Racconti Erotici > Lui & Lei > Una splendida donna oggetto - Fine
Lui & Lei

Una splendida donna oggetto - Fine


di Honeymark
10.12.2019    |    9.029    |    2 8.6
"- Poi? – Chiese sempre più curiosa..."
Lusingato dal grande numero di richieste da molti dei miei lettori, ho deciso di scrivere la quarta parte della storia intitolata «Una splendida donna oggetto».
Temevo che la performance sadomaso cui era destinata la mia amica infastidisse i lettori e invece ho visto che la maggior parte voleva conoscere i dettagli.
Spero che gli amanti di questa disciplina erotica provino desiderio di trovarsi nei panni della vittima o della Padrona. O più semplicemente che si sentano intrigati dalla vicenda.

Avevo terminato la terza parte del racconto dicendo che quella sera sarebbe venuta a casa nostra l’amica canadese Nat «per seviziare la mia morosa Daniela».
Detta così può sembrare una storia incongruente, per cui suggerisco di leggere le tre parti precedenti.
In poche parole, avevo concordato con la mia amica (poi divenuta morosa) che l’avrei aiutata nel suo lavoro concordando con lei il controvalore in termini di giochi sessuali. Non un mercimonio, sia ben chiaro. Solo un sinallagma, un do ut des. Se poi non accettava di pagare il «debito», pazienza. Molte donne promettono di tutto e poi non fanno niente; è nella logica della condizione femminile e mi sta benone.
I punti li vediamo riportati nel decalogo seguente.

1. Ti accarezzo sotto le gonne.
2. Ti sollevi le gonne fino a mostrarmi il culo e la figa.
3. Nuda, ti lasci palpare, masturbare e sculacciare.
4. Mi fai un pompino.
5. Mi lecchi il buco del culo, mi metti un dito nel culo e mi fai un pompino.
6. Ti metto una candela nel culo e ti masturbo.
7. Ti chiavo, in tutte le maniere che mi passano per la testa.
8. Ti inculo.
9. Ti sadomaso.
10. Faccio di te quello che voglio, tutto.

Come si può immaginare, si è arrivati presto ai vertici della lista, per cui alla fine avevo voluto condividere Daniela con un mio amico non vedente.
Ora dovevo riscuotere ancora un ultimo pegno: la performance sadomaso.
Questa ultima puntata, dunque, comincia proprio da qui, dall’arrivo della mia amica canadese Nat, che voleva seviziare una donna. Per la precisione la mia morosa.
Mi aveva telefonato a mezzogiorno che sarebbe arrivata alla sera.
Ovviamente, se Daniela non lo avesse accettato, non l’avrei costretta.
Però Daniela aveva voluto, sia pur malvolentieri, sottoporsi alla seduta sadomaso.
«Un’esperienza da provare.»

In attesa che si facesse sera e arrivasse Nat a seviziarla, Daniela si era buttata su di me.
- Posso chiederti alcune cose? – Mi disse.
- Certo. Le domande non sono mai indiscrete, – risposi. – A volte le risposte possono esserlo.
- Mi fai un po’ il quadro della tua situazione?
- In genere, o su qualcosa in particolare?
- Sulle tue donne, sulle tue relazioni in essere.
- Ah ah! Ecco una risposta che potrebbe essere indiscreta...
- Beh, provaci.
- Non ho mai litigato con le mie donne. – Cominciai. – O quasi mai. Per cui sono sempre in buoni rapporti con le mie ex. Se una di loro ha bisogno di scopare, non mi tiro indietro.
La guardai e ci ripensai.
- Cioè, non mi tiravo indietro. – Precisai. – Adesso ci sei tu e cambia tutto.
- Cioè rinunceresti a tutte per me?
- Non sono in relazione con loro. E te l’ho detto: più nulla senza il tuo permesso.
- Potrei non dartelo mai il permesso... he he
- Lo so. E io ubbidirei, – la rassicurai. – Però possiamo sempre arrivare ai punti 9 e 10 del nostro accordo...
Sorrisi malizioso.
- Giusto, – ammise maliziosa anche lei. – E a parte le tue ex?
- Beh, io vado a letto saltuariamente con tre coppie sposate.
- Cosa? – Si meravigliò. – Vuoi dire che fai con altri il triangolo come hai fatto con me col tuo amico non vedente?
- No, – risposi. – Lì eravamo paritari. Quando parlo di essere amante di una coppia, vuol dire che io sono il dominante e loro i miei sottoposti.
- Vuoi dire che ti fai tutti due? – Domandò allibita.
Nat suonò alla porta di casa in quel momento. Quando le aprii la porta, entrò spavalda come se fosse casa sua.
- Ciao caro, – disse in un italiano molto francese. – E tu sei Daniela, vero?
Daniela non rispose, non sapeva neppure lontanamente come avrebbe dovuto comportarsi.
Nat, invece, sì. Le si avvicinò e la baciò sulle guance.
- Che bella che sei, amica mia. – Le disse affettuosamente. – Adesso però vai in camera da letto, ti spogli, stai in piedi, tieni le gambe leggermente divaricate e metti le mani sulla testa. Arriviamo subito. Forza, vai.
Quasi scioccata dal modo di fare ambiguo ma determinato di Nat, Daniela obbedì. Nat allora venne da me.
- Te la sei scelta proprio bella. – Mi disse. – Mi sa tanto che te la sposerai.
- Tuo marito come sta? – Le domandai.
Finse di non aver sentito la domanda.
- Vieni in camera da letto, – disse invece. – Non ho molto tempo.
Mise giù la borsetta, si sfilò il soprabito e lo lasciò cadere a terra, si tolse le scarpe e si diresse verso la camera da letto.
Raccolsi la sua roba, la misi su una poltrona e la seguii.
- A te piace il culo, – disse ad alta voce, dando una sonora sculacciata alla mia amica. – A me invece piace la figa.
Prese in mano la figa di Daniela la quale, per quanto paralizzata, reagì piegandosi istintivamente in avanti.
- Credevo che non ti piacessero le donne... – Obiettai.
- Infatti, – rispose. – E ora te lo dimostrerò. Spogliamoci anche noi.
In un attimo eravamo nudi e lei venne a darmi una manata all’uccello, ma fu questione di poco, quasi un riflesso condizionato. Preferì dedicarsi subito alla mia amica.
- Sali sul letto – le ordinò, muovendosi come un sergente maggiore con accento francese. – Mettiti a quattro zampe e porgimi il culo.
Daniela salì sul letto e attese docilmente disposizioni. Nat andò al mio comò, aprì il cassetto che conosceva, estrasse il gatto a nove code che si usa per il sadomaso. Poi con la coda dell’occhio notò qualcos’altro.
- Wow...! – Esclamò prendendo in mano un cero. – Ti piace ancora giocare con le candele eh? Cochon...! Stavolta ti faccio impazzire.
Ovviamente non sapeva che io e Daniela vi avevamo giocato in lungo e in largo, ma non dissi nulla.
Prese un cero, lo unse con l’olio biologico che tengo sul comodino e si portò al culo di Daniela. La quale si irrigidì.
Nat la prese per la figa e appoggiò la base smussata del cero all’ano. Poi, senza troppi complimenti, glielo infilò nel culo. Daniela ebbe un sussulto, sollevò indietro la testa, ma lasciò fare.
- È una vista bellissima, – commentò Nat guardandole il cero nel culo. – Capisco che la cosa ti piaccia così tanto.
Aprì la sua borsetta, tirò fuori l’accendino e accese il cero.
- Mi spiace se della cera scenderà sulle tue lenzuola – disse, – lascerò che coli bollente sulla figa. Ma non preoccuparti. La spegnerò subito a colpi di frusta.
Osservammo la cera sciogliersi e scendere lungo la candela fino ad arrivare al solco del culo e da lì alla figa. Io ero rimasto d’accordo con Daniela che se solo avesse detto «Basta!», io avrei sospeso la seduta.
Ma dopo le prime reazioni alla cera bollente sulla figa, si limitò a contorcersi. Il che rendeva molto più bella la scena. Scena che stimolò la fantasia di Nat.
- Scodinzola! – Le gridò. – Scodinzola come una cagna.
E Daniela cominciò timidamente a scodinzolare, solo per farci divertire. Era il primo segnale che dava di stare al gioco.
Nat le diede una frustata col gatto di traverso sul culo.
- Scodinzola di più! – Gridò ancora. – Impegnati.
Le diede un’altra passata col gatto sul culo. Il gatto a nove code costruito apposta per il sadomaso fa più scena che male, ma Daniela non lo sapeva e iniziò a scodinzolare molto più forte.
Nat, ora fortemente eccitata, prese a frustarla con impegno crescente e Daniela cominciò a lamentarsi. Ma continuò a frustarla finché non spense la fiammella del cero.
- Voila! – Esclamò.
Mi mise in mano la frusta a nove code.
- Vai avanti tu a frustarla mentre io me la faccio leccare.
- Ma hai detto che non ti piacciono le donne, – obiettai ancora, accendendo di nuovo il cero nel culo di Daniela.
- Infatti! – Rispose. – Per questo voglio che la frusti finché non mi fa venire con la lingua. Sperando che a lei non piaccia, ovviamente. Impegnati anche tu. Prima riesce a farmi venire e prima smette di essere frustata. Forza!
Andò a sistemarsi sotto di lei, sdraiata con le gambe aperte, pronta a ricevere la lingua di Daniela. Quando si sentì pronta e avvertì l’alito della mia amica sulla figa, mi dette il via.
- Vai! Frustala!
Io amo il sadomaso, ma solo quando la sottoposta lo gradisce. In questo caso, sia pur con l’accordo tra me e Daniela, lo facevo senza il suo benestare. Quindi esitai un po’.
- Allora? – Insisté Nat- – Vuoi cominciare o no?
Diedi una passata col gatto a nove code sulla figa e sul fessurone del culo della mia amica, che immediatamente cominciò a leccare.
Non avevo spento il cero e la frustata era stata più simbolica che dolorosa.
La seconda però la sferrai con forza e Daniela mise più lena al cunnilinguo. Nat cominciò subito a gemere. E io cominciai a provare l’insano piacere di chi sta frustando le intimità femminili violate e umiliate.
Andai a prendere il secondo frustino a nove code che tenevo nel cassettone e cominciai a frustarla con la destra e con la sinistra. Presi il ritmo e lo trasmisi a Daniela, che a sua volta leccò con frenesia la mia Nat.
I colpi si susseguivano e l’eccitazione pure.
La prima a venire fu Nat. Anzi, fu l’unica, perché io e Daniela eravamo eccitati da morire ma lontani dall’orgasmo. Nat urlò come una sirena e sbatté il bacino come un delfino.
Restammo un po’ rilassati e quando Nat andò in bagno sfilai con attenzione il cero dal suo culo e le chiesi se volesse che sospendessi la seduta.
- Perché, non è finita? – Domandò timidamente.
- Secondo me no. Vuoi che fermo tutto?
- No. Voglio vedere come va a finire.
- Sicura?
Nat rientrò in camera.
- Adesso sdraiati tu pancia in su, – disse a me.
Era un ordine, ma sapevo che i suoi ordini mi piacevano. Quindi mi misi in centro al letto, sdraiato come un pascià.
- Faglielo rizzare con la bocca. – Ordinò a Daniela, girandosi come un sergente maggiore che pretendeva ubbidienza. Guardai il culo di Nat. Avendo 10 anni di più, non era come quello di Daniela, ma pur sempre leggiadro.
- Ora girati di schiena e siediti su di lui infilandoti il cazzo. – Disse a Daniela.
La quale, con calma obbedì e venne da me a infilarselo girandomi la schiena. Una scena piacevole. Eccitante. Una donna che ordina a un’altra di farmi godere in quella maniera.
- Ora te lo sfili – continuò – e te lo infili nel culo.
Lo aveva detto con una calma impressionante. Da sadomaso navigato.
Stavolta Daniela attese un attimo. Forse non aveva capito e con ogni probabilità non aveva mai fatto nulla del genere. E anch’io così non l’avevo mai fatto così. La faccenda stava prendendo una svolta imprevista.
Daniela armeggiò con il mio cazzo e io cercai di aiutarla. Intervenne anche Nat.
- Ti aiuto io, cara. – Disse, come il boia che mette la corda al collo del condannato.
Però riuscì a farcela e dopo un poco vidi scendere il culo di Daniela sul mio cazzo per qualche centimetro. Poi di più e infine la guardai mentre stava sodomizzandosi da sola...! Fantastico!
Non è che fosse stato semplice per me, fatto in quella maniera, ma la situazione valeva tutto l’impegno del caso. La presi per le caviglie la sistemai meglio. Non fu facile, ma alla fine divenimmo complanari, uniti da una splendida sodomia. Il suo culo che sedeva sul mio basso ventre, il mio cazzo alloggiato nel suo retto. Vista da dietro, mentre la tenevo per le caviglie, era uno spettacolo indimenticabile.
- Ora ti farò venire, – Mi disse perentoria Nat. – Molla le caviglie e tienila per i polsi.
Lo feci e Nat andò a prendere dal solito cassetto le mollette per distendere il bucato e le applicò ai capezzoli di Daniela. La quale cominciò a lamentarsi silenziosamente, dimenandosi sul mio basso ventre e sul cazzo che teneva nel culo. Una delizia che non avevo mai provato prima. Mi rilassai e, tenendola per i polsi, aspettai che la messa in culo facesse il suo corso.
Ma non era finita. Nat portò la mano alla figa di Daniela e le infilò le dita.
- Senti che tesa che è la vulva. – Commentò. – E senti come si masturba sulla mia mano e sul tuo cazzo. È giunto il momento del giudizio.
Sfilò le dita, mi accarezzò i coglioni di sfuggita e andò a prendere i due frustini a nove code.
Si mise davanti a Daniela e, con due colpi ben assestati, frustò le bellissime tette della mia amica facendole volare via le mollette.
Swisssssshhhhh...! Swassssshhhh!
Daniela soffocò un gemito e agitò il retto attorno al mio cazzo.
- Sarà meglio che lo fai venire in fretta – disse a Daniela, – perché ti frusto le tette finché non ti riempie il culo di sperma.
Swisssssshhhhh...! Swassssshhhh!
Swisssssshhhhhhh...! Swasssssssshhhh!
Swiiiisssssshhhhh...! Swaaaassssshhhh!
- Ah... Ah... – Daniela iniziava a sobbalzare ad ogni frustata e il mio cazzo in culo non poteva che esserne felice. L’ano tendeva a stringersi e a rilassarsi ad ogni colpo e sembrava che volesse sbocchinare l’uccello.
Poi cominciai a sentire anch’io l’inizio di un orgasmo e iniziai a gemere.
Nat se ne accorse e allora smise di frustarle le tette, prese tre mollette e le applicò ai capezzoli e al clitoride.
- Ora farete tutto da soli, – ci assicurò Nat.
E infatti, mentre Daniela continuava a contorcersi sul cazzo, io mi sentii venire. E mi lasciai andare. Venni all’insù come un gayser, riempiendo il suo retto, mentre facevo sobbalzare la mia inculata. Contrariamente a quello che sarebbe accaduto se l’avessi chiavata in quella posizione, lo sperma rimase dentro di lei anche quando il cazzo si afflosciò e uscì da solo.
Quando riaprii gli occhi, Nat si era già rivestita. Mi salutò mandandomi un bacio con la mano e se ne andò.

Daniela si tolse le mollette e si sdraiò al mio fianco.
Erano le 23 e restammo un po’ così a riposare, facendo attenzione a non addormentarci.
- Devo fare qualcosa? – Mi domandò Daniela dopo un po’.
Lei non era venuta, pensai... Però ne approfittai.
- Mi leccheresti il buco del culo? – Le chiesi invece.
Era il suo ruolo preferito di donna oggetto e si dispose a farlo. Mi mise un cuscino sotto la pancia, mi allargò le gambe e cominciò a leccarmi il buco del culo accarezzandomi le palle. Una delizia. Mi sarei addormentato volentieri così. Ma poi mi sentii in colpa.
- Vieni qui, – le dissi. – Ti faccio venire.
Non sapeva come doveva mettersi, ma a pancia in su va sempre benone.
Le allargai bene le gambe, gliele raccolsi e cominciai a leccarle la passera.
Dapprincipio provò a impedirmelo, forse per l’innato senso del pudore della prima volta con me, poi però mi lasciò fare e in breve si preparò a venire. Era giunto il suo momento di piacere.
Iniziò ad avere sussulti e a momenti stringeva le cosce alle mie orecchie.
Ma sapevo come procedere e la feci venire con la masturbazione assistita dalla mia lingua. Dà a chi fa il cunnilinguo un senso di potere del tutto diverso da quello della monta tradizionale.

Riposammo fino a mezzanotte. Poi decisi che dovevamo alzarci. Dovevamo andare a letto...
- Come è andato il weekend? – Le domandai alzandomi.
- Beh, direi che non lo dimenticherò tanto facilmente... – Rispose.
- Adesso non mi devi più niente, – le ricordai.
- Fino al prossimo aiuto, – aggiunse maliziosa.
- E finora come sta andando?
- Direi che i punti che vanno dall’1 all’8 li puoi esercitare sempre. – Rispose alzandosi anche lei. – Gli altri li negozieremo di volta in volta.
- Cosa ti è piaciuto di più?
- Metterti il cero nel culo, girarti pancia in su e scoparti così da sopra...
- Alla faccia della donna-oggetto, – sorrisi.
- L’ho fatto perché me lo hai ordinato tu, – precisò sorniona.
- Ti ordinerò di farlo sempre...
- Cosa rimane ancora delle piccole perversioni naturali da consumare ai punti 9 e 10? – Chiese con curiosità.
- Anzitutto io non sono uno scambista, – risposi. – Tra amici, magari sì, ma devo provare interesse per la donna, che non sia solo fisico.
- Meno male. Non mi piace l’idea dello scambio.
- Però ho delle coppie. – Precisai.
- Me lo hai detto. Descrivimele.
- Ho una coppia di un paio di giovani sposi che amano accogliermi nel loro letto.
- È così semplice? – Sorrise, incredula.
- No, – risposi. – Devi riuscire a capire che ti vogliono nel loro letto e cogliere l’attimo. Non c’è mai nulla di facile né scontato nel sesso.
- E come fai a capirlo?
- Danno dei segnali... Che capisci solo con l’esperienza.
- Poi? – Chiese sempre più curiosa.
- La mia coppia storica è formata da marito e moglie, che amano essere sottomessi e seviziati da me.
- Incredibile…
- Sì. Poi ne ho una in Sicilia. – Continuai. – Mezza età, davvero accoglienti. Fantastici. È un piacere avere degli amici così.
- E lì come è nata la storia?
- Avevo fatto una battuta al momento giusto e loro l’avevano presa come una proposta...
- Basta, spero...
- No, ne ho una nuova di Bolzano. – Risposi. – Lui vuole essere «costretto» a guardarmi mentre gli monto la moglie.
- Ti inculi sempre entrambi? – Domandò. – Sia il marito che la moglie?
- Non sempre, ma loro lo gradirebbero sempre.
- Incredibile... – Ripeté. – Me le presenterai? Una di queste coppie potrebbe accettare la mia presenza?
- Solo la coppia storica, penso. – Risposi. – Hanno sempre desiderato che avessi una morosa dominante, che mi aiutasse a seviziarli entrambi, insieme.
- Wow...!
- Ma non so se a te sta bene...
- Dopo la seduta di stasera mi è venuta proprio voglia di dominare...
- Ma non ti piace essere trattata come donna-oggetto?
- Certo! Ma basta che tu mi ordini di seviziarli e io ubbidirò come una donna oggetto!

Se mai accadrà che faremo una uscita a quattro, lo scriverò in un prossimo racconto.

Fine
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Una splendida donna oggetto - Fine:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni