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Prime Esperienze

in treno con mia madre


di benves
24.05.2017    |    86.852    |    7 9.3
"Ti prego continua, gli sussurro, ma come per dispetto si ferma di botto..."
Mi chiamo Chiara, ed ho quasi 19 anni, li compio fra un mese.
Vi racconto cosa mi è successo il mese scorso, mentre viaggiavo in treno con mia madre, per andare in Calabria da Torino a trovare la Nonna per l'estate; erano già 6 ore, ed eravamo mezze addormentate ed io in particolare annoiata e stufa, faceva un caldo terribile ed ero tutta
sudata, anche indossando solo una maglietta senza maniche e una gonna corta sopra il ginocchio; nonostante la doccia fatta prima di partire mi sento tutta appiccicaticcia e sporca, ma non posso farci niente.
Alla stazione di Roma sale un uomo che entra nel nostro scompartimento, bè, un ragazzo, avrà avuto 35 anni, chiede permesso e si siede di fronte a me, sorride e mi guarda, lo guardo, è proprio
carino, ma mi continua a fissare troppo e non so dove guardare, così
faccio finta di leggere.
Mi stava fissando sempre, lo vedo con la coda dell'occhio, mi accorgo che mi sta guardando troppo attentamente, si, mi sta fissando come se mi volesse spogliare, che porco !
Si, mi pareva che mi fissasse il petto, non è che abbia un granché in fatto di seno, ma mi stavo rendendo conto che senza reggiseno (me lo ero levato alla toilette un paio di ore prima, troppo caldo) forse si vedevano i capezzoli in trasparenza; ricomincio a leggere.
Dopo un po getto uno sguardo veloce verso di lui...oddio, mi stava guardando le gambe, ora mi ero pentita di avere messo una gonna così corta, che riuscisse a vedere qualcosa ?
Però la cosa mi stava eccitando, sentirmi guardare così, con mia madre
vicina che dorme...ma che cosa poteva volere da me quell'uomo pensai ?
Avrei dovuto essere troppo piccola per lui in fondo.
Penso che se fossimo soli forse mi vorrebbe ...bè, insomma, mi scoperebbe penso.
Io ancora sto a zero in fatto di sesso, solo qualche bacetto al mio ex ragazzo, e qualche toccatina sui vestiti, ma la cosa mi eccitava, pensare che quel ragazzo mi avrebbe fatto certe cose...
Di curiosità ne avevo tanta, e in effetti avrei tanta voglia di farlo, anche se sono bloccata dalla paura, paura di sentire male.
Mia madre crede ancora che io sia proprio una bambina, ma forse i genitori vedono sempre i propri figli come bambini anche se sono grandi.
Chiusi gli occhi e mi misi a fantasticare su quello che mi avrebbe fatto quel ragazzo...
Dopo un po sbircio di nuovo e lo vedo ancora, che mi fissa le gambe...
Il treno, il rumore di sottofondo, il sonno mi avevano resa incosciente e sonnolenta e quello sguardo mi eccitava così decido di stare al gioco e vedere le sue reazioni...
Finsi di volermi sistemare meglio, così mi sollevai un poco e sistemai la gonna, ma in modo che si sollevasse un po, ed allargai piano piano le gambe, come per trovare la posizione migliore.
Continuava a fissarmi, e mi vedeva sicuramente le mutandine bianche sottili che indosso.
Infatti per vedere meglio si stava abbassando sul sedile come per mettersi più comodo.
Stavo con gli occhi chiusi e mi sentivo il suo sguardo addosso, mi sentivo molto porca, fantasticavo su quello che stava facendo.
Il pensiero che un uomo mi stava guardando proprio li, le mutandine, mi rendeva agitata, cominciavo a sentirmi umida fra le gambe, avrei voluto toccarmi.
Da tre anni circa avevo già imparato a farlo, quasi ogni giorno, è come una droga per me, quasi sempre a letto, ma una volta persino al bagno della scuola.
Ormai, un po per il sonno, un po per l'eccitazione, avevo perso ogni inibizione, e, come se non fossi nella realtà ma in un sogno erotico, volevo continuare e provocarlo, vedere come andava a finire.
Ma dovevo stare attenta che mia madre non notasse nulla.
Ad un tratto ho aperto gli occhi fissandolo: lui, per un attimo sorpreso, ha abbassato lo sguardo, ma subito dopo ha ricominciato a fissarmi, ed ora sorrideva.
"Come ti chiami ? Quanti anni hai ?" solite domande stupide
Io gli dico 19, "ma dai, dimostri molto di meno, sai che sei molto carina" mi dice e via stupidaggini del genere...
Passa un buon quarto d'ora di chiacchiere anche con mia madre, e di spiegazioni sulle nostre destinazioni, scopriamo che insegna pianoforte, e mia madre entusiasta...vorrebbe che io diventassi
pianista...prendo lezioni da qualche mese e il mio problema è il solfeggio...che noia...
stazione di Napoli, salgono altre 4 persone e...maledizione, mamma si è scordata di prenotare il posto !
Cioè il signore entrato prima avrebbe avuto il posto mio, ma si era seduto in un altro sedile, ma
ora le altre persone reclamavano il posto.
Perciò a questo punto una di noi si doveva alzare, ed ovviamente io, e faccio per andare a fare
due passi nel corridoio, mia madre mi dice che tra un po mi fa sedere e lei si alza.
Ma prontamente il nostro amico mi offre di cedermi il posto, mia madre "no, ma scherza, non si disturbi !"
"ma quale disturbo, si figuri!, "
"No stia seduto, non se ne parla nemmeno",
"Bene, guardi, ci entriamo tutti e due, sua figlia è così leggere, può venire in braccio a me."
"Ma per favore, stai comodo !"
Io spudoratamente intervengo "Certo certo, magari mi da qualche ripasso di solfeggio no ?"
Mamma mia, ma cosa stavo facendo, ora non potevo più tirarmi indietro, vediamo come reagisce, tanto non può capitare nulla con lo scompartimento pieno di gente.
Mi siedo sulle sue ginocchia di fronte a lui, mi prende la mano e comincia a fare "un-due un-due" e via dicendo facendo finta di darmi lezioni di solfeggio.
Intanto mia madre si è assopita ed anche gli altri dormono, uno russa pure.
Mi fissa negli occhi, poi mi guarda i seni sotto la maglietta sottile e mi sento sempre più eccitata. Provo ad osare !
Mi sollevo e mi sposto la gonna da sotto il sedere e mi siedo più avanti, quasi attaccata alla sua cintura.
Ora stò con le sole mutandine su di lui.
Lui sorride e mi guarda, chissà se ha capito che lo sto facendo apposta.
Arriva improvvisamente una galleria e si fa buio, un attimo di panico !
Non ci avevo pensato.
Subito sento una mano sulla mia gamba nuda, mi carezza come per caso risalendo un po la coscia, sale, ora comincia a salire sotto la gonna ed è quasi arrivato all'orlo delle mutandine
Torna la luce, si blocca subito e fa finta di niente.
Io lo guardo, e faccio finta di niente.
Mi chiedo dove sarebbe arrivato.
Mi sto eccitando sempre di più e questo gioco mi piace.
Se gli piaccio pensavo, dovrebbe averlo duro ora.
Voglio provare a sentirlo !
Mi sposto in avanti piano, e mi struscio sui suoi pantaloni.
Si, sento un rigonfiamento.
Non ho molta esperienza, ma credo sia duro.
Se potesse me lo metterebbe dentro, penso.
Voglio provare a provocarlo ancora.
Continuando a fare finta di fare solfeggio comincio a saltellare a tempo su di lui.
Per incoraggiarmi mi prende per i fianchi e mi asseconda.
Ora sto praticamente appoggiata con le mutandine sul suo davanti, e mi sto strusciando sul suo rigonfiamento.
Ora lo sento bene, proprio fra le mie gambe che preme.
Sono così agitata che sto sudando, sento la maglietta bagnata sotto le ascelle, ed anche le mutandine si stanno bagnando.
Mentre mi struscio su di lui comincio a sentire un gran calore fra le gambe, vorrei tanto sfogarmi.
Guardo un attimo mia madre, le altre persone assopite, se sapessero cosa stiamo facendo.
Improvvisa un'altra galleria: di colpo, senza sprecare tempo le sue mani si infilano sotto la maglietta, e le sento subito sui seni; è una sensazione bellissima, sospiro piano, mi carezza da sotto, sento il palmo della mano che passa sui capezzoli, sono durissimi e lui li stringe piano con le dita. Poi prende tutto il seno con la mano e lo palpa piano.
Oddio il piacere sta crescendo, mi sento sempre più bagnata fra le gambe, e ho paura di bagnargli i pantaloni o che si senta il mio odore.
Mi lascia i seni, e torna sotto la gonna,
Ora ho paura, non so se voglio andare avanti, che faccio se non torna la luce subito, potrei
urlare, ma penso che sarebbe chiaro ormai che ci stavo pure io, e pensa che figuraccia farei comunque davanti a tutti.
E poi l'ho detto, non riuscivo a smettere, mi sentivo come in un sogno, come se non fossi io, li, una ragazzina di 19 anni, accanto alla mamma, seduta sulle gambe di uno sconosciuto a strofinarmi la fichetta sul suo pacco, sia pure attraverso le mutandine.
Un attimo e la sua mano raggiunge stavolta le mutandine.
Sento il tocco delle dita attraverso il tessuto bagnato, proprio li davanti, e mi devo trattenermi dal gemere.
Sono troppo eccitata e lui mi tortura !
Spinge le dita contro la mia vagina, attraverso le mutandine e mi fa bagnare sempre di più.
Finalmente torna la luce, sfila la mano subito ma ... oddio mi fissa.

Porta la mano al naso, mi fa vedere che annusa il dito bagnato del mio sesso, e poi se lo mette in bocca, lo succhia.
Resto di sasso, deve essere proprio un maniaco.
Adesso devo decidere in fretta, che faccio alla prossima galleria ?
Se resto li andrà sempre più avanti fino a.....fino a dove ?
Che faccio ?
Mi sta piacendo troppo, ma se lui...dove vuole arrivare ?
E se mia madre si sveglia ?
Certo così non è che si noti niente, io sono semplicemente seduta sulle sue gambe, e nessuno può capire che sono bagnata e mi sto strusciando su di lui.
Di nuovo buio.
Ormai devo andare avanti.
Ecco, subito la mano sotto, ora che farà ?
Temo di saperlo, prima non ha fatto in tempo, ma ora cerca il bordo laterale e si infila con le
dita sotto.
Oddio, sento le sue dita a contatto con la pelle nuda, giocano un po con i peletti, poi cercano la fessura e cominciano a giocare.
Sento un polpastrello che scorre lungo le labbra, su e giu, su e giu, poi si ferma.
Su, proprio dove è più bello, e spinge piano, ritmicamente.
Sto godendo, è una cosa meravigliosa, non so se si sente niente, nella mia mente sto urlando, e tento di non gemere davvero, ma lui mi sta toccando senza pietà.
Ti prego continua, gli sussurro,ma come per dispetto si ferma di botto.
Mi riprendo un attimo, e mi chiedo perché si sia fermato.
Le sue mani sono sempre sotto la gonna, ma le sento fare qualcosa.
Un rumore di cerniera lampo, no, quello no !
Se lo stava tirando fuori, ma è impazzito ? In mezzo a tutti ?
Mi prende la mano e me lo fa prendere in mano.
Wow, è durissimo e caldo.
E' la prima volta che ne tocco uno.
"che vuoi fare, sei impazzito ?”
“Continua a toccarmi ti prego "
"Con questo è meglio " dice.
Torna la luce.
Il panico !
Ancora dormono !
Oddio se si accorgono.
Non si vede niente.

Il suo coso è coperto dalla mia gonna ma, mi prende per i fianchi e me lo spinge contro.
Con una mano me lo struscia contro le mutandine, e ricomincia a toccarmi con quello
Sono sconvolta !
La sensazione torna, chiudo gli occhi e mi muovo piano piano, assecondandolo, in modo da
strusciare le mie labbra, sotto le mutandine, contro la punta del suo pene.
Penso alla situazione e mi eccito ancora di più.
In meno di mezz'ora sto facendo più cose di sesso che in tutto il resto della mia vita, è una cosa sconvolgente.
Ho bisogno di sfogarmi, devo riuscire a godere, ma lui si ferma di nuovo.
Sempre con la mano sotto la gonna, piano piano, sposta la punta del pene fino al bordo delle mutandine.
Poi le scosta e si fa strada sotto
No !!!
Tento di fermarlo ma non posso parlare .
Sottovoce gli dico “fermo, noooo”
Oddio non è possibile, ma cosa vuole fare ?
Questo è pazzo !!!
E se adesso tenta di mettermelo dentro cosa faccio ?
Un attimo e sento la punta calda contro la mia vagina.
La sensazione è sconvolgente !
Spinge piano su e giu, ma non sembra che voglia entrare, forse gli basta così, speriamo !!!
Il piacere è troppo intenso; non riesco a fermarlo.
Si è fermato, ma sento la punta gonfia del suo sesso proprio all'ingresso della mia vagina.
Fermo vorrei dirgli ma ciò che la mente pensa il corpo non fa.
Lo sto lasciando fare.
Come scusa mi dico tra me e me, che non può farlo davanti a tutti, che si possono svegliare e vedere.
Un flash, ancora una volta mi ero distratta.
La galleria, se torna la galleria sarà buio di nuovo, ed ora non ci metterebbe niente a …. oddio non voglio neppure pensare a cosa succederebbe. Non qui, non con lui.
Mi devo alzare subito ed uscire, così forse nessuno si accorge di niente.
Lui non dirà niente, si metterebbe nei casini.
Ero tanto eccitata che avevo bisogno di sfogarmi, ma questo no !
Non potevo farmi sverginare così su un treno da uno sconosciuto, se ne sarebbero accorti tutti per forza.
Mi avrebbe fatto male, forse avrei urlato. Lo sanno tutti che la prima volta fa male.
Troppo tardi, ho perso troppo tempo ad inseguire i miei pensieri, implacabile il buio !
Sento le sue mani che mi prendono per i fianchi e mi attira contro il suo sesso.
Provo ad urlare ma mi blocca con le sue labbra sulla mia bocca.
Si incolla con la sua bocca alla mia mentre mi spinge con tutta la forza contro di se.
Non posso fare niente.
Mi sento allargare e invadere; nonostante tenti di stringere le gambe e contrarmi, la punta del suo uccello entra pian piano dentro di me, implacabile.
Poi si ferma un attimo, sento bruciarmi, si è fermato.
Passa qualche secondo e sento il piacere che torna, per un attimo mi rilasso, lui ne approfitta subito.
Uno scatto improvviso, mi tira contro di se e il pene scivola fino in fondo.
Mi scappa un gemito, subito soffocato dal suo bacio.
Un dolore lancinante come se avessero strappato una parte di me.
Mi sento tutta piena e violata !!!
Il dolore va scemando piano, mentre lui è fermo dentro di me.
Torna la luce, ormai sono sicura che ci scopriranno.
Mi guardo attorno, no, niente.
Mentre io venivo violentata mia madre stava beatamente a dormire, incredibile, nessuno si è accorto di niente.
Sono appena stata sverginata in uno scompartimento del treno accanto a mia madre; la guardo assopita mentre sento la sensazione sconvolgente del suo pene dentro.
Lei non si accorge di nulla.
Non riesco più a pensare, sento solo il suo pene dentro gonfio, che pulsa piano.
Il dolore sta passando, il piacere sta tornando.
Tenendomi per i fianchi ricomincia a muovermi piano avanti e indietro, brucia ancora quando sta per uscire e rientrare, ma quando è tutto dentro la sensazione del pene che scivola piano dentro di me aumenta il piacere.
Un attimo di lucidità,.
Penso “che devo fare ?”,
“E se perdo sangue cosa faccio ora ?“
“Quando finiremo sporcherò tutto?” ci scopriranno per forza.
Un momento, ma lui sicuramente ha intenzione di finire.
Si, insomma i maschi sapevo schizzano la sborra quando godono
No, dentro di me no ! Non può farmi questo, che schifo, e poi come faccio, e se resto incinta ?
"Ora basta ti prego non finire mentre sei dentro non farlo--" gli sussurro
"Preparati puttanella, tra poco arriva la galleria e ti riempio tutta"!
Paralizzata dalla paura, senza sapere cosa fare rimasi lì, con lui dentro che stava per concludere con una bella sborrata la mia deflorazione
Dopo un tempo che mi sembrò interminabile, durante il quale mi si accavallarono i pensieri, su cosa fare, su cosa mi sarebbe successo, cosa avrei sentito, arrivò !!!
Capii che non potevo fare niente per impedirglielo e lo lasciai fare.
Mi prese come una bambola inerte, nel buio.
Mi sollevò per i fianchi e mi spinse più in alto, fino quasi a farlo uscire fuori, poi mi spinse
giù, una sensazione fortissima di dolore.
Ora era che entrato davvero, fino in fondo. Stavo cominciando a godere, ero proprio dritta
sopra la punta ed entrava più facilmente, mi faceva male ma il piacere era sempre maggiore.
Quasi noncurante dei rumori e della gente, cominciò a muovermi su e giù sempre più velocemente, sentivo il pene che scorreva dentro e fuori, non capivo più niente ormai, lo sentivo gemere piano, stava tremando sotto di me e mi muoveva come impazzito.
Dentro di me ho capito che era alla fine, ma non tentai nemmeno di ribellarmi, finché mi blocco su di se, stringendomi forte per le cosce, con il pene in fondo alla mia vagina e gemette forte tremando tutto.
Lo sentii gonfiarsi dentro come se volesse esplodere, poi vibrare e d'improvviso lo sentii venire
chiaramente.
Lo sentii pulsare più ed ancora più volte.
Non credevo fosse così.
Una esplosione di calore dentro, uno spruzzo forte, poi altri, sentivo che mi riempiva tutta, non so se emisi qualche verso, ma persi il controllo per il piacere e mi abbandonai su di lui con tutto il corpo ansimando.
Era ancora buio per fortuna, mi sforzai di riprendere il controllo, mi sentivo tutta calda dentro e mi accorsi che mi stava colando qualcosa fuori, bagnandomi le gambe e i suoi pantaloni, mentre ora il pene non lo sentivo più, si era ritirato e mi stava scivolando fuori.
Con un gesto rapido mi sollevai alla meglio le mutandine, che mi rimasero mezze storte sotto la gonna, ma quanto bastava per non farle vedere a mezza gamba, e con la sgradevole sensazione di inzupparle subito fra le gambe, mi alzai di scatto, e senza fare rumore uscii dallo scompartimento per correre alla toilette, sperando che nemmeno lui si facesse scoprire.
Nel corridoio sentivo il liquido colare lungo le gambe, le mutandine non bastavano a fermarlo.
In bagno finalmente, mi sollevai la gonna e mi calai le mutandine, che erano zuppe di sperma ed anche macchiate di sangue.
La mia vagina era tutta arrossata, ma non stava sanguinando per fortuna, però continuava a uscire sperma.
Pensai come fare, avrei dovuto buttare le mutandine, ma senza avrei sicuramente sporcato i
sedili, quindi le pulii come potevo come la carta igienica.
Erano uno schifo, mi pulii fra le gambe come potevo, ma continuavo a colare, sembrava non sarebbe finito mai.
Allora feci un pacchetto con la carta, a mò di assorbente e lo misi sotto le mutandine e feci per
tornare.
Una volta a casa avrei trovato il modo di buttarle senza che mamma se ne accorgesse.
Fuori trovai lui, mi disse "permesso, anche io devo usare la toilette--" e chiuse la porta con un sorriso.
Non lo vidi più.
Tornai dentro e mi sedetti sul sedile vuoto, guardando mamma e gli altri, pensando a cosa avevo fatto, cosa avevo osato fare, se sapesse che la sua bambina di 19 anni, seduta accanto a lei appena deflorata e piena di sperma.
Chiusi gli occhi soddisfatta e riassaporai le sensazioni per ricordarle per sempre.
All'arrivo abbracciai la nonna e la baciai, mentre sentivo le ultime gocce di sperma che, colando dalla vagina, mi bagnavano le mutandine.
Ero partita bambina ed ero arrivata donna !!!
Per il resto della giornata continuai a sentirmi umida e dovetti tornare spesso in bagno, mentre i dolori passarono solo dopo alcuni giorni.

Per fortuna almeno non restai incinta, ne presi malattie, ripensai spesso a quel bastardo, a volte con rabbia a volte con gioia, mi aveva lasciato una esperienza che non si cancellerà mai !!!
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