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Fino alla vigilia del mio matrimonio Cap. 9


di giov60
28.05.2016    |    20.552    |    2 9.5
"Ha come un brivido e la mia testa viene catturata dalla sua mano che mi spinge a leccarla a fondo..."
Tra una settimana mi sposo ed in casa regna il caos. Ieri sera, sabato, come promesso al mio amico fotografo ho portato nel suo studio Carla che, dopo essere rimasta stupita ed eccitata dalle foto scattate a sua madre, ha voluto provare le stesse emozioni, e che si è trasformato nella nostra prima esperienza di scambio con persone non del giro familiare. La moglie del fotografo si è dimostrata una vera forza della natura, come avevo immaginato. Non sto qui a raccontare l’evento che ci ha aperto le porte a molte serate particolari nel corso degli anni e che riguarda più da vicino la nostra vita di coppia scambista.
All’ora di pranzo arrivano a casa anche mamma e la sua compagna di vita. A vederle non sembrano affatto lesbiche ma più una coppia molto affiatata di mature signore.
Questi ultimi giorni che mi separano dalle nozze sono piene di impegni tra i quali, immancabili, le feste per l’addio al nubilato e al celibato rispettivamente di Carla e mio. So che mia sorella sta preparando per Carla una serata molto calda con alcuni giovani militari di colore di stanza nella caserma della Nato che si trova a pochi chilometri dal nostro paese. Mentre anch’io mi aspetto qualcosa del genere da parte dei miei amici.
Le date fissate sono quelle di mercoledì sera per Carla e venerdì sera per me.
Il mercoledì, sono costretto a rimanere a casa e sono passate le 23,00 quando sento bussare alla porta della mia camera dove mi ero rifugiato per vedere la televisione. Ero sul letto in mutande e guardavo distrattamente il video pensando a Carla alle prese con i militari. Ma siccome la serata era stata fissata in un ristorante non lontano dal paese, non pensavo che la festa potesse degenerare più di tanto.
Vado ad aprire e mi trovo di fronte mamma che già in pigiama viene a darmi la buona notte. La faccio accomodare e ci mettiamo sul letto, io di nuovo disteso lei seduta sul bordo al mio fianco. Parliamo un per pochi secondi del più e del meno poi lei inizia a prendermi in giro fantasticando su quanto potrebbe star facendo la mia Carla. Mentre parla la sua mano inizia una lenta carezza sul mio petto. Nonostante il suo pigiama non posso rimanere insensibile e inizio a pensare che, forse la serata la posso recuperare alla grande. Faccio un po’ il ritroso ma il mio cazzo parla per me gonfiando il boxer che indosso. Mamma scende a prenderne possesso e lo stringe prima da sopra il tessuto poi infilandosi sotto l’elastico la tira fuori iniziando una lenta masturbazione.
“Avevo proprio voglia di sentirlo di nuovo tra le dita ‘sto bel cazzone!”
“Ma perché sei venuta con il pigiama, potevi metterti qualcosa di più comodo….anche per agevolare il tuo bambino.”
“Stasera, se vuoi bene a mamma, devi essere un perfetto ospite e dare una bella ripassata alla mia dolce compagna che ti sta aspettando in camera mia.”
“Ma non era lesbica convinta?”
“Sono certo che il mio bambino saprà farle cambiare idea. Vieni andiamo!”
Faccio i pochi metri che separano le due stanze al “guinzaglio” di mamma che starà con noi ma in disparte, quasi in castigo.
Un foulard rosso copre il paralume che così diffonde una luce soffusa che rende vermiglio tutto e accende di un rosso particolare la vestaglia indossata dalla compagna di mamma che, distesa a letto come fosse una modella botticelliana, mette in mostra un bel paio di gambe alla cui sommità si staglia un nero triangolo di serici peli alquanto ben curati. Il seno, seppur ancora contenuto nella vestaglia disegna con il suo peso delle ammirevoli curve sul suo petto. Attraverso il tessuto si notano due belle aureole scure che fanno da sommità a tanta abbondanza ancora ben sostenuta considerando l’età della signora.
Visto come vengo accolto in modo analogo tiro giù i boxer in modo tale da presentarmi davanti a lei con il mio cazzo ben esposto ed in tiro come solo una mano della propria madre può sa fare. In vista delle nozze mi sono anche depilato completamente il pube e il sedere e la nudità del mio uccello lo rende alla vista della signora ancor più imponente.
“Vedrai quanto sarà bello sentirsi riempire da un bel cazzo giovane” le dice mamma.
“Preferirei vedere te fare sesso con tuo figlio.”
“Non questa sera, questa sera la mazza è tutta tua.”
Mi avvicino e glielo appoggio sulle labbra che lei subito apre facendo fuoriuscire la sua lingua umida che mi umetta la cappella.
“Sai di buono!”
“Sono tutto buono.”
Mentre con una buona tecnica mi inizia a succhiare, vedo mamma che, toltosi il pigiama e sedutasi sulla poltrona ai piedi del letto, inizia a masturbarsi lentamente. Intanto la mia mano inizia a vellicare il pelo che sento già umido. Mi abbasso e le passo la lingua sulla figa che appare rosso fuoco tra i peli. Ha come un brivido e la mia testa viene catturata dalla sua mano che mi spinge a leccarla a fondo. Per alcuni secondi lo faccio; poi sfilandomi dalla sua bocca: “Stasera hai bisogno di un cazzo in figa! Ti prometto che ti tolgo tutte le ragnatele che hai e fino a farti gridare!”
Mi posiziono fra le sue gambe aperte e le sciolgo la vestaglia per mettere a nudo le sue tette che si allargano sul suo petto. Ne predo in bocca i capezzoli mordicchiandoli fino a farla gemere e vedo che le piace. Mamma mi prega di mettermi sulle spalle le sue gambe in modo tale da poter godere dello spettacolo della penetrazione dalla posizione in cui si trova.
Appoggio la cappella tra le labbra che subito mi accolgono umide come sono. Spingo; una sola lunga spinta fino in fondo fino alla cervice del suo utero. Un urlo di soddisfazione echeggia nella stanza a cui si unisce il lamentoso piacere di mamma che con tre dita infilate nella sua figa si masturba adesso con veemenza.
Sento il mio scroto sulle sue chiappe sode fare un rumore sordido e ben ritmato. La sbatto cosi per oltre dieci minuti per poi, a poco a poco, aumentare il ritmo.
Lei a bocca aperta è un rantolo continuo di godimento.
“Non mi chiedere di uscire: voglio inondarti la figa come inondo quella di mamma!”
Mentre lei inizia ad urlare il suo orgasmo con tre colpi profondi inizio a pomparle direttamente nell’utero tutta la mia calda passione. Le avrò schizzato dentro non meno di sei volte. E solo allora mi accorgo che è come svenuta. Anche mamma ha bagnato il cuscino della poltrona ed ha ancora le dita infilate nella sua figa spalancata.
Tiro fuori il cazzo che è completamente bianco e mezzo moscio. Lo metto in bocca a mamma e la sua lingua golosa mi pulisce da ogni traccia di piacere. Poi si alza mi abbraccia e mi bacia in bocca. Quando le nostre labbra si distaccano mi invita ad uscire ringraziandomi per la sua amica che ancora non apre gli occhi e dalla cui figa un rivolo biancastro continua a fuoriuscire.
“E tu niente?”
“Non mancherà l’occasione bambino mio!”
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