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Lui & Lei

L'amico di mio figlio


di benves
11.03.2019    |    27.109    |    0 9.9
"Fabio non era affatto bello, ma non me ne fregava niente..."
Io e mio marito ci siamo separati un anno fa, dopo un figlio arrivato all'improvviso e 20 anni di matrimonio così così.
Eravamo giovani universitari, tutti e due fuoricorso e cazzeggiavamo con qualche esame ogni tanto cercando di rimandare il lavoro a data da destinarsi.
A 24 anni non eravamo né innamorati né pronti a diventare genitori, la mia gravidanza è stata un incidente di percorso, ma abbiamo scelto ugualmente di tenere il bambino.
Forse è stata l'unica cosa giusta che abbiamo mai fatto.

La nostra intesa sessuale è sempre stata un disastro.
Lui era un fottuto pantofolaio che scopava si è no una volta a settimana (da giovane) e una volta al mese dai 35 in su.
Al contrario, io ero focosa e, per soddisfare le mie voglie, mi assassinavo di ditalini.
Eppure non l'ho mai tradito, e pian piano la mia figa si è addormentata insieme al suo inutile cazzo.
Erano anni che dormiva, ma poi è successo qualcosa.

A metà settembre, verso le 14:30, mentre tornavo dal lavoro ho notato sul lato della strada Fabio, un amico di mio figlio, che faceva l'autostop.
Mi sono fermata e gli ho dato un passaggio solo perché lo conoscevo (oggi l'autostop è merce rara). Dopo essere salito in auto ed avermi riconosciuto, lui era molto imbarazzato .
- Ciao, come mai non hai preso la corriera?
- Buongio... buonasera. Ecco... io... io ero con alcuni amici al parco e stavamo fumando una...
- Ok, ok... ho già capito. La tua ragazza sa che fumi?
- Non ce l'ho la ragazza...
- Male! Anche ai miei tempi ci imboscavamo nel parco, però non per fumare, ma per scopare.
A quelle parole Fabio diventò improvvisamente rosso in volto.
Indossavo una camicetta e non mi ero accorta che aveva i primi bottoni sganciati così, mentre guidavo verso Cento, di nascosto, lui mi guardava sempre le tette.
Così pian piano la mia mente è stata invasa dai flash di tutti i ragazzi che, dal 1993 al 1997, mi avevano scopato a Parco Massari, vicino all'università. Belli, brutti, ricchi, poveri... con tutti ero stata sincera, non volevo legami, solo divertirmi e fare sesso sicuro col profilattico.
Ricordavo in particolare Sandrino, detto "Il Boss" perché fan accanito di Bruce Springsteen. Scopavamo sempre dietro al vecchio chiosco quando era chiuso.
Il Boss era molto ricercato dalle fighette universitarie, non tanto per il suo cazzo (di dimensioni normali ma molto resistente), piuttosto per la sua stupefacente abilità con la lingua.
Faceva dei giochetti che ancora oggi rimpiango.

Aaah, bei tempi... poi si è rotto un preservativo e sono rimasta incinta di mio marito.
L'avevo appena conosciuto ma, come ho già detto, non ho voluto abortire.
Subito dopo, il matrimonio riparatore, le responsabilità, e ciao ciao laurea...
- Scusi signora, è da un po' che non vedo suo figlio, come sta?
- Così così... ha deciso di smettere di studiare e di cercarsi un lavoro. L'università non fa per lui...
- Mi dispiace, magari mi fermo un attimo a salutarlo...
- Non c'è, nei week end sta a Cassana, da suo padre. Sai, ci siamo separati...
L'insistenza dei suoi sguardi proibiti verso le tette e le cosce mi turbava e mi lusingava allo stesso tempo.
Dopo tutto, a 44 anni suonati, ad una donna fa piacere essere desiderata da un ragazzo di 20 anni. Pensavo: "Magari chissà, potrei... EH NO! NON CON UN AMICO DI TUO FIGLIO!"
La mia vagina asciutta e solitaria diceva una cosa, ma il mio cervello razionale ne diceva un'altra.
Poco prima dell'arrivo a Cento, Fabio è sbiancato ed ha cominciato a respirare con affanno.
- Hey, cos'hai? Ti senti male?
- Mi... mi scusi signora, ma da quando mi ha detto che si è separata io... io...
Ho accelerato un po e mi sono fermata a casa mia, la sua era due chilometri più avanti.
- Vieni dentro, ti do un bicchiere d'acqua e tu intanto chiami i tuoi...
- Non serve, è una crisi ipoglicemica, è da stamattina che non mangio ed ogni tanto mi succede...
Gli ho dato dell'acqua con molto zucchero e dei biscotti. Ha bevuto e mangiato in fretta e, poco dopo, ha ripreso il suo colorito normale.
- Adesso va meglio? Mi hai fatto prendere un colpo!
- Sì grazie, mi dispiace, non volevo disturbare...
- Ma figurati! Adesso chiama i tuoi genitori, altrimenti ti porto io...
- A quest'ora sono al lavoro, ma non si preoccupi, ancora cinque minuti e me ne vado.
Mi sono seduta vicino a lui.
- Posso sapere perché sei stato male quando ho detto che mi ero separata?
- Be'... anche i miei si stanno separando, e allora...
Non ero convinta che Fabio dicesse la verità, anche perché, parlando, continuava a guardarmi le tette e le cosce, aveva la patta dei jeans gonfia, e non era difficile indovinare il perché.
Di nuovo, la lotta tra il cervello e la figa si faceva aspra.
Poteva essere mio figlio, era amico di mio figlio, ma NON ERA mio figlio!
Io ero single, lui era single, in fondo che male c'era?

Erano circa due anni che non facevo sesso.
La vita sessuale con mio marito era pressoché nulla e la separazione aveva del tutto cancellato anche l'abitudine di masturbarmi, eppure quel pomeriggio percepivo l'odore di giovane cazzo come se uscisse dai suoi pantaloni.
Gli ho dato un secondo bicchiere di acqua e zucchero chinandomi volutamente per mostrargli culo e mutande mentre raccoglievo un po di zucchero sul pavimento.
Un soffio di figa deve avergli fatto partire l'ormone.
All'improvviso, inaspettatamente, ha abbassato i jeans e le mutande, si è avvicinato e mi ha preso per i fianchi tirandomi a sé strofinando il cazzo rigido contro il mio culo.
- Ma cosa fai? Potrei essere tua madre!
Non ha nemmeno risposto, mi ha girato a mi ha baciato in bocca con forza mentre io fingevo di respingerlo.
L'odore di cazzo era intenso, sentivo il suo frenetico battito cardiaco ed il suo pene straordinariamente duro strisciare sulle mie cosce.
Come un'onda inarrestabile, il mio desiderio aveva il sopravvento sulla ragione.
Tutto il mio corpo tremava e, nonostante il lungo letargo, la figa si ungeva di linfa.
Fabio fulmineamente mi ha sollevato la gonna, levato lo slip bagnato e messo a gambe oscenamente aperte sul tavolo della cucina.
Ero allibita, immobilizzata e perplessa, combattuta dalla voglia e dalla ragione
Sono rimasta zitta, ma ormai non avevo più attenuanti perché, chi tace acconsente.
Fabio non era affatto bello, ma non me ne fregava niente.
Appoggiata sui gomiti, a gambe oscenamente aperte, con le grandi labbra della fica aperte per l'eccitazione guardavo quel cazzo così giovane ed eretto avvicinarsi a me con il solo intento di penetrarmi.
Mille pensieri mi balenavano in quell'istante, mille ricordi di quando mi ero trovata in situazioni simili e, pregustavo già la gioia di essere posseduta, sensazioni passate che ora si sarebbero rinnovate
Fabio entrò prepotentemente, sentii la mia fica dilatarsi, godersi quel momento in cui un cazzo finalmente la stava rifacendo sentire viva
Brividi mi percorrevano la schiena
Vedevo entrare ed uscire dalla mia vagina con prepotenza quel giovanotto.
Era felice, stava appagando la sua voglia ed io la mia
Dopo tanto tempo, mi sentivo di nuovamente donna, di nuovo femmina.
Allora ho abbandonato ogni freno inibitorio e l'ho incitato con frasi sconce:
- "Dài bello, montami per bene...", "Sono due anni che aspetto. Forza, sfondami la figa!"...
Ansimavo e godevo di quel corpo magro ed atletico, di quel cazzo così pulsante che mi penetrava con insistenza, di quelle mani che stringevano forte le cosce senza curarsi della cellulite.
Noooo...dopo neanche 5 minuti l'ha tirato fuori e, massaggiandoselo, mi ha sborrato addosso con un getto incredibile.
Gli schizzi mi sono arrivati in faccia, sulla camicetta e sulla pancia, dimostrando che lo avevo veramente super-eccitato.
Malgrado l'orgasmo mancato, ero soddisfatta.
Pensavo: "Chi si accontenta, gode".
E con la seconda ero sicura che avrei goduto anch'io!
Peccato che sia venuto in fretta.
Mi sono pulita con dei fogli di Scottex e, delicatamente, ho levato la sua maglietta e gli ho leccato il petto senza peli.
Per esperienza sapevo che stuzzicare i capezzoli di un uomo li fa eccitare e così ho fatto
Ho leccato e mordicchiato i suoi capezzoli, quel trattamento evidente insolito lo stava eccitando.
Fabio è arrossito.
Erano passati si e no 2 minuti ed il suo uccello si stava gonfiando con la rapidità tipica dei 20 anni.
Mentre mi toglievo camicia, reggiseno e gonna per incoraggiarlo ad andare oltre, lui baciava e succhiava il mio corpo sudato in ogni dove.
Il collo, le ascelle, le tette, la pancia con una dedizione assoluta.
Quando poi è arrivato alla passera violacea, unta e slabbrata dalle recentissime incursioni del suo uccello, si è superato.
Con la lingua ha stimolato a lungo il clitoride alternando leccate lente e veloci fino a farmi urlare di gusto come una cow girl (una ragazza vacca).
La memoria è corsa a Sandrino, il già citato "leccatore ad honorem" della facoltà di giurisprudenza. Col primo orgasmo ho perso definitivamente il controllo e sono venuta subito un'altra volta mentre mi ficcava due dita in figa e due dita in culo.
Avrei voluto fare una pausa, ma Fabio aveva il cazzo dritto come un paletto e me l'ha spinto in bocca tirandomi per i capelli.
Era ancora sporco di sperma, però aveva un buon sapore.
Gli tenevo i coglioni con una mano e l'asta del pene con le dita dell'altra.
Quanto tempo era passato dall'ultimo bocchino della mia carriera... una vita!
Eppure ci sapevo ancora fare: tocchi sapienti sul filetto ed intorno alla cappella, uniti ad un risucchio micidiale fino in gola.
Troooppo brava... davvero troppo!
Infatti ...eccolo sborrare in fretta per la seconda volta, scaricandomi sulle tonsille una quantità oscena di sborra, così appiccicosa che c' ho messo due minuti per deglutirla tutta.
Dopo aver nascosto tutte le foto di mio figlio per farlo sentire di più a suo agio, gli ho preso una mano e l'ho accompagnato in camera da letto.
Faceva ancora caldo perciò, nudi e sudati, ci siamo distesi sorseggiando altra acqua zuccherata dallo stesso bicchiere.
Io lo accarezzavo.
- Stai tranquillo Fabio, sia io che te non vogliamo che mio figlio sappia di questo nostro incontro. Del resto, io sono single e tu sei single. Non stiamo facendo niente di male, giusto?
Invece di rispondermi, mi ha piantato la lingua in bocca, ha pizzicato i capezzoli con gesti delicati e li ha ciucciati mordendoli piano.
Di nuovo, il desiderio mi stava offuscando la mente.
Poi ha messo la sua faccia tra le mie cosce, soffiando dentro la vagina come se fosse un palloncino. Era la prima volta che qualcuno lo faceva e devo dire che non mi ha entusiasmato.
Invece mi sono entusiasmata quando il suo cazzo, un vero e proprio vibratore di carne sempre pronto all'uso, si è infilato nella mia figa ancora calda sul letto morbido e accogliente.
Anche se era la seconda scopata dal davanti (io preferisco da dietro), speravo che, con la terza eiaculazione, finalmente resistesse a lungo e, per sicurezza, mi sono raccomandata.
- Fabio, sei un amante meraviglioso... però adesso cerca di controllarti e scopami per bene, ok?
Lui mi pompava, mi ficcava la lingua in bocca e mi succhiava i capezzoli, ormai dritti come attaccapanni.
Dopo 10 minuti di pompaggio, il mio corpo era in preda agli spasmi, con le mani ho stretto il lenzuolo, il bacino ha cominciato a contrarsi, ho perso lucidità e finalmente ed ho gridato forte, senza alcun ritegno “vengoooo”.
Finalmente ! Finalmente mi sono sentita nuovamente donna !!!
Quell'orgasmo mi aveva reso rilassata, felice, finalmente avevo goduto anche in vagina.
Mi sentivo così bene che non pensavo a nulla, continuavo a farmi scopare per inerzia e per far venire lui.
Il corpo di Fabio, invece, era teso e frenetico, pensavo che stesse ancora cercando di posticipare l'eiaculazione, così ho giocato un po coi suoi coglioni e gli ho sussurrato: "Adesso puoi venire...".
Con un attimo di ritardo, mi sono accorta che non l'ha tirato fuori, ho sentito il primo schizzo di sperma bagnare la figa e mi sono immediatamente sfilata.
Lui ha continuato a sborrare sul letto senza controllo mentre io mi sono precipitata sulla vasca del bagno e, tenendo la figa aperta con le dita, col telefono della doccia mi sono spruzzata dentro acqua calda per 10 minuti.
Quando sono tornata in camera, Fabio era triste e sconsolato.
Guardava l'enorme macchia sul lenzuolo ed il suo uccello gocciolava ancora.
Allora ho piegato il mio corpo sudato su di lui e l'ho baciato.
- Dài, non è successo nulla, sei stato molto resistente e mi hai fatto godere anche con la penetrazione. Sai da quanto tempo non mi succedeva? Forza, su con la vita...
- Senti Fiore, e se la prossima volta usassimo dei preservativi? Li compro io, stai tranquilla... Perchè ci sarà una prossima volta, vero?
Mentre gli accarezzavo i capelli per calmarlo, il suo cazzo, per l'ennesima volta, è ritornato duro e svettante.
Ritmicamente, è scivolato sulla mia bocca e gli ho fatto un altro bocchino.
Alle 18 ci siamo salutati ed è tornato a casa a piedi.
Secondo voi, ci siamo rivisti o la storia è finita qui? Non ve lo dico. Ciaooooo!
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