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I MEI SOGNI 5


di gioviaf
10.08.2012    |    23.093    |    2 9.1
"Quando la rimproveravo mi diceva "Piu' tardi..."
Sospesi la carezza linguale e la sua mano si immobiliaao' sulla fica. Mi sorrise teneramente "Baciami, dammi la tua lingua in bocca". Le nostre bocche si unirono mentre i nostri ventri si cercavano.Il mio cazzo incontro' la sua mano che lo afferro', poi cerco' la mia mano e la poso' sulla sua "Tienimela mentre te lo meno". Il cazzo si impesso'. divenne ancora piu lungo e grosso, le nostre mani lavoravano in cadenza e ben presto dovetti dirle di fermarsi "Sto per sborrare". "E perche' no? Se permetti che io lo faccia perche' non vuoi farlo anche tu?" "Troppo bello ma sarebbe finito subito". "Mi somigli, non mi piace che finisca troppo presto, io mi faccio dei ditalini eterni, mi piace menarmela dopo essermi spogliata lentamente carezzandomi con gli occhi e mi piace farlo nel salotto, tutta vestita, con le mutandine che mi impicciano un poco".
Era sempre coricata sul ventre, mi misi dietro di lei, slargai le sue gambe, mi porse le chiappe rizzandosi sulle ginocchia piegate. "Mi chiavi come una cagna, porcone. Mi tratti come mi piace essere trattata con un poco di malvagit'. La malvagita' del tuo cazzo per la mia fica.Oh come mi inforni. Ti sento dappertutto nello stesso tempo, in fondo, sui fianchi, all'entrata, sui peli, sul clito. Va e viene adesso, e' tutto dentro, oh come piace alla mia fica il tuo cazzone dentro di lei, ben affondato... senti, senti come ti succhia la cappella quasi avesse una bocca".
Avevo afferrato le sue tette e il mio ventre sbatteva con violenza contro le sue chiappe. Giro' il viso verso di me, vidi i suoi occhi annebbiani, la maschera della volutta', le contrazioni che precedevano la sborrata finale."Vero che mi inculerai, caro? Oh sto per goddere... spingi in fondo... godo, sto godendo... sento tutto,la tua sborra dentro di me... cosi' dentro...ohhh, com'e' bello!!" Quando lo tirai fuori si allungo' contro di me, prese il mio cazzo tra le sue dita e si addormento'.
Da una parte c'era il peccato, dall'altra la delicatezza di Berta, la sua paura delle cose sessuali. La minima carezza la impressionava e la vaceva allontanare da me. Quando la rimproveravo mi diceva "Piu' tardi... devi aspettare e poi tutto sara' tuo. Adesso ho paura, se ti permettessi una cosa tu ne vorresti subito un'altra e poi ancora... sempre di piu' e allora dopo il matrimonio non mi resterebbe nulla da donarti". Per fortuna Tina non mi negava nulla. La sera quando riaccompagnavo Berta a casa mia suocera cercava sempre di creare le sue occasioni per soddisfare la nostra voglia.
Una sera, ad esempio, Tina era ancora alzata malgrado l'ora tarda. Sul tavolo c'era la bottiglia di cognac con i bicchieri. Ci sedemmo e chiacchierammo un po' poi Berta disse di essere stanca e di volere andare a dormire. Di colpo il mio cazzo prese a palpitare, se non me ne fossi andato prima... sarebbe successo qualcosa. Berta si decise finalmente ad andare nella sua stanza. Mi alzai e mi avvicinai a Tina. "Attenzione, deve ancora venire a dare il bacio della buonanotte. Ne ho voglia anch'io ma bisogna stare attenti". A veva ragione, dopo un po' Berta rientro', bacio' sua madre e me e poi usci' definitivamente.Quando la porta si chiuse dietro di lei Tina si sbottono' il vestito ed ebbi la visione delle sue grosse tette completamente nude, i capezzoli drizzati con arroganza. Malgrado la sua eta' mia suocera aveva delle tette meravigliose, di quelle che ispirano il desiderio senza altre complicazioni. "Non ho niente sotto il vestito. Ho atteso il vostro ritorno con la speranza che sareste tornati in tempo per...Cosa mi hai fatto Roberto, la notte nel mio letto sento la tua presenza ed ho l'impressione di sentire il tuo cazzo dentro di me, lo sento cosi' bene da arrivare a godere quasi senza dovermi toccare". Si alzo', si allontano' dalla tavola e si alzo' lentamente il vestito mostrandomi il suo ventre fino all'ombellico. Vidi il cespuglio di peli neri "Come mi piaci quando fai queste cose, Tina" "Voglio piacerti. Come ti senti nelle mutande?" Si addosso' al muro, slargo' bene le cosce e vidi la sua fica carnosa, le labbra piene e pelose, il bottone rosso ed eretto del grilletto. "Vedi? Tira anche a me".
Dalla camera di Berta non giungeva nessun rumore ma non avevo proprio voglia di andae a controllare cosa facesse la mia fidanzata. Guardare i movimenti di Tina era un piacere come se ne hanno pochi nella vita. Le sue dontorsioni. i suoi anceggiamenti, il suo modo di far scivolare la mano aperta sulla fica o sulle tette, valevano un capitale. "Ah Roberto, come sara' bello quando mi chiaverai, quando me lo infilerai profondamente facendomi un poco male con quel tuo cazzone ben duro; ah come sara' bello farmi chiavare da te mentre Berta potrebbe anche sorprenderci..." D'un colpo si sbarazzo' del vestito, si sedette sulle mie ginocchia a cosce larghe "Fammi un ditalino. Oh Roberto, metti la tua mano tra le mie gambe, menamela bene e fammi ancora godere".
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