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Prime Esperienze

MIKY E LE GEMELLE 2


di gioviaf
20.09.2013    |    12.883    |    0 9.6
"Papà con gli zii uscirono per gli acquisti e intanto mamma spedì le gemelle in bagno per il solito clistere di benvenuto chiedendomi “Vuoi farlo anche tu? Già..."
Continua il racconto di Miky.

Crescendo le gemelle erano sempre più assatanate e non perdevano occasione per mandarmi messaggini e foto sul cellulare. I messaggi erano una specie di diario di quello che facevano tipo : siamo a letto tutte nude e ci stiamo toccando, ci manchi tanto, vorremmo averti con noi per farti godere come l’ultima volta quando hai avuto quell’orgasmo favoloso e ci hai regalato tutta la tua bagna da leccare. Non vediamo l’ora di riavere quella fica splendidamente nuda e liscia così ben esposta che dà l’impressione di essere sempre a disposizione di chi la vuole. Non vediamo l’ora di essere anche noi depilate come tutte le donne di casa. Stiamo cercando di vedere mamma quando è in bagno nuda per vedere la sua fica senza peli, speriamo di riuscire presto.

E poi ancora : finalmente ci siamo riuscite. Oggi mamma era in bagno a fare la doccia e quando è uscita per asciugarsi l’abbiamo vista tutta nuda. Ha una bella fica carnosa e tutta nuda e liscia come la tua. E’ bella la fica senza peli e non vediamo l’ora di essere così anche noi. La prossima volta speriamo di osservarla più da vicino per potere vedere bene anche il suo grilletto. Comunque mentre ci alternavamo a guardare abbiamo incominciato a toccarci nelle mutandine e siamo finite in camera nostra a masturbarci alla grande con goduta finale.

Un’altra volta : oggi ci siamo leccate in un 69 sconvolgente. Ci siamo prima leccate bene la patatina fuori, poi abbiamo allargato bene le labbra e ci siamo infilate le lingue dentro leccandoci con la lingua a spatola per poi finire sui grilletti. Ci sembrava di impazzire dalla goduria mentre ce li succhiavamo tenendoli bene in fuori schiacciando il pube appena sopra. Ce li succhiavamo che sembrava che li volessimo strappare e alla fine, dopo che abbiamo goduto una nella bocca dell’altra ci siamo abbracciate per baciarci in bocca con la lingua che aveva sapore di fica. Quando abbiamo finito ci faceva male la lingua a forza di seccare e avevamo i grilletti gonfi e doloranti. Però ci siamo divertite tantissimo e lo rifaremo spesso.

Anche quell’anno la scuola finì e come premio per la mia promozione abbi finalmente il tanto desiderato computer. Un pomeriggi papà tornò a casa con uno scatolone che conteneva l’agognato regalo ed ebbi il mio pc ultimo modello completo di cam, stampante e relativo modem di collegamento. La mia gioia che era a mille, fu solo un po’ offuscata dal fatto che papà inserì un filtro e una passward per inibire l’uso dei siti erotici e comunque per tutto quanto fosse vietato ai minori. Pazienza! Però avevo il mio pc e potevo incominciare a divertirmi. Informai subito la mia amica Anna che mi spiegò come fare a usare la cam per collegarmi con lei e dialogare a vista e usarlo per le nostre chiacchierate dopo cena, stando a letto, nelle quali ci confidavamo tutti i nostri desideri nascosti e i nostri segreti di giovani donne in attesa di diventare adulte. Parlavamo di amici ragazzi e ragazze e di come avremmo trascorso l’estate ormai arrivata. Le comunicai che le gemelle sarebbero arrivate a giorni e lei, conoscendo già le due pestifere, si disse ansiosa di rivederle. Non sapevamo ancora quanto le loro venuta di quell’estate avrebbe modificato i nostri rapporti.

Un sabato mattina arrivarono, gli zii per il fine settimana e per fare delle commissioni con papà, le gemelle, invece, per fermarsi un mesetto a fare i bagni. Papà con gli zii uscirono per gli acquisti e intanto mamma spedì le gemelle in bagno per il solito clistere di benvenuto chiedendomi “Vuoi farlo anche tu? Già che ci sono uno in più non costa nulla”. Noi ragazze andammo subito in bagno, levammo pantaloni e mutandine restando con i nostri tre culetti nudi e pronti. Le gemelle mi guardavano con invidia il pube senza i peli che nascondevano lo spacco della mia fichetta. “Zia, quando toccherà anche a noi essere depilate come Miky?” “Presto ragazze, ancora poco e penso che anche voi dovrete essere depilate per garantire una perfetta pulizia anche lì sotto”. “Speriamo che sia presto. Siamo ormai grandi e abbiamo già avuto le nostre cose e poi siamo stufe di tutti questi pelacci scuri che sono anche antiestetici. Quest’anno abbiamo provato i costumi e dagli slip esce qualche baffetto che dovremo tagliare. Allora tanto vale levare tutto, cosa ne dici?”. “Vedremo, intanto dovrò parlarne con vostra mamma e sarà lei a decidere il da farsi”.

Poi, datami da tenere la sacca con l’acqua tiepida, fece appoggiare Bea al lavabo per inserire la cannula nel culetto. In quel momento suonò il telefono e, messami in mano anche la cannula andò a rispondere per poi tornare quasi subito “E’ la vicina di sotto che mi chiede di scendere da lei per avere un consiglio per scegliere le tende per il terrazzo. Vado giù. Intanto tu che sei grande e sai come fare pensa a fare il clistere alle gemelle”. Uscita mia mamma diedi la sacca con l’acqua ad Ale e, fatte allargare bene le gambe a Bea, mi chinai per baciarle le chiappette e leccarle il buchino inserendo dentro abbondante saliva. Poi presi la cannula in bocca per insalivarla e quindi, appoggiatala al buchino che Bea teneva aperto con le mani, l’affondai fino in fondo nell’intestino per poi aprire la chiavetta ed iniziare il clistere. Si sentiva l’acqua che le entrava nel pancino mentre io glielo massaggiavo. Finiti i due litri d’acqua, sfilai la cannula, la lavai con il detergente intimo e riempii nuovamente la sacca per Ale che si era già posizionata a gambe larghe e le chiappe bene aperte. Anche lei ebbe bacini sul culetto e la mia lingua sul buchino per ammorbidirlo e poi, dopo averle infilato dentro tanta saliva, posizionai la cannula e la spinsi fino al limite del rubinetto che aprii massaggiando il pancino anche a lei per favorire l’entrata dell’acqua nell’intestino. Terminata anche quest’operazione Ale mi prese la cannula dalle mani, la lavò bene e, mentre Bea riempiva la sacca d’acqua per me, mi fece posizionare col culo bene allargato e pronto, anche io ebbi baci e leccate oltre a qualche morsetto, e poi la lingua sul buchino e tanta . saliva dentro per rendermi più ricettiva. Arrivò la cannula che mi fu introdotta tutta prima di aprire il rubinetto e finalmente sentii l’acqua che entrava in me. Anche questa volta provai il solito piacere sessuale sentendo tutto quel liquido tiepido che entrava nel mio pancino e la mano di Ale che mi massaggiava la pancia, scendendo anche ad accarezzarmi la micina, mi fecero bagnare al punto che Ale se ne accorse subito e “Bea questa porcella si sta bagnando. Vieni a sentire com’è allagata qui in mezzo. Naturalmente Bea arrivò subito per controllare e le dita di Ale furono sostituite dalle sue. La sua carezza durò poco perché dovette sedersi sulla tazza per evacuare. Alzatasi, cedette il posto ad Ale che intanto mi aveva infilato le dita nella mia patatina bagnata. Poi toccò a me vuotare l’intestino e dopo il bidet ci dedicammo al nostro passatempo preferito con baci leccate e carezza intime finchè le obbligai a piantarla e a rivestirci in attesa del rientro di mia mamma.

Quella notte dormimmo tutte e tre nella mia cameretta dove avevamo aggiunto un letto accostato al mio in modo da dormire tutte e tre insieme come al solito. Dopo le prime effusioni imposi loro di stare buone e chiamai Anna per il nostro collegamento serale. Quando iniziammo a parlare con la cam accesa le gemelle si entusiasmarono subito vedendo la mia amica già in tenuta da notte. Anche lei era abituata a dormire, come me, con canotta e mutandine e le due approfittarono per esibirsi nei loro babydoll”.

Dopo aver chiacchierato spegnemmo il collegamento e ci mettemmo a letto. Noi prendemmo la nostra solita posizione con me supina a braccia allargate e le due ai miei lati su un fianco con la gamba esterna sopra la mia e la mani di una fra le mie cosce a tenermi la fica mentre l’altra mi teneva una mano sulle tette.

Lunedì mattini mamma ci chiamò in cucina. “Ieri ho parlato con vostra mamma e abbiamo deciso che visto che voi due ormai siete grandi e avete già avuto le vostre cose, per un’igiene migliore potete essere depilate.”. Mi mandò in bagno a prendere l’occorrente e intanto fece togliere alle gemelle i calzoncini e fece sedere Ale sul tavolo facendole allargare bene le gambe. Con le forbicine tagliò i suoi peli e poi col rasoio di sicurezza passò a levare il rimanente fino a lasciare il pube nudo e liscio; la pulì con un asciugamano umido e spalmò la crema depilatoria. Mentre la crema faceva la sua funzione sui bulbi piliferi, passò a Bea che non vedeva l’ora di farsi depilare anche lei. Quando ebbe finito con Bea mandò Ale a lavarsi bene e poi le spalmò sul pube una pomata antiarrossamento. La stessa cosa fece a Bea e quando terminò ci salutò per andare in ufficio dicendo che potevamo andare alla spiaggia.

Appena arrivate in cabina trovammo Anna che era appena arrivata. Ci salutammo come al solito con un lieve bacio sulle labbra mentre le ragazze l’abbracciarono dando anche loro un bacio con lo schiocco sulla bocca. Ridendo divertita per la loro irruenza abbandonai la mia amica alle loro effusioni ed entrai in cabina per cambiarmi. Per evitare di doverci chiudere dentro avevamo messo una tendina alla porta che si tirava per poterci cambiare continuando a parlare. La tendina riparava dal collo alle ginocchia ma in modo sufficiente per la privacy. Messo il mio costume a un pezzo molto sgambato uscii, le gemelle entrarono e indossarono i loro i loro due pezzi. Anna intanto uscì anche lei col costume intero e molto sgambato come il mio.

Scendemmo alla spiaggia e ci mettemmo a parlare. Le gemelle curiose e volevano sapere tutto di Anna che rispondeva con sincerità alle loro domande. Vollero sapere se aveva il ragazzo e lei rispose che si vedeva ogni tanto con un amico di suo fratello. Allora pretesero di sapere cosa faceva con lui, lo baciava in bocca con la lingua? Le toccava le tette? La toccava in mezzo alle gambe? Insomma tutte domande molto intime e allora io per interrompere l’interrogatorio proposi di andare a fare una nuotata e, tutte buone nuotatrici, ci portammo al largo dove le due incominciarono a farsi i dispetti buttandosi sotto e giocando con noi. A un certo punto sentii una mano che mi prendeva la patatina e me la strizzava forte e subito dopo emerse la testa di Bea che rideva beata. Ricambiai lo scherzo tirandole giù lo slip del costume e così incominciammo a farci i dispetti tirando giù gli slip delle gemelle o abbassando le spalline dei nostri costumi interi per fare uscire le nostre tette. Ogni tanto sentivo una mano che mi strizzava una tetta o mi agguantava la fica con forza ed io contraccambiavo quando potevo allungare le mani su tette culetti e fichette. Improvvisamente Ale disse “Brutta stronza, ridammi il costume” Bea ridendo stava sventolando lo slip di Ale tenendosi a distanza dalla sorella pr non farglielo riprendere. Io intervenni per bilanciare le cose e sfilai lo slip a Bea mentre Anna mi prendeva alle spalle e mi tirava fuori le tette dallo scollo del costume. Poco dopo eravamo tutte con qualcosa in mostra, io e Anna con le tette di fuori e le gemelle con i loro culetti nudi e tutte che ci divertivamo a palpare tutto quello che capitava a portata di mano.

Dopo esserci divertite a lungo, tornammo a riva e, tornando alle cabine, comprammo da mangiare e da bere. Arrivate spedii le gemelle a farsi la doccia (nel nostro settore le cabine erano con doccia) mentre io e Anna preparavamo tavolino e poltroncine per lo spuntino. Sentii ridere forte e vidi Bea che veniva spinta fuori dalla doccia restando in vista nuda come mamma l’aveva fatta e dietro a lei Ale che le pizzicava le chiappette ridendo e sentenziando “Chi la fa l’aspetti”. Bea non fece una piega, anzi rimase abbastanza a lungo ferma ddandoci l’opportunità di esibirsi a noi. Intanto Anna faceva la doccia nella sua cabina e io usavo la mia poi, cambiati i costumi con i prendisole ci mettemmo a tavola.

Finito lo spuntino le gemelle proposero di fare il gioco della verità che consiste nel fare tre domande a chi sta seduto a sinistra il quale deve rispondere dicendo la pura verità. E’ un gioco simpatico ma che si può fare solo fra amici intimi coi quali ci si confida sempre. Dalla posizione Bea pose le tre domande a me. “Hai il ragazzo?” “No” “Chi ti piacerebbe avere come ragazzo?” “Mi piacerebbe avere Gio, il fratello di Anna” “E saresti disposta a dargliela?” “Se lui la volesse sì”. Restarono tutte stupite dalle mie risposte spregiudicate date senza esitare efu chiaro che avevo una bella cotta per Gio.

La mano passò e posi le domande ad Ale. “Allora hai il ragazzo?” “No” “C’è qualcuno che ti piacerebbe?” “Un ragazzo a scuola è proprio un bel fico ma quando ho provato a fargli capire qualcosa…. Niente. O è scemo o è frocio” “Allora come fai?” “Ho sempre la mia sorellina con la quale ho un’intesa perfetta e con la quale giochiamo spesso e volentieri e, tutto sommato, siamo una coppia autosufficiente in tutto. Magari diventeremo due lesbiche ma la cosa per noi potrebbe anche andare bene così”.

Toccò ad Anna rispondere alle solite domande iniziali. “Hai il ragazzo?” “Sì” “Ohoh una risposta diversa. Bene allora avete già scopato?” “No” “Ma visto che anche lui avrà le sue esigenze come lo tieni buono?” “Ci soddisfiamo abbastanza con le mani e la bocca”. Le risposte di Anna erano state corrette ma poco esaurienti e immaginai che Ale avrebbe abbondantemente approfittato per renderle più esaurienti in seguito.

Il turno passò a Bea che diede risposte simili a quelle della gemella con una variante, aveva inserito anche me nelle persone con le quali soddisfare le proprie voglie sessuali.

Andammo avanti così per parecchio e ogni risposta approfondiva le nostre voglie e le nostre aspettative. Io raccontai dei clisteri che immancabilmente mi facevano eccitare tanto che ogni volta mi bagnavo e poi dovevo calmarmi masturbandomi. Le gemelle confessarono che anche loro amavano farsi riempire il pancino di acqua tiepida e che anche loro finivano col darsi reciprocamente piacere medianti ditalini e leccate di fica. La nostra spregiudicatezza superò ogni riserbo e anche Anna si sciolse confessando che col suo ragazzo le piaceva fare dei 69 che immancabilmente finivano con lei che ingoiava le sue sborrate abbondanti e cremose mentre lui si beveva tutti gli umori di fica che lei gli regalava e che lui suggeva tanto golosamente.
Ormai la giornata balneare era finita e dovevamo rientrare. Ci lasciammo con un caldo bacio e con l’intesa che ci saremmo riviste in mail dopo cena.





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