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Inaspettato menage a trois


di benves
18.10.2019    |    35.019    |    8 9.7
"- Che corpo, è da quando sono arrivato che fantastico di scoparti, di aprirti le gambe e leccarti la figa, piantare il cazzo tra le tue tettone, di farti..."
Erano quasi le 2 del mattino
Avevo fatto sesso con mio marito, una cosa veloce ma molto soddisfacente
Lui si era subito addormentato ma a me, probabilmente anche a causa dell’arsura estiva, era venuta una sete incredibile
Feci una doccia gelata e con appena addosso una vestaglietta corta e striminzita che non mi copriva nemmeno le natiche, mi avviai verso la cucina in punta di piedi scendendo i gradini al buio con circospezione, evitando il minimo rumore
Ospitavamo degli amici, una coppia molto carina Senese, Stefano il marito ed Anna sua moglie.. sposi novelli
Li avevamo invitati nella nostra casa al mare a Nettuno.
Passai silenziosamente di fronte alla loro camera
Appena in cucina spalancai il frigo e presi una bottiglia di thé ghiacciato
Lo bevvi avidamente con desiderio, ristorando l’arsura della gola, intanto dalla finestra di cucina scrutavo il giardino
Avevamo dimenticato le luci del vialetto accese e stavo valutando l’idea di andare fuori a spegnerle quando, una mano gradevolmente fresca e forte mi copri la bocca stringendomi le spalle.
- sh, stai zitta per favore -
Era Stefano il marito di Anna
Mi aveva seguita, probabilmente spiata in cucina mentre quasi praticamente nuda mi rinfrescavo la gola.
Indossava una t-shirt bianca, ma sotto era completamente nudo e scalzo
Avvertivo il pene rigonfio schiacciarsi sui glutei, le sue mani avevano catturato i miei seni stringendoli con lussuria.
- Fatti scopare Laura, abbandonati, sono pieno di voglia, dormono tutti, Anna stasera non aveva voglia, voi ho sentito invece darci dentro e non posso resistere ancora - mi sospirò nel mio orecchio.
- No dai Stefano, non farlo lasciami andare - risposi a bassa voce mentre mi bloccava le mani dietro la schiena immobilizzandomi e facendomi toccare il pene eretto.
Cercavo di resistergli nella semioscurità, senza fare scandali.
Le sue mani si infilavano ovunque, la sua lingua scese lungo il collo e le orecchie
La mano si spostò verso la mia intimità toccandomi
Vedendo che la mia resistenza non era così convinta mi volse verso di lui, facendo scivolare la mia vestaglietta.
Scoprì le mie tette ed il mio sesso al suo sguardo
Ansimava come un torello
Pose la lingua sui miei capezzoli, discendendo sotto le sagome tonde del seno fino all'ombelico per fermarsi sulla vagina a rovistarmi il clitoride subito in fiamme
- No dai, per favore - replicavo con un filo di voce sempre meno convincente.
Ero intimorita dalla possibilità di essere scoperta, Anna mi aveva parlato di alcune loro liti , della sua gelosia, e comunque non avrei mai vagheggiato l’idea che Stefano ci provasse palesemente e con mio marito in casa
Durante il giorno in spiaggia non avevo avuto nessuna percezione anche se, spesso lo pizzicavo a scrutarmi il corpo
Ma ero avvezza a certe occhiate degli uomini e non ci avevo dato peso.
Stefano mi poggiò al tavolo della cucina sistemandomi alla pecorina, facendomi allungare le braccia in avanti
Il suo corpo era prestante, le braccia grosse e muscolose, era un bel ragazzone amante dello sport e si vedeva
Sistemò il pene durissimo tra le mie natiche muovendolo come se stesse masturbandosi, poi con le dita bagnate di saliva mi allargò le labbra della vagina posizionandosi
Poche mosse, puntò la cappella alla mia fica e... mi penetrò in un sol colpo col suo uccello robusto e nodoso
Ebbi un gemito contenuto, una scarica elettrica in vagina
Mi lasciai andare
Mi prese per i fianchi stringendomi e trafiggendomi ritmicamente
Spingeva le mani sul mio seno avvinghiandolo bramosamente.
- Che corpo, è da quando sono arrivato che fantastico di scoparti, di aprirti le gambe e leccarti la figa, piantare il cazzo tra le tue tettone, di farti il culo - mi disse eccitato ed in modo alquanto volgare
- Ma non è giusto, Anna non se lo merita - risposi con la voce roca tormentata mentalmente, mentre il mio fisico si già era arreso di schianto.
La cavalcata proseguì un tempo indefinito, aggrappata al tavolo cercavo di resistere dal lanciare grida di godimento
Emettevo solo miagolii mordendomi le labbra, ero lucida di sudore
Fissai l’orologio sulla parete, il movimento mi impediva di capire quanto tempo fosse già passato.
- che figa fantastica che hai, stretta e calda, una delizia per i cazzi – continuò sempre più fine
Indolenzita da quella posizione mi girai sdraiandomi sul tavolo, allargandogli oscenamente le gambe per mettere in mostra la mia fica lucida di umori ed ostentandogli le tette gonfie e lucide dallo sforzo
Tornò repentinamente tra le mie gambe, mi scopava con nerbo marmoreo
Godevo come non mai, forse per la perversione di quel luogo ed il rischio di essere scoperti
Lo avvinghiai con le cosce, lo strinsi a me cingengogli le gambe dietro la schiena
Si muoveva con maestria tumultuando i fianchi come se piroettasse mentre mi leccava il seno ed il collo fino alle le orecchie
Era bellissimo, accompagnavo i suoi movimenti ritmicamente, guidando i colpi in vagina, afferrai il suo sedere e premendolo verso di me, sfregandogli anche i testicoli e stimolando la zona anale con le dita.
- che troia che sei, mia moglie queste cose non le sa fare, è fantastico-
Mi innalzò cingendomi sotto la schiena colpendomi con forza, sentivo il seno turbinare
Era fantastico
Posai le mani sul tavolo inarcandomi all’indietro issando il seno che, in quella posizione, appariva ancora più rigoglioso
Spalancò gli occhi apprezzando la posa e, poggiandomi di nuovo sul tavolo prese a martoriare i capezzoli irti con i denti.
- ma come fanno a starti su grosse come sono, eppure sono naturali - disse ammirato.
Con un barlume di lucidità guardai la porta d’ingresso della cucina, nella semioscurità scorsi una figura, era quella mio marito
Poggiato di lato nel corridoio, aveva una parte del corpo illuminata dalle luci esterne, era nudo, non potevo distinguere il viso, era immobile
Dai movimenti veloci della mano compresi che si stava masturbando silenziosamente Rimasi perplessa, ma ero gonfia di godimento
Avevo capito il loro gioco, verosimilmente era parecchio che consideravano una cosa del genere ma non avevano avuto l’occasione di metterlo in pratica
Quell'opportunità si era presentata loro come un segno, una occasione unica.
Lasciai cadere ogni ritegno e, mentre Stefano mi trafiggeva, ebbi un orgasmo fantastico !
Gemetti come un animale percosso mentre mi scioglievo dal piacere
Rimasi tremante sul tavolo mentre continuava a consumarsi nell'amplesso con colpi vigorosi e lunghi.
Mio marito entrò trionfante, nudo col pene sguainato, sistemandosi dall'altra parte del tavolo dove si trovava la mia testa
Ebbero uno sguardo di maliziosa complicità
Poggiai il capo all'indietro
Lui lo prese tra le mani con decisione e, tenendo il pene nella mano, lo introdusse nella mia bocca
Rimase pochi secondi in quella posizione
Seguendo un copione che avevamo ormai recitato molte volte con altri partner, spinse il pene nella gola
Lo afferrai per i glutei e lo tenni fermo per preparare la mia trachea rilassandone i muscoli Poi lo feci scorrere nella gola fino alla radice, mentre lui si aggrappava alle mie tette usandole come manubri
Stefano ebbe un guizzo in avanti curioso, quasi smarrito a guardarmi la bocca mentre ingurgitavo il notevole cazzo di mio marito
Stefano scopava con vigore, mi divincolavo muovendo i fianchi dalla soddisfazione succhiando con golosità
Volevo che vedesse di cosa ero capace con ingoi repentini
Ero paonazza di piacere
La saliva usciva abbondante dalle labbra sulle mie guance coprendomi gli occhi e proseguendo sulla fronte
Mio marito tolse il suo autorevole cazzo dalla gola facendolo sfilare lentamente
Fissandomi la bocca oscenamente aperta, feci guizzare la lingua sulle labbra e poi ripresi la sua salciccia tra le mani infilandola famelicamente in profondità
Stefano mi sollevò le gambe spingendole verso i seni
Sfilò il cazzo grondante dalla vagina e lo puntò dritto tra le mie natiche
Pochi attimi dopo lo sentii entrare nelle mie viscere, in profondità
Sembrava gustarsi quei momenti come se si stesse sfamando con un piatto appetitoso, con lentezza, spingendo a fondo
Continuammo fino a quando Stefano cominciò a dimenarsi con colpi potenti che mi facevano sobbalzare sulla tavola spingendomi ancora di più verso mio marito.
Li sentivo fremere, vibrare dentro di me
Percepì che mio marito stava per venire
Lo spinsi dentro alla radice e attesi che godesse nel mio esofago traballando e strepitando I colpi del suo seme si infilarono direttamente nella gola, rapidi, abbondanti e prolungati
Lo sentivo sciogliersi contorcendosi
Sfilandosi diresse gli ultimi fiotti sul mio viso rosso ormai asfissiato
Stefano continuava imperterrito a martellarmi le natiche
Aveva assistito ad un pompino notevole e quando si placò mi innaffiò la pancia e il seno con fiotti generosi che si allargarono vistosamente sul tavolo.
Continuammo
Si alternarono in varie posizioni compresa la doppia penetrazione
Cavalcai Stefano sulla tavola mentre mio marito mi prendeva analmente in piedi
Goderono varie volte tra le mie fauci avvicendandosi come adolescenti mai sazi
Quando finalmente placarono i loro istinti animaleschi, rimasi alcuni minuti boccheggiante sul tavolo, spossata
Osservando il soffitto beatificandomi del godimento provato
Mio marito si dissetò sorseggiando dell’acqua fresca
Stefano al suo fianco si stringeva il volto come a riprendersi dalla fatica ed asciugare il sudore
Mi sembrarono bellissimi
I loro corpi giovani e forti, grondanti di sudore e levigati, i loro peni erano ciondolanti e belli a guardare
Mi alzai dal tavolo torcendomi i capelli a coda, grondante si sudore come un cavallo dopo un galoppo
Il seme scendeva dai seni con rivoli lunghi e densi fino alla vagina, ne avevo persino nei capelli e nelle mani
Stefano mi porse un bicchiere di thè per rinfrescarmi la gola, lo tracannai golosamente facendolo gocciolare sul collo.
Guardai l’orologio sul muro erano quasi le 4,30 del mattino, una scopata davvero abbondante
Notai parecchie macchie di sperma, ne vedevo ovunque anche sul pavimento circostante, era stata una battaglia vera
Diedi una pulita sommaria con una spugnetta umida e mi avviai verso la stanza salendo le scale, senza fretta, ciondolando
Anna dormiva pesantemente di spalle alla porta (seppi poi che il marito gli aveva messo alcune gocce di tranquillante in una bibita poco prima di andare a letto)
La scopata era stata imprevista almeno per me, ma veramente appagante
Mio marito lo intese, si avvicinò sfiorandomi le natiche in un massaggio lieve
Tornai in camera, feci una doccia fredda e mi gettai sul materasso
Quando riaprii gli occhi era tardi, quasi le 12.
Scesi nel salone
Anna era seduta in cucina e stava facendo colazione proprio su quel tavolo dove poche ore prima avevamo fatto una colossale scopata
- Sono usciti - mi disse guardandomi con il viso confuso - sono andati in spiaggia da un paio d’ore, io ho un mal di testa terribile e mi sento così stanca, ho preferito rimanere in casa -
- Deve essere il caldo – risposi io -probabilmente hai la pressione bassa, io ho avuto problemi a prendere sonno ieri sera -
- Ah ecco perché non ti svegliavi - mi disse sollevando la tazza del cappuccino, - ero venuta a cercarti in camera e dormivi profondamente -
Annuii con un gesto del capo mentre sorseggiavo il caffellatte
Anna ebbe altri due grossi mal di testa in quella caldissima settimana.
Io intanto guardavo fuori, c’erano ancora le luci del vialetto accese !
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