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La nonna


di giov60
09.02.2019    |    83.879    |    17 9.7
"Ma, come stimolato da atavica sapienza, solo i miei primi movimenti sono confusi e farraginosi, poi in pochi attimi, perfeziono il movimento prima convulso..."
Avevo 15 anni quando mio nonno lasciò vedova mia nonna che aveva allora 58 mentre lui era di dodici anni più anziano e che era stato costretto a sposarla per via di un incidente di percorso quando nonna aveva appena 17 anni e si ritrovò incinta di mio padre frutto della relazione, allora ritenuta dai più scandalosa, che lei aveva con in uomo con quasi il doppio della sua età. Ma tant’è si sposarono e, dopo mio padre, arrivò anche mia zia ad allietare la loro unione che non fu mai d’amore vero ma solo di reciproco rispetto. Anche papà, seguendo le orme materne, si era poi sposato giovanissimo, dato che aveva solo 24 anni ed era incappato nello medesimo incidente di percorso con mia madre che aveva 23 anni. Ho detto giovanissimo perché oggi le età medie con cui si arriva al matrimonio sono ben più alte.
E, anche nel caso dei miei genitori, dopo di me è arrivata mia sorella. La prematura morte del nonno ha buttato mia nonna in uno strato di depressione che solo dopo un paio di anni si è risolta grazie all’amorevole presenza sia della zia che di tutta la mia famiglia, anche con qualche sacrificio, uno dei quali tocca a me da due anni a questa parte.
Infatti sono io quello che è stato costretto ad accompagnare la nonna nella sua casa di campagna, ereditata dalla sua famiglia di origine che, posta a mezza collina, si trova a trenta chilometri da casa nostra, invece situata in una ridente cittadina rivierasca molto viva durante i mesi estivi. Allo scorno di dover passare buona parte delle vacanze estive con mia nonna invece che al mare che è a cento metri da casa e dove crogiolano al sole tante belle ragazze e signore dalla metà di maggio fino alla fine di agosto, si aggiunge una domanda: che ci fa un quasi diciottenne a mezza collina tra tanto verde ma abbandonato a se stesso? Risposta: Affoga nella noia di interminabili seghe davanti al pc che, seppur lentamente, riesce a connettersi con il resto del mondo. Non potendo fruire di una connessione ad alta velocità sono costretto solo a poter leggere e guardare qualche immagine che impiega anche molto tempo ad aprirsi ma bisogna fare di necessità virtù. Per cui faticosamente le scarico una ad una per poi poterle rivedere con calma in sequenza quando ne ho un certo numero. Per cui passo mezza giornata a scaricare e l’altra metà a guardare. E cosa posso scaricare nella più assoluta desolazione in cui mi trovo se non immagini di belle donne nude e riprese in situazioni molto piccanti. E proprio la ricerca di immagini mi ha condotto a scoprire moltissime immagini di donne mature ed anche anziane che hanno acceso le mie fantasie erotiche al punto tale da iniziare a vedere nonna sotto una luce molto differente.
Ho potuto, grazie a questo offuscamento mentale, iniziare a pensare a mia nonna anche come donna e ho potuto così apprezzare che, anche se ha appena varcato la soglia dei sessanta, non è poi così mal messa.
Capelli sempre a posto e curati, trucco leggero ma sempre presente, un fisico che, a parte un pronunciamento dell’addome, non era poi così malaccio: gambe toniche, culo sodo e un petto che lascia presagire due tette ancora piene e morbide. Certo queste sono le impressioni che ricavo da una più attenta visione della anziana, per me, donna ma che non sono supportate da alcun riscontro tattile e, quindi, sono pur sempre aleatorie.
Rimane il fatto che, siccome è l’unico essere vivente della razza umana che ho sempre davanti agli occhi, tutta la mia attenzione si focalizza sulla cara nonnina.
E questo mio atteggiamento non è passato inosservato alla signora che, lungi dall’essere una povera vedova sprovveduta, ha percepito immediatamente questo mio cambiamento di interesse nei suoi confronti.
Pur se nel corso della sua vita era stata corteggiata da diversi uomini, lei non ha mai voluto cedere, ufficialmente almeno, a nessun richiamo e quindi anche dopo la morte del nonno, seppur velatamente spinta da papà e da zia, non ha cercato attorno a sé altri maturi signori che, ben volentieri, le avrebbero fatto compagnia.
Ma in quella dimora isolata qualcosa è scattato perché, mentre io affinavo le ricerche su internet di immagini muliebri da paragonare alla cara nonnina, paragoni che finivano sempre nel premiare la donna in carne ed ossa che avevo davanti, lei con cautela ma sempre più in modo appariscente ha iniziato un corteggiamento malizioso nei miei confronti ed io, imberbe giovincello, non me ne sono reso conto fino a quando la cosa non è esplosa.
Dopo una decina di giorni di furiose masturbazioni e di relativi appostamenti per sorprenderla poco vestita in modo da poter avere un’idea migliore di paragone con le decine di immagini virtuali, la signora sentendosi osservata e forse anche lusingata dal mio atteggiamento, ha iniziato a coccolarmi in modo sempre più malizioso. Mi abbraccia più volte al giorno, spesso mi sbaciucchia e anche il suo vestire in casa cambia rispetto ai primi giorni. Mentre le rare volte che scendiamo in paese per la spesa o per piccole incombenze è sempre vestita con abiti che mortificano il suo corpo coprendolo più del necessario, appena rientrati in casa subito si cambia indossando abiti più leggeri e che mettono in risalto in particolar modo il suo seno che è al centro delle mie visioni. Poi a sera quando sediamo davanti casa a godere della frescura dopo giornate di torrido sole, non si cura più di tenere abbottonati completamente vestiti che indossa dando spazio alle sue cosce che fuoriescono dalle aperture degli indumenti e gratificando me di visioni fino a pochi giorni prima inimmaginabili. E io sempre più spesso sono costretto a dovermi ritirare in camera per nascondere alla sua vista la mia evidente eccitazione. Fino a questa sera quando, visto che il mio uccello non voleva proprio saperne di rimanere al suo posto, dopo averla salutata come al solito con un bacio che, stranamente, lei ha voluto quasi sulle labbra con me che cerco di evitare il contatto con le parti basse dei nostri corpi, chiusa la porta della mia camera da letto dietro le mie spalle, mi siedo davanti al pc per scaricare la mia tensione.
Mi tolgo il pantalone e sono seduto davanti al computer con indosso solo la t-shirt con il mio uccello in mano che svetta duro e gonfio tra le mie gambe. Non mi avvedo che la porta dietro di me, e che ero certo aver serrato, si apre silenziosamente permettendo a nonna di posizionarsi alle mie spalle senza che io mi accorga di nulla e permettendo così a lei di vedere sia le immagini che scorrevano sullo schermo sia quanto accadeva all’altezza del mio ventre.
Come sono solito a quest’ora, mi tocco molto lentamente, quasi accarezzo il mio cazzo, perché voglio godere più a lungo possibile e sono certo di non essere scoperto. Se nonna avesse avuto ancora qualche dubbio sulle mie voglie, le immagini di nonne porche che passavano sullo schermo gliele aveva tolte tutte ed anche tutte le sue remore devono essere cessate in quei momenti quando anche la sua femminilità si è definitivamente risvegliata mandando affanculo tutte le sue inibizioni, tutto ciò, ne sono certo, perché la solitudine del luogo in cui tutto questo sta avvenendo non avrebbe permesso al resto del mondo di venirne a conoscenza.
Come la sua mano si poggia sulla mia testa e le sue dita attraversano i miei folti capelli ho un sussulto che poco ci manca per avere un coccolone.
Come giro la testa vedo, illuminato dalla luce dello schermo del pc, il volto più dolce che i miei occhi avevano fino ad adesso contemplato. Un sorriso luminoso mi avvolge mentre la sua mano scendendo sulla mia spalla mi afferra dolcemente il braccio. Mi invita così ad alzarmi ed io la seguo ancora con il cazzo duro in mano dolcemente verso la sua camera da letto. Appena giunti lì, lascia la presa della mia mano e così, dandomi ancora le spalle, lascia che la vestaglia che aveva indossato nel frattempo si afflosci con un malizioso stridio a terra scoprendo il suo corpo inguainato in una stretta guepiere che le disegna una vita da ragazzina e che nel suo candore latteo mette in evidenza un prosperoso posteriore disegnato dal tanga che divide perfettamente le due sode masse delle sue chiappe sulle quali due striscioline di stoffa si allungano a sorreggere le bianche calze velate che ha da poco indossato.
Si gira su se stessa e il volto è ora illuminato dal candore delle sue carni che la guepiere senza reggiseno mette in mostra. Due mammelle candide e grosse sono davanti al mio allupato sguardo e stanno mettendo il mostra due scuri capezzoli che si ergono al centro di esse sfidando la forza di gravità come quelle di una ventenne.
Il candore del tanga è offuscato dalla presenza di un folto ciuffo di scuri peli che traspaiono dal sottile indumento molto trasparente incorniciato da altre due striscioline di stoffa che arpionano, tenendole su le belle calze di candido colore. Non indossa pantofole ma, come a voler slanciare ancora di più la sua figura, si tiene su in punta di piedi come una statua di classica fattura.
“Soddisfatto?...Mi pare di sì a guardarti dove il sole non dovrebbe battere mai!! Sei bello come tuo nonno e anche molto ben dotato come lui!!”
Cosi dicendo si accomoda sulla sponda del letto e prendendomi per la prima volta il cazzo il mano mi attira vicino a lei fino a che la mia mazza non le arriva in modo sfacciato davanti alla bocca anche se, per la troppa eccitazione e durezza la cappella punta decisamente verso il soffitto.
“Nonna non è brava come le signore che prima guardavi e ti chiede già scusa per la sua inesperienza in materia, ma ci mette tutta la sua buona volontà!”
E cosi dicendo, senza richiudere le labbra che ancora pronunciano la “A”, imbocca il mio uccello dopo che con la mano lo ha piegato fino a portare la cappella alla giusta altezza.
Provo la stessa sensazione di quando, un paio di mesi prima, una mia compagna di liceo che voleva atteggiarsi a donna vissuta, nel bagno della scuola, mi aveva sorpreso spingendomi in un angolo per dimostrarmi quanto le piacessi e mi aveva voluto dare un saggio della sua “inesperienza”. Ma stavolta già al terzo affondo nella matura bocca, inizio a saggiare una cosa per me nuova e molto gratificante: oltre al piacere indiscutibile del gesto incestuoso, che solo prova chi si trova in una situazione simile e che, credo, essere un piacere innato in ognuno di noi, provo il piacere sublime che comporta un atto fatto con amorevole passione e che gratifica sia chi lo subisce ma soprattutto chi lo esegue. Nonna sta godendo nel prendere in bocca un bel cazzo e per giunta di suo nipote. Infatti le sue mani arpionano i miei fianchi e mi guidano a suo piacere nel movimento che ogni volta è più profondo e caldo fino a spingersi a permettere alle sue labbra di vellicarmi i peli pubici. Poi per tre volte estrae l’uccello dalla bocca e provvede a succhiarmi le palle gonfie di desiderio mandandomi in estasi perché non ero a conoscenza di questa pratica oltremodo piacevole. Anche se non è, a suo dire, esperta, è comunque ben conscia di dove porti questa situazione e non si vuole sottrarre al finale che porta me in paradiso e lei a bere, e lo fa con disarmante e apprezzabile fascino, tutta la mia giovanile possanza. Poi provvede con signorili movenze a ripulire anche le piccole inevitabili gocce che sono sfuggite al suo controllo e solo allora si distende sul letto trascinandomi sopra di lei per scambiare con me il primo incestuoso bacio al sapore del mio stesso piacere, cosa che trovo oltremodo piacevole fare con una certa golosità che mi era sconosciuta.
Dopo pochi minuti mi rovescia sul letto e innalzate le gambe al cielo si sfila il minuscolo perizoma che malamente celava il folto ciuffo scuro che, ultimo baluardo, nasconde alla vista la figa matura ed umida di ritrovato piacere. Si mette quindi a cavalcioni su di me e ponendo le mani ai lati della sua vagina provvede a districare la folta peluria per mostrarmi orgogliosa quanto questa celava allo sguardo. Prima di apprezzare con la vista è l’olfatto il primo dei sensi ad essere stimolato per la posizione quasi di contatto che il mio naso ha con la parte superiore delle sue carnose labbra vaginali. E’ un profumo che mi stordisce e che risveglia il non ancora completamente sopito mio uccello ancora umido e lucido di saliva. Poi i miei occhi si perdono in quella valle di piacere rosea e luccicante di stille umorali e, appena porto lo sguardo più in alto, la vista si apre alla visione delle sue burrose mammelle la cui massa nasconde ai miei occhi il volto di nonna che maliziosamente, sono certo, ha una espressione di malcelata felicità per quanto mi sta offrendo alla vista e non solo.
Il suo bacino si posa sulla mia bocca ad invitarmi alla mia prima leccata di figa che prontamente e golosamente eseguo certo che lei sarà benevola verso la mia evidente inesperienza nel praticare un atto cosi intimo. Ma, come stimolato da atavica sapienza, solo i miei primi movimenti sono confusi e farraginosi, poi in pochi attimi, perfeziono il movimento prima convulso della mia lingua e delle mie labbra riuscendo a donarle lo stesso piacere che prima aveva saputo dare a me e la cui riprova è la danza ritmata del suo bacino sul mio volto che, al suo orgasmo di pochi istanti dopo, viene inondato da vischioso piacere che mi lascia la faccia lucida come una torta glassata.
Com’era avvenuto pochi minuti prima, il piacere provato la fa accasciare su di me e la sua bocca provvede anche adesso a ripulire le mi gote con la calda lingua che fa continuamente la spola dalle mie labbra fino all’ultima stilla presente ancora sul mio volto.
Un ennesimo godurioso bacio conclude questo secondo round di piacere.
Il caldo seppur contenuto dalle brezze notturne che filtrano dalle finestre aperte della stanza, ci consigliano una veloce rinfrescata in bagno per poi finalmente coricarci a letto per quello che entrambi desideriamo fare.
“Sono vecchia e le cose mia piace farle all’antica” e così me la ritrovo stesa sul letto a gambe larghe ma non troppo: lo stretto indispensabile per permettermi di posizionarmi tra di esse con una certa comodità. Mi prende il cazzo in mano e, dopo aver apprezzato tutto il suo giovanile vigore, lo guida verso la sua figa già di nuovo umida. Mentre si pettina il folto pelo con la punta violacea del mio sesso, si raccomanda con me di abbandonarmi al piacere con calma e di non preoccuparmi di nulla, che non è più una ragazzina e non può essere più compromessa, ma come la più vivace delle ragazzine, sente dentro di se una voglia mostruosa che difficilmente potrò soddisfare pienamente adesso.
Come a dirmi: “E’ la prima volta ma non è nemmeno la sola ed unica volta, Dovrai darti da fare con me!”
Sprofondo in lei con lentezza per assaporare la mia prima volta e appena sente il mio scroto sbatterle sul perineo, mi abbraccia forte dicendomi: “Ecco adesso sei un vero uomo!”
Il calore che avvolge il mio cazzo è lo stesso che avvolge tutto me stesso e affondo con il viso tra le sue burrose tette che confermano la loro morbida e soda consistenza. Lei offre alla mia bocca ora l’uno ora l’altro capezzolo la durezza dei quali conferma quando piacevole sia per lei sentirsi piena della mia possente gioventù. I miei affondi sono lunghi e lenti come di un provetto porno attore e solo quando sento il suo corpo vibrare aumento il movimento fino a sentire stringere il mio uccello dagli spasmi del suo orgasmo che sonoramente riempie l’aria della notte di goduriose grida. Per tre volte nonna arrovescia gli occhi all’indietro in segno di resa al piacere che le sto dando e alla terza volta con tre affondi violenti la inondo con tutto il mio piacere per poi crollare sul suo morbido corpo che mi accoglie con un tenero e, allo stesso tempo, torbido abbraccio.
Solo molto dopo, durante il sonno ristoratore, scivolo fuori di lei che si gira di lato in posizione fetale mentre io da dietro afferro una sua mammella perché questo sogno non sfugga durante il meritato riposo.
Le prime luci dell’alba ci trova ancora nella stessa posizione e al mio risveglio segue quello del mio uccello che, di nuovo nel pieno delle sue forze, si posiziona nel solco del suo sedere che maestoso si offre alla mia ancora assonata vista.
Ho appena stropicciato lo sguardo davanti a tanta beltà che senza farmi scrupolo di verificare se anche nonna fosse sveglia, seguo il consiglio del mio uccello e lo infilo nella dormiente e rilassata figa che fa bella mostra di se tra le raccolte gambe ancora infilate nelle seducenti calze bianche. Un gemito di piacere esce dalle labbra di nonna segno che il mio intento è stato apprezzato, ma al contrario della notte appena trascorsa, stavolta il ritmo è molto più veloce e profondo grazie anche alla posizione assunta dalla matura e desiderata consanguinea. Impiego nemmeno cinque minuti a inondarla nuovamente e anche lei contribuisce, spingendo all’indietro il suo bacino, al mio veloce orgasmo di buongiorno che la porta a godere con la stessa velocità.
Mi spinge fuori di se e, senza muoversi, mi invita a leccarla intimamente fino a che non abbia provveduto a succhiarle fuori e a bere tutto il mio caldo sperma. Mi accoccolo girandomi dietro di lei e appena infilo la lingua nella sua figa le labbra della bocca sono invase da una inondazione di bianco liquido che, diligentemente, provvedo ad ingoiare fino a che, preso per i capelli la mia testa è costretta ad avvicinarsi alla sua bocca dove riesco a depositare una piccola parte della mia “colazione” appena conclusa.
Riusciamo a scendere dal letto che sono quasi le dieci del mattino. Dopo una veloce doccia, scendiamo in paese per la spesa e nonna, contrariamente al solito, indossa una ampia gonna con una camicetta chiara che mette in evidenza quanto sia ancora una bella donna.
Ci fermiamo al bar per un caffè e mentre aspettiamo che ci venga servito lei prende il cellulare e chiama casa. Le risponde zia alla quale dice che, siccome sono venuti fuori dei lavoretti da fare in casa e io mi sono reso disponibile ad effettuarli, non torneremo in città che per l’inizio di settembre.
“Non ti preoccupare per noi e mi raccomando, se vi salta in testa di passare da queste parti telefonate prima, perché rischiate di non trovarci in casa e di non poter entrare perché ho dovuto cambiare le serrature avendo smarrito le chiavi!” E, chiusa la conversazione, guardandomi maliziosamente:
“Amore di nonna, te la senti di fare tutti sti lavoretti a nonna che ne ha tanto bisogno?! E ti prego chiamami Gianna che nonna mi fa sentire vecchia e vecchia non lo voglio essere fino a che tu sei qui con me!”
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