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Lui & Lei

alessia, la puttana del capo


di benves
26.05.2017    |    34.973    |    9 9.7
"Ci volle circa mezz’ora per uscire dalla città e raggiungere l’Hotel Pineta un discreto ed accogliente centro congressi frequentato da molti uomini d’affari..."
Alessia uscì dall’incontro molto turbata per non dire sconvolta.
Nel breve volgere di una settimana aveva subito mille cambiamenti d’umore dei quali quello era solo l’ultimo.
Una settimana prima si era ritrovata con il morale a terra dopo un anno speso nell’inutile ed affannosa ricerca di un posto di lavoro, con uno sfratto per morosità in mano, e avendo rotto con il suo fidanzato.
Si sentiva a terra e distrutta, senza la forza di continuare a lottare
Il giorno dopo le si era accesa una flebile speranza quando era stata convocata per il colloquio da una delle tante ditte alle quali aveva mandato la domanda d’assunzione.
Era una piccola ditta che cercava una ragazza giovane e di bella presenza per compiti di segreteria e public relations.
Si era recata al primo colloquio imponendosi di non riporvi troppe speranze per evitare amare delusioni.
Non era stato facile frenare il proprio entusiasmo dopo il primo colloquio, il lavoro appariva molto interessante.
L’azienda seppur piccola appariva moderna e dinamica, gli ambienti piacevoli ed il lavoro offriva ottime prospettive con frequenti viaggi ed uno stipendio che, anche se non ancora precisato veniva sempre definito molto interessante e che, ne era certa, avrebbe risolto tutti i suoi problemi finanziari.
Passarono solo un paio di giorni tra il primo ed il secondo colloquio con le prove attitudinali, ma ad Alessia parve un’eternità, e poi ancora un’estenuante attesa per sarebbe stata tra le prescelte per la valutazione finale.
Il giorno che le comunicarono che era entrata nella ristretta rosa, ad Alessia parve di toccare il cielo con un dito.
Per un’addetta alle Public Relations l’aspetto è molto importante così si preparò con grande cura e si fece persino prestare un vestito da un’amica.
Il suo guardaroba era ormai ridotto al minimo e non aveva niente di adeguato.
Quando era venuto il suo turno, Alessia era stata fatta accomodare nell’ufficio del proprietario, il Sig. Sartori, un omuncolo sulla cinquantina non molto alto e dall’aspetto rassicurante.
L’uomo si era alzato e le aveva stretto la mano presentandole la moglie con una battuta “Mia moglie è, debbo precisare senza alcun motivo… , molto gelosa e vuole partecipare alla scelta della persona che lavorerà al mio fianco…. “.
Alessia aveva sorriso e salutato la signora Sartori, una donna di poco più di quarant’anni molto elegante e decisamente piacente, poi si era accomodata e dopo poche battute per rendere più rilassata l’atmosfera, il Sartori aveva iniziato il colloquio vero e proprio.
“Mia cara signorina, prima di tutto le devo fare i miei complimenti per essere giunta sino a questo punto, la concorrenza era agguerrita, ma lei si è sicuramente dimostrata all’altezza, poi la prego di ascoltare con molta attenzione quanto le andrà ad esporre mia moglie e di valutare l’offerta che andiamo a farle con molta calma…. Non pretenderemo una risposta immediata e lei avrà poi sino all’inizio della settimana prossima per farci avere la sua eventuale disponibilità.
A nostra volta, nel caso che lei accettasse la nostra offerta, nel giro di pochi le confermeremo o meno l’assunzione.
Ora cedo la parola a mia moglie….. “.
Un poco stupida, Alessia rivolse lo sguardo verso la signora Sartori che si era alzata. “Mia Cara Alessia… posso chiamarla Alessia vero… ” iniziò sorridendole amichevolmente “… la nostra è una piccola ditta che lavora a supporto di molte aziende metalmeccaniche della zona….. un lavoro difficile, con una gran concorrenza, che noi dobbiamo superare ad ogni costo se vogliamo sopravvivere… ”
Alessia ascoltava con attenzione, notando allo stesso tempo con ammirazione l’atteggiamento spigliato e signorile della signora Sartori.
“… il nostro prodotto è valido e competitivo… ma a volte questo non basta, a volte entrano in gioco molti altri fattori nelle fasi di aggiudicazione di una commessa, fattori che molto spesso hanno poco a che fare con gli aspetti tecnici ma sconfinano negli aspetti umani ed inter relazionali… “, era un’abile parlatrice e Alessia la ascoltava volentieri.
“Per questo da tempo, abbiamo deciso di curare con particolare attenzione le public relations, come avrà notato, i nostri locali sono funzionali e piacevoli ed abbiamo fatto grandi sforzi per rendere piacevoli le visite che i nostri clienti ci fanno… ma le cose non bastano, i rapporti umani sono ancor più fondamentali.
Mio marito ha bisogno di una segretaria che lo aiuti non solo svolgendo i normali compiti di segreteria in modo efficiente, ma anche assicurando simpatia, cortesia ed un aspetto gradevole e lei… me lo lasci dire, sembra possedere tutte questi doti…. forse anche più delle altre ragazze selezionate. Per questo è giunta sino a questo punto”.
Alessia si sentì gratificata da quelle parole, pareva che la signora Sartori stesse cercando di farle capire che lei era la prescelta e che le altre erano state convocate solo per creare un’alternativa nel caso di un suo rifiuto.
Si sentì improvvisamente euforica anche se si sforzò di non darlo a vedere.
“Se posso parlarle apertamente da donna a donna mia cara, lei ha tutte le doti per svolgere il compito che vorremmo assegnarle, è intelligente e spigliata è giovane ed indubbiamente bella.
I nostri clienti sono spesso persone semplici ed anche un poco rozze, molto sensibili al fascino di una bella donna… basterà la sua sola presenza a fianco di mio marito per porre le migliori basi per l’inizio di una trattativa di affari….. “.
Il discorso non dispiacque troppo ad Alessia… sapeva di essere bella e non se ne vergognava anche se personalmente non la considerava la sua dote migliore.
“… la sua presenza al fianco di mio marito aumenterà indubbiamente la loro stima per lui e sarà suo preciso compito far si che ciò avvenga il più possibile….. gli uomini sono tutti un poco maniaci sessuali, indossando abiti adeguati e dando libero sfogo a tutta la sua sensualità…. ”
Alessia ascoltò stupita quelle parole ed ancora di più quelle che seguirono.
“…. noi vogliamo che tutti ammirino ed invidino mio marito….. vogliamo che i più maliziosi si facciano l’idea che lei non sia solo la segretaria di mio marito ma anche la sua giovane e focosa amante….. una finzione naturalmente… ma nel mondo di oggi l’apparire è molto più importante dell’essere… e noi la pagheremo appunto per sembrare oltre che per fare. Lei dovrà svolgere tutti i normali compiti di segretaria…. ma anche apparire provocante, sensuale e disponibile…. una miscela che … le assicuro fa miracoli… “.
La signora Sartori s’interruppe per osservare le reazioni di Alessia… la giovane non poteva più nascondere la sua sorpresa e le emozioni che in quel momento la sconvolgevano.
Decise che era il momento di affondare il colpo “è un’occasione unica mia cara… ci rifletta bene, le offriremo uno stipendio base di 2 mila euro netti mensili… che difficilmente troverà in altri posti… ma anche un contributo mensile per l’abbigliamento, dal momento che l’abbigliamento sarà parte fondamentale del suo lavoro, abiti di classe per i quali riceverà altri due mila euro netti al mese… in più naturalmente tutti gli straordinari pagati…. e tutto questo, ci tengo a ribadirlo, solo per recitare una piccola parte….. “.
Quando uscì dall’ufficio di Sartori Alessia era a dir poco confusa, non sapeva nemmeno lei se sentirsi euforica o umiliata.
Lo stipendio che le offrivano era molto meglio di qualunque altro potesse aspettarsi, il lavoro, a parte quell’incredibile proposta, appariva interessante e stimolante, ma l’idea di doversi prestare a quella sceneggiata, di doversi vestire ed atteggiare come… una puttana….
Istintivamente si immaginava gli sguardi dei clienti, gli ammiccamenti e le battutine, ed arrossiva al solo pensiero
Il suo tormento durò alcuni giorni sino a che alla fine si decise e con mano tremante sollevò il telefono componendo il numero di Sartori.
Le rispose la moglie di Sartori e quando lei le comunicò che era intenzionata ad accettare l’offerta la signora le rispose con voce suadente “Ne sono veramente felice mia cara, è libera domani pomeriggio ?
Vorrei portarla a fare qualche compera…. È importante iniziare bene e voglio aiutarti a scegliere le cose giuste…. ” Le disse.
Ancora insicura e titubante, Alessia andò all’appuntamento. Con grande abilità la signora Sartori seppe tranquillizzarla e metterla a proprio agio. Poi la portò in un raffinato negozio ed iniziò a consigliarla nella scelta dei vestiti.
“Incominceremo con dei vestiti sobri, non certo castigati, ma privi di ogni apparente sensualità… ” le spiegò, e per Alessia iniziò un continuo provare vestiti uno più bello degli altri che la fece sentire molto bene.
I vestiti le piacevano e le piaceva specchiarsi e vedersi così bella ed elegante, stentava a credere che fosse tutto realmente vero ogni volta che la signora Sartori diceva “Lo prendiamo” e faceva riporre un vestito.
Lentamente la donna la guidò a scegliere abiti sempre più audaci.
Le gonne si fecero sempre più corte, le scollature più audaci.
Talvolta nello specchiarsi Alessia si piaceva ma, allo stesso tempo, non poteva fare a meno di chiedersi dove avrebbe trovato il coraggio d’indossare quegli abiti.
Una volta acquistato un considerevole numero di abiti, la signora la portò a scegliere l’intimo, e Alessia fu sconcertata dalla bellezza e dalla raffinatezza delle cose che le furono mostrate, poi passarono all’acquisto delle scarpe, da quelle eleganti ma normali alle raffinatissime calzature dagli altissimi tacchi a spillo che avrebbero fatto di lei una vera donna fatale.
Quando uscì dall’ultimo negozio, Alessia barcollò leggermente a disagio sugli altissimi tacchi a spillo, felice degli occhiali scuri che indossava e che impedivano a tutti di notare l’imbarazzo nei suoi occhi.
La signora Sartori la portò in un elegante Bar e si accomodarono ad un tavolo “Allora Alessia, sei soddisfatta dello shopping ? ” domandò alla giovane.
“Sono tutti vestiti bellissimi….. ma non le pare che alcuni siano troppo….. succinti ? ” rispose timidamente Alessia.
La signora rise allegramente “Alla mia età lo sarebbero… ma alla tua….. non fare quella faccia, vedrai che imparerai in fratta ad indossarli con piacere. Ad esempio…. Guarda come quel giovane nell’angolo fissa estasiato le tue gambe…. Non trovi che sia una sensazione esaltante essere guardata in quel modo ? “.
Alessia non si era accorta di nulla, ma a quelle parole, voltò lo sguardo e vide il giovane che la fissava, distolse subito lo sguardo ed arrossì leggermente muovendosi sulla seggiola con evidente disagio nel tentativo di mascherare il più possibile con la ridottissima gonna.
“Questa è una cosa che devi assolutamente imparare a non fare, ovviamente procederemo per gradi, ma è importante che da subito tu ti convinca che non vi è ragione per sentirsi a disagio. Sei bella ed è del tutto naturale che gli uomini ti guardino… devi imparare non solo a non sentirti a disagio, ma a considerarlo come un riconoscimento… un piacevole riconoscimento. Se lo farai imparerai anche che molte volte è il modo migliore per far distogliere lo sguardo.. ti faccio un esempio pratico…. ”
Alessia vide la signora Sartori muoversi sulla seggiola accavallando le gambe e facendo volutamente in modo che la gonna risalisse scoprendo gran parte delle sue lunghe ed ancora perfette cosce.
La signora poi rivolse apertamente lo sguardo al giovane che le fissava quasi a domandargli con lo sguardo se apprezzasse quello che vedeva.
Alessia arrossì nuovamente per lei, ma rimase sorpresa ed ammirata dalla sicurezza dimostrata dalla donna e soprattutto nel vedere che il giovane prima sfrontato e quasi sfacciato, di fronte a tanta classe e sicurezza batteva timidamente in ritirata abbassando lo sguardo.
“Così si capisce subito con chi si ha a che fare…. Lasciati dire che quelli che superano la prova non vanno trascurati… lasciatelo dire da una che se ne intende” il modo ed il tono con cui lo disse misero in ulteriore imbarazzo la povera Alessia
“Non fare così… ” ridacchiò la donna “… sono più vecchia di te, ma non ancora così vecchia…. ”
La sera, sola a casa, Alessia riguardò a lungo i vestiti che le ingombravano la casa e ripensò molto a ciò che era successo quel pomeriggio. Si sentì molto strana, agitata da qualche cosa che non riusciva a capire.
Nei giorni successivi, la Signora Sartori, la portò dal suo parrucchiere e le insegnò a truccarsi nei modi più svariati.
Il lunedì della settimana successiva Alessia prese servizio nell’azienda dei Sartori ed incominciò la sua nuova vita.
Le prime settimane furono molto tranquille anche se il suo arrivò fu immediatamente notato dai clienti che si avvicendavano.
Alessia vestiva ancora in modo sobrio ed elegante per cui vi furono solo occhiate di sommesso apprezzamento e qualche lusinghiero commento riferitole dal Sartori stesso.
La presenza della signora Sartori era discreta ma costante. Era lei il regista occulto della commedia che si apprestavano a recitare e lo faceva con decisione e classe.
Dopo circa un mese, il Sartori incominciò a recitare la sua parte con i clienti.
Quando Alessia da lui chiamata entrava nel suo ufficio, non perdeva occasione di farle velati complimenti ed avances, poi alla sua uscita scambiava con il cliente apprezzamenti più decisi “Quella ragazza mi fa impazzire sa……. per fortuna mia moglie viene sempre di meno in ufficio…. ” a volte i suoi commenti ne suscitavano altri ancor più decisi, altre volte invece qualcuno azzardava un “E molto bella ma sembra una brava ragazza…. Mi sa che ti andrà buca… ” con sicurezza il Sartori rispondeva “A me sembra invece un tipetto dal sangue caliente….. “.
Nel giro di un paio di mesi, il Sartori iniziò, come previsto, a vantarsi di avere una relazione con Alessia , la signora Sartori iniziò a guidare la trasformazione della ragazza da bella ma timida segretaria a sfrontata amante del marito.
Le gonne poco sopra al ginocchio lasciarono ben presto spazio a vertiginose minigonne rese ancor più audaci dalla raffinata biancheria intima che ogni tanto faceva capolino nei movimenti più arditi. I tacchi iniziarono inesorabilmente ad alzarsi esaltando le perfette forme delle gambe della giovane e le scollature iniziarono a scoprire il seno prosperoso della giovane ancor più evidenziato dai reggiseno a balconcino.
Gli sguardi dei visitatori iniziarono a farsi più insistenti, più apertamente pieni di desiderio ed Alessia ne fu turbata ma non nel modo che si aspettava.
Si accorse infatti che il gioco incominciava a piacerle. Incominciava ad apprezzare come gli uomini la ammiravano, come la desideravano.
A volte si scopriva a cercare d’immaginare che cosa stessero pensando mentre le sbirciavano furtivamente le gambe o gettavano una rapida occhiata nella scollatura accarezzando con lo sguardo i suoi seni grandi e sodi.
Incominciò a recitare la sua parte con naturalezza, a volte mentre era nello studio di Sartori e prendeva rapidi appunti di quanto lui ed il cliente di turno dicevano, si divertiva ad accavallare e disaccavallare meccanicamente le gambe ridacchiando dentro di se alle inevitabili reazioni del cliente.
Si divertiva anche a mostrarsi particolarmente intima con il Sartori.
Si divertiva a fingere di avere dubbi sugli appunti che aveva preso e con la scusa di chiedergli spiegazioni gli si avvicinava chinandosi verso di lui in modo che risultasse evidente che gli consentiva di sbirciare molto in profondità nella scollatura.
Altre volte giungeva persino a strusciarsi apertamente contro di lui passandogli a fianco.
Spesso subito dopo essere uscita dall’ufficio al termine di una chiara provocazione, si divertiva ad origliare il dialogo tra gli uomini nella stanza.
Le frasi che udiva le davano sempre un brivido sconosciuto ma piacevolissimo.
A volte erano frasi leggere del tipo “Senti Arturo… a me puoi dirlo, ci conosciamo da una vita… ma a letto la ragazza com’è… ci sa fare ? ? ? “, altre decisamente esplicite, che l’avrebbero fatta arrossire solo pochi mesi prima, ma che ora le davano uno strano brivido “Dimmi la verità Arturo…… qualche volta arrivi la mattina e ti fai fare un bel pompino…. La ragazza ha certe labbra… ”
Aveva anche incominciato anche ad accompagnare il Sartori nelle sue visite ai clienti, e per lei era stata un’esperienza ancor più sconvolgente delle precedenti.
In queste occasioni il Sartori la esibiva come non mai, spesso si faceva accompagnare nei suoi giri negli stabilimenti ed Alessia, vestita come una cubista, camminava con lui nei grandi capannoni accompagnata dagli sguardi e dai commenti pesanti degli operai che al suo passaggio non potevano fare a meno di interrompere i loro lavori per guardarla.
Una volta entrando in un grande capannone arroventato dal sole che batteva impietoso, il Sartori le aveva detto “Se ha caldo si tolga pure la giacca mia cara… ” in quello che poteva sembrare un gentile invito ma che in realtà era una precisa indicazione sul da farsi.
Alessia si era sentita vibrare al pensiero di quanto sarebbe accaduto, ma si era comunque sfilata la giacca rimanendo con la sola trasparentissima camicetta che consentiva a tutti di vedere il reggiseno e le forme perfette del suo seno prosperoso.
Quando erano finalmente usciti dal capannone, la brezza del pomeriggio le era parsa freschissima, ma le aveva anche fatto notare quello che la tensione sino a quel momento le aveva impedito di notare.
Alessia si era infatti accorta di essersi bagnata per l’eccitazione.
Al ritorno in macchina il Sartori si era complimentato con lei “Mia cara Alessia sei stata fantastica… ogni giorno che passa diventi una collaboratrice sempre più preziosa… ” poi aveva fatto scivolare la mano quasi con noncuranza sulle cosce della giovane “Commendatore…. Guardi che non c’è nessuno dei suoi clienti in questa macchina… ” gli fece notare lei, ma non si sottrasse alla carezza
“E che differenza fa…. Quando qualcuno ci guarda ti fai toccare… a maggior ragione dovrebbe non dispiacerti quando siamo da soli…. “.
Ancora una volta Alessia non si era sottratta alla carezza ma sempre più presa da quello strano ed eccitante gioco aveva risposto con un’alzatina di spalle ed aggiungendo “Non era nel contratto… quindi credo che possano essere considerati straordinari non trova….. ne discuterò con sua moglie…. “.
Lui aveva riso divertito ma per quella volta aveva ritratto la mano.
Alcune settimane dopo, era partita con il Sartori per un viaggio d’affari in Sardegna, avevano fatto scalo in un lussuoso albergo della Costa Smeralda ed il Sartori aveva combinato una serie di riunioni nell’albergo stesso, ai bordi della piscina, in modo che Alessia potesse sfoggiare un arditissimo bikini con un reggiseno ridotto a microscopici francobolli di stoffa ed un tanga che lasciava interamente scoperto il suo delizioso culo.
L’effetto era stato devastante, gli interlocutori perdevano in breve tempo la concentrazione ed il Sartori aveva buon gioco nel concludere accordi molto vantaggiosi.
Dopo i primi tre giorni il Sartori soddisfatto decise di concedersi una pausa e disse ad Alessia di non fissare impegni per il giorno successivo.
La mattina successiva se la prese comoda rimanendo nella sua camera sino a tardi mentre Alessia come al solito se ne andava in piscina a prendere il sole e farsi bagni rinfrescanti.
Era appena uscita dalla piscina e si era stesa al sole ad asciugarsi quando le si avvicinò portando un telefono portatile “Per lei signorina”.
Un poco sorpresa Alessia prese il telefono e rispose “Si ? ”
“Ciao Alessia cosa stai facendo ? ” le domandò l’ormai famigliare voce del Sartori.
“Stavo prendendo il sole e facendo qualche bagno, aveva detto che avremmo avuto la giornata libera…. Ha bisogno… ” rispose lei
“Per la verità si… vorrei fare un riepilogo di quanto fatto i giorni passati… ma potremmo conciliare le due cose…. Potremmo parlarne mentre tu prendi il sole… nella mia stanza c’è uno splendido solarium…. “. la voce di Sartori aveva un timbro insolito che non sfuggì ad Alessia
“Puoi venire ? ” domandò ancora il Sartori.
Pochi minuti dopo essere passata dalla sua camera a prendere i suoi appunti, Alessia bussava alla porta ed il Sartori le apriva.
L’appartamento era splendido ed Alessia lo guardò ammirata mentre seguiva l’uomo che la accompagnò al solarium.
“Accomodati pure come vedi qui è anche meglio che in piscina…. Molto più intimo… ” disse il Sartori, invitandola a sdraiarsi sul comodo lettino.
La ragazza si sfilò il copri costume e si stese sul lettino in attesa di quelle che sospettava sarebbero state le mosse del Sartori.
“Ti chiedo scusa, ma nei giorni scorsi non ho potuto fare a meno di notare che la tua abbronzatura non è adeguata ai costumi che indossi… ” esordì il Sartori. Alessia lo guardò un poco sorpresa
“Non ho avuto molte occasioni di prendere il sole… ” iniziò a rispondere Alessia ma lui la interruppe
“Non intendevo criticare l’intensità della tua abbronzatura…. Ma la sua distribuzione. Indossi dei costumi fantastici, ma la tua abbronzatura non è in armonia con quei costumi… pensavo che dovresti fare delle lampade o meglio ancora prendere il sole nuda per uniformare l’abbronzatura “.
Alessia lo guardò un poco sorpresa, non si era aspettata una cosa del genere poi però si riprese
“E lei che cosa suggerirebbe… ” disse assumendo un’aria maliziosa, lui sorrise
“Non saprei…. Ma ad esempio potresti vedere di sfruttare questo meraviglioso solarium per recuperare il tempo perduto…. “.
Quella situazione intrigante la eccitava, Alessia sentiva il bisogno di continuare a recitare la sua parte di ragazza spregiudicata e senza dire nemmeno una parola, portò le mani dietro alla schiena e slacciò il reggiseno.
La poca stoffa si afflosciò e poi scivolo sulla carne soda scoprendo i capezzoli scuri e rimanendo appeso per il sottile filo che cingeva il collo.
Alessia sfilò anche quello e gettò a terra il reggiseno.
Si fermò un attimo fissando il Sartori che sorrise annuendo
“Così va meglio ma non basta…. ” Disse.
Alessia slacciò i nodi laterali del tanga e con un gesto sensuale sfilò la stoffa rimanendo completamente nuda. La nera peluria del pube, inumidita dal sudore e dall’eccitazione brillava al sole attirando irresistibilmente lo sguardo del maschio.
“Voleva parlarmi di lavoro se non sbaglio…. ” Disse Alessia stendendosi sensualmente sul lettino prendisole, nel farlo ripiegò leggermente una gamba aprendo ulteriormente la visuale allo sguardo del Sartori.
Mai si era offerta tanto oscenamente allo sguardo di un uomo… mai comunque in una simile situazione… il pensiero la fece leggermente rabbrividire malgrado il sole fosse ancora caldissimo.
Il Sartori annuì ma non parlò, invece con una mossa che sorprese Alessia, si abbassò l’ampio costume e lasciò che il membro eccitato sfuggisse sobbalzando nell’aria.
Poi la sua mano impugnò l’asta ed iniziò ad accarezzarla. “Sei stata bravissima in questi giorni….. anche troppo brava al punto che hai suscitato fantasie non solo nei nostri clienti ma anche in me…. Posso confessarti che da ieri non riesco a pensare ad altro che alle tue labbra… alla tua lingua ed alle tue tette sul mio cazzo…. “.
Quelle parole scossero Alessia come le dita di un chitarrista le corde della chitarra.
Mai un uomo le aveva parlato così ed aveva sempre immaginato che la sua reazione ad una simile eventualità sarebbe stata ben diversa da quella che ora la sconvolgeva.
I suoi occhi non riuscivano a staccarsi dal membro del Sartori e dalla mano che lo accarezzava con esasperante lentezza scoprendo e ricoprendo il glande turgido e lucido.
Alessia non riusciva a capire che cosa l’attirasse verso quell’uomo non bello e tanto più anziano di lei.
Non riusciva a spiegarsi perché non riusciva a staccarsi da quel gioco che ormai si era spinto troppo oltre .
“Ma commendatore… questo non era assolutamente negli accordi che ho preso con sua moglie….. in fondo è anche lei socia della ditta… pensa che sarebbe d’accordo ? ” disse senza sapere nemmeno lei perché… solo per continuare quel piacevolissimo gioco…. Certa che comunque non si sarebbe mai spinta oltre.
Il Sartori rise di gusto “Mia moglie negli anni passati mi ha aiutato moltissimo con i clienti….. in particolare con quelli giovani e decisamente piacenti….. non credo proprio che sarebbe nelle condizioni di contestare questa mia interpretazione degli accordi…… “.
Alessia ricordò le parole della signora Sartori il giorno in cui l’aveva accompagnata a comprare i primi vestiti. “… lasciatelo dire da una che se ne intende”… nella sua mente immaginò la signora Sartori impegnata in ogni possibile atto sessuale con i clienti che aveva conosciuto sino a quel giorno….. le immagini le passarono velocissime nella mente eccitandola ancor di più… ”
“Ora sei tu che la sostituisci…. Vuoi dimostrarti meno puttana di lei ? ” continuò il Sartori.
Alessia reagì a quelle parole sollevandosi ed alzandosi dal lettino, con due passi fu vicina al Sartori che allungò una mano per toccarla… glielo impedì.
“Le puttane vanno pagate lo sa commendatore ? ” disse sorridendo sicura.
Lui rise “Lo so benissimo….. ma anche tu sai ormai che di me ti puoi fidare…. Rimandiamo a dopo la discussione… ” rispose lui.
Si stese sulla seggiola allargando le gambe e protendendo il membro verso Alessia “Non farmi penare…. Inginocchiati e succhiamelo…. ” la esortò.
Alessia si inginocchiò e si chinò su di lui.
La sua mano sostituì quella dell’uomo e lo accarezzò leggermente… poi finalmente un sospiro di Sartori accompagnò il morbido tocco delle labbra e della lingua della giovane sul glande congestionato.
La mano di lui si posò sulla nuca di Alessia attirandola a se mentre il glande affondava nella gola della giovane.
Alessia s’irrigidì opponendosi alla mano di Sartori quando il duro impatto del glande contro l’ugola la fece tossicchiare.
Allora lui si limitò a dettare alla testa della giovane il ritmo desiderato, poi la lasciò libera esortandola a leccarlo ed Alessia iniziò a scorrere la tumida lingua su tutta l’asta.
Soddisfatto il Sartori la fece alzare e stendere sul lettino poi le fu sopra.
Il membro si adagiò nel solco dei seni di Alessia, le sue mani strinsero i perfetti globi di carne intorno all’asta ben lubrificata dalla saliva di Alessia.
Il pube prese a muoversi ritmicamente.
Di tanto in tanto il Sartori si arrestava per giocare con il glande sui turgidi capezzoli della giovane poi tornava a stringere le carni intorno all’asta.
Chiese ad Alessia di essere lei stessa a stringere i seni sul cazzo, e quando la giovane l’ebbe accontentato, lui ebbe le mani libere per darle piacere e prese a tormentarle i capezzoli ed il clitoride.
Non ci volle molto prima che l’orgasmo di Alessia si scatenasse devastante.
La ragazza si ritrovò a gemere ed ansimare con la vista che le si annebbiava….. una calda pioggia si riversò su di lei mentre il membro di Sartori sussultava impazzito nella morsa dei sodissimi seni. Poi il Sartori avanzò ed usando il cazzo come un pennello spalmò le bianche gocce di sperma sul viso della giovane….. e subito dopo affondò il glande nella bocca di Alessia per farsi ripulire dalla dolce lingua.
Nei successivi due giorni il Sartori frequentò molto il letto di Alessia dimostrandosi un amante attento, esperto e decisamente piacevole malgrado l’età non più verde.
Al ritorno Alessia si stupì di poter tranquillamente incontrare la signora Sartori senza provare alcun rimorso e fu soddisfatta alla fine del mese di constatare che il Sartori era stato di parola e che la sua busta paga si era considerevolmente rimpinguata.
Passarono un paio di settimane ed un giorno arrivò una telefonata della Signora Sartori “Alessia, puoi passarmi mio marito… ”
“Mi dispiace signora… suo marito è uscito e non rientrerà sino a questa sera… ” rispose Alessia “Già… che sbadata avrei dovuto ricordarmene… senti ho urgente bisogno di alcuni documenti… puoi vedere di cercarli nell’ufficio di mio marito e portarmeli a casa…… dovrebbero essere in una cartellina Verde con la scritta Contabilità generale…. ”
“Vado subito a controllare … se avessi problemi la richiamo… ” rispose sollecita Alessia.
Non ebbe grosse difficoltà e trovata la cartellina prese l’auto della ditta e raggiunse la villa dei Sartori, la signora le aprì e la fece accomodare
“Ti ringrazio molto Alessia…. Mi hai veramente fatto un grosso favore… ” le disse controllando che la cartellini a contenesse i documenti giusti.
“Di nulla signora…. Se non ha più bisogno io torno in ufficio… ” rispose Alessia
“Quanta fretta… fermati ancora qualche minuto…. Da molto tempo non facciamo più due chiacchiere… e da allora ne hai fatta di strada…. ” Disse la signora bloccandola.
Alessia temette che volesse parlare della sua relazione con il marito e si pose sulla difensiva.
“Ho lasciato l’ufficio vuoto…. Se telefonasse qualcuno… ” tentò di dire
“Ci sarà certamente qualcuno che risponderà… non ti preoccupare…. Veni qui a sederti… ” la incalzò la signora Sartori.
Alessia la accontentò “Mia cara debbo farti i miei complimenti, in pochi mesi hai fatto passi da gigante. Sei sempre stata una bellissima ragazza… ma adesso hai anche fascino e sensualità da vendere…. Se ne è accorto persino mio marito… ”
Alessia a quella parole ebbe un sussulto e si mise sulla difensiva.
La signora Sartori lo notò e si mise a ridere “… stai calma non ho alcuna intenzione di farti una scenata…. Non sono gelosa anzi ritengo che un minimo di sano coinvolgimento tra voi due renderà la cosa ancora più credibile… ” disse sempre ridacchiando poi assunse un’espressione complice e si chinò leggermente verso Alessia e le sussurrò “Del resto non so proprio dar torto a mio marito…. Io stessa ti trovo irresistibile… “.
Suo malgrado Alessia sussultò nuovamente mentre la mano della signora Sartori si posava sulle sue gambe risalendo sotto la corta gonna.
Rimase paralizzata dalla sorpresa mentre la sua mente cercava confusamente di decidere come comportarsi, la signora Sartori sorrise maliziosamente e continuò “La prima volta hai ascoltato i miei consigli…. E sembri più che soddisfatta del risultato… fidati anche oggi e scoprirai cose almeno altrettanto piacevoli…. “.
Le dita della Sartori raggiunsero le mutandine mentre il viso della donna avanzava e le sue labbra si accostavano alla bocca di Alessia.
La tumida lingua fece capolino tra le rosse labbra e sfiorò quelle di Alessia.
La giovane si abbandonò e le dischiuse e le due si baciarono.
La signora Sartori conduceva il gioco…. Alessia si ritrovò ben presto inginocchiata davanti alla donna, china con la testa tra le sue gambe intenta a leccare il turgido clitoride che la Sartori oscenamente le porgeva. “Me lo aveva detto mio marito……….. con la lingua ci sai veramente fare… ” gemeva mentre aperta la camicetta si accarezzava voluttuosamente i seni scodellati dalle coppe del reggiseno.
Sebbene all’inizio avesse provato ribrezzo lentamente la cosa incominciava a piacerle, le piaceva notare come i gemiti della Sartori si sincronizzassero alla perfezione con i colpi della sua lingua, le piaceva ascoltarla e capire che cosa lei desiderasse ed assecondarla.
Intuì che la donna cominciava ad avvicinarsi all’orgasmo dagli umori sempre più copiosi che secerneva e che le colavano sul mento.
Istintivamente si prefisse di trascinarla all’orgasmo ed iniziò ad aiutarsi con le dita.
L’entusiastica reazione della Sartori la convinse a continuare e ben presto si ritrovò con mezza mano affondata nella vagina della bionda che l’aveva incitata a continuare sino a che non si era accasciata sul divano stremata dal piacere.
Con un uomo quella sarebbe stata la conclusione… ma con la Sartori si dimostrò essere solo l’inizio.
Placata l’iniziale e selvaggia sete di piacere la signora, ringraziò Alessia con un bacio appassionato mentre le sue mani iniziavano a spogliare la giovane.
Ben presto si ritrovarono entrambe completamente nude, la Sartori fece stendere Alessia sul divano e poi le salì sopra, allacciandosi in modo da poterla leccare mentre a sua volta veniva leccata.
Per la prima volta Alessia venne sfiorata dalla lingua di una donna e non potè fare a meno di notare quanto fossero diverse le sensazioni che le donava.
La signora Sartori era infinitamente più abile di qualunque uomo l’avesse leccata in precedenza. Alessia incredula sentì avanzare inesorabile l’orgasmo che la travolse con impeto devastante e la costrinse a soffocare i suoi mugolii nel pube della signora.
Continuarono a baciarsi ed accarezzarsi ancora a lungo e quando Alessia uscì dalla villa si scoprì a domandarsi se e quando sarebbe accaduto ancora… in cuor suo ci sperava…
Per un paio di mesi le cose andarono avanti su quella falsa riga, il Sartori intratteneva rapporti stretti con lei soltanto quando partivano assieme per viaggi d’affari e per il resto si accontentava di recitare la commedia, mentre la signora Sartori ogni tanto la convocava a casa sua per brevi ma appassionatissimi momenti.
Tutto questo sino a quando una sera, ben oltre il normale orario di lavoro, il Sartori la convocò nel suo ufficio.
Alessia pensava dovesse dettargli qualche cosa e lo raggiunse portando il blocco degli appunti.
“No mia cara…. Abbiamo avuto una giornata abbastanza faticosa entrambi… volevo solo fare quattro chiacchiere e rilassarmi… perché non vieni a sederti qui….. ” le disse indicando le proprie ginocchia lei seppur sorpresa da quella rottura degli schemi si avvicinò.
Lui la fermo e le sollevò delicatamente la gonna, poi si chinò verso di lei ed affondò il volto nella soffice peluria del pube…. Da tempo ormai in ufficio Alessia non portava più le mutandine.
Il Sartori rimase in quella posizione il tempo sufficiente per stimolare le prime calde reazioni di Alessia, poi la fece sedere sulle sue ginocchia.
La sua mano s’infilò tra le cosce della giovane ed iniziò ad accarezzarla abilmente mentre con l’altra slacciava la camicetta e raggiunti i seni li scodellava dal reggiseno ed iniziava a succhiarli dolcemente. Alessia non seppe trattenere un gemito d’approvazione.
“Sei proprio una caldissima puttanella…. Senti come ti sei già bagnata…. ” Disse con voce roca il Sartori mentre accentuava la pressione delle dita sul clitoride della giovane… un nuovo gemito sfuggì dalle labbra di Alessia.
Anche il Sartori gemette di eccitazione mentre la sua bocca si gettava avida sui capezzoli di Alessia suggendoli e mordicchiandoli.
“Aveva proprio ragione il Fugazzi poco fa…. ” disse staccando a fatica le labbra dai seni della giovane “Hai dei seni fantastici…. ”
A sentir quelle parole Alessia si eccitò ulteriormente.
Tra tutti i clienti del Sartori Fugazzi era sicuramente il più affascinante.
Circa quarant’anni, scapolo impenitente di una delle più ricche famiglie della zona era alto e con un poderoso fisico da atleta.
Il pensiero che anche un uomo come quello la trovasse bella la eccitava moltissimo soprattutto perché sino a quel momento lui non le aveva mai dato modo di credere che lei gli interessasse, malgrado Alessia avesse più volte cercato di provocarlo…
Il seppur lieve sussulto di Alessia non sfuggì al Sartori “Lurida puttanella…. Ti piace il Fugazzi vero….. preferiresti che fosse lui al mio posto ? ” ruggì ancor più eccitato.
Alessia non rispose, ma emise un nuovo gemito pi piacere mentre le dita del Sartori prendevano a frugarla in profondità e con decisione.
Con forza insospettata il Sartori si alzò trascinandola con se ed adagiandola subito dopo sulla scrivania con il viso appoggiato sulle carte che la ingombravano.
Alessia sentì le mani del Commendatore che le sollevavano completamente la gonna sopra ai fianchi, poi l’armeggiare dell’uomo con la lampo dei pantaloni e poco dopo il membro penetrare in lei.
“Vorresti per caso scopartelo….. non mi dispiacerebbe sai… io non sono geloso e poi potrebbe favorire i rapporti che abbiamo con la sua ditta ” continuò il Sartori scopandola con foga inusuale. Alessia non rispose nemmeno quella volta
“Potrei combinare se tu volessi sai… la prossima settimana io e mia moglie daremo una festa alla villa…. Potrei invitare anche te e creare l’occasione giusta…. e dal momento che anche quella puttana di mia moglie se lo scoperebbe volentieri, ammesso che non l’abbia già fatto in passato…. , potreste fargli insieme qualche giochetto….. ” a quelle parole nella mente di Alessia si materializzò l’immagine del Fugazzi che la scopava mentre la signora Sartori la leccava e baciava.
L’orgasmo scosse violentissimo il suo corpo ed il Sartori reagì venendo a sua volta ed allagandola con il suo seme.
Per Alessia quella fu una settimana molto particolare, si sentiva pervasa da un’eccitazione mai conosciuta prima, non riusciva a pensare ad altro che alla festa ed a come sarebbe riuscita a sedurre il Fugazzi.
Ora sapeva che lui, anche se non lo aveva mai dimostrato, l’ammirava… sapeva di piacergli, e questo le dava sicurezza.
Voleva essere stupenda e desiderabile per quella sera e dedicò tutto il suo tempo libero a girare negozi in cerca dell’abbigliamento adatto.
Voleva essere tremendamente sexy, ma allo stesso tempo, una volta tanto, voleva abbandonare l’immagine di ragazza facile che impersonava ogni giorno in ufficio.
Le sue ansie si calmarono solo quando si specchiò un attimo prima di uscire di casa per recarsi in taxi alla villa dei sartori.
L’autunno avanzava ed Alessia indossò il giaccotto di pelliccia appena indossato, coprendo le trasparenze audacissime dello stupendo vestito da sera che indossava.
Il Taxi la attendeva sotto casa, ed avvicinandosi notò con piacere che il tassista non riusciva a trattenersi dal lanciare un’occhiata alle sue perfette gambe che ad ogni passo facevano capolino dal profondo spacco del vestito.
Quando giunse alla festa gli invitati erano già giunti, Alessia si tolse il gioccotto di pelliccia consegnandolo al maggiordomo e s’incamminò nella grande sala.
Malgrado fossero tutti impegnati in fitti dialoghi… molti s’interruppero al suo passaggio.
Passò tutta la serata ignorando volutamente il Fugazzi dopo un breve saluto iniziale, ma con piacere notò che invece lui la seguiva con lo sguardo e cercava spesso di avvicinarla.
Il Sartori preoccupato, a metà serata le chiese “Cosa cazzo stai facendo vuoi mandarmi a monte tutto… non vedi che vorrebbe stare un poco con te ? ”
Alessia rise “Non si preoccupi e mi lasci fare… del resto c’è già sua moglie che si da un sacco da fare.”
In effetti era vero… la Signora Sartori non si era quasi staccata dal fianco di Fugazi con la scusa di fare gli onori di casa.
Solo quando la festa fu quasi terminata il Fugazzi riuscì a liberarsi di lei impegnata nei saluti ed a raggiungere l’agognata Alessia che questa volta si lasciò avvicinare
“Ho avuto l’impressione che mi sfuggissi… ” le disse porgendole un bicchiere di champagne. Alessia lo prese e ne bevve un sorso
“Non mi sembra che si sia annoiato o sia rimasto solo ” rispose con aria sicura
“è vero… ” rispose il Fugazzi con un’alzatina di spalle ” … ma non ho potuto dirti prima che questa sera sei veramente stupenda… ”
“Solo stasera ? ” domandò Alessia fingendosi irritata.
“Naturalmente no… sei sempre stupenda… ma questa sera c’è qualche cosa di speciale in te… vieni, questa villa ha un giardino meraviglioso te lo mostro… ” le disse prendendola sottobraccio e trascinandola fuori dalla sala.
Alessia docile si lasciò condurre fuori.
“Non credo che la signora Sartori sarebbe contenta… ” disse maliziosamente lei ed aggiunse “… la mangiava con gli occhi… “
Clarissa è una gran puttana… sono certo che mi mangerebbe … ma non certo con gli occhi… ” rise lui ed Alessia si unì a lui “Ha qualche cosa contro le puttane ? ” lo provocò Alessia.
Il Fugazzi la bloccò contro una pianta “Se sono brave nulla…. E tu come sei… Brava ? “, la sua voce era roca e carica d’eccitazione
“Eh chi le dice che io sia una puttana… ” rispose tranquilla Alessia sostenendo il suo sguardo.
La mano del Fugazzi si mosse e si appoggiò sul bordo dello spacco del vestito, lo smosse e vi si infilò risalendo verso il pube della giovane
“Solo le puttane vanno in giro senza mutandine come fai tu… ” disse quando le sue dita presero liberamente a giocare con i peli del pube di Alessia.
“Mi sembra che lei abbia cattive intenzioni signor Fugazzi…. Non è bello deludere così la padrona di casa…. ” rispose Alessia senza però fare nulla per fermare la mano dell’uomo, che nel frattempo si era fatta più audace iniziando a giocare con le grandi labbra.
“In questo momento non mi potrebbe importare di meno di Clarissa… ” rispose il Fugazzi
“Il solito maschio egoista…. Io non credo che sarebbe così difficile soddisfare i suoi desideri senza dispiacere alla padrona di casa…. ” l’idea maliziosa di Alessia non sfuggì al Fugazzi stava per risponderle quando gli eventi presero da soli il loro corso.
“E bravo Valter…. ti lascio solo un istante e tu mi tradisci così…. ” La voce di Clarissa Sartori risuonò poco distante da loro.
Il fugazzi ritrasse bruscamente la mano messo in difficoltà dalla sorpresa “Stavamo solo facendo quattro chiacchiere… ” rispose.
Clarissa si avvicinò e si rivolse ad Alessia “è vero ? ” le domandò, la ragazza scosse il capo “Forse il signor Fugazzi ha uno strano modo di chiacchierare… ma a me non sembrava… ” rispose. Clarissa si rivolse al Fugazzi canzonandolo con lo sguardo, poi gli prese la mano sollevandola sino all’altezza del volto, le dita dell’uomo profumavano ancora per il contatto con la calda vagina di Alessia
Clarissa mugolò mentre con la lingua sfiorava lubricamente le dita del maschio.
Senza dire nulla, di fronte all’esterrefatto Fugazzi, Clarissa prese poi il volto di Alessia ed avvicinandolo con slancio al suo baciò la giovane
“Riconoscerei il tuo profumo ovunque … brutta puttanella… ” disse non appena le loro labbra si staccarono
“Vieni… lasciamo questo insulso maschio… ho voglia di leccartela.” aggiunse subito dopo, e le due si allontanarono lasciando il Fugazzi.
“Sino ad ora sei stata brava… ” disse Clarissa Sartori, “Ma il difficile deve ancora venire…
Valter è un bell’uomo e gran scopatore, ma anche lui ha i suoi piccoli difetti…. ad esempio ama moltissimo sfondare i culetti dolci e teneri come il tuo…. se vuoi far colpo su di lui….. “.
Non diede alla giovane il tempo di rispondere, la fece sedere e messasi al suo fianco incominciò a baciarla ed accarezzarla.
Non passò molto tempo prima che il Fugazzi le seguisse, superata la sorpresa, prevedeva sviluppi interessanti per quella serata.
Quando le ritrovò, Alessia era sdraiata su di un piccolo divano e Clarissa aveva il viso immerso tra le sue cosce e la leccava furiosamente strappandole gemiti di piacere.
Sollevò la testa solo un attimo quando si accorse della sua presenza “Ce ne hai messo di tempo… ” si limitò a dire prima di tornare a quanto stava facendo..
L’uomo si avvicinò ad Alessia e le abbassò il vestito, scodellando i perfetti seni, poi si chinò ed iniziò a baciarli.
L’eccitazione di Alessia crebbe ed un gemito prolungato sfuggì dalla sua gola.
L’uomo non si trattenne più… con mani frenetiche iniziò a slacciarsi i pantaloni e pochi istanti dopo il membro eretto puntava diritto verso le labbra della giovane.
Alessia rimase colpita dalle dimensioni e dalla potenza ma non esitò, le labbra si dischiusero e la lingua diede il ben venuto al glande che iniziava ad affondarle in bocca.
Clarissa non tardò ad unirsi a lei e le due bocche lavorarono all’unisono per regalare piacere al maschio.
Meno di dieci minuti dopo erano tutti e tre nudi.
Clarissa danzava impazzita con il membro del Fugazzi affondato nel ventre, mentre Alessia vagava sul suo corpo e su quello del Fugazzi sfiorando l’orgasmo ad ogni gemito che la sua lingua strappava.
Venne ripagata dal maschio che rovesciatala sul divanetto iniziò a scoparla oscenamente scosciata.
Mai Alessia era stata penetrata con tanta foga e potenza ed avrebbe urlato tanto grande era il piacere se Clarissa, previdente non avesse soffocato i suoi gemiti premendole la vagina sulla bocca.
Per un tempo che ad Alessia parve infinito continuarono quel gioco a tre
Il Fugazzi pareva instancabile e si divideva equamente tra loro due.
Lei e Clarissa erano allacciate e si leccavano vicendevolmente mentre il Fugazzi penetrava Clarissa quando ad un tratto Alessia vide l’enorme membro sfuggire dalla vagina di Clarissa e, guidato dalla decisa mano del Fugazzi spostarsi un poco più in alto, facendosi largo tra le ancora sode natiche della signora per appuntarsi allo sfintere.
Clarissa si sottrasse con un guizzo “Brutto porco… non hai ancora perso il vizio… quanto volte te lo devo dire che non ho alcuna intenzione di prenderlo nel culo… ” sibilò irritata volgendosi verso il Fugazzi.
Alessia reagì d’istinto… senza pensarci “Fallo a me… se vuoi un culo prendi il mio…. ” gemette, ed il lampo di libidine che lesse negli occhi del Fugazzi quasi la fece godere per l’ennesima volta. “Brava ragazza… ” ribattè l’uomo, poi si rivolse a Clarissa “Si sacrifica per te, almeno abbi la compiacenza di darle una mano preparandola”.
Malvolentieri Clarissa obbedì e la sua lingua iniziò a saettare tra le sodissime natiche di Alessia insalivando il tenero forellino posteriore, mentre il Fugazzi porgeva il cazzo alla lingua della giovane perché lo insalivasse.
Quando l’enorme membro profanò il suo culetto ad Alessia parve di morire.
Malgrado l’uomo si muovesse con tutte le cautele possibile , il suo membro era spropositato rispetto al piccolo anello di muscoli che la stava violando.
Mordendosi le labbra Alessia resistette, quando il membro fu affondato i lei ebbe un poco di sollievo, lentamente il dolore si placò e quando la lingua di Clarissa iniziò a tormentarle il clitoride la giovane riuscì persino a provare piacere.
Non durò a lungo, il Fugazzi non era più in grado di resistere, il membro sussultò e si sfilò iniziando a spedire copiosissime bordate di caldo e bianchissimo liquido sul volto di Clarissa e sul pube di Alessia.
Quando la donna ridotta ad un’oscena maschera di sperma si spostò a baciarla… Alessia venne per l’ennesima volta..
“è tardissimo… il taxi non vedendomi se ne sarà andato… disse Alessia una volta rivestitasi
“Ti accompagno io… è il minimo che possa fare… ” le fece eco il Fugazzi.
La lussuosa Mercedes ripartì lasciando la villa dei Sartori “Mi sembri una ragazza sveglia ed intelligente e chissà perché credo di potermi fidare di te… avrei una proposta da farti… ” iniziò a dire il Fugazzi. , senza sapere dove volesse parare, Alessia ascoltò con crescente attenzione.
Quando il Fugazzi ebbe finito la mente di Alessia turbinava impazzita, stentava a credere a quanto aveva udito ma non faceva a fatica a capirne l’importanza ed a percepirne i possibili vantaggi per lei, cercava di riordinare rapidamente le idee per poter sfruttare al massimo la situazione ed alla fine le pare che le circostanze fossero tutte a suo favore.
Ora si trattava solo di decidere se accontentarsi o puntare ancora più in alto.
Sapeva che se le fosse andata male quello sarebbe forse stato l’inizio della fine.
Raccolse tutto il suo sangue freddo ed iniziò dicendo “Non posso dire che non sia una proposta allettante ma lo sarebbe ancora di più se…. “.
Fu la volta di Valter Fugazzi a stupirsi… forse aveva sottovalutato la ragazzina… non era una puttanella qualsiasi ma una che puntava in alto… forse aveva commesso un imprudenza esponendole il suo piano… ma era troppo tardi per pentirsene… non gli rimaneva altro che decidere se accettare la contro proposta di Alessia o rinunciare correndo il rischio che lei mandasse a monte il suo piano.
Decise che dopo tutto il prezzo di Alessia non era poi così alto.
“Sei una puttana maledettamente avida piccola mia… ma anche terribilmente eccitante…. Credo che faremo grandi cose assieme… adesso suggelliamo il nostro accordo. Se tutto andrà secondo i piani pagherò il prezzo che hai fissato… ” le rispose.
La sua mano iniziò a slacciare i pantaloni e ne estrasse il cazzo già eccitato “Hai mai fatto un pompino in macchina ? E' una cosa estremamente eccitante sai…… ” le disse mentre la sua mano prendeva la nuca di Alessia e la attirava dolcemente a se.
La baciò e poi la spinse con decisione in basso.
Alessia iniziò a succhiare mentre la sua mente incominciava a fantasticare su quanto sarebbe potuto accadere.
Lo sgorgare dei caldi fiotti di sperma che fu costretta ad ingoiare la risvegliò dai suoi sogni mentre il fallo del Fugazzi sussultava impazzito tra le sue labbra e sotto la sua lingua.
Da quel giorno il Fugazzi si fece sempre più spesso vedere alla ditta dei Sartori, a volte anche solo per un saluto ed una velata corte ad Alessia.
Sartori era estremamente soddisfatto e non perdeva l’occasione di dimostrarlo alla ragazza, lasciò che le cose maturassero come lui pensava giusto poi un giorno approfittando di una visita di Valter, lo fece accomodare nel suo ufficio “Allora Valter, non pensi che la nostra sia una gran bella impresa ? ” gli domandò con tono pieno di sottintesi
“Molto bella sotto tutti i punti di vista Luciano… ” rispose con tutta sincerità Fugazzi.
“Stavo pensando che nell’economia moderna non ci si può addormentare sugli allori ed è invece fondamentale continuare ad espandersi , magari alleandosi con società del settore… ” continuò il Sartori
“Mi stai proponendo un’alleanza ?” ribatté Fugazzi
“E perché no… credo che potremmo trarne vantaggi entrambi… ” rispose il Sartori
“Se ne potrebbe parlare ma per prima cosa dovrei dare un’occhiata ai conti della tua società….. e non saprei proprio quando farlo… ho così poco tempo” annuì Valter.
“Per questo non c’è problema… potrai venire quando vuoi con un semplice preavviso…. Alessia sarà sempre a tua completa disposizione… ” rispose pronto il Sartori marcando i toni sulla disponibilità della ragazza con una eloquente risatina.
Nelle settimane successive il Fugazzi molte volte arrivò nel tardo pomeriggio e si trattenne fino a notte inoltrata in compagnia di Alessia.
Il Sartori era sempre più soddisfatto, gli era capitato spesso di trovare tracce inequivocabili delle attività notturne di Alessia e Valter e ciò non gli faceva che confermare che il Fugazzi avesse perso la testa per quella giovane puttanella… quelle non erano proprio le condizioni ideali per trattare un buon affare.. e lui sperava di trarne vantaggio proprio come aveva sperato.
Il Fugazzi si avvicinò ad Alessia intenta a fotocopiare documenti, la sua mano si posò sui glutei sodi e prominenti della giovane accarezzandoli dolcemente
“Lei signore non è ancora diventato un socio… non le è quindi concesso di usare i beni aziendali ” ridacchiò Alessia senza smettere d’inserire i fogli nella fotocopiatrice.
Valter ritirò la mano “Vorrà dire che mi rifarò a tempo debito…. ” rispose sibillino e rimase a guardare la giovane terminare il lavoro andando a sedersi sulla poltrona di Sartori.
Alessia terminò il lavoro e riposte accuratamente le fotocopie in una cartellina rimise a posto i documenti quindi felina andò ad accovacciarsi sulle gambe del Fugazzi
“Il signore ha ancora bisogno di me ? ” domandò con fare conturbante accavallando le cosce e facendo risalire la già corta gonna.
Il Fugazzi scosse la testa ed Alessia rimase sorpresa ed un poco contrariata
“Domani è il gran giorno… voglio che la voglia ti cresca dentro.. ti voglio caldissima domani…. ” Rispose sfiorandole leggermente i seni. I capezzoli risposero prontamente ergendosi e premendo sotto la sottile stoffa della camicetta.
“Ti ricordi tutto… devi essere della massima puntualità… ” le disse ancora ed Alessia annuì “Uscirò alle 16… andrò a casa a farmi bella ed a prendere i documenti, ci vedremo alle 18 al Cinamon Bar ” rispose.
Valter annuì a sua volta “Brava ragazza fai esattamente quello che ti ho chiesto e vedrai che non te ne pentirai… ” aggiunse, poi la attirò a se e la baciò fugacemente ma voracemente……
Alessia posteggiò a macchina e scese prendendo con se la pesante cartella, camminò attraverso la piazza gustandosi gli sguardi eccitati dei passanti, sapeva di essere bellissima… irresistibile con quella minigonna vertiginosa, la giacca scollatissima che evidenziava i suoi seni sobbalzanti sotto il sottile Top di seta.
Giunse a Cinnamon Bar ma non ebbe il tempo di entrarvi, Valter le venne incontro ed insieme salirono sulla sua auto.
Durante il tragitto non parlarono, non ve ne era bisogno, avevano analizzato mille volte le cose nelle settimane precedenti.
Ci volle circa mezz’ora per uscire dalla città e raggiungere l’Hotel Pineta un discreto ed accogliente centro congressi frequentato da molti uomini d’affari.
Valter prese una camera e vi salirono, poi fece una telefonata dal suo cellulare “è già arrivato ci aspetta… ” disse dopo aver riattaccato.
Uscirono dalla stanza e salirono al piano superiore.
Valter bussò alla stanza 416.
Il colonnello Cinquerri era un uomo sulla cinquantina, alto poco meno di Valter e, notò subito Alessia, dal notevole fascino vestito nella divisa grigia di ufficiale della guardia di finanza.
“Colonnello mi permette di presentarle Alessia… ” disse Valter non appena furono entrati “Incantato signorina… ” rispose marzialmente il Colonnello baciando la mano della giovane. “Accomodatevi prego, posso offrivi qualche cosa da bere ?“.
I preliminari durarono alcuni minuti, nei quali Alessia notò che il colonnello non faceva nulla per nascondere i suoi sguardi ammirati.
“Bene Fugazzi… veniamo al dunque… lei mi ha convocato per importantissime comunicazioni…. di che cosa si tratta… “.
“Come lei sa Colonnello io sono un cittadino onesto e rispettoso della legge, recentemente sono in trattative con la ditta Sartori per una eventuale fusione ed ho frequentato molto gli uffici di quella ditta avendo la fortuna di fare la conoscenza di Alessia. E' così che sono venuto a conoscenza di gravissime irregolarità contabili perpetrate dal Sartori nel corso degli ultimi anni… mi sono sentito in dovere d’informarla in qualità di rappresentante dello stato… ” disse pomposamente Valter Fugazzi. ”
Una smorfia perturbò il viso del Colonnello “Quello che dice è molto grave… e lo potrebbe essere ancora di più se lei non avesse prove di quanto afferma… ” disse dopo qualche istante il colonnello.
Mantenendosi serio, Valter annuì “Alessia vuoi gentilmente mostrare al Colonnello i documenti… ” la giovane prese la cartella e la aprì estraendone un pesante pacco di fotocopie, poi si alzò ed andò a sedersi accanto al colonnello ed iniziò a mostrargli i documenti.
Il profumo della giovane colpì le nari del Colonnello provocandogli un ben celato fremito d’eccitazione, il suo sguardo prese ad oscillare dalle fotocopie che la ragazza gli mostrava alla scollatura ed alla morbida curva dei seni di Alessia.
Dopo quasi mezz’ora Alessia terminò di presentargli i documenti ed il colonnello annuì pensosamente poi si rivolse ad Alessia con un sorriso “I miei complimenti mia cara… un lavoro ben fatto… posso solo domandarle perché lo fa ? , innata onestà come il signor Fugazzi ?“
Ad Alessia non sfuggì l’ironia nelle parole del Colonnello.
“Non solo… ” rispose prontamente
“sono una donna e si sa le donne sanno essere molto vendicative… anche se può sembrare difficile crederlo vedendomi… io pochi mesi fa ero una brava ragazza… prima che il Sartori e sua moglie mi trasformassero nella loro puttana personale…. Non vi è parte del mio corpo quei due no abbiano cinicamente sfruttato per i loro illeciti scopi e per il loro piacere personale…… sono giunta alla conclusione che lo stipendio versatomi non sia sufficiente compensazione…… ”
Il Colonnello rimase colpito da quelle parole… si era immaginato che la ragazza inventasse qualche pietosa scusa, si rilassò, non vi era motivo di continuare a recitare…
“Allora Valter… non voglio sapere quale sia realmente il tuo piano… solo quale sarà la mia parte se ti aiuterò… ” domandò rivolgendosi al Fugazzi.
Ascoltò soddisfatto la risposta… “Va bene come al solito… ma questo lo sapevi già…. adesso spiegami perché hai fatto venire qui la ragazza… potevi mostrami tu stesso i documenti… ” rispose subito dopo che il Fugazzi gli ebbe fatto la sua offerta.
“Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere suggellare in un modo insolito il nostro accordo… ”
Non aveva ancora terminato di parlare che la mano di Alessia si posò sul pube del Colonnello accarezzando il membro attraverso la ruvida stoffa.
“Posso colonnello ? ” domandò con voce maliziosa.
Il Colonnello annuì rilassandosi sul divano.
Il silenzio della stanza fù rotto dal rumore della lampo che si abbassava.
Alessia dentro di se tremava… non sapeva se ci sarebbe riuscita… se sarebbe stata capace di farlo li… mentre Valter la guardava…. Sentì uno spasimo che le scosse il ventre e si accorse che incominciava a bagnarsi.
Valter vide la giovane chinarsi… ricoprire con i nerissimi capelli il ventre del Colonnello ed immaginò le labbra che così bene conosceva che avvolgevano il membro eretto dell’uomo e la tumida lingua che incominciava a frullare sul glande eccitato.
Il Colonnello si gustava il pompino mentre aveva iniziato a spogliarsi.
La mano del Colonnello spingeva sulla sua nuca costringendola ad abbassare sempre i più la corsa delle sue labbra mentre il glande affondava sempre di più nella sua gola, quando Alessia riconobbe l’ormai famigliare tocco delle mani di Valter sulle sue natiche.
Le sollevò la gonna ben oltre i fianchi, le abbassò le mutandine ed abilmente si spinse ad accarezzarla nei suoi punti più sensibili.
Alessia non se l’era aspettato ed ebbe un sussulto, avrebbe voluto girarsi e chiedere spiegazioni, fuggire, ma la mano del Colonnello imperiosa la tratteneva… alle mani subentrò la lingua esperta di Valter e la sua mente si svuotò di ogni pensiero per lasciar spazio ad una lancinante fitta di piacere.
Non si rese nemmeno conto di che cosa stesse accadendo, e si ritrovò seminuda, con le mani e le bocche dei due maschi che esploravano avidamente il suo corpo, tormentavano i capezzoli duri come il marmo, la voce del Colonnello che decantava la sua bellezza la faceva fremere d’eccitazione.
Mai aveva immaginato di poterlo fare con due uomini, ma ora che si trovava in quella situazione la sola idea che due maschi desiderassero il suo corpo la spingeva alle soglie dell’orgasmo.
Un orgasmo violento, travolgente, che non seppe trattenere quando i due maschi porsero contemporaneamente i membri alla sua bocca, strusciando sul suo viso, premendo sulle sue tumide labbra socchiuse dal gemito di piacere che le sfuggiva dalla gola.
Docile si mise a succhiarli, riconoscete per il piacere che le mani dei due continuavano a regalarle.
Il Colonnello volle penetrarla, e lei si ritrovò seduta sopra di lui mentre il membro di Valter affondava nel solco dei suoi seni e le sue carni lo massaggiavano.
Il Colonnello sentendo l’osceno sciacquio che il suo membro provocava scorrendo nel ventre della giovane e sentendo gli umori colare copiosi lungo la propria sta, si eccitò da impazzire ed incominciò ad affondare i colpi con violenza che strappava alla giovane gemiti di piacere.
Valter soffocò i gemiti affondandole il membro in gola.
Il tempo passava inesorabile, ma non per Alessia, per lei esisteva solo il ritmo inesorabile dei membri che a turno la trafiggevano.
Valter la prese da dietro, mentre lei china succhiava il cazzo del colonnello.
Poi venne la volta del Colonnello scoparla furiosamente carponi sul pavimento, mentre Valter steso sotto di lei lasciava che i suoi seni scossi dai potenti affondo dell’altro maschio gli massaggiassero il cazzo.
Alessia fu quasi scontenta quando Valter la attirò a se e prese a baciarla ma subito dopo lui si assestò sotto di lei ed il suo membro la riempì nuovamente.
Le forti braccia la strinsero, le grandi mani presero a giocare con le sue natiche palpandole e dilatandole e lei si perse nuovamente nel piacere.
Il suo gemito, misto di sorpresa e di dolore, si perse nella bocca di Valter mentre il cazzo del Colonnello le affondava nel culo con violenza.
Sentì il corpo del secondo maschio stendersi sulla sua schiena, la sua bocca sul suo collo mentre i due membri, separati solo da una sottilissima parete iniziavano a muoversi all’unisono dentro di lei. L’amplesso si fece sfrenato selvaggio e le urla di Alessia si fusero a quelle dei due maschi tramutandosi ben presto nel gemito prolungato dell’orgasmo.
I maschi si unirono a lei allagandola con il proprio seme e le calde sferzate che colpirono il suo utero ed il suo intestino la portarono oltre confini di piacere mai raggiunti.
Quando il Colonnello le porse il membro ormai semi rigido non esitò un attimo e lo accolse in bocca succhiandolo avidamente.
Il Colonnello i giorni seguenti rispettò l'accordo preso e fece una ispezione al Sartori.
Sulle prime ad Arturo Sartori era sembrata un’ispezione come tante altre e non si era per nulla preoccupato, al peggio gli sarebbe toccato allungare qualche bustarella… ed invece le cose erano ben presto precipitate.
L’ispezione si era fatta ogni giorno più severa, più assillante.
A nulla erano serviti i suoi sforzi per distrarre i militari impegnati, e nemmeno Alessia, seppur generosa come sempre sembrava poter nulla su di loro.
Un freddo brivido di paura percorse la schiena del Sartori.
Odiava l’espressione marziale e severa di quel Colonnello impettito nella sua divisa grigia, odiava quell’uomo che lo stava rovinando, stava vanificando tutti i suoi anni di lavoro.
Ma nulla poteva…
Si limitò a lanciargli una terribile occhiata mentre gli uomini del colonnello lo ammanettavano e lo scortavano alla macchina che l’avrebbe condotto al carcere….
Pochi giorni prima, Clarissa Sartori, aveva creduto che l’incubo fosse finito, il provvidenziale intervento del Fugazzi, l’aveva salvata.
Era stato lui a darle la possibilità di pagare la salatissima multa.
Di lì a pochi giorni suo marito sarebbe stato liberato e tutto sarebbe tornato alla normalità.
Certo, la ditta non era più loro, ora detenevano solo una quota di minoranza, ma avrebbe continuato a rendere bene e se la sarebbero cavata….
Ora invece fissava attonita il trafiletto della cronaca locale del giornale “Valter Fugazzi, lo scapolo d’oro della nostra città si converte… Tra pochi giorni sposerà la signorina Alessia Morganti, giovane e bellissima manager della sua nuova società…… ”
Venne scossa solo dall’improvviso squillare del telefono.
A fatica si scosse e rispose, ma subito si bloccò nuovamente nel riconoscere la voce di Alessia… ” Clarissa… mia cara…. Sono tanto contenta che tutto si sia aggiustata… e poi sono così eccitata per il mio matrimonio… ho pensato a te… vorrei fare a Valter un favoloso regalo di nozze….. lui impazzisce per quel tuo delizioso culetto……. avevi ragione sai quando dicevi che era un metodo sicuro per far colpo su di lui….. ” ridacchiò Alessia dall’altro capo del telefono.
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