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Loretta e Franchino 6a parte


di giov60
24.10.2019    |    11.031    |    9 9.6
"Anche Loretta ha gli occhi chiusi in segno di piacere: oltre quello a cui assiste con lo sguardo ha anche, di nuovo la lingua di papà che le vellica la..."
Si alza dal divano e con lei Loretta poi scambia un bacio lascivo con papà cosi da far provare a lui, per la prima volta, il salato sapore del mio cazzo, mentre lei riassapora quanto già gustato poche ore prima.
La camera da letto ci aspetta e, mano nella mano, io e mamma, padre e figlia, saliamo a completare i nostri incestuosi rapporti.
In camera mamma e Loretta provvedono a preparare il letto mentre io e papà teniamo svegli i nostri cazzi. Poi papà si siede sulla sponda del letto mettendosi quasi di traverso mentre mamma si stende supina con la testa e le spalle appoggiate quasi sul ventre di papà. Girando appena la testa mamma da un bacio sul cazzo di papà e lo vellica in punta di lingua mentre, allargate le gambe mi invita a salire e posizionarmi tra di esse. Loretta, memore di quanto mi ha promesso solo poche ore prima, carponi sale accanto alla madre e infila la testa tra le sue gambe riscaldando e umettando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la matura figa della genitrice che impegnata con la bocca sul cazzo coniugale, mugola sonoramente il gradimento. Nel contempo offre una visione nuova del suo bacino oscenamente esposto alla vista di papà che le passa la mano tra le gambe divaricate. Poi la mano di mia sorella mi afferra il cazzo e mi invita a seguirla.
Apre le labbra della figa di mamma con l’altra mano e posiziona la mia cappella al centro del mio desiderio.
Per me è la prima volta ma le mie reni sanno cosa fare e mi spingono dolcemente dentro, nuovamente lì dove sono uscito quasi diciassette anni fa!
Il calore della figa materna e sublime e mi arriva fino al cervello. Gli occhi rovesciati di lei mi danno segno del piacere profondo ed intenso che anche mamma sta provando. Anche Loretta ha gli occhi chiusi in segno di piacere: oltre quello a cui assiste con lo sguardo ha anche, di nuovo la lingua di papà che le vellica la fighetta.
Io, con le mani appoggiate ai lati di mamma, continuando il mio lento andirivieni in lei, mi chino a succhiarle i capezzoli che duri ed irti, quasi affondano nella burrosa consistenza delle sue morbide mammelle.
Strigo tra i denti i capezzoli duri per l’eccitazione provocando languide espressioni di piacere che fuoriescono dalla bocca di lei ancora intenta a leccare il cazzo del consorte.
Come spinto da una forza sconosciuta e desideroso di baciare le tumide labbra di mamma, avvicino la mia bocca alla sua e, incurante della presenza del cazzo di papà unisco le mie alla labbra di mamma nel perverso bacio, che ora pare più una fellatio.
Papà, volendomi venire incontro sposta il cazzo afferrandolo con una mano per lo stretto tempo necessario a che io e mamma possiamo scambiarci il primo vero, potente, incestuoso bacio; le nostre lingue si intrecciano convulsamente per quasi un minuto, poi, anche per riprendere fiato, stacchiamo le nostre bocche mentre sempre più alte sono le grida che mamma produce per il piacere.
Con una naturalezza che non conoscevo della mia personalità, attirato dal gonfio uccello di papà che punta il suo sesso verso di me in modo esplicito, abbocco il suo strumento di piacere e scopro essere cosa piacevole sentirsi in bocca un sesso simile al mio. E’ morbido, caldo, turgido e setoso allo stesso tempo e dalla punta continua ad emettere un delizioso liquido salaticcio che rende più gustoso il mio primo pompino.
Loretta emette gridolini di compiacimento nei riguardi mei e di papà, incitandomi a proseguire nell’azione!
Solo il dolce dolore che si sta concentrando attorno al mio cazzo che, intanto ha già provocato un primo orgasmo a mamma, mi porta a mollare il piacevole gioco di bocca.
Sono a conoscenza di come gira il mondo, per cui mi sento di dover avvertire mamma che non ne ho più per molto.
“Pulcino mio non ti preoccupare che nel mio e, da ora tuo, nido non ci sono uova da fecondare!”
“Fammi sentire il caldo del tuo piacere che aspetto da tempo!”
Le sue parole mi sono da ulteriore stimolo e, con un ultimo profondo affondo, mi abbandono al mio primo orgasmo da maschio dentro la più accogliente ed amorevole delle fighe.
Credo di essere svenuto dal piacere per qualche istante perché quando rientro in me, noto che papà si è sfilato da sotto la testa di mamma e siede sulla poltroncina ai piedi del letto ammirando la scena di sua moglie e suo figlio abbracciati in completo abbandono sul talamo coniugale.
Sento il mio uccello che sta per uscire dalla figa di mamma mentre perde consistenza e mi godo anche questo ultimo momento di piacere. Solo adesso messi i piedi a terra aiuto mamma a sedersi sul letto e poi ad alzarsi.
Va verso papà mentre Loretta dall’altro lato del letto è intenta a masturbarsi lentamente sapendo che sta arrivando il suo momento di gloria e piacere.
Mamma va verso papà e stendendo le braccia verso di lui, lo invita a seguirlo, in una liturgia che loro due devono ben conoscere se, senza protestare minimamente, papà la segue e torna a stendersi proprio li dove fino a qualche attimo prima c’era mamma.
Appena papà poggia la testa sul cuscino Loretta gli afferra l’uccello carezzandolo con molta delicatezza mentre mamma gli si pone a cavalcioni sul viso e offre la figa ripiena del mio piacere alla bocca assetata di papà che inizia, golosamente, a dissetarsi suggendo dalle calde labbra intime di mamma quasi tutta la mia sborra.
Loretta, tenendo per mano il cazzo di papà in modo che stia dritto e perpendicolare alla pancia, mi invita con lo sguardo ad avvicinarmi.
Non me lo faccio ripetere due volte. In un attimo sono tra le gambe di papà e torno ad imboccare il suo cazzo lasciandolo stavolta molto umido, come io e Loretta ci eravamo promessi come pegno di ulteriori sviluppi tra noi mentre mamma, ripulita a dovere, lascia papà con il viso lucido di umori e pronto a subire il dolce volere di Loretta.
Mentre la ragazza sale sul tonico corpo di papà posizionandosi come mamma le consiglia di fare, le due si scambiano un bacio molto profondo come se mamma volesse dare sicurezza alla sua bambina e a sigillo di questo momento che rimarrà negli anni impresso nella mente di ognuno di noi.
Io sono nella posizione migliore per godermi lo spettacolo ma, con dolcezza, mamma mi chiede di lasciarle il posto ed io di nuovo già in tiro, a malincuore, cedo la mia posizione inginocchiandomi al fianco di Loretta e papà.
Mamma afferra il cazzo di papà e lo guida verso la figa glabra di Loretta che appena sente la calda punta del membro solleticarle il fiorellino virginale, inizia a abbassare il suo bacino spingendo senza tentennamenti di sorta.
L’espressione beata del suo viso mi trasmette solo in parte il piacere che prova in quest’attimo.
Non al primo, ma alle secondo tentativo la cappella del cazzo di papà fa il suo ingresso trionfale nella figa fino ad ora illibata. Loretta, ma anche papà, si trattiene un attimo per assaporare al pieno tutte le sensazioni di un momento irripetibile. Poi lentamente ma inesorabilmente scende fino ad catturare dentro di se tutto il sesso del maturo genitore.
Mamma controlla: non ci sono segni di sanguinamento da parte della non più vergine ragazza, segno forse che la stessa con le innumerevoli masturbazioni degli ultimi tempi, a volte compiute anche con l’introduzione delle dita, ha di fatto forse già eliminato l’ostacolo, una volta segno inequivocabile di purezza da mostrare a parenti e concittadini. Conoscendo il soggetto però mamma non abbandona il tocco del maritale uccello, pronta ad intervenire all’evenienza.
Loretta con il viso stravolto dal piacere che sta provando, volendo aggiungere piacere a piacere, mi invita con lo sguardo a donarle il mio cazzo da succhiare. E così, come poco prima ha fatto mamma, anche lei mentre viene penetrata può dedicarsi con la bocca a succhiare un secondo uccello. Lo fa con passione ma soprattutto lo fa perché tenendo in bocca il mio uccello mi costringe a seguirla fino a offrirlo alla bocca di papà in un bacio rinnovando, a parte invertite quello che poco prima è già accaduto con mamma.
Anche io dopo i primi istanti di goduria per quel inconsueto bacio a due, lascio libere le labbra di padre e sorella in modo tale che si possano ubriacare anche loro in un intimo bacio incestuoso. Però poi trascorsi alcuni secondi punto anche io il mio cazzo verso la bocca di papà per un signor pompino di cui non lo facevo capace.
L’orgasmo di pochi minuti prima mi consente di resistere al vorticare della esperta lingua paterna che dimostra di essere più che addomesticata a tale servizio.
Il su e giù di Loretta diviene sempre più convulso fino ad esplodere in un orgasmo che la ragazza non si preoccupa di tenere nascosto. Ha gli occhi arrovesciati per il piacere e dolci grida riempiono la stanza.
Anche papà è al limite e il controllo esercitato da mamma da i suoi buoni frutti: appena mamma avverte che papà sta per godere sfila il cazzo dalla figa di Loretta e lo abbocca a dissetarsi del piacere incestuoso che papà le pompa in bocca.
Anche lui preso dalle convulsioni dell’orgasmo, abbandona il mio uccello al freddo dell’aria. Loretta, come me poco prima, si accascia su papà appagati entrambi dall’intenso e da tempo ricercato piacere.
Mamma non ha perso una goccia dello sperma che papà le ha riversato in gola e si stende al fianco dei due incestuosi amanti.
A me non rimane che il posto più esterno del letto.
Mi stringo, accoccolandomi dietro mamma anche lei messa si lato in modo da poter abbracciare contemporaneamente marito e figlia. Ma il mio cazzo, tenuto duro dalla sapiente bocca di papà, non ne vuol sapere di riposare e come mi avvicino a mamma va, da solo, a posizionarsi nel solco delle burrose natiche di mamma; proprio in direzione dell’orifizio anale materno.
“Ma tu non ti stanchi mai, benedetto figliolo??!!”
Il mio cazzo spinge, ma anche il bacino di mamma spinge al contrario a sua volta come a facilitare l’azione…..
Ma questa è un’altra storia!!!!!
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