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Scambio di Coppia

La prima volta


di giov60
28.12.2018    |    33.884    |    7 8.2
"Solo quando il mio uccello, già duro, le sbatte sulle guance, si calma un po’, come in meditazione davanti al mio cazzo..."
Stasera abbiamo deciso di non uscire anche se la tiepida serata invitava ad una passeggiata in centro. Forse lei era un po’ stufa e stanca per la giornata trascorsa a rimettere in ordine la casa. Anche io non me la sentivo di camminare, avevo avuto una giornata piuttosto faticosa. Cosi, dopo una calda doccia corroborante, ci siamo ritrovati a letto e, complice anche il fresco profumo dei nostri corpi, abbiamo iniziato ad amoreggiare.
Dopo oltre un ora di dolce sesso a cui è seguito come sempre un piccolo periodo di abbandono l’uno nelle braccia dell’altra, siamo adesso distesi, nudi e rilassati, sul comodo letto nella penombra della nostra camera illuminata solo dalla luce della città che penetra dalle tapparelle abbassate e dalla fioca luce di uno spot posto in basso vicino alla porta che del bagno.
Girando appena la testa posso vedere Giovanna supina e distesa accanto a me. Intuisco il profilo del volto, il collo, gli irti capezzoli del seno che degrada verso il piatto ventre e il pronunciato monte di venere da cui si dipartono le sue splendide gambe. Avverto che con una mano sti sta accarezzando dolcemente mentre l’altra è poggiata sul mio sesso come a proteggerlo.
Mentre le dita iniziano a giocare con il ciuffetto di peli che adorna il suo fiore girando appena la testa verso di me mi chiede: “Posso farti una domanda?”
“Certo!”
“Non credi che una fighetta come la mia possa ospitare anche qualche altro uccello oltre al tuo, che è solo mio?”
“Scusa?!?.....Non capisco!!” …. “Tu vorresti…. Mentre io non potrei?!..”
“Beh che male ci sarebbe….Tu hai me…. Mentre la mia fighetta mi chiede di fare altre esperienze! Ho già trent’anni e prima di arrivare ai fatidici quaranta mi piacerebbe conoscere un po’ il mondo!”
“Dovevi fare la puttana!!!”
“Non essere volgare adesso!”
“Ah sarei io il volgare! Tu ti vuoi dare alla bella vita….mentre io dovrei essere solo cornuto!”
“Si, mi piacerebbe poter tornare a casa e raccontarti le mie avventure chiamandoti cornuto!”
Il mio uccello, smentendo il mio tono incazzato, ha preso consistenza alle parole di mia moglie, sbugiardando tutto il mio dire. E lei me lo rinfaccia: “Vedi ti sei eccitato….ti piace l’idea di essere cornuto! Dai che ti costa!! Io non ce la faccio più a fare l’indifferente verso i commenti che tutti gli uomini mi fanno durante la giornata. A volte la mia patatina è così bagnata che devo andare in bagno ad asciugarla!”
“Guarda che tra il dire e il fare… c’è il mare di mezzo! Una cosa è fantasticare, ben altra cosa è fare! Se decidi di andare con un uomo che conosci, questo poi potrebbe mettere il giro il fatto che sei di facili costumi e questo rovinerebbe la tua reputazione di fronte a tutti gli altri. Pensa che direbbero i tuoi parenti se una voce come questa andasse in giro!”
“Hai ragione caro, stavo proprio pensando con la figa! Però potremmo iscriverci in un sito di incontri…. Ce ne sono tanti su internet… Li potremo conoscere persone di altre città e che non potranno farci del male con cattiveria! E poi ci accomunerebbe il fatto che siamo tutti nella stessa minestra!”
“”Sono sbalordito! Dovrei essere io quello che prende certe decisioni! Adesso dormiamoci sopra che poi ne riparliamo!”
Ed infatti la mattina dopo sono al pc a scegliere insieme alla mia dolce mogliettina il sito più confacente alle aspettative di mia moglie e, perché no, anche mie. Lei è cosi eccitata che anche il suo comportamento, già molto seducente normalmente, ne trae giovamento. Dobbiamo uscire per andare in giro per spese, approfittando della tiepida giornata autunnale, la mia dolce metà esce di casa indossando un comodo camicione con gli ultimi bottoni slacciati sul suo seno non costretto da nessun indumento su un pantacollant di maglina cosi aderente come una seconda pelle, che poco o nulla lascia alla fantasia, il tutto indossando un decolté con tacco 10.
Il primo ad essere eccitato sono io che le faccio notare che le si vedono chiaramente le grandi labbra della figa. E lei: “Davvero!?! Pensa che per essere sicura dell’effetto non ho indossato nemmeno gli slip! Speriamo di non eccitarmi troppo per non bagnarlo!” Approfittiamo della calda giornata per scattare alcuni selfie da mettere sul sito prescelto. E l’effetto delle foto è notevole pur senza mostrare nulla. Anche l’interesse che provochiamo passando tra la gente è degno di nota. Per la prima volta mi sento “orgoglioso” di passeggiare con a fianco una donna simile anche se molti tra quelli che incrociamo, sono certo, mi definiscono un “povero cornuto”. Debbo però dire che nemmeno io sono da buttare via e le occhiate compiacenti di molte donne ne sono il segno tangibile: prima non avevo quasi mai fatto caso alla cosa.
Pranziamo in un ristorantino dove un solerte cameriere, pur di sbirciare nell’ampia scollatura di Giovanna, diventa anche troppo premuroso. Le chiedo pertanto di ricomporsi un po’ cosi da permetterci di mangiare con più calma.
Tornati a casa inseriamo foto e testo della nostra presentazione nel sito scelto.
Già due ore dopo dieci tra coppie e singoli hanno risposto al nostro annuncio. Una risposta in particolare ci colpisce: è di una coppia che dice di essere nostra coetanea e di abitare a soli pochi chilometri dalla nostra città. Ci invitano ad un incontro conoscitivo per la sera stessa a bere qualcosa in un locale a pochi minuti da casa nostra. Segno di riconoscimento le signore indosseranno solo un orecchino. Conosco quel locale dove di solito c’è buona musica e le consumazioni non sono poi così care, ma conosco anche uno dei proprietari e questo mi frena non poco. Ma Giovanna è già tutta eccitata e nulla può farle cambiare idea. Dopo cena corre a cambiarsi e indossa una delle sue minigonne che sono il motivo principale degli apprezzamenti che giornalmente riceve. Le sue gambe sono un’arma impropria e lei ama esibirle in ogni occasione. Indossa anche un bel top e anche adesso senza reggiseno, ma ha la compiacenza di mettere su questo la giacca seppur sbottonata, immancabili un tacco 10. Io mi limito ad una bella camicia fresca di bucato e ad un comodo paio di pantaloni.
L’atmosfera del locale sembra fatta apposta per certi incontri, luci soffuse, musica ben modulata che non disturba il colloquio tra gli avventori e comode sedute in discreti separé. Arriviamo che non sono ancora le ventitré e dell’altra coppia nessuna traccia. Ci accomodiamo quasi in fondo al locale e uno dei proprietari, quello che conosco, si avvicina per salutarci cordialmente, non mancando di apprezzare le gambe di Giovanna generosamente esposte come, d’altronde, erano anche quelle di diverse signore e ragazze già presenti a quell’ora.
Confido a Giovanna che, forse per la nostra inesperienza, siamo stati fatti segno di uno scherzo. Infatti i minuti passano ma nessuno delle signore presenti ha il segno di riconoscimento pattuito con l’altra sedicente coppia. Ma a quel punto noto che anche Giovanna, nell’eccitazione del momento, ha dimenticato di togliere un orecchino e quindi anche noi siamo indistinguibili per la coppia che dovevamo incontrare. Glielo faccio presente e lei con molta eleganza e grazia, piegando la testa verso sinistra provvede a sfilare dal lobo dell’orecchio il pendente che aveva indossato. Nemmeno un minuto dopo vedo entrare nel locale una coppia con la signora che ostenta anch’essa un solo orecchino, ma mentre lei ha i capelli corti e quindi la cosa è evidente, Giovanna con la sua fluente chioma deve, come per mettersi a posto la capigliatura, scoprire con eleganza tutta femminile, l’orecchio privo di ornamento.
Sono veramente una bella coppia anche elegantemente vestita: lui in giacca scura ma senza cravatta, barba leggermente lunga ma non incolta, alto quanto me ma forse più prestante, lei in un elegante abito che presenta una bella scollatura sul seno e una specie di portafoglio sulle gambe tenuto chiuso ad una certa altezza da una spilla dorata.
Poiché vedo che non riescono a riconoscerci, mi avvicino a loro e faccio notare come anche la mia signora porta un solo orecchino. Un attimo di imbarazzo subito seguito da un compiaciuto sorriso dei due e mi curo di far loro strada verso il tavolo occupato da Giovanna. Un sincero abbraccio fra le due donne mi fanno intuire che non dispiacciamo ai nostri nuovi amici che accettano di buon grado di sedersi con noi. Giovanna ed Elisa al centro ed io e Corrado al fianco l’uno della compagna dell’altro. Ordinata una bella bottiglia di bollicine, iniziamo la rispettiva conoscenza: sono in effetti nostri coetanei avendo appena un paio d’anni più di noi entrambi lavoratori autonomi, sposati con due figli in tenera età che sono preda dei nonni. Godono infatti di relativa libertà e, ci dicono, già da un paio d’anni sono entrati a far parte del sito che vede invece noi novelli iscritti.
Diciamo loro le nostre titubanze per questo nostro primo incontro ma l’atmosfera di complicità che si è creata tra le due signore mette tutti a proprio agio. Le donne iniziano subito a farsi confidenze, così da appurare che nel loro caso è stato Corrado a spingere affinché Elisa si mettesse in gioco. E poiché di gioco si tratta, la loro unione viene giorno per giorno rafforzata. Al contrario mio, Corrado è un autentico sciupafemmine, e proprio per non mettere in imbarazzo la moglie le ha chiesto di condividere il gioco con lui. Elisa ha accettato con iniziale riluttanza ma, in seguito, visto che otteneva un certo successo con gli altri uomini e anche con qualche altra donna, si è sempre più sentita protagonista al punto da essere stata lei la prima ad abbandonare il letto coniugale per fare le sue prime esperienze da sola con occasionali amici.
Sono più fortunati di noi in quanto già nella stretta cerchia di conoscenti avevano persone trasgressive che non si erano fatti scrupolo di stuzzicarli facilitando loro i primi passi.
Nel frattempo il cameriere ci aveva portato la bottiglia di bollicine e quattro flute per brindare tra noi. Lo sguardo fisso del ragazzo che non si spostava dalle nostre signore mentre si apprestava ad aprire lo spumante ha reso curioso sia me che Corrado. Appena andato via l’imbarazzato ragazzo abbiamo potuto constatare che, mentre si discorreva, le due signore si stavano accarezzando le gambe rispettivamente e che questo aveva provocato la salita della minigonna di Giovanna e l’apertura dello spillone della gonna di Elisa che adesso metteva in mostra un notevole paio di gambe una delle quali scoperta fin quasi alla rima del sedere. Versato lo spumante e fatto un primo brindisi alla comune nascente maliziosa amicizia, Giovanna ne vuole proporre subito un altro, dedicandolo a noi maschietti. Appena il tempo di dire due paroline all’orecchio di Elisa che, complice la luce diffusa del locale e la posizione scelta particolarmente riservata, anche se sempre in pubblico, Giovanna si alza dal comodo divano prende il bicchiere a cui aveva bevuto Corrado e torna a riempirlo in parte. Poi complice la tenue luce che ci avvolgeva tutti porta il flute tra le sue gambe alzando di poco la minigonna e scoprendo il malizioso slip che indossa; con molta calma e anche molto elegantemente scosta l’indumento e allargando quanto basta le gambe, mette in mostra il suo monte di Venere appena coperto da serica peluria sia a me che ad uno stupito ma eccitato Corrado. Con eleganza porta la parte superiore del bicchiere tra le labbra della sua figa tanto da inumidirne i bordi dove Corrado, a cui la mia signora lo porge subito dopo, può assaporare l’umido contatto appoggiando le sue labbra. Mentre questi centellina il frizzante liquido aromatizzato da tanta audace maliziosa azione, anche Elisa si mette in piedi e scostato il lembo della gonna mette in mostra una carnosa figa depilata e umida: anche lei con medesima eleganza infila il bicchiere, destinato alle mie quanto mai assetate labbra, nel caldo di quelle grosse labbra. Ma a differenza di Giovanna, spinge il flute in profondità fino alla base dello stesso; cosi facendo raccoglie all’interno del bicchiere una certa dose dei suoi umori che posso non solo assaporare ma addirittura bere. Poiché tutto quanto sopra aveva eccitato molto noi maschi, portando entrambi ad avere una forte erezione, non era il caso di provare a fare altrettanto alle nostre signore: ci saremmo rovesciati addosso lo spumante dovendo inclinare i bicchieri ma, in secondo luogo, avevamo entrambi l’uccello cosi gonfio che mai questo sarebbe entrato nel bicchiere, in una calice da vino rosso….ecco lì si sarebbe entrato con una certa facilità.
Ma le signore non avevano tanta sete, piuttosto avevano entrambe voglia di provocarci soltanto e, messesi di nuovo sedute, hanno fatto in modo che potessimo godere di loro due che si masturbavano a vicenda mettendo in mostra quanto di meglio avevano, promettendoci futuri approcci, sempre che ci fossimo comportati entrambi da bravi cornuti. Corrado ad udire ciò fa le proprie rimostranze a queste affermazioni: ne andava del suo nome di torello che si era andato conquistando nel tempo! Io invece, pur di assaporare e avere Elisa con me e per me, ero molto più pronto ad essere considerato cornuto. L’orgasmo arriva quasi contemporaneamente per le due signore che asciugatesi i propri fiorellini, si dicono più che soddisfatte di questo primo incontro. Mentre noi maschietti ci avviamo all’uscita per pagare la consumazione, le ormai complici amiche si scambiano tra loro i numeri di cellulare, sia il loro che i nostri, e a nostra insaputa.
Il successivo sabato pomeriggio Giovanna mi informa che ha preso appuntamento con il parrucchiere che la terrà occupata per tutto il pomeriggio; le chiedo se devo accompagnarla come faccio di solito, ma lei declina l’offerta. Alle quindici in punto si presenta in salotto mentre ero al pc a controllare eventuali altri messaggi dal sito di incontri. Indossa solo un camicione che copre con il soprabito: carina ma nulla di scandaloso. Prende con se una capiente borsa troppo grande per andare dal parrucchiere, ma si giustifica dicendo che ci ha messo alcuni trucchi che vuole usare.
E’ uscita da nemmeno cinque minuti che sento squillare il mio cellulare: avrà dimenticato qualcosa penso; ma il numero che mi compare non è il suo ne tra quelli, e sono molti, della mia rubrica. Rispondo malvolentieri. Una calda voce di donna avvolge il mio orecchio: è Elisa. Mi chiede se Giovanna è in casa, le rispondo che è appena uscita per andare dal parrucchiere. Ride e mi dice che lei è sola e vorrebbe incontrarmi. Come ascolto il suo dire, il mio uccello si drizza… le rispondo che se mi dice dove devo arrivare, io in cinque minuti sono lì. Mi chiede il mio indirizzo…tanto io sono da solo…Giovanna è dal parrucchiere…..
Le do le indicazioni necessarie e lei mi dice che in mezz’ora sarà davanti alla mia porta di casa. Pregustando un pomeriggio “diverso” vado in camera e indosso una comoda giacca da casa. Venticinque minuti dopo, sento il campanello squillare, vado ad aprire e vengo travolto da Elisa che mi butta le braccia al collo baciandomi lascivamente. Senza staccare le labbra dalla sua bocca la porto in salotto dove la trascino sull’ampio divano davanti alla tv. Terminato il bacio, anche per riprendere fiato, ci stacchiamo un attimo. Lei in piedi davanti a me, con fare frettoloso, si slaccia il soprabito e lo sfila rimanendo con addosso solo le calze autoreggenti e le scarpe. Una visione inaspettata. Mi invita a spogliarmi in fretta che Giovanna è già uscita da quasi un ora e potrebbe rientrare presto. Le dico, mentre lei armeggia con i miei pantaloni, che prima delle 19.00 non tornerà sicuramente. Solo quando il mio uccello, già duro, le sbatte sulle guance, si calma un po’, come in meditazione davanti al mio cazzo. Poi si distrae un attimo guardando l’orologio e, afferrata la mia virilità, inizia un lento massaggio spingendomi a sedere sul vicino divano. Si pone tra le mie gambe e con un sorriso malizioso, inizia un gioco di lingua partendo dallo scroto fino a risalire sulla punta del cazzo per poi tornare giù ed arrivare ad infilarmi la punta della lingua nel culo facendomi avere un brivido che quasi mi porta all’eiaculazione. Il gioco dura ancora un paio di minuti fino a che imbocca finalmente la mia cappella e ingoia di un sol colpo il mio non trascurabile randello fino a solleticarmi con le labbra le palle. Mi sale a cavalcioni così da ritrovarmi davanti la sua già umida figona contornata da un culo da matrona romana. Deciso a morire affogato in tanta morbida carne, affondo tutta la mia faccia fra quelle splendide rotondità. Sento dall’altra parte del mio essere la cappella, che ogni volta che lei affonda il colpo, incontra come un leggero ostacolo prima di finire la corsa dentro la sua gola. E’ la strettoia delle sue tonsille che mi manda in paradiso. Poi il sogno improvvisamente finisce. Sento il fresco dell’aria attorno all’umido mio cazzo e capisco che anche io devo riemergere in superficie dopo aver potuto affondare con la lingua dentro la dolce e capiente figa. Mi fa sedere e inizia a cavalcarmi. Il calore della sua femminilità mi brucia attorno al cazzo che viene massaggiato dalla espertissima femmina. Nemmeno il tempo di fare tre affondi che squilla di nuovo il cellulare! Cazzo!!!
Come se lo avesse saputo, Elisa allunga la mano afferrando l’apparecchio e me lo mette in mano. Rispondo cercando di non far percepire al mio interlocutore quello che sto “sopportando” in quel mentre.
“Pronto!”
“Ciao cornuto!! Sono la tua mogliettina che in questo momento sta a pecorina sotto uno stallone che risponde al nome di Corrado!! Stai facendo felice Elisa con il tuo cazzetto?! Quello di Corrado è come quello di un cavallino!!! Mi sta letteralmente sfondando, cornuto che non sei altro!!”
“Giovanna!! Ma non dovevi essere dal parrucchiere?!?”
“Certo dal parrucchiere!! Si Corrado è stato il mio parrucchiere, mi ha già depilata la figa completamente come quella di quella troia di Elisa che sta lì con te vero?”
“Si Elisa è qui con me!! E siccome io sto scopando con lei non mi pare che tu mi possa appellare: cornuto!”
“Ti sbagli amore, tu cornuto lo sei già da ieri mattina, perché io con Corrado sto facendo il secondo tempo, tu invece sei all’inizio del primo!”
“Ieri abbiamo fatto una sveltina in ufficio dove lui è venuto a trovarmi ed ad assaggiarmi!”
“Che troia che sei!”
“Aspetta adesso ti faccio sentire quanto urlo mentre me lo mette nel culo!”
E mentre dice queste parole, Elisa si sfila il mio uccello dalla figa e lo guida nel suo morbido sedere.
“Se lo sta facendo mettere dietro vero?” mi chiede mentre affondo nel suo secondo canale.
“Si, così dice.”
Un urlo arriva dal cellulare: è Corrado che la sta sfondando.
“Ti porto a casa la figa e il culo pieno di sborra di Corrado e poi te la faccio bere, cornutone!!”
Un clic mette fine a questa telefonata e alla mia resistenza. Pensando alla grondante figa di mia moglie che si svuota nella mia bocca del piacere del suo montone, ho solo la forza di avvisare Elisa anch’essa in preda all’orgasmo che riesce in ogni caso a sfilarsi l’uccello dal culo e a prenderlo in bocca per dissetarsi.
Dopo cinque minuti di assoluta incoscienza, posso finalmente ammirare in tutta la sua bellezza Elisa ha un seno sodo e prosperoso con due capezzoli chiari ma estremamente duri un bel ventre botticelliano e un bacino che è tutto un programma, la sua figa è carnosa e grande con le piccole labbra che fuoriescono per un paio di centimetri dalle grandi labbra poi le gambe sono due colonne dritte e sode al pari di quelle di Giovanna. La bocca carnosa adesso è ancora più evidente dopo la goduriosa fellatio. Ci rechiamo entrambi in bagno dove facciamo insieme una calda doccia.
Le chiedo se ha incrociato Giovanna mentre andava a casa sua dove penso dovrebbe essere, ma ridendo mi risponde che la mia signora ha dato appuntamento a Corrado in un motel all’uscita della vicina autostrada, perché così si sarebbe sentita più troia e io sarei stato più cornuto!!
Ci salutiamo e quasi mi dispiace che debba tornare da sola a casa. Mi dice che non andrà a casa ma si fermerà sulla via del ritorno anch’essa in quel motel, tanto la stanza era stata già pagata per l’intera giornata e siccome era sabato, molti camionisti avrebbero dormito li nei pressi…
Senza cena mi stendo sul letto e lì mi trova Giovanna che, lungi dallo scherzare, era li con il culo pieno di sperma di Corrado e con in mano due preservativi anch’essi usati e dall’inequivocabile contenuto.
“Ti ho portato la cena, cornuto” mi dice mentre si toglie il soprabito mostrandosi nuda avvicinandosi a me.
Questa notte sarà una notte di fuoco!!
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