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Ho scopato mio figlio - parte prima


di benves
07.05.2017    |    128.059    |    12 9.5
"Mio figlio mi vuole chiavare e vuole fottere anche Janet: la sorella..."
Sono una donna che oggi ha 48 anni.
Fisicamente sono come lo ero a 30 anni.
Ho, nonostante abbia partorito 2 volte, un ventre liscio e piatto.
Le tette sono ancora sode ed i capezzoli sono più scuri e più grossi.
Le mie mammelle riescono ancora a competere con la forza di gravità; Le aiuto indossando il reggiseno.
Il mio corpo non mostra segni di decadimento.
Non c’è ombra di cellulite e ne di smagliature nella pelle.
Per tenermi in forma ho intensificato gli esercizi in palestra accompagnati da lunghe sedute di massaggi.
Cosa molto importante, sono ancora fertile e feconda.
Il mio ciclo è regolare. Posso ancora fare figli.
Sono una a cui piace fare sesso anche con donne, sono una bisex.
Ho una figlia che ha 32 anni che a sua volta ha un figlio di 18 anni.
Con mia figlia ho un rapporto bellissimo, tra l’altro è anche la mia amante.
Ho anche un altro figlio (Alessio) che è coetaneo di mio nipote il cui padre è il marito di mia figlia. Noi tre: io, mia figlia e mio genero conviviamo.
Sono trascorsi ormai molti anni da quando ho avuto il mio primo rapporto con mio genero.
Sono stati anni stupendi.
Mio genero è riuscito a farmi scaricare anni di libidine.
Ho subito i suoi assalti, il suo possente ariete si è abbattuto più volte sulle difese della mia fortezza e più volte l’ha invasa.
Nonostante l’età continuo a fare sesso con mio genero e con mia figlia.
Mio genero, continuamente, tenta e chiede di sodomizzarmi.
Lo fa anche con la moglie.
Sono anni che aspetta di violare i nostri culi.
Gli ho permesso di leccarlo e di penetrarlo con le dita ma mai con il cazzo.
Si! Desidero che mi chiavi il culo.
In sogno vedo i suoi 20 cm di cazzo fottermi il culo riempiendolo di sperma.
Ho deciso che glielo darò.
Quando?
Non lo so. mio figlio ha la stessa età del figlo di Janet (mia figlia): Siamo state ingravidate dallo stesso uomo e nello stesso periodo.
Lo ha abituato ad essere disinibito così come ho fatto con Janet.
I ragazzi stanno crescendo bene.
Siamo a fine maggio. Un pomeriggio, al rientro dalla scuola, Alessio, mi raggiunge in camera da letto.
Sto seduta sulla poltrona a leggere un libro.
Indosso solo la vestaglia. Sotto non ho niente. Nè reggiseno, nè mutandine.
Ho appena fatto la doccia. -Mamma, posso entrare? -Certo che puoi.
Entra, si china e mi da un bacio sulla guancia e si siede sul letto.
Indossa una maglietta e dei pantaloncini corti. odora ancora di sapone.
Ha fatto anche lui la doccia. -Mamma, posso farti una domanda?
-Dimmi. Di cosa si tratta?
-Il figlo di Janet che rapporto di parentela ha con me?
Te lo chiedo perchè Peter chiama Ivan "papà".
Porto il tuo cognome ma so che Ivan è mio padre.
Lui invece porta il cognome di Ivan.
Ho intuito del come stanno le cose. Vorrei che tu fugassi i miei dubbi.
Da tempo aspetto che mio figlio mi ponga quella domanda.
Il momento è arrivato.
Mi sistemo meglio sulla poltrona. Il movimento fa aprire la vestaglia e una tetta si scopre mostrandosi a mio figlio che strabuzza gli occhi. Non faccio caso a quello sguardo.
Già altre volte ha visto le mie tette.
- è giusto che tu sappia. Janet è mia figlia.
L’ho avuta da un ragazzo che non ho più visto.
Janet è tua sorella perchè è mia figlia.
Suo figlio Peter è tuo fratello perchè avete lo stesso padre.
Tu porti il mio cognome perchè così ho voluto, ma sei figlio di Ivan.
Peter essendo figlio di tua sorella ti è nipote e ti è fratello perche siete figli dello stesso uomo.
Io sono la nonna di Peter perchè sua madre è mia figlia.
- Mamma, che guazzabuglio. Come è potuto accadere, come è stato possibile?

Tutto avvenne quando tuo padre fece la sua comparsa in questa casa. Devi sapere che erano anni che io non stavo con un uomo e quando lo vidi me ne innamorai subito. Anche lui si innamorò di me.
Purtroppo lui era innamorato anche di Janet.
Tua madre intuì i miei desideri e tenuto conto che tuo padre gli aveva confessato che il suo sogno era di avere nel suo letto anche me, mi fece una proposta.
Mi chiese se ero pronta a convivere sotto lo stesso tetto con lei e Ivan, ovvero se mi sentivo di fare vita in comune, anche sessualmente, con loro due.
-E tu cosa rispondesti?
-La mia risposta è davanti a me: sei tu.
-E come fate quando... bèh, sì, insomma, dovete fare sesso?
-Oh! Agiamo basandoci sull’istinto e sulle voglie. Qualche volta lo facciamo anche insieme: io, tuo padre e Janet.
-Che porche!
-Non essere offensivo.
-Alla fine chi ci ha guadagnato è stato mio padre.
-Perchè dici questo?
-Perchè con la vostra decisione lui ha potuto avere due formidabili e belle donne a sua disposizione. Sono contenta di quella frase.
Mi sistemai meglio sulla poltrona, mi chinai verso di lui e gli diedi un bacio sulla guancia.
La vestaglia si apre e l’altra tetta balza fuori.
Il respiro di mio figlio si fa affannoso.
-Grazie del complimento, ma non credi di esagerare.
Va bene per Janet, ma non credi che per me sia passato il tempo di piacere agli uomini.
-Mio padre viene ancora a letto con te? Lo fa volentieri? Quando sta con te senti le campane suonare? Ti fa vedere le stelle?
-Sì! Sì! Sì! Sì! Ad ogni tua domanda.
-Allora ti trova ancora bella e attraente. Mamma, tu sei una donna bellissima. Hai un corpo stupendo. Dovresti sentire gli apprezzamenti che fanno i miei compagni di scuola ed i professori. Qualche volta ho sentito anche qualche professoressa: piaci anche alla donne. Per non parlare dei genitori.
Sentirlo parlare in quel modo, per un verso, mi fa felice e per altro verso mi insospettisce.
Lo guardo e noto che il suo sguardo è attratto dalle mie tette scoperte. I capezzoli, turgidi, fanno bella mostra.
Le guarda imbambolato e si passa la lingua sulle labbra.
Leggo nei suoi occhi il desiderio. Lo sguardo scende sulle sue gambe e noto che un bel bozzo è cresciuto tra di esse.
Mio figlio è eccitato.
-Alessio, cosa guardi.
-Mamma, guardo il tuo seno. è magnifico.
- Lo hai avuto sempre così grosso e bello? Sembra scolpito nel marmo.
-Sì! è tutto mio. è al naturale.
-Posso vedere il tuo busto completamente nudo senza che la vestaglia lo copra?
Indicando il gonfiore che ha tra le gambe gli dico: -Se tolgo la vestaglia rischi che quel tuo coso scoppi, è questo l’effetto che ti faccio. Ti stai eccitando vedendo parte del mio corpo. Ricorda che sono tua madre. Dimmi la verità . Cosa ti frulla nel cervello?
-Posso parlare liberamente. Non ti arrabbierai.
-è cosi grave quello che devi dirmi? Parla. Tra noi non ci debbono essere segreti. Ti prometto che non mi arrabbierà”.
-Mamma, tu sei arrapante. Sei l’oggetto dei miei sogni. è almeno un anno che mi faccio delle seghe pensando a te. Io ti desidero e il fatto che io sia tuo figlio non è un problema. Non fai forse sesso anche con mia sorella, tua figlia Janet?
Arrossisco.
-Chi te lo ha detto? Come fai a saperlo?
-Vi ho visto e poi vi ho spiate. E non una sola volta. Sappi che vi ha visto anche Peter, tuo nipote. Prima vi abbiamo spiato separatamente e poi lo abbiamo fatto insieme.
-Ci ha visto anche il figlio di tua sorella? E cosa dice?
-Dice che siete due depravate ma che siete due belle gnocche. Che tu lo stizzi.
-Lo sa che è mio nipote? Cosa speri di ottenere?
-Di smettere di farmi seghe ogni volta che vedo te e Janet e di giacere con te nel tuo letto.
-Anche mio nipote vuole fare sesso con me?
-Non solo con te, ma anche con la madre. Ti prego, mamma, aiutami a realizzare il mio sogno.
-Ti devo aiutare a scoparmi ed a farti scopare tua sorella?
-Sì!
-E vuoi che mi faccia scopare da mio nipote? Tuo fratello?
-Questo è un problema suo e tuo. Anche se non ne dovrebbero sorgere visto che in questa casa è tutto in comune. A me interessa che tu faccia sesso con me.
Mio figlio mi vuole chiavare e vuole fottere anche Janet: la sorella. Non ho paura dell’incesto. Già lo pratico con sua sorella.
-Siete pazzi! Perché non cercate qualche ragazzina che soddisfi i vostri bisogni ?
-Le ragazzine che tu dici si fanno solo palpeggiare ed al massimo si fanno baciare. E poi io le ragazze le ho già trovate da molto tempo. Siete voi due. In giro per il mondo non ci sono donne belle come voi. Tu e Janet fate stragi di uomini e di donne. Mamma, sono innamorato di voi due. In particolare di te. Sei continuamente presente nei miei sogni. Al mattino mi sveglio sempre fradicio di sudore, con gli slip pieni di sperma e con il pene grosso e duro.
Il mandrillo mi sogna e gode. Come posso aiutarlo?
Da brava troia quale sono decido di concedermi a mio figlio.
Prenderò delle precauzioni per non correre il pericolo di farmi ingravidare.
-Alzati e togliti i pantaloni. Fammi vedere quel tuo coso.
Il maialino prontamente esegue. Si abbassa in uno pantaloni e slip e toglie anche la maglietta. Resta nudo con quel suo pisello dritto e duro con il glande violaceo scoperto e con una goccia che gli fuoriesce dalla fessurina che sta al centro della sommità del pene.
Ha le palle gonfie chiuse in una borsa che gli pende tra le gambe.
E' uno spettacolo, un randello lungo circa 20 cm.
Lo aggancio con la mano e lo tiro verso di me.
Sento le vene che pulsano contro il palmo della mia mano.
-Alessio, figliolo, hai un bel cazzo, è favoloso.
Vieni, fammelo assaggiare.
Lo conduco all’altezza della bocca e con la lingua gli lecco quella goccia.
Faccio roteare la lingua intorno al glande. Mugola.
Con l’altra mano gli afferro le palle e le strizzo.
Avvicino la bocca e le faccio sparire al suo interno. Le succhio.
Gli strappo un altro grido di piacere.
-Oh! Mamma. Non smettere. Continua.
Incomincio a leccare il pene risalendo dalle palle fino a raggiungere di nuovo il suo glande.
Lo faccio sparire nella bocca e lo succhio.
Sempre tenendolo in bocca faccio vibrare la lingua sul glande, mentre con la mano gli stringo le palle.
Incomincio a fargli il pompino che faccio durare almeno dieci minuti.
Quando sento che sta per venire dò una forte strizzata alle palle per interrompere il coito.
E' il cazzo di mio figlio che sto succhiando e non voglio smettere.
Purtroppo il porcellino non c’è la fa più. è al suo primo rapporto orale; la sua prima esperienza con una donna.
E l’ha avuta con me che sono sua madre.
Emette gemiti in continuazione.
Incomincio, prima lentamente e poi più velocemente, a pomparlo.
Alessio mi afferra la testa e la spinge contro il suo pube.
Il suo cazzo è tutto dentro la mia bocca. La punta del glande tocca la mia ugola.
Un grido gli esce dalla gola.
-Sììì! Mamma, è bello.
La sua schiena si inarca e il suo fucile spara nella mia bocca una sequenza di colpi. Un fiume di sperma raggiunge la mia gola.
La ingoio, è il nettare di mio figlio. E' denso, buono, gustoso.
Lo pulisco bene. Non resta traccia del suo sperma. Lecco anche le ultime goccioline che escono dalla fessurina.
-Mamma, sei stata magnifica.
-Ti è piaciuto?
-Sì! E’ stato da mille e una notte.
Lo guardo tra le gambe, sta tornando nuovamente duro.
Beata gioventù.
-Alessio, adesso tocca a te. Devi farmi godere.
-Mamma, cosa vuoi che faccia?
-Vieni. Sarò io a guidarti.
Tu fai tutto quello che ti dice la tua mammina.
Mi alzo e mi tolgo la vestaglia.
Sono nuda davanti ai suoi occhi.
-Hanno ragione nel fare gli apprezzamenti e nel dire le volgarità su di te mamma, tu faresti la fortuna di un fotografo. Sei una donna da riviste. La tua immagine farebbe aumentare le vendite di “Play boy e di Penthouse”. Sai quanti uomini ti sognerebbero e godrebbero vedendo le tue foto di nudo pubblicate su queste riviste. Un regista di film porno ti ingaggerebbe seduta stante. E ti consideri sorpassata? Tu sei meglio delle insegnanti della mia scuola. Sono più giovani di te ma tu le batti tutte. Solo Janet ti fa concorrenza.
Quelle parole sono la miccia che danno fuoco alla mia passera. Il mio ventre brucia.
-Mamma, che tette magnifiche che hai. Posso toccarle? Posso baciarle?
Metto le mani a coppa sotto le poppe e gliele offro.
-Tanto ti piacciono? Le hai già toccate. Lo hai fatto quando eri piccolo. Comunque sono tue, ti appartengono. Vieni.
Alessio si avventa sulle mie tette e le artiglia. Le stringe. Afferra i capezzoli con il pollice e l’indice delle mani e li torce. Li strizza.
Un grido di piacere mi esce dalla bocca. Ho la passera tutta bagnata. I liquidi colano lungo le mie gambe.
Il porcello lecca le tette provocandomi ulteriore piacere. Aggancia un capezzolo con la bocca e lo stringe tra i denti. Lo morde.
Grido.
Il mio è un grido di dolore misto a piacere. Come un cucciolo affamato lo succhia. Sento la sua suzione farsi più frenetica. Passa da un capezzolo all’altro con una velocità pazzesca. Ho delle piacevoli contrazioni all’utero.
-Mamma, come sono buone.
Gli prendo la testa fra le mani e lo costringo a scendere verso il basso.
Gli dico di continuare a baciare e leccare.
Lo guido.
Raggiunge l’ombelico e lo esplora con la lingua. Con la punta esercita una piccola pressione che mi strappa un piccolo grido di piacere.
Lo spingo in giù.
Le gambe le ho allargate.
La sua testa raggiunge la mia vagina.
-Mamma, fammela guardare.
Mi metto seduta sulla poltrona.
Allargo al massimo le gambe e le poggio sui braccioli, con le mani poggiate sulle grandi labbra, dilato quanto più è possibile la vagina, come fossi dal ginecologo.
Mio figlio si inginocchia tra le mie gambe.
-Che spettacolo! Ora capisco perchè gli uomini impazziscono per avere questa parte di voi donne. Come si può rinunciare a questa meraviglia.
-Alessio, ti prego, non parlare. Baciala.
Si china in avanti e porta la sua bocca a contatto con la mia vagina. Con le sue labbra afferra le piccole labbra e le succhia. Le lecca.
-Mamma, sono rosso scuro, scottano e pulsano.
Sento montare un orgasmo. Emetto un grido che soffoco contro il cuscino. Vengo.
-Alessio, guarda bene, c’è un buchino. Da lì sei uscito tu quando sei nato. Introduci la tua lingua e lecca le pareti del buchino.
-Mamma, lo vedo. è rosso.
Caccia fuori la lingua e come se fosse un serpente penetra la mia fica. Esplora ogni cm di parete dell’orifizio vaginale. è un bravo allievo. Raccoglie i miei umori e li ingoia.
-Come è buono. Sembra miele.
Lancio un urlo. Raggiungo un altro orgasmo ed inondo la sua bocca del mio nettare.
-Figliolo, in alto, dove inizia, ci sta una protuberanza. è il clitoride. Prendilo tra le labbra. Leccalo. Succhialo. Quando lo sentirai crescere e indurire, non ti spaventare..
-Sì, mamma.
Si avventa sul clitoride e lo fa penetrare nella sua bocca. Lo prende tra i denti e lo morde.
Urlo nuovamente.
Incomincia a leccarlo.
Lo sento indurirsi e crescere dentro la sua bocca. Lo succhia.
Mentre le labbra lo imprigionano, la lingua saetta intorno al clitoride.
E' davvero bravo. Sembra che l’abbia sempre fatto.
Un orgasmo sta montando. Sto per venire ancora.
Afferro la testa di Alessio e la spingo verso la fica. Inarco la schiena. Grugnisco come una scrofa e vengo.
Il mio corpo è tutto pervaso da tremore.
-Alessio, figlio mio, sei stato superbo. Puliscimi. Sposta la bocca sulla fessura e lecca tutti gli umori che la mia fica ha prodotto. Lecca anche quelli interni.
-Mamma, è stato bello. Non sapevo che si potesse raggiungere un tale livello di piacere.
Si alza e si distende sul letto.
Il suo cazzo è duro e punta verso il cielo.
Il suo glande è gonfio.
Poverino non posso lasciarlo in quello stato.
Allungo una mano, lo afferro. Lo stringo.
-Alessio, adesso ti faccio una sega. Quanto stai per venire dimmelo.
Incomincio a fargli un su e giù. Prima lentamente e poi più velocemente.
Lancia gemiti e mugolii.
Solleva il bacino. Inarca la schiena.
-Mamma, sto veneeeendo.
Mi precipito a prenderlo in bocca.
Faccio appena in tempo a chiudere le labbra intorno al suo glande che un fiume di sperma rompe gli argini e inonda la mia bocca.
Con la lingua lappo anche le ultime gocce.
-Adesso alzati e vestiti. Vai nella tua stanza.
-Ma mamma, ancora voglio fare l'amore
-Stai tranquillo, continueremo. Per oggi basta così. I frutti non si mangiano tutti in una volta.
Mi alzo, vado in bagno e faccio una doccia.
Con l’accappatoio esco dal bagno e vado a distendermi sul letto.
Alessio non c’è. Ho giocato con mio figlio.
Le immagini di quell’amplesso scorrono nella mia mente.
Mi è piaciuto. Ho goduto. Non è finita. Devo ancora portarlo a spasso per l’universo. Il meglio lo aspetta. E poi c’è mio nipote. Devo assolutamente parlare con Janet. Devo sapere se lei sa di questa storia.
Con questo pensiero nella mente mi addormento.
Al risveglio, è sera, mi alzo indosso una vestaglia e vado nel salone.
Passo davanti alla stanza di Alessio.
La porta è socchiusa. Guardo attraverso l’apertura e lo vedo che con una mano tiene una foto e con l’altra impugna il pisello. Si sta masturbando. Posso immaginare di che foto si tratti.
Come farò a calmare quel puledro? Con me ha goduto due volte e questa è la terza.
Lo lascio al suo gioco.
Arrivo nel salone e mi siedo su una delle poltrone.
C’è poca luce.
Il sole è tramontato da circa mezzora.
La mia mente è occupata dal discorso avuto con mio figlio e dalle immagini di quello che poi abbiamo fatto.
Sento due mani scivolare dentro la vestaglia, mi artigliano le tette e le strizzano.
Riconosco le mani di Janet.
Una testa si abbassa sul mio collo e lo bacia.
Alzo la testa e subito una bocca si posa sulla mia.
E' un pò di tempo che non stiamo insieme, che non facciamo sesso.
Dischiudo le labbra favorendo la penetrazione della sua lingua dentro la mia bocca. è un dolce bacio.
-Mamma, sei sempre desiderabile. Perché te ne stai qui, nella penombra, tutta sola, è successo qualcosa?
-Janet, bambina mia, siediti che ti devo parlare e farti anche delle domande.
-Di cosa si tratta?
-è difficile cominciare il discorso. Non so da cosa cominciare.
-Mamma, non farmi preoccupare.
-Questo pomeriggio, Alessio mi ha fatto delle domande su di te, su tuo figlio. Io gli ho detto di come stanno veramente le cose. Gli ho detto del rapporto che Ivan tiene con noi due e che è il padre di loro due. Non si è sbalordito, ha avuto conferma di certi suoi dubbi.
. Hai fatto bene a dirgli la verità
-Bambina mia, lui ha voluto sapere qualcosa di più.
-E cosa ti ha chiesto?
-Mi ha chiesto se facciamo sesso tra noi due.
-Oh! No!
-Oh! Sì! Mi ha detto di non negare perché ci hanno visto fare sesso in più occasioni.
-Ci hanno visto? Chi sono gli altri?
-Si tratta di uno solo?
-Ti ha detto chi è?
-Sì! è tuo figlio Peter.
-Mio figlio ci ha visto scopare ? Sei sicura?
-Senti, piccola, mi ha detto i posti in cui abbiamo scopato e credo che abbiano scattato anche qualche foto. Io non ho potuto negare niente. Anzi l’ho confermato.
-Ora che mi ci fai pensare, ho notato dei piccoli cambiamenti in loro due. Fanno entrambi degli apprezzamenti su di me. Sul mio corpo. Dicono che sono uno schianto, che faccio impazzire gli uomini ed anche le donne. Adesso capisco: sapevano di noi due.
-Qui viene il bello. Peter non ha mai fatto delle avance con te? Non ti ha mai parlato di me?
-A pensarci bene: sì le ha fatte.
-E cosa ti ha chiesto?
-Che vuole toccarmi le tette perché le trova stupende; che vuole baciarmi cosi come si fa tra due persone che si amano; che vuole vedermi nuda. Di te ha detto che è innamorato della tua bocca e del tuo culo.
-E basta? Non ti ha chiesto altro?
-No! Aspetta un attimo. Mamma, non crederai che....
- No! Non ci posso credere. Sono sua madre e tu sei sua nonna.
-Anch’io sono tua madre eppure andiamo a letto insieme, scopiamo e ci piace farlo. Alessio, invece, è stato molto esplicito. Ha detto che loro due sono innamorati di noi due e che aspirano a chiavarci. Insomma hanno chiesto di aiutarli a realizzare il loro desiderio. Loro ci sognano tutte le notti e si segano in continuazione pensando a noi.
-Ecco perché trovo il letto sempre bagnato e gli slip sporchi. Tu cosa pensi di fare?
-Io, a mio figlio, oggi, ho già gli ho fatto una sega ed un pompino. Gli ho dato da baciare la mia fica. Posso dirti che non ne sono affatto pentita. Stasera mi farò chiavare. Starà con me tutta la notte. Spero, anche se ci credo poco, di calmarlo.
-E con Peter come pensi di agire. Lo sai che ti vuole.
-Esaudirò anche i suoi desideri. Tu, piuttosto, cosa intendi fare.
-Noi due le cose le abbiamo sempre fatte insieme. La possibilità di assaggiare due galletti non mi dispiace. Appena il nostro colloquio avrà termine andrò nella sua camera e ci resterò fino a domani mattina. Lo violenterò. Lo costringerò ad implorarmi di smettere. Gli farò scaricare tutti i suoi ormoni fino a farli diventare acqua.
-Janet stai attenta a non farti ingravidare.
-Non può, non succederà prendo la pillola. Vado a cercare Peter. Non si aspetta di essere violentato. -Ivan dov’è?
-Lo vedremo tra una settimana, è andato a stare con una sua vecchia fiamma. E’ stato invitato a trascorrere sette giorni con lei sola.
Detto questo, si alza, si avvicina, allunga le mani ed afferra le mie tette.
-Ah Mamma, come desidero succhiarle. Dobbiamo trovare il tempo per noi due. Sono mesi che non stiamo insieme.
- Il mio stomaco riceve l'ennesimo colpo. Mia figlia mi ama.
Si abbassa verso il mio viso e mi da un tenero bacio sulle labbra.
Va via. Resto seduta ancora per un’altra ora poi mi alzo e mi incammino verso la stanza di Alessio. La porta è chiusa.
Facendo attenzione a non fare rumore, la apro ed entro piano richiudendola alle mie spalle.
Lui è seduto davanti al computer e sta facendo scorrere delle immagini di donne nude.
Faccio scorrere la vestaglia sul pavimento.
Resto nuda.
Mi avvicino alle sue spalle e vedo che quelle donne che lui sta guardando siamo io e sua sorella Janet.
Come immaginavo ci sono anche foto che ci ritraggono mentre pratichiamo il 69.
Gli metto le mani sulle spalle.
-Sei un porco.
-Mamma, non pensavo che tu venissi. Avevo perso ogni speranza.
Fa il gesto di alzarsi e di voltarsi.
Lo costringo a non muoversi.
-Ti ho promesso che ci sarebbe stato un continuo. Tu non ci hai creduto.
-Ma no, che dici?
-Quante seghe ti sei fatto da quando mi hai lasciata?
Mi abbasso e le mie tette si schiacciano contro le sue spalle. I capezzoli, già turgidi, a contatto con la sua pelle prendono ad indurirsi.
-Mamma, sei venuta a continuare il discorso?
-Sì! Siamo noi due soli, in futuro saremo forse anche con Janet. Adesso non chiamarmi più mamma, chiamami solo Miriam e promettimi che non ti farai più seghe. Che conserverai il tuo sperma solo per me.
-Sì Miriam ! Anche se chiamarti mamma mentre facciamo sesso è più arrapante.
Si gira ed il suo viso si trova affondato tra le mie tette.
-Succhiale.
La sua bocca afferra, insieme al capezzolo, anche una buona porzione di tetta e l’aspira.
Già eccitata, un gemito esce dalla mia gola.
Lui spazia con la bocca sulle mie tette. Le bacia, le lecca, le succhia.
Con le mani mi tortura i capezzoli.
La mia fica è un mare agitato. Onde si infrangono contro le piccole labbra e bagnano le mie cosce.
I gemiti sono più frequenti.
Lo afferro per le spalle e lo costringo ad alzarsi.
Lo prendo per mano e lo conduco verso il letto.
Lo faccio stendere.
Salgo sul letto e lo cavalco dandogli di schiena.
Mi sposto e porto il mio bacino sulla sua testa.
Le gambe dilatate dalla posizione gli mostrano la volta celeste.
La mia vulva dilatata e il buchetto del culo sono sotto i suoi occhi.
-Mamma, la tua fica e il tuo buchetto sono uno spettacolo. Gli xx e xy incontrandosi hanno dato vita ad un opera d’arte. Insieme hanno scolpito una scultura eccezionale, fantastica.
-Figlio mio, le tue parole alimentano una fornace già incandescente.
Abbasso il bacino e la mia vulva entra in contatto con la sua bocca.
Mi chino in avanti e raggiungo il suo cazzo.
Lo circondo con una mano e comincio a leccarlo.
Lui, con la lingua, mi sta frugando l’orifizio vaginale.
Fuochi artificiali esplodono nel mio cervello.
Sento prima un dito e poi due dita entrare dentro la vagina e tastare le pareti.
La sua bocca si sposta sullo sfintere. Lo bacia e lo succhia. La sua lingua vibra veloce sul mio buchetto anale. Le dita mi stanno chiavando.
Un brivido scuote il mio corpo. Un orgasmo mi assale. Grido e vengo.
Sposta la bocca sulla fica e beve quello che ne esce. La prosciuga.
-Mamma, sei una squisitezza. Uno sciroppo così buono non l’ho mai bevuto.
Il suo cazzo è un buon gelato alla crema. I formidabili 20 cm entrano nella mia bocca.
Riesco a contenerlo tutto. Gli do piccoli morsi sul glande. Non gli fanno male. Lo eccitano maggiormente. Lecco l’asta di quel martello. Succhio.
Il pene incomincia ad agitarsi come la bacchetta di un direttore d’orchestra. Sento che sta per venire. Gli strizzo le palle con molta forza. Il dolore è più forte del piacere. Non viene.
Il coito è interrotto.
Mi sollevo e sempre dandogli la schiena, prendo con una mano il cazzo di mio figlio e avvicino il glande all’orifizio vaginale.
Scendo lentamente su quel splendido randello, le pareti vaginali aderiscono e lo risucchiano tutto
Mi faccio penetrare.
Vedo quei stupendi e meravigliosi 20 cm entrare dentro di me.
Prima vedo sparire il glande e poi, lentamente, la rimanente parte fino a quando le sue palle sbattono contro le grandi labbra.
-Mamma, sono dentro di te. Com’è calda la tua fica. Sto chiavando mia madre. Finalmente.
-Ti piace? Da oggi potrai farlo ogni volta che vuoi. Sarò sempre pronta ad accoglierti. Una sola cosa: quando stai per venire avvertimi.
-Perché?
-Non è auspicabile restare incinta.
Mi stendo su di lui. Gli prendo le mani e le porto sulle tette che abbranca e stringe. Con la mano vado in cerca del mio clitoride e lo stuzzico. Lo sego. Contraggo i muscoli vaginali intorno al pene di mio figlio che mugola di piacere. I miei muscoli effettuano un piacevole massaggio a quel splendido cazzo.
Alessio incomincia a dare colpi sempre più consistenti contro di me.
Mi alzo e mi chino in avanti reggendomi sulle sue gambe.
Lui si regge con le mani poggiate sulle mie anche e mena colpi violenti.
Le tette ballano.
-Mamma, sto Venennnndooooo!
Con una rapida mossa lo faccio sfilare dalla vagina e mi precipito a prenderlo in bocca.
Dal suo tubo scorgono grossi fiotti di sperma che inondano la mia bocca e che ingoio con piacere. -Mamma, dimmi che non sto sognando. Che veramente è accaduto. Ti ho chiavata.
-Non hai sognato, il tuo desiderio di avermi è stato esaudito. Vieni tra le mie braccia che voglio stringerti. Mi hai regalato momenti di gioia.
Alessio si stringe a me con la testa nell’incavo della mia spalla e con la bocca su una mammella.
Il suo cazzo è ancora duro. Ah benedetta gioventù
Lo sento premere contro una mia coscia.
-Non sei stanco? Hai ancora voglia?
-Mamma, vorrei stare dentro di te e non uscire mai. Adesso voglio il tuo culetto
- Alessio, non tutto e subito, devi avere pazienza ed un po alla volta ogni tuo desiderio verrà accontentato
Ecco cosa significa essere giovani.
Anch’io alla sua età avevo la fica perennemente incandescente e francamente l'ho negata a pochi.
Alessio mi ha chiavato per ben tre volte.
L’ultima chiavata l’ha consumata alle cinque del mattino.
Devo decidermi a prendere la pillola. Voglio sentirlo quando eiacula nella mia vagina.
Oltre mio genero da oggi ho un nuovo amante e presto un altro si aggiungerà a loro due.
Lo stringo a me e ci addormentiamo. Questa notte è stata una notte di battaglie.
- to be continued
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