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Lui & Lei

Come pagare i debiti del Commercialista


di benves
05.03.2012    |    34.126    |    1 9.0
"Le sue mani sono poggiate sulla mia testa..."
Questo racconto è pura fantasia, non si riferisce a nessun caso reale ed i nomi sono totalmente inventati!

Non sono un bell'uomo, 50 anni, alto 1,90, grasso, pelato e con gli occhiali, divorziato senza figli e con due studi ben avviati.
Mi godo la vita e non mi faccio mancare nulla ma, senza eccedere.

Circa un paio di mesi addietro, ricevo la telefonata di un mio carissimo amico il quale, mi chiede delucidazioni circa una sua conoscente di nome Michela, la quale ha lavorato presso un negozio come parrucchiera ma è stata (ingiustamente a detta sua) licenziata dal proprio datore di lavoro e, siccome sa che mi occupo anche di Consulenza del Lavoro, mi chiede di esaminare il caso.
Io per amicizia, lo invito a farmi chiamare dalla ragazza per avere delucidazioni in merito.
Michela mi chiama qualche giorno dopo, spiegandomi l'accaduto e chiedendomi di aiutarla.
Io, in virtù dell'amico che l'ha presentata, anche se sono pieno di lavoro, decido di occuparmi del suo caso e la convoco in studio da me per l'indomani.
Quando si presenta in studio io resto colpito, Michela è una ragazza di 24 anni; la sua bellezza è disarmante. Fisico asciutto ma non troppo, capelli castani lunghi, 4° di seno...insomma misure perfette ed uno charm favoloso.
Indossa un maglioncino plissettato, con sotto una camicetta con il colletto ricamato, pantaloni aderenti di tessuto e degli stivali che le arrivano al ginocchio, calze nere che si intravedono dallo stivale, una cintura con una fibbia appariscente stringe il suo vitino esile.
Ha degli occhi verdi come il profondo del mare. Sono in estasi!
Devo fare il professionale mi dico, e la faccio accomodare nella sala riunioni.
Esamino accuratamente la documentazione e dopo approfondito colloquio, sentenzio che il caso si presenta complesso ma vedo la possibilità di soluzione.
Michela sorride, Le faccio firmare la lettera d'incarico con preventivo di costo annesso. Lei non legge neppure e firma!
Mi riservo di tenerla costantemente informata sugli sviluppi.
Nei giorni seguenti mi metto al lavoro contattando la controparte e, circa verso metà febbraio, dopo svariati incontri e scambi di lettere, riesco a far annullare il licenziamento.
A quel punto convoco la ragazza per chiudere il lavoro e le presento la mia parcella, circa 500 euro.
Michela guarda la parcella e spalanca i suoi occhioni, poi inizia a raccontarmi la storia della sua vita, del fatto di essere orfana, di aver sempre dovuto lottare per vivere, di non avere neppure un ragazzo che l'aiuta a pagare l'affitto ed altre vicissitudini da far impietosire; io non ne vedo il nesso ma la lascio parlare beandomi della sua bellezza, ed alla fine conclude dicendomi di non avere la disponibilità economica necessaria a pagarmi.
“Cosa credevi che in virtù dell'amicizia comune lavorassi gratis, hai firmato tu la lettera d'incarico con preventivo annesso, e se vedi bene avevo preventivato 800 euro quando invece alla fine ti ho fatto il conto a 500” le dico alterandomi un poco!
Faccio l'arrogante ma, davanti ai suoi splendidi occhi verdi, quasi disarmanti, arrivo a dirle “una soluzione comunque si trova”!
Michela ancora non capisce o finge di non aver capito; io assicurandomi di non essere udito dalle mie segretarie aggiungo “potresti accettare un mio invito a cena e dopocena per saldare il debito”!
Lei a quel punto, intuito il mio messaggio si arrabbia “con chi credi di avere a che fare, non faccio mica la puttana io”!
Non mi muovo di un centimetro dalla mia posizione, ed a quel punto contrattacco “senti, visto che hai recuperato il lavoro, posso sempre rivolgermi ad un legale per ottenere la ritenuta del quinto sul tuo stipendio e mettere un vincolo sulla tua liquidazione”!
Michela è spaesata, la mia proposta sa di ricatto, non sa cosa fare, si trova con le spalle al muro, traccheggia qualche istante e poi, sommessamente dice “accetto”!
“Bene, vedo che hai capito” le dico, “passo a prenderti sabato prossimo alle 21,00!”
Michela si alza, accennando un assenso con il capo e se ne và, senza proferir parola.
Il giorno immediatamente successivo ricevo la telefonata dall'amico che me l'ha presentata, il quale, messo al corrente dell'accaduto dalla ragazza, cerca di mediare. Io, forte dell'incarico firmato, non mi scompongo, spiegando la complessità del lavoro svolto e quantificando con un valore economico ben superiore alla parcella presentata la prestazione lavorativa da me effettuata. Invito comunque l'amico a pagare lui il debito per conto della ragazza se vuole. L'amico, forse per compiacermi, addiviene alla equità del compenso e mi saluta cordialmente.
Arriva il fatidico sabato.
Ho prenotato in un noto relais alla foce del Po, dove si mangia divinamente.
Io indosso un impeccabile abito grigio canna di fucile, naturalmente firmato.
Prendo la mia Maserati e puntuale alle 21,00 sono sotto casa sua.
Suono al campanello e lei scende.
Bellissima come una modella, ha i capelli sciolti, un filo leggero di trucco, un abitino a tubino nero, un cappottino grigio, calze velate nere e delle ballerine ai piedi.
Le apro lo sportello della macchina e la faccio accomodare.
La macchina di lusso pare piacere a Michela, la quale si stende lungo tutto il sedile di pelle, mettendo ancor più in evidenza le sue bellissime gambe.
Nel tragitto non parliamo, io le rivolgo svariati complimenti ma lei mi sorride senza parlare.
Arriviamo al relais, dove un parcheggiatore le apre lo sportello facendola scendere, io scendo dall'auto e consegno le chiavi per farla parcheggiare, entriamo.
Il suo sguardo curioso esplora l'ambiente, credo sia la prima volta che entra in un posto simile.
Ci accompagnano al nostro tavolo e ci servono subito un aperitivo.
Intorno a noi tutte persone della mia età che parlano bisbigliando, lei non passa inosservata!
Non so se fosse abituata al bere ma, grazie all'aperitivo, Michela finalmente inizia a parlare.
Elogia il posto ed inizia a raccontarmi di come questi posti abbia potuto vederli solo nei films.
Ci portano la lista dei vini, le chiedo se le piaccia mangiare carne o pesce per abbinare il vino, lei quasi a fil di voce esprime di preferire il pesce. Io mi regolo di conseguenza, Inutile negare che la mia intenzione è stata da subito di “scioglierla” grazie al vino!
Ordino pietanze di pesce a lei immaginabili, aragosta, ostriche etc... . La serata decolla, il vino fa il suo dovere e lei si mette a suo agio.
Mangia con avidità, ogni suo movimento e parola, anche se talvolta fuori luogo, vengono annichiliti dalla sua bellezza! La conversazione è piacevole. Parla parla ed ancora parla ...io che con le parole ci lavoro anche, mi sento asfissiare ma, l'idea del dopo cena che ho preparato mi fa desistere dall'andarmene!
Arriva il conto, lei insiste per vederlo. 600 euro! Io non batto ciglio e pago.
Ci alziamo ma, contrariamente alle sue aspettative, non ci dirigiamo verso l'uscita.
Il relais ha delle camere, ed io ne ho prenotata una matrimoniale!
Michela mi guarda, poi mi segue forse rassegnata!
Entriamo. La camera è composta da due stanze, una con un letto matrimoniale e l'altra con una Jacuzzi e cabina doccia annessa.
Le domando se ha mai fatto dell'idromassaggio e lei con il capo fa cenno di no.
Inizio a spogliarmi, restando solo con gli slip.
Michela inizia a piangere!
Prendo la bottiglia di champagne che avevo fatto preventivamente portare in camera, la stappo, riempio i due flute e ne porgo uno a lei.
Bevi, così ti sentirai meglio.
Lei prende il bicchiere e se lo tracanna tutto d'un colpo!
Lo riempio nuovamente ed anche stavolta viene immediatamente bevuto.
Mi avvicino a lei lentamente, Michela mi abbraccia proseguendo il suo pianto.
Le carezzo la testa, lei mi lascia fare.
Inizio a darle dei bacini, prima in testa, poi sulle guance, fino ad arrivare alla sua bocca.
La bocca inizialmente chiusa, lascia spazio alla mia lingua ed iniziamo uno splendido bacio.
Tengo a freno le mie mani bramose del suo corpo.
Lentamente le tolgo il cappottino, poi da dietro faccio scendere la zip del suo abito.
Michela si lascia guidare come in trance.
Sfilo l'abito lasciandolo cadere a terra.
Il suo florido seno, viene contenuto da un anonimo reggiseno e la sua intimità è coperta da mutandine semplici con il solo vezzo di un merletto sui bordi esterni.
Continuiamo a baciarci.
Le mie mani si fanno sempre più audaci, esploro il suo seno dall'esterno poi, le mie mani vanno dietro la sua schiena andando a sganciare i gancetti ed anche questo indumento segue l'abito.
Una sublime visione appare ai miei occhi, quel seno si erge contro ogni legge di gravità ed è adornato da due splendidi capezzoli rossi come ciliegie mature.
Mi complimento con lei dei suo splendido corpo e sposto l'attenzione dalla aua bocca, andando a suggere i capezzoli.
Michela diventa sempre più rossa in volto. Arriva anche a far uscire un lieve gemito di approvazione, quel trattamento inizia a piacerle!
Sposto le mie mani sull'esterno della sua intimità procedendo ad un lieve massaggio.
Le sue mani sono poggiate sulla mia testa.
Non trovando disapprovazione, afferro i bordi degli slip e faccio far loro la fine degli indumenti precedenti.
Che spettacolo !!!
La sua intimità è coperta da un pelo corvino ben curato.
Con la mia lingua liscio quel pelo presagio di immenso piacere!
La prendo per mano e l'accompagno nella Jacuzzi, dove, il tempo di levarmi a mia volta gli slip, i nostri corpi vengono accolti da acqua tiepida al punto giusto!
Il mio sesso mostra senza pudore la sua voglia!
Le bollicine esplorano ogni anfratto di noi.
La bacio e le carezzo ogni centimetro di lei.
Michela si irrigidisce quando la mia manona copre il suo pelo. Chiude di scatto le gambe.
Inizio a carezzarle il clitoride con dolcezza, e lei si rilassa, lasciandomi la possibilità di esplorarla.
Vado avanti circa un quarto d'ora, fino a quando Michela si contrae e finalmente viene!
Prendo la sua mano e l'accompagno sul mio sesso, irto come un totem.
Lentamente Michela prende confidenza ed inizia un lieve su e giù.
Mi metto in piedi sulla jacuzzi, ponendo il mio membro all'altezza delle sue labbra; inizialmente Michela fa opposizione ma subito dopo mi accontenta, iniziando da prima con la lingua a leccarmi il prepuzio per poi arrivare ad accogliermi nella sua bocca. Non voglio venire in quel modo e, dopo poco la stacco.
Mi risiedo nella vasca, ora tocca a me suggere del suo nettare.
La faccio rilassare, le allargo dolcemente le cosce e mi tuffo sulla sua intimità.
Michela ormai è in balia degli eventi. Si lascia leccare e stuzzicare dalle mie dita, Alterno anche qualche attenzione anche al suo buchetto posteriore e lei, pare gradire, tant'è che eccola nuovamente irrigidirsi, questa volta con meno discrezione, permettendomi di suggere la sua beatitudine,
Resto accanto a lei un poco coccolandola e riempiendola di complimenti poi, facendola alzare la invito a portare a termine quel calvario.
E' in piedi davanti a me, con le sue gambe allargate sulle mie, piano piano si abbassa sul mio ventre, accogliendomi in lei. Si abbassa piano piano, il che non fa che aumentare la mia eccitazione.
Mi trovo una splendida 24 enne impalata sul mio sesso, afferro il suo seno stringendogli i capezzoli.
Io sono letteralmente in paradiso. Lei rossa in viso, inizia la sua cavalcata.
Da prima lentamente, poi, prendendoci gusto aumentando il ritmo ed infine alternando movimenti veloci a movimenti lenti. Lo sciacquettio dell'acqua è la nostra colonna sonora.
Raggiungiamo il culmine assieme ed io, non curante delle conseguenze, le scarico dentro il mio desiderio! Lei non batte ciglio, accoglie in mio sperma senza preoccuparsene.
Usciamo dalla Jacuzzi, mettendoci gli accappatoi freschi di bucato, ed andiamo a stenderci sul letto, prima però le verso un altro goccio di champagne che lei mostra di gradire,
Siamo stesi sul letto, allungo una mano ed inizio ad accarezzarla sulla pancia.
“Non sei ancora stanco” mi dice fievolmente, ed io senza risponderle la bacio sulla bocca.
Le nostre lingue si intersecano, ma la mia mano è alla ricerca nuovamente della sua intimità.
Le solletico il clitoride che, gradendo l'assalto, si ingrossa lentamente e la sua ostrica torna ad inumidirsi. Con un dito sposto i suoi stessi umori, andando ad inumidire il suo buchino posteriore, è il preludio di quello che andrò a farle di li a poco!
Lei questa volta capisce subito “no li no” mi dice, il tuo debito l'ho già saldato!
Io non rispondo!
Continuo a masturbarla ed a inumidire il suo sfintere, arrivando ad introdurci una falange,
Il connubio della masturbazione con la sollecitazione del suo ano da i suoi frutti, gemiti di piacere pervadono la stanza. Michela non si accorge che ho afferrato un tubetto di unguento e spalmatolo sul dito, sto ungendo il suo buchetto posteriore.
Presa dall'estasi non si rende neppure conto che l'ho girata e messa a pancia in giù, le massaggio il suo clitoride con la punta della mai cappella ma, quando si aspetta di essere penetrata nella sua intimità, dirigo la mia punta sul suo fiore posteriore e, malvagiamente, in un sol colpo sono dentro di lei. Un urlo lancinante ci pervade, i dolci gemiti vengono sostituiti da insulti di ogni genere ma, ormai sono in lei. Lacrimoni pervadono il suo angelico viso.
Il tempo di farla abituare al nuovo intruso che, inizio a muovermi lentamente.
Dopo qualche minuto si abitua ed inizia ad apprezzare. Riecco udire i gemiti di piacere di prima.
La posizione mi permette anche di stuzzicarle il florido seno, l'immagine è degna di Michelangelo!
Arriva fin'anche ad incitarmi, mi provoca chiedendomi sempre di più.
L'orgasmo arriva improvviso e contemporaneo, e ci accasciamo esausti.
Ci addormentiamo, risvegliandoci l'indomani, ancora nudi con i nostri odori addosso.
Il tempo di una doccia refrigerante e scendiamo per una veloce colazione, dopodichè ci dirigiamo verso la macchina e riaccompagno Michela a casa.
Scendendo Michela mi stupisce “possiamo rivederci?” mi chiede. Io annuisco ma...questa è un'altra storia !!!

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