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Da Paolo ed Elena, con un amico


di Honeymark
25.01.2017    |    12.114    |    2 9.7
"– È più letteratura erotica che sesso reale..."
(Vedi racconto precedente "Dedicato agli amici Paolo ed Elena")

Ragionai spesso su quella splendida avventura iniziata in Sicilia con Elena e Paolo.
Non è raro trovare coppie con lui cuck e lei potenzialmente consenziente. Il difficile è passare il confine tra la fantasia e la realtà. Il più delle volte rimane un semplice argomento che le coppie cuck vivono chiacchierando di sesso trasgressivo nella loro intimità per eccitarsi. Il gran passo è un momento importante per la coppia, alla quale spesso non bastano l’affidabilità e la disponibilità dell’uomo ideale. Ci vuole una certa determinazione, ma soprattutto la giusta combinazione degli eventi.
Certo io sono tagliato per fare l’amante di una coppia ma, ripeto, resta sempre un passo difficile. Per questo, quando accade, devi difendere il rapporto a tre adeguandoti ai desideri della coppia. Devi accettare l’idea di essere tu nelle loro mani anche se a letto ne diventi il dominante.
Loro erano diventati la mia quarta coppia nel cui letto sono riuscito a infilarmi col pieno accordo e affiatamento di tutti. Ogni volta si è trattato di un caso a sé.
Oggi, alla mia età e soprattutto con l’esperienza che mi sono fatto, riesco a capire quando una coppia vorrebbe portarmi a letto. Ma da lì a riuscire a concludere ci sta un mare. Il più delle volte ci si limita a giocare con parole a doppio senso, con complimenti ridondanti alla signora e scuse strumentali al marito.
Ma se per una serie di combinazioni riesci a entrare nel loro letto, gli fai rivivere una nuova vita. Tornano ad amarsi come un tempo e riprendono a scopare come ricci anche senza di te. Poi, entrati nelle loro intimità, ti raccontano i sogni erotici che «non riusciranno mai a realizzare». E che quelli il più delle volte rimangono irrealizzabili.
Ma alcune trasgressioni riesco portarle a termine, purché possa a nutrire sempre la massima affidabilità e il rispetto per la loro condizione di amanti di un uomo.
È un passo che è accaduto anche con i due amici siciliani.

Dopo quella volta ero tornato altre volte a casa loro con la scusa del lavoro, lasciando comunque passare tempo tra un viaggio e l’altro. Ci sono dei cicli di desiderio anche per i cuck e ti puoi infilare solo quando il periodo è maturo.
Come promesso, mi hanno sempre ospitato a casa e abbiamo sempre fatto sesso consapevole a tre. Tra le cose che abbiamo inventato, c’era il finto tradimento. Io gli inculavo sua moglie fingendo che suo marito non ci fosse. Lui in realtà ci spiava dalla fessura della porta. È un po’ il gioco delle parti, ma la sceneggiata funzionava benissimo. Una volta abbiamo fatto acrobazie, ma ne valeva la pena. Ce la siamo fatta stando in piedi, infilandola lui davanti e io dietro. In tutti i casi, dovevo fare il gentiluomo a tavola e il despota a letto.
La cosa più bella era l’immagine di donna inaccessibile che aveva in pubblico e la trasgressione che invece riusciva a liberare quando eravamo da soli in tre in casa.
Tra le cose «impossibili» che volevano fare c’era il rapporto a quattro, cioè noi tre più un terzo uomo. Come sempre, parlarne aveva la funzione sia di intrigarci che di verificare con me la percorribilità della cosa. Come dire «abbiamo fatto 30? Facciamo 31!»
- Ci piacerebbe che Elena venisse posseduta da tre uomini. – Mi aveva confessato.
Eravamo tutti tre nudi con Elena in mezzo. Visto che lei non aveva obiezioni sul tema, capii che ne avevano parlato a lungo.
- Stai dicendo che vorresti vederci a quattro. – Ripetei. – Tu sotto, tua moglie sopra, io dietro e… E un terzo che glielo mette in bocca?
- Sì, – disse dopo un po’. – Più o meno…
La moglie si accorse che i nostri due cazzi avevano reagito positivamente e si adoperò per coccolarli con le mani.
- Stai pensando a qualcuno in particolare? – Domandai.
- No, questo spetta a te.
- Ehi, io non ho compagni di merende…!
- No, però hai altre coppie come noi.
- Cioè vorresti che portassi qui uno dei mariti delle mie amiche?
- Beh, questa potrebbe essere una soluzione…
- Impensabile, – risposi. – I mariti delle mie coppie sono fedeli. Anche tu mi diresti di no.
- Hai ragione.
- Forse ho un amico… – Dissi poi, dopo aver pensato un po’. – Ma lasciatemi ponderare le cose con calma.
- Che tipo è? – Domandò lui.
La moglie restava ad ascoltare godendosi i due cazzi duri nelle mani.
- Ha la mia età, è bello, con un gran cazzo.
- Buono. Affidabile?
- Non ne ho la minima idea.

In realtà avevo le idee chiare sull’amico di cui avevo fatto cenno ai miei amici; avevo solo guadagnato tempo per sviluppare le idee.
Quel mio amico ha tutte le doti di questo mondo e sicuramente sarebbe piaciuto ai due, ma aveva un problemino. Era bisex. Gli piacevano sia le donne che gli uomini. Forse più gli uomini che le donne. Più di una volta mi ha passato una sua donna e più di una volta mi ha chiesto di entrare con me nel letto di una coppia. Nel senso che mentre io mi facevo la signora lui si faceva il marito. Discorso che non ho neppure mai portato alle mie coppie.
Si chiama Matteo ed è un dominante anche lui come me, ma è più intelligente di me e capace a conquistare uomini e donne con la sola forza della mente. Della parlata.
- Una donna a letto con tre uomini? – Commentò quando gliene parlai. – È più letteratura erotica che sesso reale.
- Per me non è la prima volta, – risposi. – Dai, che ne pensi?
- È una cosa che ti ho chiesto spesso, per cui non posso dirti di no. – Disse titubante. – Non è quello che vorrei, ma… Hai una foto di lei?
- Solo del culo, – risposi.
- Era quello che volevo vedere.
Presi il telefonino, cercai la foto, la aprii e gliela passai.
- Eccezionale, – disse ammirato. – Davvero eccezionale.
- Infatti. Che ne pensi?
- Inculabile, – rispose. – Inculabilissima.
- Ehi, loro vogliono che tu glielo metta in bocca e io nel culo. Entrambi vogliono che a metterglielo nel culo sia io…
- Beh, parlagliene. – Aggiunse. – Un culo così val pure una messa.
- Una messa in culo? – Ironizzai.
- No, – rispose. – Mi riferivo a te: una messa in bocca.
- Cioè, il marito davanti, tu dietro e io in bocca?
- Esatto, proprio così.

Non fu facile parlarne con loro. Per telefono evitavamo questi discorsi, non si sa mai. Loro sono una coppia rispettabilissima e io dovevo essere solo grato per il privilegio che mi avevano concesso. Ma per iscritto è ancora più difficile, perché non hai a disposizione il tono, il volume, le cadenze, le ironie della parlata.
Ma sono uno scrittore e alla fine trovai il modo giusto per chiederlo chattando.
- Ho il terzo uomo. – Scrissi.
Certamente non avrei detto che Matteo era bisex.
- Wow! – Risposero. – Sicuro che vada bene?
- No, ovviamente. Questo potete dirlo solo voi.
- Certo. Ma ha segni particolari?
- È bello.
- Bene.
- Colto, elegante, intelligente.
- Fantastico!
- Ha la mia età.
- Ottimo.
- È affidabile.
- Perfetto.
- Ma vuole essere lui a metterlo in culo a Elena. – Conclusi.
- Non vale!
- Gli ho fatto vedere la foto del culo di Elena e…
- Capisco…
- Insomma, a metterglielo in bocca a tua moglie devo essere io.
Silenzio dall’altra parte. Forse stavano parlandone tra loro.
- Noi vogliamo che sia tu a metterlo nel culo a Elena.
- Lo so, ma lui non gradisce i pompini e…
- Cosa? Ma dove diavolo hai trovato un uomo che non ama i pompini?
Rimasi in silenzio per un po’.
- In compenso gli piace metterlo nel culo. – Scrissi, senza precisare che gli piacevano entrambi i sessi. – Dopo aver visto il culo di Elena se ne è invaghito. Ora è disposto a fare qualsiasi cosa pur di sodomizzarla.
- Questo è interessante. – Conclusero. – Ci aggiorniamo, intanto ci pensiamo.

La risposta non tardò ad arrivare.
- Facciamo un passo alla volta, – mi scrisse lui, d’accordo con la moglie. – Starete in albergo, ma la sera venite a cena da noi. Lì vediamo come si mettono le cose.
- Ma vi va l’idea che sia lui a metterlo nel culo a Elena?
- Noi vorremmo solo te, – rispose. – Ma abbiamo pensato che questa soluzione ha un risvolto positivo.
- Ah, e quale?
- Che per metterlo in bocca lei che mi sta sopra, tu devi praticamente sederti sulla mia faccia.
Non ci avevo pensato, lo lasciai parlare.
- Io e te siamo in intimità, mentre lui è uno sconosciuto.
- Sottile osservazione.
- In pratica è come se fossimo sempre noi tre a fare sesso.
Non sapevo cosa aggiungere.
- Come è il suo cazzo? – Mi domandò, come se dovessi saperlo per forza.
- Più o meno come il mio. Perché?
- Perché il tuo calza benissimo nel retto di Elena.
- Ah, ho capito. Credo che da quel punto di vista vada bene anche lui.
- Tu l’hai già fatto a tre con lui e una donna, vero?
- Sì, – mentii.
- E come era andata?
- Beh, – improvvisai. – Lui le incula e io faccio il resto.
- E questo ci intriga da matti.
- Ehi, non è che volete farlo entrare nella partita?
- Per carità! Noi amiamo te. Con lui una botta e via. Ci saranno altre trasgressioni…

Io e il mio amico andammo a cena da loro una decina di giorni dopo, seguendo le istruzioni del caso.
Ma fu una sorpresa. Matteo ci sapeva proprio fare. Capii la ragione del suo successo con le donne. E con gli uomini. Aveva il modo di fare di James Bond. Ha corteggiato Elena per tutta la cena in una maniera così sottile, educata e convincente, che restai colpito anch’io. Inoltre, e questo è stato l’aspetto più bello, lusingava il marito dicendo quanto fosse fortunato ad avere una moglie così.
Eravamo tutti felici, ma per iniziare il gioco era necessario uno spunto iniziale. Così, quando ci alzammo per andare in salotto, presi in mano le redini alla prima occasione. E quella si presentò non appena ci sedemmo nelle poltroncine con un liquore in mano.
- Paolo, per favore, – gli dissi in un momento in cui sua moglie era in piedi vicino a lui. – Vuoi accarezzare tua moglie sotto le gonne?
Lì per lì rimasero interdetti.
- Dai – dissi sorridendo. – Sei l’unico ad averne diritto. Dacci questa soddisfazione.
A quel punto Elena capì che quello era il momento giusto e si fermò da suo marito. E lui, come suggerito, accarezzò le cosce della moglie risalendo con la mano sotto la gonna.
- Paolo, – disse, finta imbarazzata, lasciandolo fare. – Cosa fai davanti ai due amici?
- Paolo ha ragione! – Osservai. – Sei stupenda, è un delitto non poterti accarezzare.
Mi avvicinai, mi inginocchiai e infilai anch’io le mani sotto la gonna. Sentire la mano di suo marito mi eccitò e la frugai meglio.
A quel punto, senza attendere inviti, Matteo si alzò, poggiò il bicchiere e si unì a noi. Ma restò in piedi e cominciò a spogliare Elena con un savoir faire magistrale. Elena finse di impedirglielo, ma in realtà lasciandolo fare. Così, in breve tempo, lei rimase in biancheria intima.
- Ragazzi, – disse. Coprendosi elegantemente con le braccia. – Mi avete fatto fare il teatrino?
Si era messa in mezzo in modo che potessimo ammirarla.
- Guardatemi – aggiunse accondiscente, – che poi mi rivesto.
Io invece io mi alzai e da dietro e le slacciai il reggiseno. Lei finse di impedirmelo, mentre Matteo si portò davanti a lei, si inginocchiò e le abbassò le mutandine in un baleno. Elena sollevò prima un piede e poi un altro. Era fatta.
- Ragazzi – ripeté, fingendo ancora di coprirsi pudicamente seno e sesso, – non qui. Lasciatemi salire.
- Paolo, facci strada sulle scale, – suggerii allora. – Noi vi seguiamo da dietro perché tua moglie è davvero stupenda.
Paolo rimase sottomesso dalle mie parole, non obbiettò e cominciò a salire le scale, seguito dalla moglie che si muoveva elegantemente. Con noi che le guardavamo il culo incredibilmente superbo.
Non c’era tempo per rinfrescarsi o altro. Ci togliemmo tutto in un baleno e restammo ignudi in camera da letto. Elena si mise in posa e attese che noi prendessimo l’iniziativa. Ci avvicinammo con l’uccello in resta e lei, fiera, ci accolse godendo dell’effetto che sapeva di farci.
Le carezze scorsero a fiumi, finché non giunse il momento di passare ai fatti. Feci segno a Paolo di sdraiarsi sul letto pancia in su. Lui obbedì, mentre io e Matteo ci godevamo il contatto epidermico – uno davanti e l’altro dietro – con il corpo di lei a sandwich.
Poi Matteo, con gesto elegante, fece cenno alla donna di mettersi sul marito. Lei obbedì di buon grado e si mise cavalcioni sul marito. Matteo si accorse che il cazzo di Paolo era molle e decise lì per lì una cura benefica. Mise la testa sotto il culo di Elena, si avvicinò al cazzo del marito e glielo prese in bocca. Il cazzo di Paolo si riprese subito e la moglie poté infilarselo con eleganza e passione.
I ragazzi non si erano resi conto che Matteo aveva preso in bocca il cazzo di lui per rimetterglielo in funzione… Meglio così.
A quel punto il mio amico si portò in ginocchio sul letto e sistemò i due in modo che fosse comodo per inculare la donna, piegandola in avanti. Io lo lasciai fare, portandomi lentamente sul letto, pronto a fare la mia parte.
Matteo era esperto e in breve le puntò il glande all’ano. Poi spinse piano. Infine mi fece cenno di mettermi in posizione. Mi misi a cavalcioni col culo sopra il viso di Paolo e attesi che la moglie fosse pronta.
Non ci volle molto. Matteo, quando sentì il rilassamento dell’ano, la inculò in tre scatti. Lei godette come una scimmia macaca e spalancò la bocca chiudendo gli occhi. Era il segnale di via libera per me. Glielo infilai in bocca con sapiente determinazione. Lei riaprì gli occhi sgranandoli, sorpresa di essere posseduta anche con un terzo cazzo. Poi si lasciò guidare da Matteo: come ho scritto più volte, è chi incula che dirige il gioco. A quel punto si lasciò andare in totale passività controllata.
Matteo capì che la situazione era nelle sue mani e cominciò a incularla in modo che io e suo marito venissimo chiavati dalla moglie in due singole azioni uguali e contrarie. Avremmo continuato così a lungo e con calma, ma ci accorgemmo che il marito, eccitato dalla situazione e sollecitato dalle nostre mosse, dava segni di imminente eiaculazione. Allora Matteo accelerò i colpi di bacino fino a sintonizzarsi con lui, con Elena e con me.
L’orgasmo venne a tutti quasi contemporaneamente. Matteo venne nel culo di Elena, Paolo nella figa, io in gola.
Indebolito dalla sborrata, mi lasciai andare sul viso di Paolo che mi stava sotto. Allora mi spostai di fianco e mi rilassai in modo che tutti tre potessero capitalizzare l’incredibile e forse irripetibile performance.

Ce ne andammo con discrezione nel giro di mezzora, lasciando in pace i due coniugi a coccolarsi in piena soddisfazione per tutta la notte.
Giunti in albergo, prendemmo un ultimo bicchiere.
- Allora? – Mi chiese. – Come sono andato?
- Direi che siamo andati bene tutti quattro, – risposi.
- Sei soddisfatto allora?
- Certamente. Domani saprò se sono rimasti soddisfatti anche loro.
- Immagino di sì, – aggiunse sorridendo.
- Ho visto che glielo hai preso in bocca... – Osservai,
- Sì? Non ci ho fatto caso...
Ne ero certo.
- Qualche commento? – Dissi.
- Sì, – rispose dopo un sorso. – Mi hai fatto tornare in mente le proposte che ti ho sempre fatto.
- Quali?
- Io e te dobbiamo metterci insieme.
Non commentai.
- Tu hai delle coppie di cui sei l’amante. – Proseguì. – Non sarebbe male se introducessi anche me. Io le mie donne te le passo, no?
- Hai provato a passarmi anche dei maschi! – Aggiunsi sorridendo e alzando il bicchiere.
- Esatto. Ed è qui che volevo arrivare. – Spiegò. – Stasera mi sarebbe piaciuto…
- Vai avanti.
- Mi sarebbe piaciuto disporre di entrambi, Paolo e Elena.
- L’abbiamo fatto.
- No, non così. – Precisò sorseggiando. – Mi eccita l’idea di mettere i due coniugi sdraiati pancia sotto vicini vicini, che poi io e te inculiamo stando uno di fianco all’altro, gomito a gomito.
Mi immaginai la scena e confesso che mi sentii nuovamente intrigato.
- Wow… – Commentai. – Io inculerei Elena e tu Paolo?
- Esatto, – rispose. – Ma anche viceversa.
- Io non sono bisex.
- Sforzati. Che ne dici se, una volta tornati a casa, cominciamo a metterci insieme? Raddoppiamo le opportunità. Ci divertiamo. Diventiamo una coppia irresistibile! Tu rimani etero, io bivalente.
Ci pensai un attimo.
- Perché no? – Risposi poi.
- Beh, comincia con Paolo ed Elena.
- Cioè?
- Chiedigli se accettano di farsi inculare da me e da te.

Lo chiediamo qui alla fine di questo racconto. Paolo ed Elena, volete risponderci con un commento adesso che il racconto è finito?
Ovviamente Paolo ed Elena sono due nomi fittizi, ma noi sapremo chi ci risponderà.
Speriamo che rispondano di sì, ma ci farebbe piacere conoscere il parere anche di altri lettori. Vi piacerebbe ospitarci nel vostro letto?

Fine.
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