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una timida curiosa


di benves
24.03.2017    |    48.816    |    8 8.8
"In una di quelle mattina passate a casa in solitudine Marco accese il computer per verificare le statistiche di accesso al sito della Baita..."
Marco era perdutamente innamorato della moglie, la giovane e bella Alessia.

Il loro era un amore storico: nacque tra i banchi del liceo e si evolse, in un crescendo di tenerezza e passione, sfociando in uno dei matrimoni più belli che la comunità dell'Abetone ricordasse.

Marco era un gran bel ragazzo: alto, con un fisico atletico dovuto alla sua attività di maestro di sci sulle piste dell'Abetone, e con un volto dai lineamenti gradevoli impreziosito da due enormi occhi verdi.
Anche con Alessia madre natura era stata molto generosa donandole un fisico molto ben proporzionato ed un volto di angelica bellezza.

La passione che li colse in gioventù non si attenuò con il matrimonio, infatti non era raro che Alessia stuzzicasse la virilità del marito costringendolo ad estenuanti lotte tra le pareti domestiche; anzi, negli ultimi tempi Marco si era accorto che la moglie non perdeva occasione per invogliarlo a compiere il suo dovere coniugale.

Non che a lui dispiacesse, tutt'altro... ma non riusciva a capire cosa stesse succedendo all'amata consorte, che mostrava una fantasia ed una disinibizione che non le erano mai appartenute.

Solo un tabù turbava la disinibizione delle loro maratone sessuali: il sesso anale.
Marco aveva provato in ogni modo a giacere nel canale posteriore della moglie: aveva provato a stimolarle l'ano durante i cunnilingus di cui andava matta, lo aveva stimolato penetrandolo con un dito, ma ogni volta che provava a penetrarla con il proprio sesso lei opponeva un netto rifiuto
giustificato con il sacro terrore di provare dolori lancinanti.
A nulla erano valse i reiterati tentativi di Marco, in dieci anni di conoscenza il massimo che era riuscito a introdurre nell'ano della moglie era stato il dito medio.

Se Marco non fosse stato costantemente occupato dai suoi clienti e dalla gestione della Baita che aveva ereditato dallo zio, avrebbe potuto accorgersi che il cambiamento della moglie coincise con l'acquisto di un computer di nuova generazione, dotato tra l'altro di web-cam e fotocamera digitale.

Come è facile immaginare il lavoro costringeva Marco a recarsi di buon'ora sulle piste e a far ritorno a casa solo all'ora di cena.
Alessia dal canto suo contribuiva all'economia familiare gestendo, in società con la
sorella, una pasticceria in un paese vicino.
Alessia però poteva ritenersi più fortunata di Marco, infatti lavorava solo mezza giornata, solitamente la mattina, visto che nel pomeriggio veniva sostituita dalla sorella.

Nelle lunghe e solitarie ore pomeridiane passate ad aspettare il ritorno del consorte Alessia si impratichì nell'uso del computer, arrivando in breve tempo ad essere in grado di aggiornare in totale autonomia il sito web della Baita di Marco.
Naturalmente utilizzò il computer anche per combattere il tedio dei lunghi pomeriggi passati in casa, navigando nel web e stringendo amicizie virtuali nelle stanze delle chat .

Le settimane passavano e Alessia trascorreva sempre più ore in rete, arrivando a preferire la compagnia dei suoi amici virtuali a quella del marito.
Spesso la sera Marco si ritrovava da solo davanti la tv mentre Alessia picchiettava velocemente sulla tastiera del computer.

Marco non si preoccupò più di tanto del contegno della moglie, anche perché Alessia, pur rapita da quel nuovo passatempo, non trascurava i suoi doveri di moglie e di padrona di casa.
Però non poteva nascondersi una certa curiosità.
Fu in quel periodo che Marco ebbe un grave incidente sulle piste.
La caduta gli provocò la frattura di una tibia, e lo costrinse a rimanere a casa ingessato per un lungo periodo.

In una di quelle mattina passate a casa in solitudine Marco accese il computer per verificare le statistiche di accesso al sito della Baita.
Notò con piacere che il sito scalava le classifiche dei motori di ricerca e che le visite aumentavano.
Messo di buon umore dalla buona riuscita della sua idea del sito internet, si concesse il piacere di navigare un po in alcuni siti porno che gli aveva consigliato un suo caro amico.

I siti erano ben forniti e molto interessanti e così, grazie anche alla banda larga fortemente voluta da Alessia per facilitare le operazioni di upload del sito, scaricò molti filmati pornografici.
Vide donne di ogni razza suggere sessi potenti, uomini di colore penetrare analmente giovani asiatiche, orgasmi infiniti riempire volti angelici finché vide un corpo familiare riempire il monitor.

Come avrete intuito si trattava di Alessia, la sua giovane consorte.
La vide offrire le proprie grazie a due uomini contemporaneamente, la vide suggere sessi sconosciuti che non tardarono a frugarla in ogni modo.
Era inquieto, ma anche eccitato, mentre osservava l'espressione estatica del volto di Alessia intenta a dare piacere a quegli uomini.

Cominciò a capire cosa avesse amplificato le voglie di lei negli ultimi tempi: quei segreti tornei amorosi, mostrati con estrema perversione al mondo intero.

Continuò a scaricare filmati con il timore, ma anche la speranza, di trovarne altri riguardanti Alessia.

E cosi fu !!!

Ne trovò ancora due.
Nel primo Alessia era inginocchiata al lato di un letto sconosciuto e stringeva tra i generosi seni un sesso notevole.
Stringeva i propri sessi intorno a quella sconosciuta virilità e non esitò a portarlo all'orgasmo che le riempì il bel viso.
Il filmato si interruppe con il primo piano di lei intenta a raccogliere quella crema estranea dal proprio viso.

Il cuore dell'infermo batteva a mille mentre liberava la propria prepotente erezione e faceva partire il secondo filmato.
Cominciò a masturbarsi lentamente mentre lo stesso uomo di prima possedeva la moglie da dietro.
Lo vide estrarre il proprio sesso dalla caverna umida della moglie e strusciarlo sull'entrata del canale posteriore.
Ebbe un fremito non sapendo se di eccitazione o di rabbia mentre quell'uomo godeva di quello che a lui era sempre stato negato.
L'uomo spingeva e spingeva incontrando scarsa resistenza.
Probabilmente Alessia non era nuova a quei giochi e questo pensiero eccitò Marco più delle immagini che scorrevano sul monitor.

L'orgasmo lo colse mentre il filmato si stoppava.

Spense il computer non prima di aver salvato i filmati che avevano Alessia come protagonista e cercò di riordinare le idee.
Cercò una spiegazione a quello che aveva visto e ancor più cercò il modo migliore di gestire quella
situazione.
Infatti il tradimento mostrato al mondo intero non aveva intaccato minimamente il suo amore per lei.

Decise di affrontarla non appena fosse rientrata, ma senza rancore, senza scenate, solo con la voglia di capire se quello che aveva visto fosse causato da una sua sconosciuta inadeguatezza o se fosse un lato di lei che fino a quel momento non era riuscito a cogliere.
Represse la rabbia che lo aveva colto in un primo momento perché conosceva Alessia, la amava e non voleva perderla per niente al mondo.

Alessia rientrò a casa in perfetto orario, e corse a verificare le condizioni del malato.

-Come stai tesoro?- Esordì Alessia.

-E come vuoi che stia? Bloccato qui dentro mentre fuori splende il sole.
Sai oggi come si sarebbe stati bene sulle piste?-

-E basta pensare alle piste... piuttosto cosa hai fatto oggi? -

-Niente di particolare... ho navigato un po in internet-

-Tu? Ma se per convincerti a comprare il computer ho dovuto sudare sette
camicie? Hai visto qualcosa di bello almeno?

-Si, te! - rispose Marco, cercando di sconfiggere la rabbia che tornava
prepotentemente ad offuscargli il cuore e la mente.

Un silenzio tombale riempì la stanza, Alessia impallidì ed abbassò gli occhi
colpevoli.

Marco uccise il silenzio chiedendole il perché.

Alessia gli raccontò della noia di quei pomeriggi solitari ed interminabili, cercando di reprimere le lacrime che la vergogna portava ai suoi occhi.

Marco, che si trovava sul letto della camera, la chiamò a se e la abbracciò stretta mescolando le proprie lacrime a quelle della donna amata:
-Chicca , non aver paura non sarà questo a minare il nostro amore. Voglio
solo capire perché: è forse colpa mia? Non ti basto più?

Alessia gli parlò allora delle persone incontrate in chat, tutti grandi amatori almeno a parole.
Gli raccontò la curiosità insopportabile che la aveva colta vedendo quei filmati che avevano eccitato anche lui.
Gli ricordò che lo aveva conosciuto che era pura e, fino a poco tempo prima, aveva conosciuto solo lui.
Lo consolò, giurandogli che ai suoi occhi nessuno era migliore di lui.

A quel punto Marco le disse:

-Sarà anche vero, ma a quegli uomini hai dato più di quello che hai dato a me!-

-Marco, mi trovavo lì con quell'uomo, era abile, delicato e attrezzato... la telecamera riprendeva e tutto era cosi eccitante..

Continuò con la descrizione dei preliminari che portarono alla sua sodomizzazione.
Gli raccontò della lingua dell'uomo che le frugava la più nascosta intimità, gli descrisse le sensazioni di quelle dita rapide nel suo ano e la voglia che le scatenarono dentro.

-Avrei voluto farlo con te quella sera stessa, ma tu sapevi che non lo avevo mai fatto e ero terrorizzata all'idea che lo scoprissi... credimi da quella sera ho più voglia di te di donarti quello che ti ho sempre rifiutato.

L'erezione di Marco, già svegliata dai racconti di lei, subì una ulteriore impennata.
Alessia la liberò e la omaggiò carezzandola con la lingua abile.
Si liberò dei vestiti e si calò sul sesso del marito, guidandolo dentro di se.

Contrasse i muscoli vaginali intorno a quel palo di carne per inumidirlo con i propri umori e quando sentì il respiro di lui farsi più veloce, lo estrasse introducendolo, non senza difficoltà, nel proprio ano.

Marco urlò mentre Alessia si impalava sul suo sesso turgido.
I movimenti di lei si fecero sempre più veloci e in breve tempo un orgasmo mai provato
sconvolse Marco.

Da quel giorno non esisterono più tabù tra di loro.

Marco ora che aveva capito chi avesse per moglie, voleva soddisfare anche le sue di fantasie.

Seppur attanagliato dalla gelosia, mentre guardava quei filmati aveva immaginato di essere presente come spettatore, vedere la propria moglie posseduta, e semmai visto che c'eravamo anche all'aperto.

Ne parlò con Alessia, la quale si rese disponibile ad assecondare i desideri del marito ma, dovevano trovare un luogo dove nessuno avrebbe potuto interromperli.

Marco da buon conoscitore dei luoghi, trovò un boschetto poco fuori dal paese, un luogo frequentato solo da cercatori di funghi dunque, essendo fuori stagione, adatto ai loro intenti.

Alessia fissò con uno dei suoi partners occasionali conosciuti in passato, spiegando bene che Marco sarebbe stato spettatore.
Inutile dire che non ci furono problemi, il partner occasionale accetto eccitatissimo.

Quel pomeriggio indossavo i jeans, un paio di scarpe da ginnastica mentre sopra, un top giallo, a chi mi avesse visto avventurarmi nel bosco non volevo dare nell'occhio.
Camminai attraverso il bosco fino ad arrivare al punto stabilito.
Rodolfo (il partner occasionale) era già lì e mio marito era lì da qualche parte che ci spiava come il più incallito dei guardoni.
Rodolfo era in piedi vicino al un plaid messo per l'occasione.
Mi avvicinai a lui, lentamente e cercando di percepire ogni suo movimento.
Ero eccitatissima, pensavo al mio Marco che ci stava osservando
La mia attenzione cadde sul rigonfiamento che aveva Rodolfo sul jeans, era già eccitato; avevo scelto lui perché lo ricordavo ben dotato.
Guardavo il suo pacco, sentendo l’eccitazione che aumentava.
Mi abbassai verso lui e posai la mia mano sul suo pacco, sentendo il suo cazzo duro dentro il jeans. Cominciai a muovere la mano, masturbando quel cazzo, sentendo la mia figa che cominciava ad essere calda e umida.
Mi guardai nuovamente intorno cercando di intravedere mio marito ma non lo vidi, mi pareva di essere completamente sola.
Abbassai la cerniera del jeans, con gli occhi puntati sul volto di Rodolfo.
Lo guardai e lo presi il suo cazzo tra le mani, sentendo il suo calore e la sua eccitazione.
Dio quanto mi sono sentita come una sporca puttana eccitata dal cazzo duro.
Masturbavo quel cazzo dritto, mentre con una mano, mi strofinavo tra le gambe.
Tutta la situazione era così perversa che mi eccitava da morire.
Posai le mie labbra sopra la cappella, facendola scivolare dentro la mia bocca.
Era così calda, cominciai a succhiarla, andando con la bocca sempre più in giù, fino a quando non raggiunsi le palle.
Come ero eccitata !!!
Mentre lo spompinavo, mi stavo slacciando i jeans, infilando la mano tra le gambe per masturbarmi ferocemente, mentre quel cazzo entrava e usciva dalla mia bocca.
Lui era fermo, immobile, lasciava condurre a me il gioco.
Ero certa che Marco da qualche parte si stava già masturbando.
Mi abbassai i jeans e le mutandine.
Lo feci stendere sul plaid e salii a cavalcioni su quel corpo, facendo scivolare tra le umide labbra della mia figa, quel cazzo duro e caldo.
Mi sentivo così sgualdrina e pervertita, mentre sentivo il suo cazzo entrare tutto, mentre ondeggiavo i miei fianchi, facilitando la penetrazione tra le mie gambe.
Senza preservativo, senza ritegno, ero la più porca tra le porche.
Muovevo il culo su e giù, facendo entrare e uscire il cazzo dalla mia figa golosa, sentendo il piacere che mi stava facendo impazzire, mentre cavalcavo quel cazzo.
Rodolfo mi tolse il top e mi stuzzicò i seni, tintillandomi i turgidi capezzoli.
Era un burattino delle mie mani ed io stavo facendo uno spettacolo per il mio uomo.
Mentre lo cavalcavo, la mia mano era tra le mie gambe, stuzzicando il clitoride con energia, sentendo che dentro di me, il cazzo si stava gonfiando, preparandosi all'’orgasmo.
Ero eccitatissima e stavo praticamente saltando su e giù su quel duro cazzo, fino a quando dentro di me, un’onda di calda sborra non cominciò a colare dalla cappella, sentendo tutto il cazzo pulsare tra le mie gambe.
Ondeggiai lentamente i fianchi, aspettando che che il cazzo finisse di pulsare.
Era diventato moscio al punto che scivolò fuori tra le mie gambe e lo guardai tutto moscio e umido di sborra.
Lo succhiai, visto che ero una puttana perversa, pulendo quel cazzo dai residui della sua sborra e della mia figa, ingoiando tutto.
Mi risistemai ed in silenzio, senza neppure salutare Rodolfo ripresi la via per tornare a casa.
Ero emozionata, volevo sapere Marco cosa aveva pensato, cosa aveva provato.
To be continued ...
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