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da santarellina a troia...il passo è breve


di benves
17.09.2018    |    40.295    |    13 9.1
"- “Mamma mia che sapore meraviglioso, di fiche ne ho provate tantissime ma mai una come questa..."
Mi chiamo Nina, ho 19 anni, 1,63X63 quarta di seno, capelli lunghi e castani; secondo quello che dicono sono una ragazza curvilinea ma ben messa.
Io e Carmine,il mio ragazzo di 22 anni, stiamo insieme da 2 anni ormai e conosciamo tutto l'uno dell'altra, o almeno così pensavo fino a quel fatidico 4 Febbraio.
Quel giorno complice l'assenza dei genitori di Carmine, avevamo deciso di trascorrere la mattinata insieme a casa sua per fare l'amore comodamente ed in tutta tranquillità, senza la paura che qualcuno ci scoprisse; così, io trascinata dall'amore ed anche dal desiderio, decisi che era arrivato il momento di iniziare ad assumere la pillola anticoncezionale per realizzare il sogno mio e di carmine, ovvero farlo venire della mia fichetta.
Iniziai ad assumere la pillola 1 mese prima ma, durante i nostri rapporti non dissi nulla a Carmine, che continuò a fare l'amore con me utilizzando il preservativo, proprio perché volevo realizzare il suo desiderio nel momento giusto, e quella domenica lo era.
Erano all'incirca le 8:30 del mattino ed io ero già pronta per andare dal mio moroso.
Appena giunta a casa sua, Carmine mi portò un bellissimo regalo, un reggicalze rosso che voleva indossassi quel giorno.
Proprio in quel momento successe qualcosa che nessuno dei due aveva previsto.
Il suo amico Gianni era stato coinvolto in un incidente fuori città e non avendo nessuno che potesse andare a recuperarlo chiese questo favore a Carmine che a malincuore, in quanto doveva ritardare la mattinata con me, accettò.
Così carmine si avviò per raggiungere il luogo dell'incidente dell'amico ed io restai a casa sua dove utilizzai il suo pc come passatempo.
Fu proprio mentre navigavo in internet che notai sullo schermo una piccola finestra in alto a destra; quell'icona difficile da vedere, una volta aperta mi avrebbe cambiato la mia vita.
Aperta la finestra mi ritrovai su un profilo facebook che chattava solo con una persona, un uomo di nome Roberto sui 45 anni.
Leggendo le chat con Roberto scoprì qualcosa di incredibile, ovvero che Carmine aveva il sogno che io lo tradissi con un altro uomo, e che condivideva con lui mie foto intime.
Quando Carmine, dopo all'incirca 1 ora tornò a casa, mi trovò in lacrime, e senza neanche pensarci mi disse - “Sai Tutto?”
Io dal canto mio arrabbiatissima e schifata gli mollai un ceffone, gli gridai che lo avrei denunciato, e me ne andai da quella casa.
Per i successivi giorni non sentii Carmine e feci di tutto per non incontrarlo (vivendo in un piccolo paese in provincia di Bari incontrarsi non è una rarità).
Qualche giorno dopo però Carmine si fece trovare fuori da casa mia, e mi scongiurò di ascoltarlo, Dopo qualche insistenza cedetti e lo ascoltai.
Mi disse che quello che era successo gli aveva fatto capire che la sua fantasia era impossibile e che aveva provveduto a eliminare tutto della chat con quell'uomo, e che era pronto ad andare avanti con me; se io lo avessi voluto lui si sarebbe impegnato per riconquistare la mia fiducia.
Ancora scossa ma innamorata, decisi di accettare, a condizione che tra noi non ci fossero mai più foto osé.
Carmine accettò e la nostra vita tornò alla normalità...o così credevamo.
Nei giorni seguenti, anche se le cose con Carmine andavano bene, mi sentivo strana, volevo vendicarmi per quello che era successo e così, contattai Roberto tramite facebook (l'uomo con cui lui si aveva chattato), per parlarci tramite chat e far ingelosire Carmine.
Scrissi un semplice ciao a cui Roberto rispose solo due giorni dopo con un - “Ciao Nina, il tuo messaggio mi lascia perplesso dimmi ti posso aiutare”
Io non sapendo cosa dirgli gli risposi semplicemente che volevo essere certa che lui avesse eliminato le mie foto.
Lui di tutta risposta mi scrisse - “Con molto dolore ho eliminato tutto di quel magnifico corpo che hai, ti prego di accettare le mie scuse, è stato Carmine a cercarmi ed alla vista di una ragazza così eccitante non ho saputo resistere”
Le lusinghe piacciono sempre e quindi, accettai le sue scuse.
Parlammo un po della questione e fu qui che Roberto mi colpì, facendomi capire che comprendeva i miei stati d'animo ed il mio desiderio di vendetta.
I messaggi tra noi si susseguirono nei giorni, giorni in cui mi sentivo sempre più attratta dalle visibilissime avance di Roberto, il quale se ne accorse e si fece sempre più insistente.
Fisicamente Roberto mi era molto indifferente, anche perché, anche se era un uomo molto più vecchio di me, oltretutto si trascurava molto e dimostrava almeno 10 anni in più rispetto alla sua reale età.
Roberto era alto 1,80 con pochissimi capelli e molta peluria sul corpo, un uomo molto poco attraente.
Ma quello che mi attraeva di lui erano i suoi comportamenti ed il suo modo di fare con me, che pian piano mi eccitava sempre più.
Poi arrivò quel fatidico 27 Febbraio, una giornata nevosa e fredda, e fu proprio quel giorno che Roberto sfoderò tutto se stesso e mi fece cedere.
Mi convinse che dovevo farla pagare a Carmine ma non con messaggini stupidi, con un vero uomo. Io dopo giorni di corteggiamento e flirt da parte di Roberto (a cui avevo anche iniziato a inviare foto intime) cedetti subito; cosa dovuta anche dai miei ormoni a mille che tenevo a freno da tantissimo tempo a causa di quello che ero successo.
Non volevo riconcedermi subito a Carmine e quindi ero in astinenza, il soddisfarmi da sola nella mia camera non mi bastava più.
Tant'è che Roberto mi scrisse che quel giorno mi avrebbe aspettato a casa sua e che se avessi deciso di andarci, lui avrebbe trovato il modo per farmi felice.
Senza pensarci su a lungo, spinta dalla parte più intima di me accettai.
Mi recai in camera mia alla ricerca di qualcosa di trasgressivo da mettere, fu allora che ebbi la più perversa delle idee, quel giorno sarei stata una vera Troia.
Indossai il reggicalze che Carmine mi aveva regalato, lo indossai senza mutandine ne tanto meno reggiseno, solo con un cappottino invernale che raggiungeva le mie cosce, lasciando intravedere il gancio di reggicalze e un filo di pelle non coperto appunto dalle calze.
Lasciai un bottoncino del cappottino sbottonato che faceva intravedere il mio seno; un trucco molto provocante, ed ero pronta ad essere felice ed a far felice Roberto.
Il freddo era proibitivo e sfidarlo in quel modo era da pazzi.
Fui fortunata, in quanto il tabaccaio era sotto casa (dovevo fare il biglietto dell'autobus per raggiungere Roberto che viveva a Bari).
Entrata nel tabaccaio tutti si giravano verso di me, tutti mi fissavano le cosce e quel piccolo pezzettino di pelle nuda che il reggicalze lasciava scoperto.
Avvicinatami alla biglietteria chiesi ad un imbarazzato commesso, che non toglieva gli occhi dalla mia scollatura un biglietto per Bari, e dopo che me lo porse, spavalda come non mai dissi - “per me dopo essere stato tutto il tempo a fissare il panorama, il biglietto è gratis!”
Lui era impietrito, non rispose neanche ed io me ne andai alla fermata senza pagare, ad aspettare il pullman che sarebbe arrivato a minuti.
Qualche minuto dopo il pullman arrivò, non vi era molta gente, solo 2 signore e un ragazzo che non appena mi vide impallidì.
Mi accomodai al sedile adiacente al suo, per tutto il viaggio mi fissò, finché non fui io a decidere di provocarlo.
Pian piano alzai sempre più il cappottino, mostrandogli meglio le cosce.
Poi feci sparire un dito nel mio cappotto toccandomi la fica.
Non potevo crederci, ero fradicia.
Uscì il dito, lo portai alla bocca e leccai i miei umori.
Il ragazzo era sempre più eccitato, così feci cenno di sedersi vicino a me.
Non appena si sedette gli presi la mano e gliela portai alla mia figa
Lui era esterrefatto, non credeva a quello che accadeva.
Dopo un momento di incredulità iniziale, prese a farmi un ottimo ditalino che eccitò molto entrambi.
Passarono pochi minuti, l’autobus giunse alla mia fermata.
Mi alzai e mi apprestai ad uscire, il ragazzo sconsolato si portò le dita alla bocca assaggiando i miei umori.
Quello nel pullman era solo il riscaldamento, ora ero lì, sotto casa di Roberto, il luogo in cui la mia vita cambierà per sempre.
Citofonai, il mio cuore batteva forte, una parte di me sperava che non ci fosse nessuno, ma dopo qualche attimo, la sua voce mi rispose “quarto piano ti aspetto”
Salii le scale molto lentamente, il mio respiro era sempre più intenso.
Mentre salivo sbottonavo i bottoni del cappottino.
Arrivata in prossimità della porta di casa sua lo trovai nudo, col suo uccello moscio di fuori. Imbarazzata ma sicura di quello che facevo, aprii il cappottino, mostrandogli il mio quasi nullo outfit per la serata.
- “Che troia” - esclamò, - ”sfidare questo freddo tremendo in questo modo, per non parlare di tutti gli occhi che ti avranno fissata, devi aver proprio voglia de lmio cazzo per comportarti così, tu che dicevi di essere una santarellina”. “Dai entra e lascia il cappottino sul divano, ti aspetto nel mio studio”
Entrai in casa, notai che Roberto era un medico, che aveva ben due lauree diverse in medicina, Appoggiai il cappottino e mi recai nel suo studio.
Capii essere il posto dove assisteva i pazienti.
Era una stanza piccola, formata da una scrivania con tre sedie (due per i pazienti e una per Roberto), molti mobili, presumo contenenti farmaci, oggetti ad uso medico ed un lettino medico.
Non ebbi neanche il tempo di osservare l'intera stanza che Roberto mi tirò a se in un appassionatissimo bacio.
La sua lingua era già nella mia bocca, il suo alito mi piaceva molto in quanto si sentiva una fragranza di fumo (non sono una fumatrice ma di tanto in tanto mi concedo qualche sigaretta).
Le mani di Roberto si posarono sui miei seni nudi, lui strizzava con forza, provocandomi un misto di piacere e dolore che mai prima avevo provato.
La mano di Roberto scese verso la mia patatina e subito mi disse - “Brutta troia che hai combinato ha la fica bagnatissima”
Così gli raccontai quello che era accaduto nell'autobus con il ragazzo, e dopo aver ascoltato la mia storia mi disse - “E brava la santarellina ora sei una troia come si deve...ora però ti faccio vedere io” Terminando la frase mi prese per i capelli e puntò la testa verso il suo cazzo che era ancora moscio - “Ora devi pensarci tu, e da ora voglio che mi chiami PADRONE”
L'idea che lui mi stesse sottomettendo mi eccitava ancora di più, così gli risposi - “Si mio Padrone” Dopo la risposta feci sparire il cazzo di Roberto nella mia bocca.
Roberto godeva molto, sentivo il suo cazzo ingrandirsi nella mia bocca.
-” il cazzo devi assaggiarlo tutto” così dicendo mi spinse la testa fino all’estremità del suo membro facendomi quasi soffocare.
Mi liberò la testa da quel cazzo quando iniziai a tossire.
-”vedo che hai un po di tosse, togli il reggicalze e stenditi sul lettino che ti controllo”
Annuii ed iniziai uno spogliarello molto sexy che piacque molto a Roberto.
Era visibilmente eccitato, si toccava mentre io ero intenta a togliermi calze e reggicalze, del resto non avevo altro !
Mi stesi sul lettino e subito dopo mi si avvicinò Roberto.
Senza dire neanche una parola lo ritrovai con la testa tra le mie gambe, intento a farmi un ditalino con tanto di leccata.
Godevo come non mai, di ditalini ne avevo provati ma quello è stato sicuramente il più bello di tutti.
Roberto era abilissimo con le dita e la mia fichetta era ben felice di questo, e si impregnava sempre più di umori che la lingua di Roberto assaggiava con gran gusto. - “Mamma mia che sapore meraviglioso, di fiche ne ho provate tantissime ma mai una come questa. Ha un gusto e un sapore perfetto che fichetta magnifica”- esclamava in continuazione
In effetti anche Carmine e il mio precedente ragazzo dicevano che la mia fica aveva un sapore davvero magnifico, non posso assicurare che sia vero certo ma sentir dire da Roberto che quella era la fica migliore che aveva assaggiato mi rese molto orgogliosa e sempre più eccitata.
Dopo qualche minuto Roberto disse che era arrivato il momento di rendere Carmine un vero cornuto.
Mi ordinò di mettermi a pecorina ed io subito lo feci allargando le cosce.
Roberto puntò il suo cazzo verso la mia fichetta uMida, avevo il cuore a mille, ero pronta a riceverlo, ma Roberto mi tese un brutto scherzo.
In un batti baleno appoggiò la sua cappella sul mio buchetto del culo e senza pietà inizio a spingere.
Non ci vidi più dal dolore, inizia ad urlare che avevo il culo vergine, che non volevo assolutamente che me lo toccasse, ma Roberto se ne infischiò ordinandomi di tacere, perchè ero la sua unile puttana e dovevo soltanto rispettare gli ordini.
Dolorante ma eccitata dalla situazione, mi abbandonai al mio destino di farmi sverginare il culo da lui, che con violenza spingeva il suo cazzo che ormai stava allargando il mio culetto.
Forzava l'anello iniziale, ciò mi provocava un dolore lancinante, fino a quando, finalmente lo sentii sprofondare del tutto nel mio culo.
Il dolore era immenso.
- ”Mi hai rotto il culo mi fà malissimo ti prego esci non c’e la faccio gridai“
- “Allora è vero quello che diceva il cornuto, hai perso del sangue quindi il tuo culo era veramente vergine, bhe adesso non avrai di questi problemi”
Roberto finita la frase inizio a pomparmi il culo con tutta la sua voga, io ero sofferente come non mai e mi accasciai distrutta, non provavo altro che dolore, mentre Roberto sembrava davvero godere molto.
Pian piano però quel dolore si iniziò a tramutare in piacere.
“Allora porco, ti sei divertito mentre io soffrivo, ma ora voglio divertirmi anche io”
Questa frase eccitò moltissimo Roberto, che sempre con più voga, faceva entrare e uscire il suo cazzo dal mio culo
“che troia che sei, vai troia goditi il mio cazzo”
“Oh si lo sento nello stomaco, dai sfondami Padrone fammi sentire la tua puttana, spingimelo ancora più dentro”
Roberto sempre più eccitato mi diede colpi sempre più forti e decisi finché giunto a limite gridó - “Vengo troiaaa siiiiii”
- “Siiii mio Padrone spaccami il culo vieniii”
E proprio in quel momento sentì la sborra di Roberto riempirmi il culo, sborró moltissimo e mi ritrovai il culo pieno del suo seme
Subito dopo Roberto si accasciò su di me.
“Abbiamo giá finito? Mi aspettavo di meglio” esclamai a mò di sfida, se ero una troia volevo esserlo fino in fondo pernsai
Roberto stremato non disse parola.
Così presi il pacchetto di sigarette, l'accendino e iniziai a fumare una sigaretta.
- “ Sei nervosa?” mi domandò
- ”Si Risposi, odio aspettare, ma ora mi prendo ciò che mi spetta” e così facendo portai la testa verso il cazzo di Roberto riprendendolo in bocca.
Aveva ancora umori e sborra sul suo cazzo che io ingoiai con piacere.
Gli feci gustare un pompino mentre fumavo, cosa che eccito vistosamente Roberto, che subito ritornò in tiro.
- ”Ora renderai davvero Carmine un cornuto” e così dicendo mi sedetti sulla scrivania, allargai le cosce indicandogli la mia fica bisognosa d'attenzione.
Passavo le mie dita sulla fica stuzzicandola, poi feci entrare una falange, ed infine tutto il dito

Le dita presto diventarono due e poi tre, mi stavo masturbando per eccitarlo.
Nel farlo ripensavo al ragazzo del pullman, la cosa mi eccitava a mille
La mia fica ricominciava a grondare umori
Roberto si riprese prontamente e subito si avvicinò a me, puntando la sua cappella paunazza
Inserì il suo cazzo nella mia patatina.
Ora finalmente stavo facendo cornuto come si deve Carmine, Roberto più arrapato che mai disse - “oh si troia che sei, che fica accogliente che hai, ora ti faccio capire com’è il cazzo di un vero uomo quando scopa una fica come la tua”
Roberto iniziò a spingere sempre più violentemente facendomi godere come mai prima d’ora, cosa che mi sembrò molto strana, in quanto Carmine aveva un cazzo di 22cm una vera e propria bestia mentre Roberto aveva un cazzo molto più normale di 17cm.
Capii che il modo di fare di Roberto, il modo di parlare, il modo in cui mi scopava mi faceva godere molto più di quanto non avevo goduto con Carmine, non erano le dimensioni ma il come si faceva godere una donna.
Roberto alternava il ritmo, faceva aderire il suo cazzo alle mie pareti, mi scopava non solo per avere piacere ma anche per donare piacere.
- “Ora hai capito come scopa un vero uomo???”
- “Una Troia come te va soddisfatta per bene altrimenti, ti fa cornuto”
- “Siii come mi scopi tu non mi ha scopata nessuno prima d'ora, spingi, spingi dentro, sono una troia, il cornuto avrà le dimensioni, ma oltre non vale un cazzo!”
Roberto spingeva sempre di più, sempre più forte, ed io godevo sempre di più
- “Troia ti sborro sulle tette sto per venire non ce la faccio più”
- “No, no, vienimi dentro, voglio sentire il tuo seme, prendo la pillola” urlai con il cuore in gola mentre anche io stavo venendo.
Ero vogliosissima, stavo per ricevere la mia prima sborrata in fica.
Sentii il suo pene contrarsi, la mia vagina lo avvolgeva, calzava come un guanto. Quello stimolo così insolito provocò anche in me l'orgasmo...venimmo assieme. Mi sentii riempire del suo liquido caldo, riempii la mia fica, era veramente tento, non ce la feci a contenerlo tutto e ne fuoriuscii in parte, bagnandomi il pelo corvino.
- “è bellissimo” esclamai
Roberto era distrutto, si accasciò su di me che ero distrutta ma felicissima.
- “Carmine non mi aveva mai detto che prendevi la pillola”
- “Volevo fargli una sorpresa ma diciamo che non ci sono mai riuscita” risposi
- “è stato magnifico Roberto, il sesso più bello della mia vita”
Roberto si alzo, mi prese in braccio e mi baciò appassionatamente
-“Fino ad ora abbiamo fatto sesso, vorresti fare l’amore con me piccola mia, sei una gran scopatrice ma anche una ragazza magnifica e vorrei farlo con amore e affetto ora con te”
In quel momento mi sentì protetta e ancora vogliosa; baciai Roberto che mi portò in camera da letto dove passammo due ore a fare l’amore, forse il più bel momento della mia vita.
Una volta finito di fare l’amore io e Roberto eravamo stesi sul letto abbracciati mentre fumavamo, così ne approfittai per chiamare Carmine e dirgli di venirmi a prendere da Bari in quanto ero andata a fare compere.
Carmine si arrabbiò moltissimo in quanto con quel freddo terribile mi trovavo fuori città ma lo tranquillizzai dicendogli che ero a casa di un amica e gli dissi di venirmi a prendere lì
Ovviamente gli diedi l’indirizzo di casa di Roberto, ma Carmine non poteva immaginare dove lui abitasse.
Quel giorno ho goduto e sono venuta come mai prima d’ora, ma la mia goduria era finita e tra i continui baci di Roberto indossai il reggicalze e il cappotto.
Baciai per un ultima volta appassionatamente Roberto ed andai via dato che Carmine mi stava aspettando in macchina.
Salita in auto Carmine si arrabbiò molto e mi diede dell’imprudente in quanto avevo sfidato il freddo per lo shopping ma io senza dire parola sbottonai il cappottino e Carmine restò stupefatto e confuso.
“Cosa significa mi chiese”
Così aprii le gambe gli feci notare la sborra che mi colava dalla fica, non mi ero lavata appositamente per quel momento.
- “Io e Roberto abbiamo realizzato il tuo sogno cornuto!!!”
Con le lacrime agli occhi Carmine disse che aveva capito che non era quello che voleva.
Io risposi - “L’hai voluto ed io ti ho accontentato, ora ti faccio assaggiare la sborra di Roberto, baciami”
Carmine era incredulo - “No non lo farò mai mi fa’ schifo quello che hai fatto sei una puttana”
“Tu mi hai portato a farlo, dovevo vendicarmi per quello che avevi fatto e ora tu ne paghi le conseguenze, ora proverai quello che desideravi, ho letto nelle chat che avresti voluto portare la sua sborra alla mia bocca, l'ho fatto così capirai quello che si prova, così la prossima volta ci penserai prima di desiderare qualcosa”
Era in lacrime, ma io senza farmi scrupoli presi la sua mano e la portai alla mia fica
- “anche qui sei schifato? Senti la sua sborra, l'ho fatto venire dentro”.
Carlo sgranò gli occhi.
Era da un po' che prendevo la pillola, quel giorno volevo farti il regalo di sborrarmi nella fica poi...quel Regalo l'ho donato a Roberto
- “non solo, ricordi che avevi detto che avresti avuto piacere a sverginarmi il culetto” Ecco sei arrivato tardi, anche quello è un regalo che ho fatto a Roberto”
Carlo schiumava dalla rabbia ma io ancor più rabbiosa “- sai le dimensioni a volte non contano, Roberto ha il cazzo più piccolo del tuo ma, sa come usarlo e sa come rendere felice una donna”
Carlo non rispose, partimmo alla volta della nostra città.
In macchina c’era solo silenzio ma, a metà strada lui ruppe il silenzio - “Com’è stato?” bisbigliò appena
- “Magnifico” risposi “sicuramente il sesso più bello della mia vita. È venuto nella fica, era la prima volta, è stato fantastico, sono venuta anch'io nello stesso momento” aggiunsi per farli più male
-” Vedo che hai indossato il reggicalze, ora vorrei mi raccontassi tutto” disse con voce sommessa
Così gli raccontai tutta la storia sia di quello accaduto sull’autobus e sia quello accaduto a casa di Roberto.
Terminai la storia non appena giunti a casa mia.
- “Allora ora che succede” gli chiesi, ho fatto ciò che volevi
- “Ho capito che lo hai fatto per vendetta, sò che quello che ho fatto è molto grave e ora direi siamo pari; questa situazione e molto eccitante e mi ha eccitato molto ascoltare questa storia ma non voglio che si ripeta mai più tutto questo”
Lo invitai a salire su da me per chiarire, i miei non c'erano
Io e Carmine ci chiarimmo, ma solo dopo che anche lui mi ebbe scopato e sborrato nella fica. Mi fece sentire troia e mi dimostrò che sapeva usare quell'arnese che aveva tra le gambe
Non gli detti il culetto quella volta, era ancora indolenzito, ci fu successivamente l'occasione ma, usammo la vasellina, il suo arnese non era come quello di Roberto
Da allora io e Carmine abbiamo una relazione normalissima, e classica.
Siamo anche andati un paio di volte a cena anche con Roberto con il quale abbiamo rapporti di amicizia e stima reciproca.
A volte penso a quel giorno, mi assale la voglia per il cazzo di Roberto e sentendomi con lui mi ha proposto una relazione segreta, ma io non so cosa fare, vorrei provare a dire a Carlo che desidererei avere un rapporto contemporaneamente con entrambi, vorrei riprovare ad essere ancora una volta
la troia vogliosa di quel giorno … to be continued
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