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incesto

Sandra 5


di giov60
28.01.2019    |    16.269    |    4 9.7
"Le chiedo di cosa hanno parlato e lei mi dice che già da qualche mese ha iniziato una certa confidenza con mia madre per portare anche lei e mio padre a far..."
Ed infatti già dal giorno successivo abbiamo iniziato una nuova “luna di miele”, diversa nelle persone ma molto simile a quella che i normali sposini vivono durante la prima parte della loro vita coniugale. Infatti, mentre di giorno la vita è quella normale fatta di lavoro ed impegni vari, già dal tardo pomeriggio, terminato di lavorare, io sono accolto a casa dei miei suoceri da Nina mentre Sandra accoglie in casa nostra l’adorato padre. Passo le mie serate sprofondato nelle calde carni di mia suocera che ogni giorno in più mi fa apprezzare il piacere di poter godere con una signora matura, io che fino a pochi giorni addietro non avevo avuto occhi che per giovani e giovanissime ragazze. Il mio uccello è ospite per lunghissimi minuti della sua bocca che con studiata strategia, frutto anche della appassionata dedizione della donna, mi conduce verso il piacere assoluto facendomi apprezzare ancora di più quanto sia godurioso riempire la sua bocca di copiose sborrate che lei assapora fino all’ultima goccia.
Per non parlare poi delle lunghe scopate e inculate che riempiono le notti durante le quali vado con il pensiero a mia moglie che negli stessi istanti sta deliziando il padre con le medesime armi di seduzione condite oltremodo dal sapore incestuoso del rapporto.
Accade spesso, mentre siamo a letto, che Nina chiami al cellulare Sandra, anch’essa impegnata in una lussuriosa scopata, in tal modo scambiandoci, grazie al viva voce, tutte le nostre reciproche sensazioni di godereccia soddisfazione.
La cosa piace talmente sia a me che a Sandra che durante i nostri incontri diurni ci confessiamo reciprocamente il fatto che entrambi ora iniziamo a guardare con interesse persone mature come possibili oggetti di desiderio.
L’aver potuto apprezzare quanto godimento ci sia nel rapporto tra Sandra e suo padre Fabio mi ha portato a vedere sotto altra luce anche la figura di mia madre che, lungi dall’essere una panterona come Nina, difende bene la categoria delle mature essendo ancora una donna dalle piacenti forme che fino a ieri non avevo mai voluto apprezzare. Certo la condotta di vita dei miei genitori mi era stata da sempre molto più chiara di quella, volutamente costruita a celare la verità, dei miei suoceri. Non avevo nemmeno il più piccolo appiglio per poter considerare mamma e papà due porcellini pur dovendo riconoscere che una loro vita sessuale dovevano pur averla. Anche loro d’altronde non erano poi così avanti negli anni, mancando ancora oltre un lustro ai sessanta. Quando non è manifesta, la sessualità di tante persone, in primis dei genitori, è, per chi ci pensa un attimo, come inesistente. Poi però certe situazioni ti aprono gli occhi e tu inizi a vedere cose che fino ad allora semplicemente non prendevi in considerazione, come ad esempio la smodata passione che mamma aveva per certe fiction in tv. Solo adesso vedo che in tutte quelle produzioni televisive c’era un comune denominatore: un certo attore. Mamma è una fan di costui. Quindi anche lei ha delle “passioni” come tutti d’altronde.
E’ stata poi Nina durante le coccole che ci scambiamo a letto subito dopo ma anche subito prima di iniziare a scopare e durante le quali le mie mani vagano vogliose sulle sue morbide carni impudicamente offerte alle mie carezze cosi come anche lei fa con me, ad accendere i miei ricordi e a farmi provare brividi di piacere incestuoso su mia mamma.
Siamo in bagno e, come avviene quasi sempre, stiamo facendo assieme la doccia prima di passare in camera da letto. Lei è dietro di me e io posso sentire i suoi duri capezzoli che vagano puntuti lungo la mia schiena mentre le sue mani scorrono il mio torace dal collo fino all’addome per poi soffermarsi a giocare con il mio cazzo. Dal canto mio ho le mani dietro la schiena e le sto infilando le dita tra le labbra dell’ accogliente figa. Ma sono i capezzoli duri sulla schiena che mi risvegliano un ricordo che avevo messo nel dimenticatoio. Nina provocatoriamente mi sta chiedendo se mi fosse piaciuto fare la doccia con mia madre. Si apre uno squarcio nei miei ricordi e proprio la carezza dei suoi capezzoli sulla mia schiena mi riporta alla mente l’immagine di me e mamma dentro la vasca da bagno tanti anni prima. Accadeva spesso il sabato pomeriggio che facessimo il bagno assieme per risparmiare l’acqua e la corrente elettrica della stufetta accesa per sentire meno freddo. E, adesso è vivo il ricordo, la cosa che più mi piaceva era sentire le sue tette sulla mia schiena in quanto eravamo seduti in acqua io davanti a lei che poggiava la schiena contro la vasca. Mi tornano alla mente le immagini di lei già in acqua e delle sue tette che affioravano candide con le ampie aureola di colore rosa acceso e lì al centro della vasca lo scuro triangolo al vertice delle sue gambe che allargava per permettermi di entrare in acqua. E la spugna che con amorevole cura mi passava dappertutto. Io mi abbandonavo a quella carezza stendendomi su di lei e mi piaceva sentire sulla schiena la morbidezza delle sue tette che contrastavano con la durezza dei suoi due capezzoli. La rivedo che esce dall’acqua mentre io continuo a giocare schizzandola un po’ e indossare l’accappatoio dopo avermi mostrato, senza apparente malizia, il suo corpo nudo e, dopo essersi avvolta i capelli bagnati con un asciugamano, invitarmi ad uscire a mia volta dall’acqua mentre apriva un grande telo da bagno con cui mi avrebbe asciugato. Mi è anche chiaro il ricordo delle ultime volte che questo era accaduto: andavo già alle Medie e alle sue carezze il mio pisello si ergeva suscitando la mia e la sua ilarità ma era anche vero che le sue mani si attardavano ogni settimana di più proprio lì sia in acqua sia quando quasi pretendeva di asciugarmi lei mentre io ero più che capace di farlo da solo. Poi la cosa era finita su mia richiesta quando i primi peli iniziarono ad adornare il mio inguine. Non volevo sentirmi più un bambino….ma a ripensarci, con il senno di poi..
Avevo rimosso queste immagini che adesso sono limpide nella mia mente specialmente quella delle mani di mamma sul mio cazzo duro delle ultime abluzioni. E sto provando le stesse sensazioni di allora grazie alla mani di mia suocera che nel frattempo stanno godendo della mia virile erezione provocata dai ricordi che affollano la mia testa ma anche dalla abilità della mai sazia matura signora.
Sono passati un paio di giorni e sono impegnato nella classica partitella a calcetto con gli amici e al termine di questa devo correre a casa per una tonificante doccia che lì non è possibile fare causa un guasto agli impianti. Ma sono troppo lontano da casa e quindi chiamo i miei chiedendo la carità di potermi docciare da loro.
Mamma mi dice di correre prima di prendermi un malanno che lei intanto prepara il necessario.
Un contrasto di gioco mi sono procurato una abrasione dietro la spalla destra. Nulla di che preoccuparsi ma un cerotto è necessario ad evitare che poi la maglia si attacchi alla ferita.
Arrivo a casa dei miei che mamma ha già predisposto tutto il necessario anche se io nel borsone ho sia il bagnoschiuma che l’accappatoio. Non sto affatto pensando ai ricordi che Nina mi ha fatto riaffiorare per cui, senza secondi fini, chiedo a mamma di verificare l’abrasione e di provvedere a metterci un cerotto sopra dopo la necessaria disinfettazione.
Ho appena chiuso l’acqua del soffione che sento la porta della cabina che si apre, rimango con le mani appoggiate alla parete dando la schiena a mamma che mi sta tamponando l’escoriazione per asciugarla. Fatto ciò sento che mi passa un batuffolo di cotone imbevuto nel disinfettante sulla piccola ferita. Poi con la scusa di dover mettermi il cerotto torna a prendere un asciugamano con il quale inizia ad asciugarmi la schiena. Il delicato tocco delle sue mani e i ricordi che da un paio di giorni ho in mente mettono in moto il mio sistema nervoso involontario che induce i miei vasi sanguigni a riempire i corpi cavernosi del mio cazzo che nel giro di qualche secondo si erge in tutta la sua possanza e diventa paonazzo quando le mani nude di mamma dopo aver provveduto a posizionare il cerotto sulla spalla ingiuriata si allargano ad accarezzarmi la schiena nuda con una delicatezza materna che io non intendo in tal guisa e che mi procura un profondo brivido che non passa inosservato alla mia genitrice. Avverto che lei sta provando sia una strana eccitazione sia un forte imbarazzo e sento che è anche combattuta tra questi due sentimenti. Ma io non intendo più nascondermi dietro un dito per cui con malcelata soddisfazione mi giro mostrandomi a lei la mia virilità. La vedo avvampare e, senza tradire la tempesta che mi sta dilaniando dolcemente internamente, le chiedo di asciugarmi anche davanti come aveva fatto fino a qualche anno fa. Ho in mano l’asciugamano che fino a poco prima aveva usato per la mia schiena e glielo porgo con un sorriso che nulla ha di malizioso. Lei lo prende e inizia veramente ad asciugarmi il petto come fossi ancora un bambino, non ha la forza di reagire o forse non vuole. Dal petto scende sull’addome e poi giù verso le gambe, ma la tovaglia, arrivata sopra l’uccello teso e con la punta che guarda verso il soffitto, vi si impiglia e rimane lì appeso come su un attaccapanni mentre le mani di mamma arrivano nude sulle mie cosce. Si rende conto della cosa alzando appena lo sguardo e trovandosi puntato sul viso la violacea cappella del mio cazzo che spunta dal morbido ed arrotolato spugnoso elemento di cotone.
Invece di tiralo da un lato per districarlo dal mio sesso, mamma, turbatissima ma allo stesso tempo decisa, afferra l’asciugamano sopra il mio cazzo e prima di toglierlo da sopra di esso dà, volontariamente o meno non saprei dirlo al momento, una stretta al mio uccello come a tastarne la consistenza, esattamente come faceva giocando anni prima. Solo a quel punto, rossa in volto, lascia il bagno rifugiandosi in camera.
Mi prendo tutto il tempo necessario per finire di asciugarmi le gambe e rivestirmi; solo dopo alcuni minuti esco pulito e profumato dalla stanza da bagno, portando con me il borsone con le mie cose ancora visibilmente eccitato dato che la tuta aderente che indosso nulla lascia all’immaginazione.
Mamma, chiusa nella sua morbida vestaglia, forse per darsi un contegno, è di nuovo in cucina a preparare la cena mentre papà sta per rientrare dalla solita passeggiata in compagnia degli amici. Mi avvicino a lei per salutarla e ringraziarla per l’ospitalità abbracciandola da dietro e così facendo mi appoggio volutamente con il cazzo duro sul suo sedere. Solo dopo alcuni secondi lei si gira e, come se nulla fosse, sorridendo dolcemente, mi porge il viso per il bacio. Come sempre abbiamo fatto ci baciamo sulle labbra, ma stavolta avverto che le sue labbra sono morbidamente socchiuse come ad invitarmi a un contatto meno casto del solito. Mi invita, quando sono già sull’uscio di casa, a passare l’indomani mattina o, se sono impegnato, tra due giorni, perché mi deve parlare di una cosa che adesso sarebbe troppo lungo discutere. Mi chiede di avvisarla cosi che lei si possa liberare da qualche impegno.
Con il cazzo duro faccio rientro a casa mia dove Nina mi attende indossando solo un lungo maglione di Sandra e come l’abbraccio mi chiede se fosse lei la causa del mio evidente e sempre piacevole stato. Le racconto di quanto appena successo ma una certa luce nel suo sguardo mi dice che la signora doveva già essere a conoscenza di qualcosa. Infatti mi mette al corrente che ha appena finito di parlare con la consuocera. Le chiedo di cosa hanno parlato e lei mi dice che già da qualche mese ha iniziato una certa confidenza con mia madre per portare anche lei e mio padre a far parte della compagnia di divertimento che fra pochi giorni sarà anche la mia e di Sandra. Ma mentre papà, in confidenza con Fabio è già molto propenso nell’accettare, mamma ha molti dubbi in proposito pur non conoscendo tutta la verità sulla situazione ma avendola solo in parte intuita. Si sente inadeguata anche a causa della prorompente vitalità di Nina che la inibisce non poco e anche perché ritiene di essere molto meno bella di molte delle signore che fanno già parte del giro e delle quali Nina le ha rivelato l’identità. Quindi mamma già conosce molte delle coppie di cui ancora adesso io e Sandra ignoriamo l’identità. Capisco allora che quanto appena avvenuto a casa mia sia stato preso a pretesto da mia madre per una confidarsi con me come a voler rimuovere gli ultimi impedimenti alla cosa senza, peraltro, rivelarmi tutta la verità.
Mentre scarico la mia evidente eccitazione nella assetata bocca di mia suocera, con la mente sto già valutando cosa fare il giorno successivo.
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