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PRIME CORNA


di benves
06.02.2019    |    8.911    |    3 9.7
"Indossai un body di pizzo che sapevo lo faceva arrapare di brutto ed infatti mi saltò addosso Dopo una veloce leccata di figa iniziò a scoparmi con foga..."
Era un periodo in cui con mio marito le cose non andavano benissimo, la monotonia e la noia del matrimonio avevano preso il sopravvento.
Ci eravamo sposati molto presto, appena 20 enni ed anche se ancora giovanissimi, a letto era la solita minestra riscaldata.
Lui usciva presto per lavoro tornando molto stanco, il sesso era una routine, pochissimi preliminari, mi veniva sopra e dopo poco era tutto finito
Non si preoccupava del mio piacere ma solo di soddisfare il proprio
Così decisi di rimediare a modo mio, cercando il piacere altrove, e cogliendo la prima occasione che mi si fosse presentata davanti
Piena estate con un caldo che induceva a vestirsi in maniera sempre più leggera
Quella mattina, prima di andare in ufficio, mi ero preparata con molta più cura del solito anche perché il capo mi aveva telefonato il giorno prima per preannunciarmi una sua visita.
Scelsi dopo diverse prove un completino intimo di pizzo bianco molto leggero, con una culotte che lasciva generosamente scoperta metà delle chiappe già ben abbronzate ed un reggiseno dello stesso tessuto con apertura anteriore che solo il fatto di indossarlo mi arrapava al pensiero di sentirmelo poi aprire.
Completai l'abbigliamento con una gonna nera al ginocchio ed una camicetta di lino gialla, abbastanza trasparente ma non troppo per evitare le chiacchere del paese
Tutto sommato avevo un ufficio anche pubblico dove diverse persone venivano a farsi fare pratiche di contabilità.
Arrivai in ufficio alle 8,30, come tutte le mattine, ma il capo era già arrivato: “Buongiorno cara” mi disse, “dovremmo andare a fare un salto nell'Azienda Agricola che devo vedere una cosa”
“ Bene” risposi “andiamoci subito prima che faccia troppo caldo”.
Salimmo sul suo Mercedes e partimmo per l'Azienda che era poi poco lontana, 4-5 km dall'ufficio. Durante il tragitto le solite chiacchere di circostanza ed appena abbandonammo la strada asfaltata, imboccando la carrareccia, mi accomodai meglio sul sedile, cercando di ammortizzare gli scossoni dovuti alle tante buche
Quindi allargai ben bene le gambe facendo scivolare la schiena in avanti, cercando però di non far salire troppo la gonna.
Lo guardavo con la coda dell'occhio durante la mia manovra e lo vidi imperturbabile anche se non aveva perso un movimento
“ma che razza di caldo oggi eh?” dissi, ed intanto slacciai un bottone della camicia dalla quale ero certa si intravvedesse una generosa porzione di reggiseno.
Per tutta risposta il capo alzò di una tacca l'aria condizionata e confermò, slacciandosi anche lui un paio di bottoni della camicia.
Dopo un po arrivammo nella vecchia cascina dell'Azienda e parcheggiò sotto il grande porticato. Spense la macchina, scese, fece il giro e mi aprì galantemente la portiera dicendo “prego contessa” Scesi porgendogli la mano ed evitando di guardarlo negli occhi per lasciarlo libero di osservare la scollatura e le cosce, dato che nello scendere feci in modo di far salire un bel po la gonna.
Mi disse “ se vuoi aspettarmi qui ci metto pochissimo”, indicandomi alcune sedie di vimini intorno ad un tavolino.
“Ok, vai tranquillo, intanto mi faccio un riposino” scherzai.
Mi sedetti allungando le gambe sulla sedia di fronte e mi rilassai proprio anche perché c'era un venticello fresco niente male
Tirai su la gonna a metà cosce aprendole ben bene e slacciai un altro bottone della camicetta, ormai aperta fin sotto il reggiseno e chiusi gli occhi facendo finta di dormire.
Tornò dopo pochi minuti e tenendo gli occhi socchiusi vidi che guardava intensamente in mezzo alle gambe dove si intravvedeva il pizzo bianco
Venne avanti silenziosamente e si fermò continuando ad osservarmi, mentre io mi aspettavo già una carezza da qualche parte.
Non che fossi particolarmente troia, ma era un bel pezzo che mio marito usciva spesso alla sera e mi scopava frettolosamente, dava qualche botta dopo averlo infilato e mi schizzava il suo sperma sulla pancia senza lasciarmi il tempo di venire.
E poi per il mio capo avevo sempre avuto un certo feeling; bell'uomo di mezza età, più vecchio di me di 15 anni (all'epoca ne avevo 27) ma per questo ancora più intrigante ai miei occhi.
Dopo un po lo sentii tossicchiare, aprii gli occhi del tutto e lo vidi che faceva finta di trafficare con le chiavi dell'auto per darmi ad intendere di non avermi guardato.
Mi ricomposi con calma e al suo invito salii in macchina ripartendo per tornare in ufficio.
Durante il ritorno mi chiese delle informazioni sul bilancio dell'Azienda e con questi discorsi arrivammo ad entrare.
“Senti” gli dissi “è meglio che chiuda la porta a chiave così possiamo analizzare le scritture contabili senza essere interrotti” e così dicendo mi accostai alla porta d'ingresso, appesi fuori un cartello con la scritta “oggi chiuso” e richiusi la porta facendo scattare la serratura.
Lui nel frattempo si era messo seduto alla scrivania sulla mia poltrona ed intanto incominciava a guardare dei documenti.
Mi avvicinai e lo affiancai per indicargli alcuni numeri e commentarli insieme
Dopo un po mi appoggiai con i gomiti alla scrivania mettendomi così proprio alla pecorina, sempre discutendo di contabilità.
Ad un certo punto vidi la sua mano sparire sotto la scrivania ed un attimo dopo, quasi casualmente, lo sentii sfiorarmi il ginocchio
Rimasi imperturbabile ma mi assestai meglio sui gomiti sporgendo ancor di più il culo e avvicinandomi a lui.
Iniziò ad accarezzarmi la gamba con molta delicatezza e cautela, ed io per tutta risposta mi avvicinai ancor di più, ormai gli ero attaccata.
Continuavamo a discutere di lavoro facendo finta di niente
Lui adesso mi accarezzava tutta la parte posteriore della gamba risalendo ogni volta di più e iniziando a palpare l'inizio del culo
Sempre parlando, senza spostarmi, mi sbottonai la camicetta, lentamente, bottone dopo bottone, sotto il suo sguardo appannato dalla libidine.
Arrivò con la mano a accarezzare il culo girando ben bene intorno alla coscia, toccando tutto il culo con la mano e strisciando la fica delicatamente più volte, fino ad insinuare il dito medio sotto il bordo delle mutandine, toccando i miei umori
Ero bagnata fradicia, prese i miei umori dal clitoride stendendoli fino al buco del culetto, facendomi un massaggio che mi mandava in estasi.
Ero sempre di più stesa alla pecorina sulla scrivania quando lui si spostò appena, alzandomi la gonna del tutto
Continuando a masturbarmi inizio a baciare e mordicchiare le chiappe tenendo appena spostate le mutandine ma senza togliermele.
Ero in paradiso al tocco delle sue dita che continuavano a sfregarmi la fica ed il clitoride, sentire finalmente un uomo che mi desiderava
Finalmente avevo qualcuno che avrebbe calmato le mie voglie, che avrebbe pensato anche al mio di piacere e non solo ad appagare il proprio
Avevo voglia di essere porca e ci stavo finalmente riuscendo, del resto anche io avevo diritto a riceve piacere e non solo a darne !
Si alzò bruscamente dalla sedia slacciandosi in fretta e furia la cintura e abbassando gli slip
Tirò fuori un bel cazzone nodoso con una cappella che mi impressionò per la grossezza
Alla sola vista la mia figa mi mandò fremiti di piacere ma...il bello doveva venire...
Mi allargò ancor di più le gambe, mettendosi dietro di me, ed iniziando a puntarmi quella magnifica cappella nella figa già molto bagnata.
Infatti lo infilò lentamente, con molto garbo, ma io ero in calore e spinsi il culo indietro infilandomelo di colpo fino in fondo.
“Finalmente, lo voglio tutto dentro è tanto che aspetto” gli sussurrai, e lui non si fece pregare, iniziando a dare dei colpi che mi facevano sentire la sua cappella fino in fondo alla figa.
Mi abbracciò da dietro tirandomi fuori le tette dal reggiseno, senza slacciarlo, palpandole con forza e pizzicandomi gentilmente i capezzoli sempre più duri.
Non potevo resistere ad un trattamento del genere, i miei sospiri ed i miei gemiti erano sempre più frequenti ed infine venni contraendo di brutto le pareti della figa, avvolgendo il suo cazzo e ricompensandolo con gli umori del mio piacere sedato da tempo.
Quel trattamento deve averlo stimolato tant'è che venne anche lui appena dopo di me.
Sentii i suoi schizzi di sperma dentro, il suo cazzo nodoso contrarsi e spingere fiotti di sperma nella mia fica. Anche quelle contrazioni involontarie mi stavano dando piacere.
Il porco mi aveva preso in parola quando presa dall'eccitazione del momento gli dicevo di non fermarsi, e mi riempì del tutto la figa, ne aveva una quantità impressionante.
Il tempo di tirarlo fuori che gli dissi “ cazzo, mi sei venuto dentro ma io non prendo la pillola !” Rimase interdetto un po e poi disse “bé, quando sei a casa stasera ti fai scopare da tuo marito e gli dici di venirti dentro, così se rimani incinta non c'è problema...”
Mi lasciò perplessa ma beatamente soddisfatta
Ci andammo a rinfrescare in bagno e poi, dopo un ultimo abbraccio andò via.
Arrivai a casa un po scossa dall'esperienza ma molto felice di averla fatta
Preparai la cena intanto che mio marito si faceva la doccia
Mangiammo e dopo un po andammo a letto.
Indossai un body di pizzo che sapevo lo faceva arrapare di brutto ed infatti mi saltò addosso
Dopo una veloce leccata di figa iniziò a scoparmi con foga.
Come al solito però era stato molto frettoloso ed io ero ancora indietro quando lo sentii aumentare il ritmo delle spinte ansimando “ Amore” gli sussurrai, “schizzami dentro, riempimi tutta” , e gli incrociai le gambe sulla schiena tenendomelo ancora più attaccato.
Queste parole ed il gesto lo eccitarono ancora di più, ed infatti appena dopo venne, riempiendomi la figa del suo sperma.
Questa fu la conclusione della prima volta che gli ho messo le corna
Per fortuna non sono rimasta incinta di nessuno dei due ed ho iniziato a prendere la pillola continuando a fargli un sacco di corna, sempre con molta discrezione.
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