Scambio di Coppia

Ricordi 5


di giov60
22.12.2018    |    6.749    |    1 9.2
"Cosi durante le feste di fine anno si decise di passare il capodanno per la prima volta lontano dalle nostre famiglie, per andare a conoscere la calda terra..."
Cosi durante le feste di fine anno si decise di passare il capodanno per la prima volta lontano dalle nostre famiglie, per andare a conoscere la calda terra di Trinacria.
Il trenta dicembre di buon ora partiamo alla volta di Catania, dove arriviamo solo a pomeriggio inoltrato, dopo quasi nove ore di viaggio. All’uscita dell’autostrada ci attendono Ignazio e Concetta. Gina viene omaggiata di uno splendido mazzo di fiori mentre ci abbracciamo salutandoci calorosamente. Per facilitarmi la guida in città Concetta sale in auto con me mentre Gina va con Carmelo. Sotto il leggero soprabito la signora indossa solo una intrigante lingerie nera con calze e reggicalze. E appena sale al mio fianco in auto lascia che il soprabito si apra per mostrarmi tutto quel ben di Dio. Come noi abbiamo lasciato nostra figlia dai nonni così anche loro hanno permesso al loro figlio di passare il capodanno con gli amici per cui saremo solo noi quattro!
In auto Concetta mi confida subito che non vede l’ora di essere di nuovo mia, perché sono ancora l’unico ad averla avuta dopo il marito. Infatti le nostre scopate di fine settembre sono rimaste ancora le uniche non essendo riusciti in seguito a ripetere con i loro amici siciliani la stessa esperienza. Comincio a pensare che rimarremo chiusi in casa per i prossimi giorni lontano da tutto e da tutti!
Nell’altra auto intanto, Gina sta deliziando Ignazio con una intima carezza al suo cazzo, distraendolo non poco dalla guida.
Arrivati a casa loro, apprezziamo il comodo ed ampio appartamento che posseggono in città. Ci lasciano il tempo di rinfrescarci e di prendere possesso della camera a noi riservata e verso le otto e mezza usciamo di nuovo per andare a cena al ristorante. Diciamo loro che si stanno disturbando troppo e che sarebbe bastata una frugale cena a casa. Ma Ignazio ci comunica che questa cena è l’occasione per presentarci alcuni loro amici che poi parteciperanno anche al cenone dell’indomani sera. Infatti in una sala riservata del locale posto ai piedi dell’Etna, veniamo accolti da altre due coppie: una decisamente giovane, poco più che ventenne, l’altra invece dimostrano di avere quasi cinquant’ anni, ma ci colpiscono per la signorilità del comportamento. Entrambe le coppie sono di Catania, la più giovane vive con la nostra presenza la sua prima esperienza, essendo appena rientrati dal viaggio di nozze, la matura invece è la coppia che ha iniziato alla trasgressione sia Ignazio e Concetta sia i ragazzi che sono ai primi rudimenti dello scambio, introducendoli nel segreto e riservato mondo della Catania peccaminosa. Sono di nobile famiglia e vengono trattati con molto sussiego dalle due coppie loro conterranee, specialmente dai ragazzi. Durante la cena veniamo messi al corrente che passeremo il fine anno in una delle ville della nobile coppia a qualche chilometro da Catania, dove arriveremo nel primo pomeriggio del giorno seguente per dare modo a tutti di collaborare e preparare tutto il necessario. Lì conosceremo altre coppie, tre per la precisione, con cui passeremo un capodanno particolare.
La cena scorre via piacevolmente e durante la conversazione tutta incentrata su temi piccanti, io e Gina ci sentiamo essere considerati come degli “alieni” per essere stati gli unici, fino ad ora, a fare sesso “reale” con Ignazio e Concetta. In più siamo fatti segno dell’interesse di tutti e questo, pare sia a me che a Gina, metta in “allarme” in nostri amici. La matura signora, sottovoce, mi confida il suo desiderio di poter avere un colloquio intimo con me e mia moglie, durante il pomeriggio del giorno successivo, prima della festa di fine anno. Con educazione le rispondo che non vedo ostacoli alla cosa. Mi avverte che dovremo essere bravi a sottrarci al “controllo” dei nostri ospiti, confermando quello che avevamo già percepito.
Al rientro a Catania, naturalmente, Ignazio si apparta co mia moglie mentre io vado a fare la doccia insieme a Concetta per poi proseguire a letto i giochi iniziati sotto l’acqua. Ho così la possibilità di gustarmi in santa pace il caldo e stretto culo della mia più che accondiscendente ospite che, come sta facendo nello stesso momento la mia Gina, non vedeva l’ora di farsi onorare il secondo canale.
Il mattino ci trova ancora abbracciati e già alle nove siamo in giro per la città etnea. Le signore sfoggiano un vestire molto provocante che provoca “coloriti” apprezzamenti al mercato del pesce e lungo via Etnea da parte di quanti incontriamo. Poi il gioco continua dentro un grande magazzino dove, seminascoste dalle tende delle cabine di prova, ma molto attente a che la cosa non passi inosservata, le due signore si esibiscono in una lunga prova di intimo di classe, molto apprezzata da diversi signori e anche da alcune belle signore.
Mi spiega Ignazio che Catania è città molto calda ed audace , anche se tutto rimane molto nascosto. Passeggiando per via Etnea mi dice che molte delle signore che incontriamo non indossano intimo, cosi come Concetta sta facendo in quel frangente e durante la sosta in un bar in piazza Duomo per l’aperitivo, ottengo conferma della cosa perché Concetta, ad un cenno del marito, allarga le gambe mostrandomi come stavano le cose. Anche Gina però, durante la sosta nel grande magazzino, si era messa nelle stesse condizioni dell’amica ed ora stava deliziando Carmelo e un interessato cameriere della stessa visione.
Si decide di non pranzare e, consumato un ottimo arancino a testa, partiamo alla volta della villa che sarà teatro del Cenone di fine anno.
Di proprietà della nobile coppia cinquantenne che avevamo conosciuto la sera prima, isolata nella splendida piana di Catania e circondata da aranceti che profumavano l’aria delle essenze sprigionati dai maturi frutti, la villa ci accoglie insieme alla ventenne coppia già conosciuta la sera precedente ed ad altre due nuove coppie amiche sia di Ignazio che di Concetta, una della zona, la seconda arrivata appositamente da Messina. La lei della coppia di Messina ha lineamenti decisamente non siciliani ed infatti la bionda signora ci dice di essere di origine toscana ma che la sua famiglia già da un paio di generazioni era residente lì per motivi di lavoro. L’altra coppia invece è formata da un benestante commerciante catanese e dalla sua signora che fisicamente non era forse la più piacente, ma aveva un viso da porca che era secondo solo a quello della nostra matura ospite. Arrivati intorno alle sedici per permettere di predisporre tutto il necessario per la cena, veniamo accolti dai padroni di casa che ci presentano gli altri ospiti. Ci sentiamo sotto osservazione cosi come avvenuto la sera precedente. In effetti siamo i primi “continentali” trasgressivi che incontrano e la loro curiosità è principalmente rivolta a conoscere le nostre esperienze nei locali di incontro che in Sicilia, allora, non erano ancora stati aperti. Veniamo invitati a prendere possesso delle nostre stanze accompagnate dalla signora. Lasciata Gina a disfare la valigia con i vestiti per la cena, seguo la signora che vuole farmi conoscere la villa. Mi conduce prima sull’ampio terrazzo della magione, poi mi invita ad entrare in quella che è la sua camera da letto. Appena dentro la sua mano mi afferra il cazzo e le sue labbra mi si offrono lascive. Non mi faccio trovare impreparato e mentre le infilo la lingua in bocca la mia mano risale veloce tra le nobili e ancora bellissime gambe che mi guidano agevolmente alla nuda e matura figa già pronta all’uso.
Ci sono cose che vanno fatte con la calma necessaria, ma ce ne sono altrettante che vanno prese lì sul momento: appoggiata alla parete lascio che il mio cazzo sia tirato fuori dai comodi pantaloni che indosso e che venga sapientemente guidato verso l’accogliente e già umido nido. La prendo così, in piedi, consumando in nemmeno venti affondi un momento di intensa lussuria. La signora gode dei miei poderosi colpi dimostrandomi con i fatti quello che avevo già intuito: una gran porca affamata di cazzo. Il veloce ed intenso orgasmo che ci coglie le fa piegare le gambe cosi da trovarsi di fronte al mio gocciolante cazzo che abbocca ripulendolo dalle ultime stille di piacere. Un umido bacio pone fine ad un paio di minuti di follia e al miglior aperitivo per la serata che potevo immaginare.
Sceso in giardino incontro gli altri signori e rimaniamo li a parlare delle nostre signore e delle nostre avventure fino alle 18.30 quando tutti ci ritiriamo per preparaci per la cena. Salito in camera non posso che ammirare Gina che stava provando i capi da indossare: decide per un corto abito di lame che indossa sopra un corsetto nero che lascia libero il seno di mostrarsi dall’ampia scollatura e calze autoreggenti che l’abito mostra fino alla balza ricamata. Dopo una telefonata a casa per sentire come sta nostra figlia lasciata alle cure dei nonni, durante la quale la stuzzico con il mio cazzo tra le natiche, alle venti scendiamo per il cenone. Uomini in giacca e cravatta, donne nei loro abiti mozzafiato che ben poco nascondono alla vista. L’atmosfera carica di sano erotismo. Sei coppie simpatiche: una ventenne, tre trentenni, una quarantenne e la più che cinquantenne coppia che ci ospita a casa sua. Concetta ha il suo prosperoso seno che quasi esplode dall’ampia scollatura mostrandosi nudo fino quasi alle ampie aureole, la giovanissima signora in minigonna che le arriva al limite del sedere e con un top che rivela due prominenti capezzoli, la signora di Messina in abito trasparente che mette in mostra il body rosso che mette in risalto le gambe e il sedere, la signora di Catania con una veste e giacca indossata senza intimo mentre la padrona di casa in abito lungo con profondo spacco sul davanti che le arriva alla figa e schiena completamente nuda e il seno che, libero da costrizioni, disegna un invitante promontorio che morbido si muove in libertà.
La cena scorre via leggera e frizzante mentre l’atmosfera si carica sempre più di erotismo, vuoi per i piccanti discorsi vuoi per l’atteggiamento sempre più “puttanesco” delle signore e “infoiato” dei signori.
Allo scoccare della mezzanotte noi maschi eravamo ancora in giacca ma senza più i pantaloni: una visione piuttosto comica a dire la verità. Le signore invece non avevano avuto bisogno di togliersi nulla dato che erano più che “fruibili” non indossando nessuna l’intimo ed essendo le loro vesti più che audacemente predisposte a non essere di impaccio. Dopo un brindisi più che formale invito la padrona di casa a voler essere dispensatrice di un secondo brindisi più adatto alla serata. La invito quindi a salire sul tavolo sgombrato delle ormai inutili vettovaglie e presa una bella bottiglia di ottimo spumante la invito a mettere a disposizione la sua figa per permettere agli astanti di dissetarsi in modo “più adeguato” all’occasione. Non capisce subito ma la cosa le si fa palese quando, aperta la bottiglia che avevo avuto cura di ripulire intorno al collo delle stagnole che la ricoprivano, la faccio stendere sul tavolo e, allargate le gambe, le infilo il collo della stessa nella figa che viene allagata dal frizzante contenuto, il quale, tolto l’impaccio del precedente contenitore, ora fuoriesce copioso dalla matura vagina dissetando ora uno ora l’altro ospite. Tutti, maschi e femmine, ci dissetiamo alla fontana offerta dalla padrona di casa in estasi per il trattamento. A turno tutte le signore vogliono provare l’esperienza “frizzante” nelle loro calde vagine e così avviene.
Ma il piatto forte della serata, e non poteva essere altrimenti, è quello di assistere alla scopata tra me e Concetta e tra Ignazio e Gina. Per cui trasferitici tutti in un comodo salone dove troneggia al centro un ampio letto circondato da altrettanto ampi divani, sotto una luce complice e ovattata, circondati dalle altre quattro coppie noi quattro prendiamo possesso del centro della scena. Lasciamo che Gina e Concetta inizino le danze e poi io ed Ignazio offriamo alle signore i nostri cazzi per le loro calde bocche. Un lungo pompino ci porta nelle condizioni ottimali cosi da poter prendere possesso io della figa boscosa di Concetta e Ignazio della carnosa intimità di Gina. In effetti sono proprio Ignazio e Concetta ad essere il desiderio delle altre quattro coppie. Mai avevano avuto rapporti completi tra di loro. Le signore giocavano si tra di loro ma poi quando entravano in scena i maschi, le scopate erano sempre tra moglie e marito. Quella sera veniva rotto un tabù. Grazie alla nostra presenza. Solo in quel momento mi sono reso conto che anche per la matura nostra ospite i pochi minuti trascorsi con me nel pomeriggio erano i primi in cui prendeva dentro di se il cazzo di un uomo che non fosse suo marito, un’anteprima che la signora meritava tutta!
L’orgia che si scatena subito dopo ci vede tutti coinvolti. In particolare la giovanissima coppia si dedica in modo particolare a un focoso rapporto con i cinquantenni padroni di casa. Mi avvicino mentre la ragazza cavalca il maturo cavaliere mentre il marito la prende da dietro, passo dalla bocca della signora a quella della ragazza che mi offre alle attenzioni anche del uomo che soggiace alla cavallerizza: il mio cazzo viene contemporaneamente leccato e succhiato da entrambi, ma poi svolazza nell’accogliente figa della padrona di casa che apprezza il mio gesto di cavaliere al punto tale da offrimi il culo ini segno di riconoscenza. E il suo accogliente e rodato sedere meritava essere riempito, prima dal mio consistente ed esperto uccello, poi irrorato da una sborrata degna di tale nobile troia. Gina nel frattempo, dopo aver essere stata omaggiata sia dai maschi sia dalle signore, si era appartata con Ignazio per saziarsi del suo grosso cannolo. Alle tre del mattino, sazi e sbronzi, ci ritiriamo per il meritato riposo nelle nostre rispettive stanza. Come sempre avveniva tra me e Gina il mattino ci vede impegnati in un focoso amplesso dove ci confidiamo le sensazioni provate poche ore prima. L’ultimo brivido, prima della partenza alla volta di casa, ce lo riserva la matura e nobile coppia. Nel salutarci calorosamente ci confidano, dopo essersi fatti promettere che nulla avremmo detto agli altri, di averci fatto assistere e partecipare, ad un incestuoso rapporto: papà, mamma, figlia e genero avevano consumato il loro rapporto davanti a noi tutti coperti dall’immancabile riserbo tutto siciliano.
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