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Lui & Lei

ANFITRIONE


di benves
08.09.2014    |    10.597    |    3 8.0
"Vidi la mano di Michele carezzare la coscia di lei, la quale ebbe un sussulto..."
Sono un ginecologo affermato con una bellissima famiglia.
Non ci manca nulla.
Ho sempre avuto un bellissimo rapporto con i miei figli sin da quando erano piccolissimi.

Mi hanno sempre raccontato tutto, e vista la difficoltà di alcuni genitori di relazionarsi, ciò è avvenuto anche con alcuni dei loro amici.

Abbiamo sempre la casa piena dei loro amici, quando sono a casa ci troviamo anche a condividere serate assieme dove giochiamo anche alle console, io e mia moglie andiamo in discoteca con loro...insomma visto il rapporto condividiamo anche molti aspetti della loro vita, senza problemi generazionali.

Con mio figlio Michele in particolare, ho sempre cercato di trovare punti di interesse in modo da creare un rapporto di cameratismo, anche se sull'educazione e sullo studio sono sempre rimasto fermo e deciso su alcuni punti.

Ciò ha permesso che mi raccontasse tutte le fasi fondamentali della sua vita.
Oggi 18 enne, so che ha avuto alcune storielle con sue coetanee, pomiciatine e poco più ma non ha avuto mai modo di andare fino in fondo con una ragazza.

Da qualche tempo frequenta casa nostra una sua amica, Silvia, ragazza conosciuta alle elementari e con la quale condivide una simpatia reciproca.
La nostra famiglia e la sua, ormai da anni, condivide una grande amicizia, così spesso d'estate Silvia viene ospite da noi per qualche giorno al mare.

L'estate scorsa mio figlio si è deciso ad approfondire l'amicizia ma, mi confidò che essendo inesperto temeva di fare brutta figura.
Io gli consigliai di parlare sinceramente a Silvia e le cose se, dovevano andare in un certo modo, sarebbero nate da se, invece un pomeriggio Michele e Silvia vennero da me.

“sai papà, io e Silvia vorremmo fare all'amore”

“cosa bellissima, ma io cosa c'entro?”

“noi siamo inesperti, temiamo di rovinare tutto, ed invece vorremmo fosse una cosa unica, bellissima”

“bene figlio mio, ma ripeto, io cosa c'entro? Volete che vi lasciamo libera la casa? Nessun problema, noi andremo fuori a cena e voi sarete liberi”

“no papà non è questo il punto”

“allora cosa?”

“vorremmo che, visto il rapporto amichevole che abbiamo con te, tu....”

“tu cosa?”

“tu ci guidassi”

“cosa? Vorreste che io vi assista e vi guidi nel fare sesso dandovi indicazioni sul cosa fare? Ho capito bene? Mi stai chiedendo questo?”

“si, stiamo dicendo questo” aggiunse Silvia che fino a quel momento era stata zitta

“è imbarazzantissimo per me lo sapete? Dovrei dirvi come toccarvi e quando è il momento di scopare”

“si lo sappiamo, ma è quello che vorremmo, tu hai esperienza anche professionalmente” risposero all'unisono

“eh poi vorremmo che tu ci aiuti con il sistemi anticoncezionali” ribatterono sempre all'unisono

“mi trovo in enorme difficoltà ragazzi, lasciatemici pensare un attimo e poi vi farò sapere”.

Inutile dire che, pur ritenendomi da sempre un progressista, la cosa mi imbarazzava tantissimo. Non ci dormii la notte e poi, senza che i ragazzi lo sapessero ne parlai prima con mia moglie e poi con la famiglia di Silvia.

Credevo di essere all'avanguardia, ero sconvolto ma, evidentemente gli altri (mia moglie e la famiglia di Silvia) erano più avanti di me. Tutti addivennero al fatto che, era giusto che io assecondassi le richieste dei ragazzi. Trovare persone così all'avanguardia era rarissimo pensai.

Due giorni dopo, quando le circostanze lo permisero, parlai con i ragazzi.

“bene ragazzi, ho riflettuto a lungo e francamente devo confessarvi che sono imbarazzatissimo ma, se questo è quello che volete, va bene. Vi aiuterò. Faremo in modo che la casa sia libera, solo per voi e che vi godiate questo magico momento sul nostro letto matrimoniale. Tutto dovrà essere perfetto”.

“come e quando pensate dunque di attuare le vostre intenzioni?”

Questa volta fu Silvia a parlare: “pensavamo di andare in discoteca, bere un pochino per toglierci dall'imbarazzo e poi, tu verrai a prenderci con la macchina, verremo a casa e ...ci guiderai”.

“va bene” risposi, “provvederò io agli anticoncezionali ed a farvi trovare un ambiente accogliente”, facendo in modo che nessuno vi disturbi.

Stabilimmo il giorno, inutile dire che entrambe le famiglie eravamo agitati ma io, in particolare, anche se, il mio lato voyeristico stava maturando e vedere due giovani bei corpi accoppiarsi, e per di più per la prima volta, mi stuzzicava parecchio.

Nei giorni che addivenivano al “magico momento” infatti, fui più focoso del solito con mia moglie, tant'è che anche lei si rese conto dello strano effetto che quell'insolito ruolo scaturiva in me.

Quel fatidico sabato arrivò. Eravamo nella nostra casa al mare, ed i ragazzi si stavano vestendo per andare in discoteca.

Quando verso le 23 scesero dal piano di sopra per essere accompagnati, rimasi a bocca aperta.

Lui con una camicia moderna, sbottonata che evidenziava l'imberbe petto, jeans all'ultima moda e mocassino senza calzini, non mi sembrava neppure il ragazzino che conoscevo.
Lei bellissima, in un tubino rosso senza reggiseno (aveva una seconda ed anche se fosse stata più dotata, vista la giovane età poteva comunque permetterselo), capelli perfettamente acconciati, senza calze e scarpe tacco 12.

Erano una bellissima coppia.

Salimmo in macchina, arrivammo alla discoteca e mi fu detto di ripassare a riprenderli verso le 3 del mattino.

Tornai a casa, rimisi la sveglia provando a dormire ma, non ci riuscii.

Avevo preparato per il loro ritorno uno spumantino Ferrari bello fresco e vodka alla pesca, per abbassare ulteriormente eventuali freni inibitori.
Fatto mettere sul letto lenzuola di seta per rendere magico il loro incontro.

Da un punto di vista pratico avevo acquistato preservativi ritardanti per lui (non si sa mai) ed uno spermicida con lubrificante vaginale per lei. Pensai che la prima volta fosse sufficiente anche se, nascosto in un cassetto, avevo anche della vasellina...non si sa mai.

L'ora prefissata arrivò, mentre ero fuori dalla discoteca ad aspettarli mille pensieri mi pervadevano, contemporaneamente ad una strana agitazione ed eccitazione.
Per il mio mestiere ero abituato a vedere corpi femminili nudi ma, l'idea di avere quasi due burattini che, a mio comando, si sarebbero accoppiati, mi eccitava!

Mentre seguivo i miei pensieri, i ragazzi arrivarono e si sedettero entrambi dietro in macchina, evidentemente brilli.

Iniziai a prendere la via di casa, dallo specchietto retrovisore li vedevo pomiciare, speravo che la mia presenza, una volta arrivati a casa non fosse necessaria, liberandomi così da quell'imbarazzante ruolo ma, mi sbagliavo.

Entrammo in casa, si sedettero sul divano in salotto. Portai loro sia lo spumante che la vodka.
Stappai lo spumante in flute che tracannarono all'istante. Ne versai ancora.
Poi videro la vodka e ne bevvero un paio di bicchieri.

A quel punto mi guardarono con aria stralunata dall'alcol ma interrogativa.

Era giunto il momento di condurre le danze.

Sempre in salotto li invitai a baciarsi come avevano fatto in auto. Le loro lingue si interscambiavano .

Le loro mani ansiose si accarezzavano le chiome ma, non provarono neppure per un attimo a toccarsi altrove. Sono due imbranati pensai.

Li invitai a seguirmi di sopra, nella camera da letto.

Arrivati in camera ordinai loro di riprendere a baciarsi come prima, l'eccitazione saliva in loro ed in me.

Dissi a Michele di toccare i seni di Silvia da sopra l'abito ed invitai Silvia di tastare il sesso di Michele.
Il loro respiro aumentava pian piano.

Li feci alzare in piedi.

“Silvia leva la camicia a Michele” ordinai. E fu fatto.

“Silvia bacia il petto ed capezzoli di Michele” e lei eseguiva.

Michele socchiudeva gli occhi fino a quando gli ordinai di sganciare la zip del vestito di Silvia e levarglielo.

Michele con mano ferma aprii la zip ed il tubino calò fino alle caviglie della ragazza.

Michele aveva gli occhi socchiusi ma io mi trovai davanti uno splendido seno a coppa di champagne adornato da due rosee aureole e da capezzolini irti.

Ordinai a Michele di toccare il seno di Silvia. La sua mano non più ferma come prima si posò sulla vellutata pelle di lei.

Silvia iniziò ad arrossire.

L'eccitazione di entrambi cresceva in modo esponenziale.

Poi dissi a Michele di baciare i seni e leccare le aureole. Michele ubbidiva alla lettera.

Vidi la mano di Michele carezzare la coscia di lei, la quale ebbe un sussulto.

Silvia aveva un tanga minuscolo.

Dissi a Michele di esplorare il sesso di lei da sopra il tanga.

Le sue dita seguivano la naturale direzione della fessura.

La stoffa andava sempre più bagnandosi dall'eccitazione di lei.

Ordinai di far sedere Silvia sul letto adagiandola lentamente.

Invitai Michele a sfilare il tanga di Silvia e poi di andare a leccare quel frutto prelibato.

Lentamente Michele sfilava il tanga, e Silvia alzò il bacino agevolandolo ed assecondandolo.

Gli occhi di lei erano chiusi ma la sua bocca respirava affannosamente.

Silvia per l'occasione credo, si era depilata, lasciando solo una lieve strisciolina di peli che copriva le sue grandi labbra.

La lingua di Michele leccava voluttosamente la fica di Silvia .

Non passo molto che Silvia ebbe un sussulto, il suo piacere invase la bocca di Michele, il quale non se ne schifò ma, si dissetò beatamente (bel porcellino).

A questo punto toccava a Michele godere.

Chiesi a Silvia, una volta ripresasi dall'orgasmo, di far accomodare Michele sul letto e la invitai a baciargli in petto.

Poi le chiesi di sfilargli i pantaloni.
Con mia sorpresa, Michele era privo di mutande, ed il suo sesso svetto davanti alla faccia di lei.
Non dovetti dire niente, Silvia dopo un primo attimo di imbarazzo, afferrò con naturalezza da prima il sesso con le mani e poi, avvicinando la bocca, lo baciò, fino a quando, sempre con naturalezza ed istintivamente, l'accolse tra le labbra, iniziando uno splendido pompino.

Michele sarà l'eccitazione, sarà l'inesperienza che, dopo poco, ebbe a sua volta un sussulto, scaricando una serie di schizzi di sperma che Silvia riuscendo a prevedere fece andare a coprire la sua faccia. Un ingoio per la prima volta mi sarebbe parso eccessivo effettivamente.

Entrambi mi guardarono interdetti, temendo di aver rovinato qualcosa.

Li rassicurai, a quell'età i tempi di recupero sono brevissimi.

Invitai Silvia ad andare a lavarsi il viso e tornare da Michele; questa volta avrebbero compiuto al loro intento.

Dopo 5 minuti Silvia tornò. Splendida come una venere nella sua assoluta nudità.

Inviai i ragazzi a sdraiarsi sul letto ed a tornare a baciarsi ed a leccarsi come prima.

I loro corpi erano avvinghiati in una meravigliosa danza d'amore.

Le mani esploravano vicendevolmente i giovani corpi.

Invitai Michele a toccare il sesso di lei, facendo attenzione a non introdurre all'interno alcun dito.

Lo incoraggiai a cercare una pretuberanza nel sesso di Silvia che, se stimolata ne poteva aumentare l'eccitazione.

Con innato istinto la clitoride fù subito trovata iniziando la stimolazione.

Era bellissimo veder godere Silvia, l'eccitazione di Michele aumentava a dismisura.

Volevo che entrambi provassero reciprocamente piacere senza prevalere l'uno sull'altra.

Nel frattempo io presi i preservativi, il lubrificante vaginale non era necessario, Silvia era un lago.

Fermai quell'idillio, ponendo il preservativo a Michele e spiegando come andava messo.

Silvia si rese conto che il momento era giunto. Mi guardò come a chiedere istruzioni.

La invitai a mettersi carponi sul letto. Eseguì subito.

Poi dissi a Michele di mettersi dietro di lei, puntando la sua asta all'ingresso della fica di Silvia ma senza entrare.

Lo invitai a baciarla e leccarla sul collo e dietro i lobi delle orecchie, e contemporaneamente con una mano a stuzzicarle un capezzolo.

Michele sembrava un toro al momento della monta e Silvia era tra l'eccitazione e la paura.

Il sesso di Michele premeva per entrare ma, volevo che lei fosse al massimo dell'eccitazione, che fosse lei a dettare i tempi, a far capire con il linguaggio del corpo quando era pronta.

Silvia istintivamente muoveva il bacino.

Fu lei stessa, sempre istintivamente, che andò indietro verso il sesso di Michele, permettendogli di entrare il lei.

La guardai mentre il sesso la penetrava, strizzo gli occhi come un accenno di minimo dolore.

Un lieve rigagnolo roseo uscì dal sesso di lei ormai violato. Era fatta pensai.

Michele dal canto suo, iniziò lenti movimenti avanti indietro.

Dopo poco interruppi i ragazzi invitandoli a cambiare posizione.

Feci cambiare loro alcune posizioni, invitandoli a fare le classiche posizioni che conoscevo e che potevano garantire ad entrambi reciproco piacere.

La posizione che più piacque a Silvia fu quella dove lei era sopra a Michele e poteva controllare con il bacino l'entità della penetrazione, mentre Michele le stuzzicava i seni.

Dopo circa 20 minuti Michele finalmente venne, riempiendo il serbatoio del preservativo.

Feci riprendere i ragazzi poi, più per scrupolo che altro, sperando in una risposta negativa, domandai “volete esplorare anche il resto?”. (ero tutto sudato dalla tensione)

Michele intuì sorridendo, mentre Silvia mi guardò con aria interrogativa.

Allora fui più diretto: “Silvia vuoi provare anche la penetrazione anale?”. Era lei a dover decidere, conosco noi maschi, e so che Michele mai mi avrebbe risposto di no.

Silvia guardò Michele. Io la inviai a pensare a se stessa, a quello che lei voleva.
Per il resto erano giovani, avrebbero avuto tutto il tempo per andare oltre.

Lei con il capo mi fece cenno di no ma chiese a Michele se, dopo essersi riposati, avrebbero potuto farlo ancora.

Il mio compito era assolto.

Mi congedai dai ragazzi, raccomandandomi di usare sempre il preservativo e ponendo la scatola sul comodino.

“adesso siete in grado di continuare da soli” dissi come ultima frase uscendo dalla stanza.

Scesi al piano di sotto, mi coricai sul divano e mi sparai una bella sega!
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