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SANDRA - 2


di giov60
21.01.2019    |    23.555    |    1 9.5
"Sandra, guardandomi negli occhi e stringendo ancor di più il mio cazzo che era preda della sua mano, mi risponde che adesso non provava desiderio più grande..."

Durante l’abbraccio alle spalle datole dal padre poche ore prima per sussurrarle quelle parole di malcelata voglia, le sue chiappe erano rimaste in contatto con l’evidente erezione del genitore, sicuramente frutto della reazione di questi sia alle parole della moglie sia alla eccitante visione della figlia vestita in modo molto provocante. Questa cosa aveva riacceso in Sandra, delle visioni confuse ma presenti nella sua mente come di esperienze vissute.
In questi fotogrammi di vita vissuta, e proprio grazie a quanto successo, ora era certa di aver assistito, durante i primi anni di vita e forse fino ai primi anni di scuola elementare, a scene di sesso tra mamma e papà e di essere rimasta affascinata dall’enorme uccello del padre che lei vedeva svettare verso il cielo dal suo basso punto di vista, mentre la mamma cercava di ingoiarlo come se volesse mangiarlo. Altre volte poi aveva visto il padre nascondere quel grosso bastone tra le gambe della mamma che gridava come se provasse dolore. Aveva invece più chiare immagini di riunioni in famiglia con diversi zii e zie che, invitati spesso a cena, poi rimanevano a giocare con mamma e papà, dopo che lei era stata mandata a dormire. Inconsciamente la vista dell’uccello del padre che vedeva desiderato dalla madre e dalle “zie” che allora frequentavano la sua casa, l’avevano fatta “innamorare” del genitore.
Accade spesso che le ragazze cerchino fidanzati che somiglino al proprio padre. Lo fanno spesso involontariamente ma forse seguendo un istinto innato.
Adesso Sandra aveva preso coscienza che in lei c’era un qualcosa in più del normale amore di figlia; quanto accaduto poche ore prima le aveva risvegliato il sepolto desiderio di possesso che aveva provato inconsciamente da ragazzina quando provava una sorta di gelosia nei confronti della madre e delle “zie” che giocavano con il padre.
Adesso “voleva” il padre come a soddisfare una atavica fame di lui.
Mentre la mia mano si inumidisce fra le calde labbra della sua figa le chiedo se è cosciente di quanto andava affermando. Sandra, guardandomi negli occhi e stringendo ancor di più il mio cazzo che era preda della sua mano, mi risponde che adesso non provava desiderio più grande e che se l’amavo non devo essere d’impaccio alle sue brame anzi dovrei essere il suo naturale complice.
L’idea soltanto di poter assistere ad una scopata tra padre e figlia mi riaccende come un cerino e di conseguenza vengo di nuovo accolto nella sua calda figa. Ma io adesso per sfogarmi ho bisogno di un qualcosa in più.
Esco dalla figa e le presento il cazzo davanti al volto chiedendole di succhiarlo e bagnarlo abbondantemente. La calda ed esperta bocca mi porta alle soglie dell’orgasmo in pochi deliziosi attimi. Quando la sua saliva arriva a bagnarmi il ventre le sfilo di bocca il mio cannolo e mi riposiziono fra le sua splendide gambe spalancate. Ho la visione sua figa che pulsa dalla voglia di essere riempita ma, mettendomi le sue gambe sulle spalle, porto più in alto il suo bacino cosi da avere sulla punta del cazzo il suo sfintere anale. Infilo solo la cappella nel suo secondo canale, come a volerla prendere con dolcezza, poi, dopo alcuni istanti, con un affondo lento ma inesorabile che le fa strabuzzare gli occhi, prendo possesso fino ai coglioni del suo desiderabile culo.
Non è abituata a una penetrazione cosi irruenta e morde le sue labbra per non urlare.
Le dico che se, come dice lei, il cazzo di suo padre è enorme, dovrà sopportare questo piccolo dolore per poi godere di più quando a incularla sarà il bramato genitore. Anch’io sono entrato appieno nel gioco e la inculo come se fossi suo padre. Un travolgente orgasmo ci coglie insieme dopo pochi minuti lasciandoci beatamente soddisfatti.
Sono passate le dieci del mattino e, come ogni domenica, dobbiamo preparaci al pranzo festivo ospiti dei nonni che curano nostra figlia, per cui oggi siamo dai miei suoceri. Dopo la doccia ristoratrice alle dodici e trenta siamo sotto la loro casa. Io indosso come ogni domenica la mia bella tuta mentre Sandra al contrario si è voluta vestire con un malizioso abitino quasi fosse una giovane studentessa. Gonna ben sopra il ginocchio e golfino con profondo scollo a mettere in evidenza il suo seno ancora gonfio della recente maternità. Mi dice apertamente che vuole irretire il padre o almeno verificare che quanto successo la sera prima non fosse solo un sogno. Si vede che è ancora molto eccitata, nonostante la “burrascosa” notte appena trascorsa ed è determinata anche a costo di subire ancora gli astiosi rimproveri della madre.
Ci viene ad aprire mio suocero Fabio che non nasconde un visibile apprezzamento nei confronti della tenuta della figlia, appena questa, entrata in salotto si sfila il soprabito. E’ la prima volta che la cosa accade in maniera cosi evidente in mia presenza. Ci fa accomodare dicendo alla figlia che Nina, mia suocera, è di la con la piccola per cambiarla. Sandra va in camera dalla madre e poco dopo le due donne entrano in salotto con Sandra che porta in braccio la nostra piccola seguita dalla madre che, con il solito vestaglione che la nasconde alla vista, mi saluta con insolito calore scusandosi per non essere ancora vestita e, volendo andarsi a preparare, chiede a Sandra di tenere sotto controllo il forno.
Mentre Fabio riprende a guardare la partita appena iniziata in tv, io mi spupazzo un po’ la piccola che mi sorride beata e tenta di strapparmi gli occhiali dal naso fino a quando Sandra non entra con seggiolone e pappa. Per ripararsi dagli inevitabili schizzi ha infilato una giacca di una tuta della madre. Si posiziona vicino al tavolo già apparecchiato per il pranzo e si siede di fronte al seggiolone dove nel frattempo ho messo la bambina. Anch’io mi dedico alla partita in tv accomodandomi a fianco di mio suocero. Dal nostro punto di vista oltre allo schermo della tv abbiamo una splendida visione di Sandra che con le gambe accavallate mostra uno scoscio alla Alba Parietti anni ’90. Fabio è anche più fortunato di me perché basta che Sandra si giri solo un po’ con il bacino verso di noi che lui può arrivare con lo sguardo fino quasi allo slip di mia moglie. La cosa avviene quasi per caso per un paio di volte e il vedo non vedo attira lo sguardo di mio suocero che in pochi minuti non riesce più a nascondere una evidente erezione che mai mi sarei immaginato fino al giorno prima. E’ quasi certo che sotto il comodo pantalone da camera non indossi le mutande e infatti fino a ieri lo avevo sempre visto perfettamente vestito in ogni occasione mentre oggi è molto più sportivo. Mentre Sandra sta terminando di imboccare la nostra piccola, mia suocera torna in salotto completamente trasformata: ha indossato anche lei un maglioncino che mi appare essere di un paio di taglie più piccolo del necessario perché è come incollato al suo busto che quasi esplode dall’ampia scollatura da cui fa capolino il grazioso pizzo del reggiseno che mette in evidenza il suo seno da matrona e una gonna plissettata ben al di sopra del ginocchio che disegna perfettamente il suo ampio bacino e mostra con orgoglio due bellissime gambe inguainate in un elegante paio di calze che intuisco essere autoreggenti. Gli occhi miei e di mio suocero luccicano a cotanta vista che viene ancor più riaccesa quando Sandra, terminato di dar da mangiare alla bimba, rientra anch’essa in sala senza più la giacca della tuta e con il golfino che le disegna e mostra il suo splendido seno non protetto da nessun altro indumento. Le si intravedono chiaramente le scure aureole dei capezzoli che fanno bella mostra di se eccitando ancor di più noi maschi. Non posso non fare i complimenti a mia suocera per il suo abbigliamento e lei risponde, sorridendo compiaciuta, che doveva pur cercare di difendersi, visto che la figlia la sera prima si era presentata abbigliata come un poca di buono e adesso pareva essere una viziosa studentessa liceale.
E’ lapalissiano che qualcosa è cambiato in questa casa. Anche il tavolo è apparecchiato diversamente: di solito quadrato con una seduta per lato, questa volta è stato aperto e le sedie sono posizionate due per lato. Siamo quindi seduti con le coppie una di fronte all’altra avendo al proprio fianco io mia suocera, Sandra suo padre. Ho di fronte la visione dei capezzoli di mia moglie coperti ma non tanto dalla trama della maglia mentre alla mia sinistra posso ammirare le cosce di mia suocera che la corta gonna indossata non riesce a coprire una volta che lei si siede accanto a me e che mi danno conferma delle calze autoreggenti poiché vedo chiaramente il pizzo della loro balza. Anche mio suocero alterna la vista dei globi di carne del seno della moglie alla vista delle cosce della figlia scoperte fin quasi all’inguine.
Sono eccitato forse più dalla vista che potrebbe avere Fabio che da quella, pur considerevole, di cui godo io.
Il pranzo è ottimo come sempre, ma stavolta è condito di un certo pepe malizioso che lo rende più appetibile. Ad un certo punto gli occhi di Sandra diventano liquidi e io facendo cadere il tovagliolo e chinandomi per raccoglierlo, posso verificare che la mano paterna è poggiata sulla sua coscia e che, per favorire la paterna carezza, lei ha anche allargato le gambe. Vedo perfettamente il trasparente tanga della mia Sandra lucido dei suoi umori.
Da parte mia posso dire di aver avvertito un paio di volte il tocco della gamba di Nina sul mio ginocchio come ad invitarmi, ma la sua troppo notoria rigida riservatezza, che oggi pare essere stata dimenticata, mi consiglia di non fare nulla e mi limito a godere della goduriosa visione che lei mi regala seduta al mio fianco.
Terminato il pranzo le donne subito rigovernano e servono il caffè nel salotto dove noi uomini ci siamo nel frattempo trasferiti. Sandra seduta al mio fianco è intenta a provocare il padre che, seduto davanti a lei, gode della visione della figlia a gambe dischiuse. Io mi devo accontentare delle prosperose cosce di mia suocera che è seduta quasi di profilo davanti a me. L’atmosfera è palpabilmente e maliziosamente carica di erotismo.
Terminato di sorseggiare il caffè mia suocera mi chiede se fosse stato possibile accompagnarla nella casa di campagna distante qualche decina di chilometri per prendere della biancheria che avrebbe dovuto lavare, visto che di li a qualche tempo, all’inizio della primavera, come accadeva da anni, si sarebbe iniziato a passare i fine settimana nella bucolica residenza famigliare. Me lo chiede come un favore dato che il marito mai si sarebbe sognato di accompagnarla. Accetto di buon grado anche se mi sarebbe piaciuto rimanere lì per continuare a spiare quanto andava accadendo tra mia moglie e il padre. Sandra mi guarda con malizia e anche lei mi sprona ad accettare la richiesta della madre e si alza dal divano per andare a dare una occhiata alla piccola che, intanto, dorme nella cameretta accanto.
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