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incesto

Sandra 7


di giov60
31.01.2019    |    10.160    |    0 9.5
"Mamma evidentemente su di giri per quanto le sta ascoltando, pur molto interessata ed eccitata, spesso si schernisce dietro la sua proverbiale timidezza e..."
Adesso la vedo abbandonata sulla sedia, quasi come fosse un soprabito lasciato lì di fretta, con la testa abbandonata all’indietro a mettere in evidenza il petto semi scoperto e lucido dei miei umori e quella apertura al centro della veste che lascia intravedere lo scuro triangolo della sua figa, anch’esso lucido di intima umidità ancora in parte nascosta dalle gambe chiuse. Sono colpito dalla dolcezza che emana questa suo stato di abbandono e non me la sento di prenderla, come stavo poco prima pensando di fare, lì sul tavolo in modo quasi animalesco. Sono ancora evidentemente eccitato ma, se devo scoparla e lo farò certamente, voglio che sia quando lei, consapevolmente, deciderà di farlo in modo che non sia solo un accoppiamento animalesco ma un atto di incestuoso amore materno. Aspetto che scatti quel desiderio simile a quello che è scattato in Sandra pochi giorni prima e che l’ha portata a desiderare di diventare la “troia di papà”.
Le porgo la mano per aiutarla ad alzarsi e l’accompagno in bagno per una doccia. Ne esce pochi minuti dopo avvolta nel suo soffice accappatoio mentre io sono, ancora senza pantaloni, seduto comodamente in salotto che mi masturbo delicatamente pensando alla situazione che sto vivendo.
Mi guarda ma non è sorpresa da quello che sto facendo perché ha intuito di essere lei stessa causa della mia evidente erezione. Ormai il sipario che da decenni chiudeva questa scena di edipico sapore si è aperto anche nella sua mente e lei è consapevole di doverla accettare non perché costretta ma perché adesso le è chiaro che, da ormai lungo tempo, ne è l’attrice principale avendola desiderata seppur inconsapevolmente.
Come nei Prigioni michelangioleschi, l’immagine, seppur solo abbozzata, esce chiaramente dal blocco di marmo, così anche mamma ha chiara davanti a se il cambiamento da sempre desiderato ma mai realmente cercato. Ora intuisco che è lei stessa a volere che questa statua venga definitivamente rifinita ed infatti, fermatasi davanti a me e intuendo i miei pensieri, volutamente scioglie il nodo della cinta che tiene chiuso l’accappatoio mostrandosi nuda al mio sguardo.
E’ una bella donna matura ed ora un’aureola di femminilità illumina la sua figura che non chiede altro di essere aiutata a prendere coscienza del suo inespresso potenziale e il duro cazzo che le sta fronte come ad omaggiarla ne è la riprova.
Si mette a sedere accanto a me e prende possesso del mio uccello accarezzandolo dolcemente mentre io le carezzo le cosce con la medesima intensità. Nulla di morboso, solo dolcezza di mani che procurano dolcezza. La testa appoggiata alla mia spalla, quasi abbandonata al dolce contatto. Con la mano libera prendo il cellulare e chiamo Sandra mettendo volutamente il viva voce. Mi risponde quasi subito e, dopo i convenevoli, mi dice di essere a casa ad accudire la piccola mentre i suoi sono fuori per delle faccende. Le chiedo come ha passato la notte e lei, facendo meravigliare mia madre che per reazione mi stringe il cazzo, mi racconta della serata passata al centro delle attenzioni dei due genitori che l’hanno omaggiata di lunghi intimi baci e di come il padre l’abbia lungamente inculata mentre Nina le riempiva la figa con un grosso fallo di gomma. Le dico che se vuole potremmo vederci per pranzo a casa di mia madre cosi che la nonna possa rivedere la piccola nipotina e poter cosi passare delle ore insieme. Acconsente subito e mi dice di aspettarla che sarà qui in pochi minuti. Chiusa la telefonata guardo mamma che mi guarda stupita ma anche eccitata da quanto appena sentito. La sua mano adesso stringe forte la mia verga e mi procura molto piacere. Le spiego quindi quanto le cose siano evolute in casa dei miei suoceri e che le confidenze di Nina erano mirate ad accumulare ulteriore piacere alla situazione. Nina, molto perspicace, aveva già da tempo intuito le potenzialità inespresse di casa mia e un paio di abboccamenti verso mio padre le avevano confermato la cosa. L’ostacolo era lei, Elisa, e per questo Nina aveva iniziato a provocarla. Il trillo del citofono interrompe il nostro parlare e, aperta la porta, il carrozzino con mia figlia fa il suo ingresso in casa seguito e spinto da Sandra che sorridente mi bacia sulla bocca. Intuisce subito la situazione vedendo il mio uccello nudo e teso e anche mamma nel frattempo arrivata in corridoio non si è chiuso l’accappattoio che ancora indossa e rivela la sua nudità.
La nonna prende il sopravvento della femmina e inizia a spupazzare la nipotina che non vede da giorni mentre Sandra mi spinge dentro il piccolo locale che ospita lo studio di papà e appoggiata alla scrivania subito si infila il mio uccello nella figa non riparata dallo slip chiedendomi morbosamente cosa fosse già accaduto tra me e mamma Elisa. Mentre apprezzo il caldo abbraccio che la figa coniugale mi riserva, le racconto brevemente quanto accaduto. Non gode per la dura presenza del cazzo coniugale che ritrova dopo alcuni giorni, ma per le immagini che il mio racconto le accendono in testa: mi vede già impegnato a coltivare il materno campicello con i miei poderosi, e da lei ben conosciuti, affondi o ad innaffiare abbondantemente il grinzoso giardino del piacere che confina con questo; sono immagini che ancora io non riesco a vedere chiaramente ma che sono già limpide e fonte di eccitazione per lei. Esco da mia moglie senza aver goduto e mostrandole l’uccello duro e lucido delle sue abbondanti secrezioni alla sua vista che visibilmente apprezza il panorama che le si para davanti. Ridiamo tutti della cosa per poi andare in cucina dove mamma, che nel frattempo ha indossato una leggera veste da camera, sta provvedendo al desinare. Sandra ha ancora il viso che denota una espressone di eccitazione che non sfugge a mia madre anch’essa preda delle medesime sensazioni e solo ora le due donne si abbracciano per salutarsi e, come se fossero due amanti, uniscono, l’una cercando l’altra, le loro bocce in un bacio appassionato che stupisce ed eccitata anche me. Durante il pranzo, qualora ce ne fosse stato bisogno, Sandra provvede ad ubriacare la matura suocera con il racconto delle sue performance con il padre e la madre e le rivela anche la nostra trasgressiva passione di cui non si era mai resa conto. Mamma evidentemente su di giri per quanto le sta ascoltando, pur molto interessata ed eccitata, spesso si schernisce dietro la sua proverbiale timidezza e innata vergogna dalle quali solo da poche ore sta cercando di uscire ma che ancora adesso, dopo tutto quanto accaduto fino a questo momento, limita fortemente il suo agire.
Tuttavia è decisa a cambiare e accetta molto volentieri l’idea di Sandra che si offre di accompagnarla e suggerirle alcune idee che possano aiutarla a cambiare anche il look estetico di questa nuova fase di vita che le si sta aprendo davanti. E’ peraltro sicura che questo cambiamento gioverà per primo a lei ma anche e soprattutto vuole sorprendere suo marito e mio padre Mario.
Sandra mi chiede il “sacrificio” di tenere nostra figlia con me per il tempo necessario alla bisogna, tenuto conto che anche Nina sarà chiamata a dare il suo consiglio per non far sfigurare mamma Elisa nella sua nuova vita. Accetto ben volentieri la cosa e già pregusto il piacere che proverò a vedere mamma seguire i consigli di Sandra e Nina.
Non sto qui a raccontare l’eccitazione di mio padre alla notizia che Nina stava finalmente convincendo Elisa a cambiar vita. Durante la cena al ristorante organizzata da me e con la partecipazione anche di Fabio i due consuoceri si sono scambiati più volte occhiate di complicità, anche se, sono certo, papà non aveva ben capito fino a che punto si sarebbe arrivati. Lui pensava alle serate di cui vagamente Fabio gli aveva parlato, con gente allegra e un po’ più disinibita del solito, non certamente alla piega molto più “familiare” della faccenda. Mentre mangiavano cercavo di immaginare papà di fronte alle gambe aperte ed invitanti di consuocera e nuora e il mio cazzo duro era cosi evidente che Fabio, il quale aveva le stesse immagini in mente, seduto accanto a me scosta il lembo della tovaglia mostrandomi che anche lui era nella stessa situazione. Lasciata andare la tovaglia mi ritrovo la sua mano che prende consapevolezza del mio stato e anch’io mi ritrovo a stringere il suo uccello come a stringere un patto tra noi due.
Rientriamo tutti nelle nostre dimore e al mattino dopo vengo chiamato da mamma che mi invita a passare da lei nel pomeriggio. Le chiedo invece di poterla ospitare io a casa mia tanto Sandra sarà sicuramente a casa dei genitori.
Sono le sedici quando al cellulare mamma mi avvisa che sta salendo ed infatti pochi secondi dopo sento la porta aprirsi. Mi si para di fronte una donna completamente diversa da quella in vestaglia di solo ventiquattr’ore prima: il soprabito è lo stesso di sempre, ma l’atteggiamento e le movenze, frutto delle decolté con tacco 10 che la rendono sinuosa nei movimenti, sono tutte diverse a cominciare dalla capigliatura con un taglio nuovo e sbarazzino e dal trucco del viso che illumina il suo volto che adesso poco ha di materno ma da cui traspare quella femminilità che fino a ieri era nascosta ma che ha sempre avuto. La statua che avevo appena sbozzato poche ore prima ora pareva essere pronta al ritocco finale per mostrarsi in tutta la sua bellezza.
Poi quando si apre il soprabito rimango abbagliato: camicetta vaporosa da cui si intravede un prosperoso seno stretto in un elegante corsetto e gonna sì al ginocchio ma che presenta uno spacco sulla coscia destra che quasi arriva all’inguine da cui fa bella mostra di se una gamba tonica inguainata un un’autoreggente che mostra orgogliosa la balza fino a un piccolo triangolo di nuda carne.
“Tuo padre, penso, si starà ancora masturbando per l’effetto che gli ho fatto quando sono uscita di casa! E sono qui per verificare se faccio lo stesso effetto anche a te visto che sei tu la causa di tutto. Si è vero, da quando facevamo il bagno insieme e ti si rizzava il pisello, sei stato per me fonte di eccitazione. Ho sempre cercato di spiarti per vederti nudo ed eccitato e mi sono sempre toccata pensandoti, ma ho sempre represso davanti a te questa mia voglia. Adesso a cinquant’anni è finalmente giunto il punto di non ritorno!”
“Visto quello che ci attende però, desidero che avvenga nel miglior modo possibile, non come due fuggiaschi che devono nascondersi ma in piena luce e con la presenza di tutte le persone a noi care, per cui sono qui solo per vedere se hai il cazzo duro per quello che stai vedendo ed apprezzando e solo perché ho voglia di farti quella sega che, allora inconsapevolmente, avrei voluto farti quando eravamo nella vasca da bagno tanti anni fa!”
Mi si avvicina con un malizioso sorriso sulle labbra e tirato giù il pantalone della tuta che indosso mi afferra il cazzo che punta verso il soffitto per l’eccitazione e inizia una veloce masturbazione. In meno di un minuto sono, come un ragazzino appunto, già sul punto di venire. Con la mano libera dal mio cazzo si apre lo spacco della gonna facendo fuoriuscire tutta la gamba destra fino all’inguine e me la pone di fronte al cazzo per ricevere la sborrata che sta per esplodere ed infatti, diversi schizzi si depositano in parte sulla parte più alta e nuda della coscia in parte sulla balza della bella calza.
“Grazie per la bella dimostrazione, amor mio!! Adesso vado a casa a rendere di nuovo felice tuo padre!”
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