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UNA LETTERA A LARRY


di gioviaf
02.08.2014    |    3.936    |    1 8.1
"Non voglio disturbare e proseguo..."
Buongiorno Larry, finalmente ho un poco di tempo a disposizione per raccontarti dell’altro pomeriggio al cinema a luci rosse.

Avevo due appuntamenti e sistemato il primo mi rimanevano un paio d’ore prima del secondo. Per utilizzare bene il tempo ero partito da casa già preparato, infatti invece dei boxer che uso di solito avevo messo il mio sacchetto (quello rosso che hai visto nelle foto che mi tiene le palle e dietro è senza filo fra le chiappe ma ha solo l’elastico in vita) e avevo solo una polo leggera da portare fuori dai pantaloni.

Arrivo al cinema, pago il biglietto ed entro in platea dove so che c’è un po’ di penombra e non tutto buio. Mi appoggio al muro in fondo e aspetto che gli occhi si abituino all’oscurità. Mano a mano che gli occhi si abituano distinguo due persone sedute nella fila in fondo e uno in piedi appoggiato al muro laterale. Aspetto di vederci bene e poi vado di sopra dove di solito c’è più movimento. Qui ci sono parecchie persone, saranno sei o sette, in piedi fra gli schienali dell’ultima fila e il muro. Guardo bene e vedo del movimento in un gruppetto di tre. Due sono in piedi e uno è accucciato davanti a loro e alternativamente sposta la testa da uno all’altro, capisco che sta facendo due pompini alternandosi sui due cazzi.

Passo fra il gruppo e il muro e mentre passo approfitto per passare la mano aperta sul culo dei due che sono in piedi, poi vado oltre. In fondo alla fila ci sono altri due che si stanno segando mentre si baciano in bocca. Non voglio disturbare e proseguo. Non c’è più nessuno. Mi fermo e mi appoggio al muro, mi accarezzo il pacco e poi alzo la polo per toccarmi le tettine e strizzarmi i capezzoli (tu sai quanto mi piace strizzarmi i capezzoli e che dopo un poco che lo faccio mi bagno).

Con la coda dell’occhio vedo che i tre si spostano attaccandosi al muro per fare passare un uomo che li sorpassa, supera anche i due che continuano a segarsi e si ferma a fianco a me. Giro la testa e lo guardo, lui guarda me negli occhi e poi abbassa lo sguardo alle mie mani che mi stanno tormentando i capezzoli. Si avvicina di più. Ormai ci tocchiamo e lui mette la sua mano sinistra sul mio petto e mi accarezza, poi sposta la mia mano e prende il mio capezzolo per stringerlo fra le dita.

Io intanto ho appoggiato la mano sinistra sul suo pacco e trovo un bel cazzo semiduro come è già diventato il mio. Lo strizzo nella mano e lui si gira per mettersi davanti a me, mentre la destra è sempre sul mio tettino, la sinistra scende e prende il mio pacco in mano come io sto facendo col suo. Il prossimo passo lo puoi indovinare: ognuno abbassa la cerniera dei pantaloni dell’altro e le mani entrano nelle patte. Io trovo un perizoma minimo dal quale esce mezzo cazzo ormai duro e lui trova il mio cachesex che, infilando la mano sotto le palle, alza per liberare i miei gioielli.

Ci meniamo un po’ mentre lui si apre la camicia e mi mette a disposizione i suoi capezzoli che sono piccoli ma abbastanza lunghi per prenderli fra le dita e strizzarli. Dopo un po’ lui china la testa e mi lecca i capezzoli per poi prenderne uno in bocca e succhiarlo come un pupo affamato che succhia la tetta della mamma. Io chino un po’ la testa e gli sussurro all’orecchio “Succhia e mordi che mi piace”. lui alza la testa “Anche a te? Anch’io godo a farmeli maltrattare strizzandoli e mordendoli. Mi piace anche sentirmi stringere le palle quando godo”.

Poi si china e mi dà una leccata al cazzo, me lo insaliva per bene per renderlo più scivoloso e quindi apre la bocca e se lo prende tutto fino in fondo. Ho il cazzo infilato nella sua bocca per più di metà e me lo sento scivolare dentro come in fica calda e bagnata. Intanto lui mi strizza i capezzoli e me li torce con forza. Non voglio godere subito e allora lo faccio alzare, mi accuccio davanti a lui e gli contraccambio il favore leccandogli il cazzo e insalivandolo per bene prima di prenderlo tutto in bocca. Mi sento la cappella in gola ed ho un conato di vomito, resisto e vado avanti fino ad avere il naso appoggiato al suo pube. A questo punto alzo una mano per riprendere a tormentarli il mentre con l’altra gli stringo dolcemente le palle che sono dure e che immagino siano anche belle piene di sborra.

Vado avanti per un poco e poi lui mi fa alzare “Ancora un po’ e mi facevi sborrare. Non voglio godere ancora. Mi piace giocare a lungo prima di finirla”. Guardo l’orologio, ho ancora del tempo.

Adesso siamo in piedi uno davanti all’altro allungo la destra e prendo in mano il suo cazzo duro, lo appoggio al mio e, tenendoli attaccati, li meno insieme con la stessa mano, ho la cappella appoggiata al suo pube e sento la sua sul mio. Poi cambio posizione mi alzo sulla punta dei piedi, allargo le gambe e prendo il suo cazzo facendolo passare sotto i miei coglioni e spingo la mia pancia contro la sua fino a sentire la sua cappella che mi sfiora il buchino. Ci prendiamo per le natiche e ci attiriamo uno verso l’altro mimando la chiavata.

Poi lui si stacca e cambiamo posizione, adesso è la mia cappella che arriva a solleticargli il buco del culo e con le mani ci stringiamo uno all’altro. Lui comincia a darmi baci nel collo e sulle guance, io contraccambio.

Mi sento toccare il culo, una mano si infila nella cintura dei pantaloni e mi accarezza le chiappe. Mi guardo in giro e vedo che siamo il centro di un gruppetto di quattro che ci guardano mentre si segano. Girando lo sguardo vedo uno che ha abbassato i pantaloni e, appoggiato allo schienale della poltroncina davanti a lui, ci offre il culo nudo e aperto.

Noi due continuiamo a divertirci fra di noi mentre la mano che avevo sul culo se ne è andata a palpare le chiappe offerte già aperte, penso che prima o poi il proprietario della mano si farà una bella inculata (speriamo che si sia ricordato il preservativo). Continuiamo a dare spettacolo alternandoci a usare la bocca sul cazzo dell’altro finche sento il suo cazzo che incomincia a darmi colpi fino in gola, pochi colpi e me lo leva dalla bocca, io capisco e stando sempre accucciato davanti a lui, lo prendo in mano, lo dirigo verso il basso e do alcuni colpi scappellandoglielo con forza e facendo andare il pugno fino a dare colpi ai suoi coglioni. Lui ansima, gli si piegano le ginocchia e finalmente gode… una bordata di cinque o sei schizzi va a bagnare per terra e mi bagna anche la mano. Mi pulisco con un fazzolettino di carta e anche lui si asciuga il cazzo poi tocca a me godere, lui si china e mi prende il cazzo in bocca.

La trovo calda e piena di saliva tanto che il cazzo va dentro fino in fondo, gli tengo ferma la testa e incomincio a chiavarlo in bocca mentre lui alza un braccio per strizzarmi i capezzoli alternativamente e con l’altra mano mi massaggia i coglioni. Sento che sto per venire e cerco di staccarmi da lui per finire a mano ma lui mi tiene per le chiappe e non mi fa lasciare la sua bocca. Allora sborro e lascio cinque o sei spruzzi del mio seme che lui prende in bocca e trattiene. Quando ho finito sputa tutto per terra. “Ma ti fai sborrare in bocca?”. “Sì ma non ingoio. Mi piace sentire la sborra in bocca ma poi la sputo”. Non mi pronuncio perché io mi faccio sborrare in bocca e ingoio anche ma solo con il mio amico Pino, lui fa lo stesso con me e noi ci scopiamo anche, e senza preservatìvo ma solo dopo avere fatto il clistere di pulizia. Beh comunque questo è tutto un altro discorso.

In ogni modo abbiamo goduto, a che bene, tutti e due e ci salutiamo con un bacio sulla guancia. Per uscire passo in mezzo ai quattro che ci guardavano segandosi e che sono ancora lì coi cazzi duri, li saluti e, infilandomi fra loro prendo in mano i loro bei cazzi caldi mentre loro mi palpano il pacco.

Adesso devo lasciarti. Spero che tu ti sia arrapato e magari anche segato. Io sono eccitato solo a scrivere ricordando la goduta. Un bacio grosso dallo zio Gio.
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