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Mamma gode! 2


di giov60
26.11.2018    |    60.660    |    5 9.6
"Mica potevo dire di no? Consumiamo la colazione di corsa accarezzandoci reciprocamente e mamma adesso ha voglia di bere un po’ del mio piacere direttamente..."
Il calore di quel bacio e la dolcezza della voce di mamma mi fanno saltare giù dal letto. Mentre attraverso il corridoio continuo a pensare che sto sognando e che nulla di quello accaduto ieri e poco fa sia vero. La porta della camera da letto dei miei e socchiusa e una lieve luce filtra da dall’apertura. Infatti le tapparelle sono ancora abbassate e la luce del sole appena sorto passando tra le piccole feritoie delle tapparelle illumina la stanza con tanti punti luminosi che mi paiono stelle tremolanti.
Mamma è a letto ancora in guepière mentre non vedo né il reggicalze né le calze. Tantomeno indossa lo slip. Il suo pube folto di peli si erge come una piccola collina boscosa sopra la spianata del suo ventre, Così distesa sul talamo nuziale le prominenze del seno e del pube danno movimento al suo corpo con dolci rotondità. Io indosso solo la maglietta del pigiama che prima di arrivare al suo fianco vola per aria e il mio uccello è cosi teso che quasi non si distacca dal mio ventre disegnando un bell’arco di circa 20 centimetri. La stanza è illuminata dal sorriso di mamma che mi invita con la mano a adagiarmi accanto a lei. Appena mi stendo sul letto sento il calore del suo corpo che mi scalda ancora di più di quanto non lo sia già.
Mi accarezza appena il viso mentre si porta su di me scavalcandomi e mi ritrovo con il suo viso calmo, che non tradisce nessuna emozione se non una dolcezza estrema e una sorriso dolcissimo che si tramuta in un leggero bacio sulle labbra.
“E’ giusto che sia io a fare il primo passo” mi dice mentre sento che la sua mano mi prende il cazzo e forza per staccarlo dal mio ventre. Poi avverto un calore bruciante sulla cappella quando lei l’accosta alle labbra della sua figa. Poi un caldo umido avviluppa il mio sesso e con esso tutto me stesso. Mamma si è impalata e emette un “siii” sibilato e lungo di soddisfazione.
Non ho ancora vent’anni e tutto quando sta accadendo è molto oltre le mie più rosee aspettative ed anche il mio cazzo non è pronto a tanto piacere. Così che bastano pochi movimenti del bacino materno da cui sono uscito anni prima e che adesso mi accoglie di nuovo con lo stesso amore ma anche con tanta passione muliebre, per farmi scalare le vette del piacere fisico, non voluto ma impossibile da trattenere, che con un solo affondo scarico dentro mamma tutto il mio orgasmo con lunghi e potenti zampilli di piacere.
La potenza delle mie contrazioni fanno godere anche mamma che sperava forse in un gioco più lungo, ma che le fanno roteare gli occhi all’indietro ed emettere un altro lungo e sospirato: “Siiii”.
Quando le pulsazioni sono acquietate riapro gli occhi abbracciato a lei che invece sta ancora assaporando l’inatteso orgasmo appena trascorso. Dopo pochi istanti si alza con il busto da me e, alzando il bacino, si sfila dal mio uccello che è rimasto ancora turgido. Con una movenza felina che non le conoscevo portala sua figa sulla mia bocca e mi dice: “Stanotte hai assaggiato tuo padre adesso bevi il tuo piacere.” E contraendo i muscoli vaginali scarica nella mia bocca già aperta ed assetata quasi tutto lo sperma che le avevo instillato pochi minuti prima.
Come avevo fatto nella notte anche adesso ingoio quanto ricevuto, ma mamma, sempre con un balzo felino, porta la sua bocca sulla mia. “Facciamo un po’ per uno, che ne dici?” E per la prima volta ci scambiamo un bacio che cosi umido e pregno di significati non poteva essere nemmeno nei miei sogni più sconci.
Dopo un po’ mamma mi chiede se vogliamo fare colazione: “Tanto abbiamo tutta la giornata per noi!” Come una ragazzina balza giù dal letto e mi chiede di fare una veloce doccia insieme per poi scendere giù per una bella colazione.
Sotto la doccia le mie mani scoprono tutta la morbidezza del corpo materno e le sue tutta la tensione di un corpo giovane e voglioso. Il mio cazzo non ha mai abbassato la cresta e mamma ne ha approfittato per sentirlo tra le chiappe mentre io le lavavo la schiena. Mentre mi lavava il viso ha scherzato sulla mia peluria che io insistevo a chiamare barba e mi ha chiesto di poter essere lei a sbarbarmi dopo colazione. Mica potevo dire di no?
Consumiamo la colazione di corsa accarezzandoci reciprocamente e mamma adesso ha voglia di bere un po’ del mio piacere direttamente dalla fonte e me lo dice cosi apertamente che non posso fare a meno di chiederle se quella che ho conosciuto fino ad ora era un’altra persona. Mi risponde che un figlio non deve necessariamente conoscere tutto quello che pensa, fa o dice un genitore. Poi però se un figlio conosce carnalmente la madre è giusto che la mamma sia ancora mamma ma anche amante e complice del figlio.
“Quindi se vorrai anche in seguito avere al tuo fianco la donna, la mamma e l’amante, io sarò tua completamente ma anche tu dovrai essere mio allo stesso modo fino a quando, lo decideremo insieme.”
Se solo ripenso a ieri e a tutte le seghe che mi sono fatto solo sognando!!!
Ritorniamo in bagno perché mi vuole sbarbato.. ma invece inizia a radermi tutti i peli anche quelli pubici e dopo nemmeno mezz’ora sono completamente depilato sia sul viso che su tutto il resto del corpo. Anche lei, bontà sua, fa del suo attraente boschetto una radura deliziosa di serici peli neri, molto corti. Le chiedo perché non completamente come ha fatto con me. Quando mi vedrai con la figa depilata vorrà dire che tuo padre sarà cornuto e consenziente, perché io non intendo tornare indietro ma nemmeno lasciare mio marito.
“Vuoi adesso avere la compiacenza di farmi assaggiare in bocca il tuo bel cazzo, figlio mio?”
Mi prende per mano e mi butta sul divano di casa, prende uno dei cuscini che lo adornano e si mette in ginocchio tra le mia già spalancate gambe.
Mamma mi mette la lingua sullo scroto e inizia lentamente a farla girare attorno ad ognuna delle mie palle gonfie di piacere. Solo dopo, con molta calma, inizia l’ascesa verso il mio glande già gonfio e violaceo. Impiega diversi minuti per arrivare in cima durante i quali io sprofondo nella più profonda valle del piacere che si inabissa quando sento la sua lingua ridiscendere lungo il percorso appena molto lentamente e arrivare a lambirmi anzi a solleticarmi l’ano. Poi si bagna il dito medio e lo sostituisce alla lingua che torna a salire mentre questo umido e duro inizia a profanare la mia più recondita intimità dandomi delle sensazioni impensabili mentre la sula bocca calda ed umida accoglie la mia dura mascolinità.
Mezz’ora di sublime piacere che termina con un’abbondante goduta che la genitrice beve fino all’ultima goccia.
La domenica è trascorsa all’insegna del piacere più puro. La prima vera scopata l’ho fatta nel pomeriggio quando mamma si è potuta concedere un cazzo che l’ha fatta godere tre volte di fila. Il cazzo di suo figlio.
E’ iniziato così il mio corso per diventare un maschio che non delude le donne! E la mia professoressa è stata mia madre!

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