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La professoressa


di benves
20.05.2015    |    64.349    |    11 9.3
"Quando fu nudo, lo feci stendere e mi posizionai nella posizione del 69..."
Sono Elisa, 29 enne, lavoro come docente presso una scuola privata di Mantova.

Vivevo la mia vita monotona tra la scuola ed un ragazzo programmatore informatico noioso.
Conviviamo da ormai 2 anni, con alti e bassi.
Sesso quanto basta. Il mio ragazzo non è mai stato un toro ma, io mi accontento.

Nella classe che seguo (2 elementare) è arrivato un nuovo studente.
Un cioccolatino tutta simpatia e voglia di vivere.
E' stato adottato ed ha iniziato il suo percorso scolastico.

Nel corso del tempo mi accorgo di alcune difficoltà; cerco di seguire di più il ragazzo ma, evidentemente non trovando il giusto metodo. Non mi arrendo.
Parlo con una mia amica, figlia adottiva.

Lei mi trova un contatto telefonico con un signore di Firenze, Stefano, volontario presso alcuni gruppi di mutuo aiuto che si occupano di adozione.

Lo contatto chiedo consigli e...le mie telefonate si susseguono.

Lui sposato, ha 2 figli adottivi ma, risulta sempre presente e disponibile a darmi delle chiavi di lettura alternative per poter aiutare il mio alunno.

La voce di Stefano è pacata, sicura di se, sempre moderato, capisce quando sono triste e con una battuta mi mette di buon umore.
Piano piano mi rendo conto di avere necessità di sentirlo e, mi invento problemi per il solo gusto di poterlo chiamare.
Talvolta parlo con la moglie, che vede le problematiche da un punto di vista differente, in modo da non destare sospetti.

Mi rendo conto che dentro di me sta nascendo la voglia di dare un volto a quella voce!

Devo inventarmi qualcosa.

Parlo con il mio ragazzo e decidiamo di organizzare un week-and a Firenze, dopodiché chiamo stefano chiedendo se erano disponibili ad una cena per il sabato successivo.

Accettano!

Il ritrovo è a Porta Romana, hanno fissato in un locale di un loro amico per farci mangiare la bistecca alla Fiorentina.

Il mio cuore batte a mille, non lo volevo ammettere a me stessa ma, mi ero quasi innamorata di quella voce.

Arriviamo, eccoli scendere dall'auto, lui, sua moglie ed i figli.

Che delusione, mi trovo difronte un omone alto circa 1,80, grasso circa 130 kg e pelato.
Mi cascano le braccia, ci salutiamo e ci mettiamo in marcia verso il locale.

E' proprio vero che l'apparenza inganna!
Dietro quell'aspetto, la sera, si è rivelato una persona acuta, sensibile, dolce ma decisa.

Un fantastico padre ed un tenero marito.

Dietro quell'aspetto da Shrek, si cela una persona fantastica nell'animo

La sera parlo col mio ragazzo, il quale invece ha notato solo l'aspetto esteriore e, ha fatto una descrizione pessima di tutta la famiglia, definendoli “squallidi”.

Torniamo a casa, nei mesi successivi ho modo di parlare con Stefano spesso, ottenendo sempre validi consigli e terminando la telefonata con allegria. Io guardavo oltre la fisicità!

Un pomeriggio ricevo un sms da Stefano, “ho necessità di sentirti” ma non di sera, posso chiamarti?

Stefano mi chiama, mi dice che la settimana successiva sarebbe venuto a Mantova per alcune consulenze a ditte locali, ha fissato come base un albergo di Mantova, se volevo avremmo potuto vedersi. Il mio cuore batteva a mille, ero felicissima. Evidentemente mi chiamava nel pomeriggio

La sera ne parlo con il mio ragazzo, lui mi placa tutto l'entusiasmo che avevo; non vuole re incontrare quel “mostro” così l'ha definito. Litighiamo come non mai.

Il mattino seguente, dopo averci dormito su, decido che mi inventerò una scusa ma, passerò io da sola del tempo con Stefano e se qualcuno fosse stato geloso...amen !

I giorni non passavano mai, mi resi conto di attendere con ansia di rivederlo. Il suo essere interiore mi aveva stregato perché lo ammetto esternamente era proprio brutto ma, sentirlo parlare era bellissimo; aveva fascino che è ben differente dalla bellezza.

Stefano arrivò di martedì pomeriggio in hotel e mi mandò un sms. Lo raggiunsi verso le 19 e lo portai a cena. Il mio ragazzo sapeva ma, evidentemente non era geloso.
Seppi che si tratteneva fino a venerdì, doveva fare il “tagliatore di teste” per alcune ditte che avevano succursali in zona.

Pendevo dalle sue labbra. Non guardavo con gli occhi, guardavo con cuore.

La serata finì velocemente, lo riaccompagnai in hotel e, non controllandomi, lo salutai baciandolo sulle labbra. Rimase sorpreso, mi sorrise e mi carezzò una guancia senza dire nulla.

Io ero cotta, me ne resi conto sulla via del ritorno, guidavo come un automa, penando a lui.

Se ne accorse anche il mio ragazzo, che mi aspettava sveglio come un padre aspetta la figlia che è uscita da sola la prima volta.

Mi chiese di parlare, e così fù. Raccontai lui cosa provavo, senza nascondere nulla e senza inibizioni, dicendo che avevo voglia di andarci a letto e, se ce ne fosse stata l'occasione, l'avrei fatto; senza complicazioni sentimentali (sapevo che era sposato e non volevo rovinare una famiglia) ma volevo togliermi la voglia.

Stranamente, per la prima volta, il mio ragazzo manifestò una parvenza di gelosia ma, sempre più stranamente mi disse “vacci pure a letto ma, a due condizioni, ossia che non resti incinta e che poi ti dimentichi di lui”.

Pensai a quelle condizioni tutta la notte.

Ci avrei provato e mi sarei divertita !!!

Il pomeriggio lo contattai per la cena, era imbarazzato dopo il bacio della sera prima ma accettò.

Sapevo che era un amante della cucina cinese così andammo nell'unico ristorante cinese di Mantova.

La conversazione filò splendidamente come al solito, era un ottimo oratore, aveva argomenti interessanti e si vedeva che, a parte il suo lavoro, provava passione nel fare volontariato verso i bambini.

Come di abitudine nei ristoranti cinesi, il servizio fu rapidissimo ed alle 21 ci trovammo fuori.

Non sapevo come fare, fu lui a levarmi di impaccio invitandomi a bere qualcosa in hotel.

In hotel bevemmo un paio di coctail, poi, con la scusa di fare pipì chiesi di poter salire in camera da lui.

Salimmo, subito mi diressi in bagno, lui sulla porta era teso, lo vidi dal viso.

Uscita dal bagno, lui fece per andare verso la porta; lo fermai, gli presi la mano destra e la posi sul mio seno. Incupì

Mi guardava tra lo stupito, imbarazzato e forse desideroso.

Lo baciai, la mia lingua cercò la sua, gli leccai le labbra fino a che anche lui si decise a scambiare la saliva con me.

Ero come bendata, lasciavo che i miei sensi la facessero da padrone.

Gli toccai il pacco, trovandolo su di giri.

Mi spogliai velocemente lì, davanti alla porta del bagno; via la camicetta, via la gonna, via le scarpe poi, lentamente via il reggiseno ed infine via le mutandine.

Ero lì davanti a lui, nuda e disponibile. Mi guardava, aveva perso la sua verve, non riusciva a parlare.

Gli sbottonai i pantaloni facendoli scendere, presi i boxer e li accompagnai dai pantaloni.
Sgranai gli occhi...ecco la dote nascosta.

Un bel membro di circa 20 cm e con una ottima circonferenza mi apparve inaspettatamente.
Avvicinai le labbra alla cappella, iniziando un pompino degno di una professionista.

Lui era sempre lì, immobile ed inebetito.

Il pompino durò 5 minuti poi, volevo godermi la serata.

Lo presi per mano e, col passo del pinguino (aveva pantaloni e boxer calati) ci avvicinammo al letto. Lo feci sedere e lo spogliai completamente.
Lui sempre inebetito mi assecondava.

Quando fu nudo, lo feci stendere e mi posizionai nella posizione del 69.

“fammi vedere come usi la lingua” gli dissi.

Io presi la sua asta e me la infilai in bocca il + possibile.

Effettivamente confermò di essere un ottimo oratore, la sua lingua da prima mi lecco le grandi labbra longitudinalmente poi, piano piano che lasciavano spazio alle piccole labbra approfondì il discorso per infine dedicarsi al mio clitoride affamato di sapere.

In 15 minuti gli venni in bocca tutto il mio desiderio; la sua asta invece non dava cenno di cedimento.

Gli chiesi se avesse un preservativo.

“sono sterile” mi rispose, ecco perché ho fatto 2 adozioni.

Fantastico ! Pensai, allora sì che mi diverto, potevo godere senza interferenze e provare piacere anche nel farmi sborrare nella fica.

Gli montai sopra, puntai la sua cappella all'ingresso della mia vulva e, lentamente mi impalai su quel totem.

Iniziai una cavalcata degna di una amazzone, sentivo quel bastone arrivarmi all'ombelico.

Dopo un po finalmente si svegliò, mi fece mettere in posizione classica ed iniziò a penetrarmi forsennatamente. Vedevo i suoi occhi dilatati, gli stavo guardando l'anima...era come nel film la bella e la bestia.

Mi leccava i miei turgidi capezzoli, suggendo le aureole quasi fino a farmi male ma, godevo!

Cambiammo ancora posizione, mi fece mettere a pecorina e lì fu l'apoteosi. Quel palo diretto dentro l'utero mi mandava in estasi; non so quante volte venni.

Poi, ecco che la bestia venne fuori.

Sentii il suo bastone uscire dal mio utero, credevo volesse prendersi una pausa invece, subito dopo, lo sentii appoggiarsi al mio culetto.

Mi girai, lo implorai di non farlo ma, me l'ero cercata, l'avevo provocato ed ora ne pagavo le conseguenze.

Nel culo non l'avevo mai preso, avevo sempre avuto timore ed ora, stavo non solo per prenderlo senza alcun aiuto ma, stavo per ricevere un bastone non indifferente.

Non ebbe pietà, spinse d'un sol colpo la sua asta dentro; urlai, le lacrime sgorgavano dai miei occhi. Non contento si appoggiò e con le manone strizzava i miei seni.

Dopo un po però, la cosa iniziò a piacermi. Iniziai a godere arrivando anche ad incitarlo di spingere di +.
Cambiammo nuovamente posizione, volevo che, dopo essere venuta io, fosse lui a donarmi il suo seme.

Lo feci stendere nuovamente e mi riempii l'utero del suo sesso cavalcandolo.

Muovevo il bacino facendo strusciare la sua cappella con l'interno del mio utero fino a quando, cambiò colore in viso, intuii che stava per venire.
Mi accasciai sul suo flaccido corpo godendo la sensazione di sentirmi riempita dal suo piacere. Uno due, tre sussulti. Mi svuotò tutto se stesso dentro.

Ero appagata, non ero più la stessa, mi avrebbe lasciato il ricordo di essere stato il primo a possedermi da dietro.

Ci accasciammo, e ci addormentammo.

Verso le 3 ricevetti la telefonata del mio ragazzo. Non risposi. Mandai solo un sms, “dormo fuori ci vediamo domani” e staccai il cellulare.

L'indomani ci svegliammo abbracciati, senza parlare lo bacia, mi rivestii ed andai a lavorare.

Per il resto della settimana non ci rivedemmo, lo risentii per motivi miei di lavoro qualche mese dopo ma....questa è un'altra storia. !!!
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