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Sposando la figlia, monto la madre


di Honeymark
02.05.2018    |    32.724    |    5 9.3
"– Ti piacerebbe l’idea? Cercai di immaginare la scena..."
Questo racconto è la conclusione del precedente intitolato “Prima la madre e dopo la figlia”, prima e seconda parte.
Ha avuto un risvolto imprevedibile che merita venga riportato ai lettori.


In realtà non passarono due mesi prima che mi chiedessero di passare un altro weekend con loro, ma solo due settimane.
E quella notte fu indimenticabile. La mamma mi aveva fatto inculare la figlia e mentre lo facevo mi aveva leccato le palle.
Fortunatamente mi lasciarono dormire da solo…

All’alba mi alzai, cercai un accappatoio e uscii dalla stanza. Uscii in terrazzo a godermi l’aria fresca e il panorama. Bastò poco a rimettermi in forza, ma restai sulla terrazza, in piedi, al primo sole del mattino.
Dopo un po’ mi si affiancò Laura e mi mise un braccio attorno alla vita. La strinsi anch’io e la baciai sulla fronte.
- Come sta Jasmine? – Le domandai per educazione.
- Bene, – disse. – Lasciamola riposare un po’. Tu come stai?
- Benone, – risposi sorridendo. – È stato un fine settimana da stallone…
- E non è ancora finita, – aggiunse stringendomi di più. – Te la senti di… incularmi?
- Eh? Come? – Mi aveva preso alla sprovvista. Era tutto un po’ così folle…
- Se non vuoi non ci sono problemi. – Aggiunse sempre tenendo il braccio alla vita.
- Sì, sì… Se vuoi, lo faccio volentieri. – Risposi sereno. – È che devo abituarmi ad avere due donne… he he
- Madre e figlia… – Precisò, stringendomi di più. – Non due donne qualsiasi… Tra me e Jasmine non ci sono rapporti.
Mi portò nella sua camera, ci togliemmo gli accappatoi e lei si inginocchiò per prenderlo in bocca a farlo rizzare di nuovo. Una volta riuscita si sdraiò pancia sotto e attese in tutto relax.
Senza dire altro, io mi portai a lei. Mi aiutai con la mano per guidarlo al buco dell’ano e poi pian piano la inculai. Man mano che la penetravo la voglia crebbe e cominciai a sodomizzarla come se fosse stata la prima monta del giorno, come in effetti era. Lei cominciò a gemere e la cosa mi caricò di più. Come assatanato la inculai di brutto e alla fine venimmo insieme urlando come facoceri.

Quando mi alzai vidi Jasmine in piedi dietro di noi. Aveva assistito alla monta.
- Vederti inculare mia madre mi fa impazzire. – Mi disse emozionata.
Lì per lì mi sentii in imbarazzo, poi reagii polemico.
- Se volevi, potevi mettermi un dito nel culo. – Dissi convinto. – So che ti piace.
- L’avrei fatto volentieri, ma ho preferito riprendervi mentre la inculavi.
- Cosa? Ci hai ripresi? Ma sei fuori di testa?
Mi mostrò soddisfatta il cellulare con quale ci aveva filmati. Non sapevo cosa fare. Anche la mamma si era alzata pensando a cosa fare.
- Su ragazzi, – disse Jasmine. – Stiamo facendo un magnifico triangolo, no? Facciamolo fino in fondo.
Indossammo gli accappatoi, mentre Jasmine andava al computer. Collegò il cellulare e scaricò il filmato.
- Guardiamolo! – Esortò.
Io e Laura ci sentivamo in imbarazzo, ma in effetti eravamo giunti a una intimità sessuale per cui potevamo affrontare anche questo.
Il fermo immagine partiva dal culo di Laura con il mio cazzo completamente dentro. Sotto, le gambe allargate lasciavano vedere la figa. Ma la cosa stupefacente ero io. Così come mi ero messo, si vedevano i glutei perfettamente tondi perché in tensione, la fessura del culo con in mezzo l’ano e, sotto, i coglioni con lo scroto in tensione, appena sopra la figa.
Jasmine avviò il filmato prima che dicessimo qualcosa.
Vidi il mio cazzo sfilarsi dal culo di Laura, per poi scivolare nuovamente dentro in tutta la sua lunghezza e larghezza. In effetti potevo essere fiero di quello che mostravo. Mentre entravo, Laura sbatteva i piedi e gemeva dicendo qualcosa che prima non avevo messo a fuoco. Oddio… Omiodio… o qualcosa del genere.
- La scena è di una plasticità unica, – commentò soddisfatta Jasmine. – La prossima volta ti metto un dito nel culo per godermi i muscoli che stringono mentre fai forza per penetrare. Per inculare.
Io e Laura avevamo guardato senza dire nulla, ma in effetti eravamo positivamente basiti. Guardammo la scena quattro o cinque volte, senza dire nulla, come ipnotizzati.
- Voglio che inculi così anche me, – disse alla fine Jasmine.
Rimasi perplesso, anche perché la mamma aveva una penetrabilità anale molto più facile della figlia.
- Lascialo in pace, – disse invece Laura ambiguamente. – Ti ricordo che deve anche venirci in faccia e in bocca.
- Comunque non adesso. – Affermai. – Come proseguiamo la giornata?
Io avevo voglia di tornare a casa.
- Se ti fermi a mangiare con noi – disse Laura, – preparo i tagliolini coi funghi.
Ovviamente accettai e in attesa del pranzo passammo il resto della mattinata in terrazza, all’aria e al sole. Mi si ricaricarono per bene le batterie.
Verso mezzogiorno squillò il cellulare. Erano Margie e Sonia. Volevano incontrarmi in settimana per scopare a tre. Rimasi senza parole e guadagnai tempo.
- Sono fuori città, – dissi evasivo. – Quando pensavate di incontrarmi?
- Venerdì sera.
- Non sono solo in questo momento, – conclusi. – Di massima sì, ma vi richiamo più tardi, ciao.

A tavola rimasi colpito dalla bontà dei tagliolini di Laura. Era una sorpresa dopo l’altra. Ma decisi di affrontare l’argomento.
- Poco fa mi hanno telefonato Margie e Sonia, – dissi. – Mi vogliono a letto venerdì sera. Come devo comportarmi?
Non risposero subito.
- Non abbiamo nessun titolo per impedirtelo… – Disse infine Laura.
- Hanno nominato anche me? – Chiese invece Jasmine.
- No.
Poi mi rivolsi alla mamma per fare una precisazione.
- Comunque la si voglia vedere, Laura, fra noi tre c’è una relazione. Per questo chiedo il vostro parere.
- Beh, ne abbiamo parlato, no? Se coinvolgi anche Jasmine con Margie e Sonia, noi non siamo gelose…
Aveva detto «noi»? Laura era così protettiva con la figlia che mi venne una battuta che sorprese anche me.
- Scusate, ma se fossimo sposati, cosa mi direste di fare?
- Sposati io e te? – Mi domandò la mamma.
- No, sposati io e Jasmine. – Precisai.
Laura rimase interdetta.
- La cosa cambierebbe tutto, – rispose dopo averci pensato con una faccia seriosa. – Sarebbe solo Jasmine a decidere…
- No no, – intervenne la figlia. – Continueremmo a decidere insieme!
- Ma sarebbe TUO marito, – osservò la mamma. – Sai come la penso…
- Certo – disse la figlia, – ma continueremmo a scopare insieme tutti tre. Sarebbe mio marito ma NOSTRO amante.
La mamma era fortemente perplessa. Poi Jasmine si rivolse a me.
- Ti rendi conto che sposando me avresti due mogli? – Si sentiva fiera di sé. – Ti piacerebbe l’idea?
Cercai di immaginare la scena.
- Ovviamente vivremmo io e te da marito e moglie – commentò Jasmine felice, – ma potresti sempre scopare la mamma e la mamma potrebbe scopare con te. Ti faresti un harem senza impegni di sorta!
La giovane mi si fece vicina in modo che avessi il suo culo a portata di mano. La accarezzai.
- Potresti incularci quando ti va, – aggiunse poi. – E quando inculi la mamma ti metto un dito nel culo. Che ne dici?
- E quando inculi Jasmine – aggiunse la mamma, rompendo improvvisamente il silenzio, – ti lecco le palle.
- Il tutto se ti va, naturalmente, – aggiunse Jasmine con indifferenza.
- A patto che poi vieni in bocca a me e in faccia lei. – Concluse la mamma soddisfatta.
- Tornando alle due modelle da… chiavare – disse Jasmine riprendendo il discorso iniziale, – puoi fartele, se vengo anch’io. E alle condizioni che sai.
Le guardai quasi intontito.
- Allora, ci stai? – Domandò Jasmine.
- E del moroso cosa fai?
- Lo mando a quel paese stasera stessa.

Insomma, per farla in breve, quello che avrebbe dovuto essere un tranquillo weekend di sesso, si trasformò in una trattativa di matrimonio,
Il venerdì successivo inculai sia Sonia che Margie, con la collaborazione di Jasmine che ci riprese, ci fotografò e mi mise un dito nel culo.
Due mesi dopo mi sposai con Jasmine, con Sonia e Margie rispettivi testimoni.
La mamma, emozionata, piangeva in silenzio nel primo banco della chiesa, vedendo la sua bambina convolare a nozze.
Io mi sentivo circondato da quattro donne che avrei scopato ad libitum, cioè finché mi sarebbe piaciuto farlo… A parte Jasmine, ovviamente, che avrei dovuto incularla e venirle in faccia ogni volta che me lo avesse chiesto.


FINE

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