olimpia fai tu il necessario e fai in modo di ricevere bene la signora Brou e suo figlio; io mi sento debole e ho voglia di dormire”.

I quattro scesero nella sala, Olimpia preparò la tavola e servì del vino. Bertrand guardava spesso Simona che non aveva mai avuto occasione di vedere così da vicino e mentalmente faceva il paragone tra Rosalia e la bella bionda. Dal canto suo Simona esaminava Bertrand giudicandolo un uomo bello e vigoroso e comprendeva perfettamente ciò che era avvenuto quando era rimasto momentaneamente vedovo a causa dell’operazione di sua moglie.

Intanto Guido e Olimpia si sbaciucchiavano come fanno gli innamorati e anche un po’ di più tanto che Bertrand intervenne per invitarli a comportarsi più correttamente. Olimpia reagì freddamente: “Quando eravamo soli non facevi tante storie. Il signore aveva bisogno di chiavare ed avendo sua figlia sotto mano…; è vero che io aspettavo quel momento e sapevo che trovandomi sola con lui sarebbero accadute delle cose, era quello che desideravo”. Simona si rivolse a Bertrand ridendo “Lasciate stare, capisco che vogliate che Olimpia sia vostra ma lei è una graziosa e saggia ragazza tanto che anch’io sono un po’ innamorata di lei come lo sono di Guido. Non ho paura a confessarvelo, non vi sono amori così benefici come gli amori colpevoli, l’incesto è un pepe straordinario”.

Simona posò una mano sulle cosce di Bertrand, “Andiamo. Rasserenatevi e soprattutto lasciate perdere la gelosia perché nulla è finito. Ci sono due condizioni per questo matrimonio, Guido continuerà ad occuparsi di sua madre ed Olimpia rimarrà per voi la deliziosa piccola femmina che conoscete”. Bertrand sorrise, posò una mano su quella di Simona stringendola con forza. “Beviamo un bicchiere. Servici da bene mia cara”. Olimpia s’indaffarò attorno alle bottiglie, riempì i bicchieri e tutti bevvero. Si sarebbe detto che avessero tutti voglia di essere allegri.

Quando ebbero vuotato i bicchieri Olimpia si sedette sulle ginocchia di suo padre, gli mordicchiò un orecchio e poi gli diede la sua bocca. Dopo, riprendendo a respirare dopo il lungo bacio gli chiese “Non va bene così? Simona ha voglia di continuare con Guido come noi due. Ah! L’idea che siamo in quattro in questa stanza con le stesse idee mi fa riscaldare il sangue, e tu, Simona?”. L’interpellata sorrise, scostò la sedia e andò vicino a Guido prendendolo fra le gambe. Poi mise una mano sui suoi pantaloni al posto giusto. Di fronte Bertrand guardava i grossi seni bianchi quasi usciti dal corpetto, comprendendo quello che poteva provare Guido.

Olimpia chiese “Guido erige, Simona?”, “E’ una barra di ferro, una buona cosa mostruosa”, “Come quella che io ho sotto le natiche. Erige tanto che si direbbe un obelisco. E tu? Sei già bagnata la sotto?”. “Dovresti venire a sentire. Sai quanto mi piace toccarti e farmi toccare da te ma è pericoloso con tua madre di sopra; non si sa mai”. “Hai ragione Simona, avremmo dovuto darle qualcosa per farla dormire. Sarebbe stato bello se con questa atmosfera noi quattro avessimo potuto fare gli svergognati quali siamo”.

Parlando Olimpia si era seduta sulle ginocchia di suo padre e ad un tratto si vide che accarezzava la verga denudata. Simona e Guido si avvicinarono guardando il maneggio da vicino. Simona prese fra le mani il viso di Olimpia e l’attirò verso il suo. “Viziosa. Viziosa e già in azione. Lasciaci vedere. La verga di tuo padre è veramente bella, diversa da quella di Guido ma sono dello stesso calibro ed hanno una grossa cappella con una fessura pronunciata. Il tuo gesto mi inebria, come masturbi bene, è un piacere vedertelo fare”.

Guido approfittò del fatto che la madre era chinata per farle scivolare una mano sotto la gonna. Le palpò le natiche poi la insinuò fra le cosce cercando di separarle. Simona era un lago e quando il figlio la toccò nel punto giusto si sentì subito come un rumore di bagnato e lei gemette e sospirò con le gote rosse. Quando si riprese commentò “Siamo dei depravati. La mia futura nuova sulle ginocchia del suo amante ed io che mi lascio palpeggiare da mio figlio che è anche il mio amante. Provo un terribile desiderio di essere chiavata fino ad annullarmi nell’orgasmo. Forse facciamo male ma non posso sottrarmi a questo ambiente che la mia piccola Olimpia ha saputo così bene creare. Ho voglia di gemere dal piacere”.

La sua mano sparì nei pantaloni del figlio e si mise a palpargli la verga denudata. Le due donne si guardarono negli occhi con un gesto di sfida. Chi masturbava meglio? Ad un tratto avvenne il dramma. Si sent’ un rumore provenire dalla scala, poi un grido. Un corpo rotolò lungo la scala andando a finire ad alcuni passi dalle due coppie. Era Rosalia che rimase immobile. Tutti le si chinarono sopra temendo il peggio. Olimpia fece scivolare una mano sotto la camicia, poi alzò la testa “Il cuore non batte più. Bisogna chiamare un medico”.

Bertrand corse a cercare un dottore che quando arrivò guardò Rosalia e la esaminò bene da vicino. Poi disse “E’ caduta”. Bertrand rispose “Sì, dalla scala. Era tornata dalla clinica e si era coricata secondo le vostre istruzioni. Non so cosa sia successo. Penso che si sia alzata e che sul pianerottolo le siano mancate le forze ed è caduta. Ha fatto una caduta terribile”. “Ascoltate, Bertrand, quello che è successo mi meraviglia solo a metà. Vostra moglie soffriva di cuore ed è morta d’infarto”. Rosalia fu riportata di sopra e venne rimessa nel suo letto. Simona e Guido tornarono a casa loro non potendo essere di alcun aiuto.

Dopo i funerali la vita riprese con le solite abitudini. Padre e figlia avevano la casa a completa disposizione e ne approfittavano in ogni momento. Quando l’uomo rientrava trovava la figlia discinta e vogliosa, a sua completa disposizione per tutto quanto egli volesse farle e lui faceva la strada per arrivare a casa a passo svelto per potere prendere la figlia e godere del suo bel corpo caldo che aspettava solo di soddisfare tutte le sue voglie. Entrambi cercavano le pose più oscene e le carezze più audaci per meglio possedersi.

Un anno dopo il Vicario si trovava nell’appartamento della signorina Ross. Era nudo e allungato su una poltrona. La sua amante era inginocchiata e lo accarezzava con la bocca mentre Yvonne lo toccava amorosamente con la lingua. Frequentemente interrompevano i loro giochi lascivi per bere e conversare, ormai Yvonne e l’istitutrice erano inseparabili.

La signorina Ross amava le carezza di Yvonne, le preferiva anche a quelle del Vicario il quale lasciava correre. Era a posto poiché sapeva che le due donne non gli avrebbero mai rifiutato nulla, infatti l’istitutrice non concepiva una serata d’amore senza di lui. Sapeva che a volte le due donne si divertivano fra di loro ma il lesbismo di entrambe gli piaceva e lo eccitava. Yvonne si era alzata e guardava come la sua amica succhiava il cazzo e provava un certo piacere nel fare da spettatrice. “Ora non ho che voi due”. L’istitutrice sollevò il capo interrompendo il pompino e chiese “Cosa intendi dire?”. “Ora che ci sono stati due matrimoni io sono messa in disparte. Prima ero l’amante di Simona ma ora non le servo più. Loro quattro si completano senza bisogno di persone esterne. E poi sono persuasa che Simona e Guido si corichino sempre insieme”. “Cosa?”.

“Ma sì. E’ così, lei si è sempre astenuta dal frequentare un uomo per conservarsi finchè suo figlio fosse diventato grande per sostituire il marito e adesso è la sua amante”. “Ma è sposata e pare che vada anche d’accordo col marito. Quindi la relazione col figlio sarà terminata”. “Niente affatto, anzi. Suo marito non chiede di meglio poiché è l’amante di sua figlia Olimpia. Tutto ha avuto origine quando Rosalia ha dovuto andare in clinica e adesso, dopo che è morta, avendo il campo libero si sono saltati addosso come due porci. Loro due e Simona con Guido adesso si coricano tutti nella stessa stanza in un letto molto grande e tutte le sere fanno orge scambiandosi le donne e anche Simona con Olimpia fanno l’amore fra di loro mentre i maschi le guardano eccitandosi. Guido mi chiavava bene e mi sarei anche fatta fare da Bertrand ma io sono stata messa in disparte.”

La signorina Ross abbracciò la sua amica e la aiutò a cavalcare le cosce del Vicario. Poi mise la verga nella sua vagina e quando furono bene impalati accarezzò i seni di Yvonne, ne baciò i capezzoli e si mise una mano fra le cosce mentre i due chiavano cono passione. “Forse con noi non ti va bene, Yvonne?”. Girando la testa Yvonne rispose “Meno male che ci siete voi, miei cari. Per fortuna che possiamo fare questo. Dammi la bocca, mia Ross, succhiami la lingua e dimmi che mi ami”. “Io ti adoro”. “E tu, mio caro Vicario?”, ”E’ fantastico potervi dare il cazzo a tutte e due, peccato che non possa chiavarvi insieme”.

La signorina Ross era scomparsa per ricomparire poco dopo con un “godemichè” infilato nella vagina. Il Vicario la guardò e si lasciò andare sborrando nella fica di Yvonne.


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