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Lui & Lei

le ripetizioni con Claudio


di benves
08.11.2019    |    10.906    |    0 9.6
"Poco prima di arrivare mi profumai con Chanel n..."
Ho cominciato ad interessarmi di sesso da quando ho avuto le mestruazioni.
Ho scoperto il mio corpo, mi è sempre più piaciuto masturbarmi, magari ammirandomi in uno specchio.
Ne parlavo con le mie compagne e scambiavo con loro le mie fantasticherie puberali; si parlava anche di cazzi, delle loro dimensioni e di esperienze vissute.
La cosa si è mantenuta a questi livelli fino alla prima superiore.
Ormai avevo 15 anni e desideravo provare un rapporto con un ragazzo; quelli con cui avevo limonato finora non avevano fatto “avances” audaci. Si erano limitati a qualche bacio e qualche palpeggiamento (seni e culo).
Il primo anno di liceo non andavo molto bene ed i miei genitori decisero di farmi dare ripetizioni di matematica da un ragazzo di quarta liceo scientifico (aveva 18 anni) di nome Claudio.
Lezioni due volte la settimana, un’ora ciascuna.
Mi presentai la prima volta. Venne ad aprire sua mamma e mi accompagnò nella stanza del figlio, poi se ne andò, ma ogni tanto tornava per offrire qualcosa da bere o da mangiare.
Claudio mi fece accomodare e sedette al mio fianco, alla mia sinistra.
Era un bel ragazzo, bel fisico ben formato (doveva fare certamente sport) e, in quanto al pacco, non avevo potuto vederlo bene.
Notavo però che ogni tanto lanciava occhiate interessate al mio seno
Così, nel corso della lezione, feci cadere la biro e per chinarmi a raccoglierla, come per caso, poggiai la mia mano sinistra sulla sua coscia destra, la tirai verso di me in modo che allargasse un po le gambe e mi piegai sotto il tavolo per una prima verifica del pacco.
Accidenti, coi jeans era difficile stabilire qualcosa.
Però lui non aveva tentato di chiudere le gambe, anzi, le aveva allargate ancora di più
Forse era una mia impressione!
Durante la lezione successiva per due volte mi passò il braccio davanti, strusciandolo sulle tette, con la scusa di prendere qualcosa sul tavolo alla mia destra.
La cosa cominciava a piacermi, così, la volta successiva indossai una camicetta sbottonata che lasciava intravedere le tette.
Mi accomodai al tavolo e per tutta l’ora lui, sforzandosi di non distrarsi, lanciò occhiate in tralice sulle mie poppe e, verso la fine della lezione non seppe resistere e mi disse:
“Lo sai che hai un bel seno?”
Certo che lo sapevo, visto che glielo stavo facevo ammirare! ..
Gli risposi solo con un sorriso e poco dopo mi alzai e me ne andai.
La volta successiva indossai sempre la camicetta e questa volta la gonna invece dei pantaloni.
Poco prima di arrivare mi profumai con Chanel n. 5 che avevo fregato a mia madre.
Quando entrai vidi subito che anche lui si era vestito in modo diverso dal solito: camicia e niente jeans ma pantaloni comodi.
E qui già il pacco cominciava a vedersi.
Mi sedetti al solito posto, lui dietro di me lanciò una lunga occhiata al mio seno e aspirò il mio profumo.
Si sedette, iniziò la lezione e, poco dopo posò la sua mano destra sulla mia coscia, la tenne per un po e poi, non resistendo oltre, mi disse
“Sei desiderabile ”
E mentre parlava con la mano risaliva la coscia e, lentamente, cercava di avvicinarsi al pube mentre con l’altra mano prendeva la mia e tentava di posarla sulla patta.
Lo guardai, fermai la sua mano e, un po timorosa e a testa bassa gli dissi:
“Fammelo vedere!”
Lui si sbottonò la patta ed estrasse il signor cazzo.
Era il primo che vedevo così da vicino ed a me sembrava bello: lungo, grosso, duro e pulsante. Allungai la mano per toccarglielo poi lo presi e lo strinsi nella mia mano.
Lui mi guardò stupito e mi sussurrò all’orecchio
“Hai visto che è duro? Adesso tocca a te farmi vedere la figa!”
Nel dire ciò mi sollevò la gonna, pose la sua mano sulla mia coscia nuda e fece scorrere la mano per raggiungere le mie le mutandine.
Chiusi gli occhi, era un chiaro invito per lui
Sentii due dita introfularsi sotto le mutandine andando a cercare la mia fichetta
Lo sentii giocare con i miei peletti poi, pose due dita fra le grandi labbra ma io lo fermai, perché era bello ma troppo rischioso, con sua mamma che avrebbe potuto entrare e sorprenderci.
Ci ricomponemmo e la lezione andò avanti senza ulteriori toccamenti.
Arrivata a casa, dopo un’ora circa, mia madre ricevette una telefonata da Claudio.
Per ragioni personali chiedeva di spostare a domani il giorno della ripetizione e, visto l'approssimarsi delle mie verifiche in classe, al fine di prepararmi meglio, se lei era d'accordo la lezione sarebbe durata due ore.
Mia madre mi chiese se avevo problemi ed io risposti che andava bene alla solita ora.
Certamente stava preparando qualcosa, e di molto eccitante.
Così l’indomani mi vestii con camicetta scollatissima, gonna larga e, senza mutandine.
Col depilatore di mia madre mi ero depilata il pube lasciando solo un cespuglio verticale che partendo dall’alto evidenziava in modo provocante la mia fighetta .
Avevo messo in borsetta anche un fazzoletto bianco.
Così attrezzata mi avviai alla lezione.
Bussai mi venne ad aprire Claudio che mi disse:
“Scusa ma mamma è dovuta andare via e non tornerà prima di sera. Accomodati”
Mi fece strada come se fosse la solita routine e mi accompagnò nello studio
Si sedette al solito posto, mi sollevò la gonna, allungò immediatamente la mano sulla coscia e cominciò così a risalire verso la mia intimità
Io lo lascia fare ma quando si avvicinò al pube lo fermai dicendogli
“Me lo fai vedere ?”
Lui staccò la mano, stava per sbottonarsi la patta quando gli chiesi
“Oggi no! Se siamo soli puoi anche farmelo vedere meglio. Spogliati!”
“Se dopo lo fai anche te e mi mostri la figa!” –
“D’accordo”
Lui lestamente slacciò la cintura e fece cadere i pantaloni, si tolse le mutande e la camicia, anche calze e scarpe e nudo mi guardò dicendomi
“Allora …?”
Si riferiva certamente al suo membro che troneggiava dritto in mezzo alle gambe e per la tensione ogni tanto faceva dei piccoli scatti verso l’alto.
Mi avvicinai, glielo toccai, cominciai a pasticciarlo, lo impugnai e feci scorrere il prepuzio mettendo allo scoperto un bel glande rosso e lucido.
Ero proprio emozionata, a mio parere, quello era proprio un bel bastone.
“Adesso tocca a te! Avanti dai …“
Io mi staccai da lui, tolsi la camicetta e mi fermai aspettando che lui facesse qualcosa.
Claudio si avvicinò, ammirò i miei seni, me li palpò con molta delicatezza, poi prese la gonna e slacciò la cintura
La gonna cadde a terra e solo allora Claudio si accorse che ero senza mutandine.
Rimase senza fiato.
Si spostò indietro ed esclamò
“Che meraviglia! Sei bellissima! Che bel disegno fanno i tuoi peli intorno alle tua bellissima fighetta. Così è proprio ben messa in evidenza!”
Era imbambolato
Mi abbracciò ed a quel contatto di pelle contro pelle, del cazzo che tentava di infilarsi fra le mie cosce per raggiungere la mia fighetta, mi diedero un gran godimento, facendomi crescere il desiderio di essere scopata.
Lo baciai sulla bocca.
Erano i miei primi baci e si limitarono a mordicchiargli le labbra.
Claudio mi accarezzò sulla schiena, delicatamente
Poi con tutte e due le mani scese fino a raggiungere le mie chiappe, tastarle, palparle, pizzicarle
Lasciò una mano sul culo e con l’altra risalì sulla schiena
Con una lieve pressione, cercò di farmi sdraiare sul tappeto.
Io allora lo fermai e presi dai miei oggetti il fazzoletto bianco che avevo portato.
Claudio mi guardò e poi, quasi incredulo mi chiese
“Sei vergine?”
“Si”
“Ti va di farlo con me la prima volta?” mi disse quasi supplichevole con voce suadente
Io non risposi ma sorridendo annuii baciandolo sulla bocca ed andando a tastare la sua asta che da lì a poco avrebbe fatto di me una donna
“Che bello! Ti sverginerò! Sarà bellissimo vedrai. All’inizio farà un po male ma poi ti farò godere. Ti darò il piacere del cazzo duro che va avanti/indietro senza ostacoli nella figa!”
Ci sdraiammo sul tappeto.
Claudio mi baciò intensamente, poi scese e mi diede alcuni succhiotti sul collo
Scese sui miei seni e me li leccò; prese i capezzoli in bocca e me li succhiò a lungo, dandomi un grandissimo piacere.
Poi, con la bocca, scese ancora leccandomi la pancia, passando la mano sul pube fino a raggiungere la figa, mettendo un dito al suo ingresso per accarezzare il clitoride.
Erano gesti che mi mandavano in estasi e creavano in me una tensione piena di piacere.
Nel fare questa discesa Claudio si spostò con la testa per avvicinarsi alla mia fighetta e, spostando il bacino, mise il suo cazzo vicino alla mia bocca.
Avevo parlato con le mie compagne di pompini.
Non ne avevo mai fatti ed adesso mi si presentava l’occasione proprio con il cazzo più bello che io avessi finora visto.
Così dissi a Claudio “Leccami la figa” e contemporaneamente presi in mano il suo uccello
Sfilai il prepuzio dal glande facendolo scivolare fino in fondo
Baciai la lucida cappella, la leccai, baciai le due labruzze che avrebbero sborrato per me e poi, con voluttà, circondai quel membro con le mie labbra e lo feci scivolare in bocca.
Mi occupava tutto l’incavo ed io tenni in bocca quella bella canna facendola scivolare avanti/indietro con un movimento che mi eccitava ed anticipava quanto avrebbe fatto il cazzo di Claudio nella mia figa.
Claudio per un po si godette quel mio primo e forse goffo pompino poi ad un tratto...mi fece smettere di succhiare
Si girò, mi mise sdraiata a pancia in su e mi si sdraiò sopra di me.
Ero oscenamente nuda davanti ai suoi occhi pronta a soddisfare ogni suo desiderio
Era arrivato il momento !!!
Paura, curiosità e voglia di godere mi pervasero contemporaneamente in un solo istante.
Io, su suo consiglio, piegando le ginocchia, allargai quanto più possibile le gambe per mettere in mostra il bacino e per accogliere quel cazzo duro e pulsante nella mia fighetta bagnata e desiderosa di essere sverginata.
A quel punto Claudio mi disse: “Ti voglio scopare. Te lo voglio mettere nella figa per godere e farla godere”
“Fallo Claudio, sverginami! Prima mettimi sotto un fazzoletto pulito per non macchiare il tappeto”.
Claudio eseguì, poi si mise tra le mie cosce spalancate
La mia fighetta era completamente spalancata, le grandi labbra erano aperte mostrando l'ingresso del mio paradiso inesplorato
Con il suo glande mi titillò il clitoride facendomi sbrodolare di umori, lo strusciò ripetutamente per tutta la sua lunghezza quindi... puntò all’ingresso della figa
Lo sentii entrare piano piano
Sentii la cappella appoggiarsi all'imene quindi...una pausa, che a me parve lunghissima
“ci siamo tesoro” mi sussurrò con un sorriso rassicurante
Con nn colpo secco e deciso mi penetrò !!!
Gridai per il dolore dovuto alla lacerazione dell’imene.
Claudio si fermò un attimo per farmi abituare all'intruso
“Mi hai sverginata. Sei stato bravissimo. Adesso scopami a fondo con tutto il tuo cazzo. Dai”
Iniziò così un avanti/indietro favoloso.
Lento, metodico.
Ci sapeva proprio fare.
La mia tensione svanii e l'eccitazione invece continuava ad aumentare, lo incitai
“Dai… così… scopami…. Fottimi…. Vai bel cazzone, chiavami”
Lo incitavo come una indemoniata
“Ti piace il cazzo,.grosso, lungo e duro. Ti piace il mio cazzo vero! Sei la mia puttanella! La mia troietta ”
Anche lui era eccitatissimo, foss' anche solo per il fatto di essere stato il primo!
Ad ogni frase spingeva il cazzo più a fondo possibile.
Lo sentivo e vedevo roteare il bacino, cercando di toccare ogni parte delle pareti della mia intimità appena violata
Godevo in modo pazzesco e la mia fighetta era fremente di piacere nell’accogliere fino in fondo quel bel cazzo; si stringeva attorno a quel manico quasi accarezzandolo, lo bagnava, godeva e lo faceva godere.
Il mio orgasmo arrivò qualche momento prima di lui che però non se ne accorse e, dopo qualche momento, con un grugnito rapidamente estrasse l’uccello dalla figa
Se lo menò un paio di volte e gridando “Sborro“ mi riversò fiotti di sperma sulla pancia arrivando fino alle tette.
Si accasciò su di me, spargendo il frutto del suo desiderio su tutta la mia e la sua pelle.
Restammo così per tutto il tempo che ci era consentito, scambiandoci baci, toccamenti e leccate.
Era stata la mia prima scopata e la ricordo sempre con tanto piacere.
Ci furono poi altre “ripetizioni”, alcune buone, altre ottime, ma la prima è quella che ricordo con più piacere.
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