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MIa sorella ed io - 2a parte


di giov60
21.12.2017    |    42.885    |    6 9.7
"La cosa meravigliò anche mia sorella che non si aspettava una prestazione cosi eclatante da parte della sua amica digiuna di uomini..."
Saranno state le sette del mattino del sabato quando, aperti gli occhi e, dopo aver preso coscienza che mi ero veramente scopato e inculato mia sorella, mi resi conto che ero solo a letto. Titubante che la ragazza si fosse pentita di quello che avevamo fatto e si fosse andata a chiudere in camera sua, mi avvicinai alla porta della camera da letto socchiudendola e la vidi che era al telefono, in salotto, parlando sottovoce. Non era la prima volta che ascoltavo le telefonate dagli altri due telefoni di casa, tutti collegati in parallelo, cosi che se uno alzava, con circospezione, la cornetta dell'apparecchio in un'altra stanza, poteva ascoltare la chiamata in atto. Feci dietrofront e, tornato in camera, mi accomodai sul letto dalla parte di mio padre dove appunto c'era il secondo degli apparecchi di casa. Sollevata la cornetta dopo aver tappato il microfono con le mie mutande, mi misi all'ascolto e per poco non mi prese un'infarto.
Mia sorella era al telefono con nostra madre e le stava raccontando tutto quello che avevamo fatto senza tralasciare nessun particolare nemmeno la cena in osteria senza intimo. Non solo raccontava ma vantava anche le mie prestazioni, la mia delicatezza ma anche la sua troiaggine e di quanto fosse soddisfatta della cosa, ringraziando la mamma per la sua complicità in questi anni e per i preziosi consigli ricevuti oltre che per gli acquisti mirati di lingerie e preservativi.
L'amore di una madre non ha confini, ma mi ripromisi di andare a fondo alla vicenda. Anche perchè avevo percepito dal tono di voce di mamma una certa eccitazione e, improvvisamente, mi resi conto di avere dei genitori ancora giovani, papà 48 e mamma 46 anni, ma ritenevo fossero asessuati, come succede quasi sempre nel corso normale delle cose. Adesso invece vedevo tutto sotto un'altra luce.
Posai delicatemente la cornetta e già eccitato mi rimisi a letto. Pensavo che di li a poco ci saremmo dovuti alzare ed prepararci a ricevere l'amica che mia sorella aveva invitato, non so perchè, a stare con noi proprio in quel sabato di libertà.
Di li a poco ecco che la sorellina fece il suo ritorno in camera da letto, completamente nuda e con i capelli sciolti. Non una parola sulla telefonata da lei fatta (sapeva anche dove chiamare!), visto che non avevo sentito l'apparecchio squllare. Vedendo la tenda canadese che il lenzuolo formava all'altezza del mio sesso a causa della mia erezione mattutina si ma provocata principalmente da quello che avevo scoperto, messasi anch'essa a letto prese subito in mano la situazione con un grugnito di soddisfazione iniziando un lenta masturbazione. Mi disse che voleva sentire la mia mano sulla sua fighetta deflorata che la avesse accarezzata leggermente, lievemente e a lungo, senza arrivare da nessuna parte; lo stesso avrebbe fatto lei con me e cosi tra un bacetto e l'altro alle nove e mezza passate decidemmo di fare uanbella doccia per poi uscire a respirare un po d'aria pura in attesa che la signora accompagnasse sua figlia, l'amica appunto che si aspettava, avanti la nostra casa per poi venirla a riprendere a tempo dovuto. Mentre passeggiavamo la sorellina mi informò che l'invito all'amica era stato fatto con la scusa che essendo rimasta sola in casa per il viaggio dei nostri genitori le sarebbe stata di compagnia per quella notte. Infatti ufficialmente anche io ero andato con loro in viaggio. Allora non era una visita per qualche ora, sarebbe rimasta anche la notte e la matttina di domenica... ero furioso!!
Ma subito fui rabbonito dallo sguardo malizioso della mia zoccoletta ora puttana. Lei non era riuscita a mantenere il segreto con miss Pelleossa su quanto noi andassimo facendo e quindi questa l'aveva sfidata a fornire le prove. Ma mia sorella sapeva anche che la ragazza era anche cotta di me all'ennesima potenza ma, timida e priva di esperienze maschili, non avrebbe mai osato farsi avanti con me. Però aveva una innata abilità con le ragazze perchè leccava in modo divino. Parola di mia sorella! E ci dovetti credere visto che quando si chiudevano in camera non ne uscivano che almeno due ore dopo. Questo l'avevo constatato io personalmente.
Quindi molto fermamente mi fu comandato di squagliarmela per almeno due ore e tornare a casa solo per l'ora di pranzo cioè alle 13 e 30. Ed erano solo le dieci e mezza. Tre ore in mezzo al deserto del mio paese, solo addolcito dal fatto che essendo sabato era anche giorno di mercato per cui almeno fino a mezzogiorno qualcuno avrei visto in giro. Durante quel lasso di tempo io cercai sempre di stare riparato ora in un bar ora nell'altro mentre la signora, arrivata davanti casa e acceratasi della effettiva sola presenza di mia sorella, a malincuore lasciò la sua figliola e andò, come sempre a rintanarsi in casa.
All'ora indicatami mi presentai a casa per il pranzo, la parmigiana di melanzane preparata mamma, e salutai con sufficienza la nostra ospite mentre fui più caloroso ne salutare la sorellina che, con addosso una maglietta a maniche corte e un pantaloncino molto corto e altrettanto largo apparecchiava il tavolo.
A dire il vero avevo notato un certo imbarazzo nella nostra ospite, un rossore diffuso sul suo viso dolce che aveva in quelle labbra ben disegnate e molto pronunciate un attrazione credo non solo per me ma per tutti i maschi che la incontravano. Peccato che il resto del corpo era proprio da bambina denutrita: piatta davanti e con un piccolo pronunciamento al livelli del sedere. Il tutto coperto da un vestitino a grembiule che metteva in risalto le ossute ginocchia di due gambe troppo magre. Nel complesso era ben proporzionata ma magra, magra, magra...
Certo non potevo comportarmi come uno scorbutico con lei: non mi piaceva, era magrissima, stava li a rompere i coglioni in quel magico fine settimana con mia sorella, ma era pur sempre la sua amica del cuore e in ogni caso una ospite; per cui feci buon viso a cattivo gioco e mi stampai in faccia la migliore espressione possibile e cercai di essere carino con lei. Cosi mi accorsi che lei mi guardava come se fosssi stato un idolo della canzone e lei una fan prossima al delirio. La cosa mi fece anche sorridere e visto che comunque era li meglio scherzarci sopra e prenderla con filosofia.
Intanto cercai di capire cosa lei sapesse di noi due. Io sapevo che tra lei e mia sorella c'erano contatti sessuali ma mia sorella cosa le aveva raccontato di noi due? La vedevo come una ragazzina poco attratta dal sesso maschile perchè forse aveva trovato nelle carezze di mia sorella quella che pensava fosse il massimo della soddisfazione sessuale. Ma già durante il pranzo il suo atteggiamento, quasi estatico, nei miei confronti cominciò a farmi venure dei dubbi.
Finito il pranzo mi posizionai in salotto in attesa del caffè che mia sorella stava preparando con la moka solo per me, mentre le due amiche rassettavano e le sentivo ridacchiare complici. Accesi la televisione, da poco arrivata in casa nostra, che trasmetteva un documentario sulla storia di Roma e quasi mi appisolai. Bevuto il caffè mia sorella venne a sedersi al mio fianco mentre miss Pelleossa si sistemò sulla poltrona quasi di fronte a noi come in attesa che accadesse qualcosa. La zoccoletta mi disse che aveva invitato l'amica, approfittando dell'assenza dei nostri genitori, perchè la ragazza le aveva confidato che io ero il suo ideale di uomo e che, senza volere, si era follemente innammorata di me ma che mai avrebbe avuto l'ardire di farsi avanti. Disse pure che ero il suo sogno erotico ricorrente e che pensava sempre a me quando si masturbava. Il viso della nostra ospite divenne paonazzo ma era nulla rispetto a quando mia sorella raccont che, non potendo più mantenere il nostro segreto, le aveva confidato il nostro rapporto e aveva decantato le mie prestazioni sessuali ma siccome non aveva creduto a quanto confidatole era stata invitata a verificare di persona.
Nel mentre andava dicendo la sorellina iniziò a toccarmi il pacco che già era bello grosso e visibile alla nstra ospite e poi slacciati i pantaloni me lo tirò fuori mostrandolo con orgoglio alla nostra ospite.
Le chiese se ora aveva creduto a quanto le aveva confidato e senza aspettare la risposta ovvia, iniziò a prendermelo in bocca facendo bene attenzione che nulla sfuggisse allo sguardo della sua amichetta.
Dopo aver succhiato e leccato per un paio di minuti il mio cazzo, mandando me in estasi e senza aver mai distolto lo sguardo dagli occhi della ragazzina, se lo tirò fuori dalla bocca e le chiese se avesse voluto provare anche lei.
Miss Pelleossa aveva uno sguardo estasiato e la bocca semiaperta da dove a scatti fuoriusciva la punta della lingua a leccarsi le labbra tumide.
Si alzò dalla poltrona e venne ad inginocchiarsi tra le mie gambe spalancate tirò fuori la lingua e, partendo dal mio scroto, iniziò una lenta risalita lungo in mio cazzo, come la più esperta delle pompinare.
Disse solo che in quel momento si stava avverando il suo più grande sogno: succhiare il cazzo ad un maschio vero!
Arrivata in cima alla mia cappella mi rivolse una sguardo pieno di lascivia e, spalancate le labbra fece letteralmente sparire tutto il mio uccello nella sua bocca fino alla gola. Ne rimasero fuori solo tre o quattro centimentri e il mio cazzo già allora era di oltre diciassette centimetri. La cosa meravigliò anche mia sorella che non si aspettava una prestazione cosi eclatante da parte della sua amica digiuna di uomini.
Ma la natura doveva aver concesso a questa ragazza il talento del pompino. Lei non lo faceva per compiacere l'uomo ma perchè amava quella pratica con tutto il suo essere.
Furono cinque minuti da sogno.
Lo stupore che prima leggevo nel visino della nostra ospite, quando aveva accertato che era verità il rapporto tra me e mia sorella, ora si era trasferito sul viso di mia sorella che praticava la fellatio già da quasi tre anni ed ora si trovava di fronte ad una ragazzina che la stava surclassando per la dedizione e l'amore con cui si stava applicando.
Quando a forza estrassi il mio uccello dalla sua boccucia, perche non sapevo che reazione potesse avere se avessi goduto, guardandomi si leccò le labbra come se avesse mangiato il pasto più buono de mondo. Le feci i miei complimenti e invitai le due ragazze ad andare in camera da letto dove saremmo stati più comodi.
Guinti davanti alla porta le ragazze mi dissero che dovevano andare un attimo in bagno a rassetarsi, io pensai che dovessero confidarsi su quanto fino al allora era accaduto. Le lasciai andare mentre io mi accontentai del bagno di servizio per rinfrescarmi dato che eravamo ancora a metà pomeriggio e il caldo di giugno si faceva sentire. Nonostante fossero passati già diversi minuti, la mia erezione era inalterata e, disteso sul letto, il mio cazzo era dritto come l'asta di una bandiera. Ero rimasto colpito dalla femminilità di quella ragazza che adesso stava in bagno con mia sorella a spettegolare e sapendo che era cotta di me, iniziai a pensare seriamente a lei come una possibile fidanzatina...sempre che avesse accettato la situazione incestuosa con mia sorella, alla quale non volevo, per tutto l'oro del mondo, rinunciare.
Mentre fantasticavo su questa situazione che era venuta a crearsi, io e mia sorella con l'amante in comune, si aprì la porta della camera e fecero il loro ingresso le due ragazze: si erano truccate pesantemente le labbra e gli occhi come solo sanno fare le puttane e indossavano entrambe le calze: mia sorella in reggicalze e calze velate, la nostra ospite calzettoni bianchi come se fosse una ragazzina dodicenne. In realtà aveva cercato di indossare anche lei le calze e il reggicalze ma per la troppa magrezza le prime risultavano non aderenti alle gambe.
Appena si distesero sul letto la prima cosa che notai fu il pube della nostra ospite. Per rendere l'idea era come trovarsi in Australia sulla immensa pianura di fronte a Ayers Rock! Il suo pube sporgeva dal piatto ventre come la montagna australiana! Un figone troppo grande per quel corpo!!! Ma anche estremamente eccitante e dalle due grandi labbra sporgeva un clitoride che nemmeno potevo immaginere cosi grande praticamente il cazzo di un ragazzino in età prebuberale ma scappellato come se fosse un cazzo circonciso era quasi il doppio di quella di mia sorella.
Sorridendo dissi a mia sorella che vederla leccare quella figa sarebbe stato come vederla fare un pompino ad un'ltro maschio. E questo chiesi loro...di farmi assistere ad un loro incontro, come sapevo essere gia successo nel segreto della loro camera da letto. Mi risposero che prima volevano far diventare rosso il mio cazzo con tutto il rossetto che si erano messe sulle labbra. E tanto fecero.
A turno da brave amiche, una alla mia destra e l'altra alla mia sinistra, dipinsero di rosso fuoco il mio cazzo con le loro labbra truccate da puttane. Un bellissimo gioco durato per oltre dieci minuti. Poi si misero a 69 ed iniziarono a leccarsela reciprocamente mugulando come mai avevo sentito fare. Ed in effetti mia sorella spesso nel prendere tra le labbra il clito dell'amica mimava molto più un pompino che una leccata. Venne voglia anche a me, che di fare pompini me ne intendevo, di provare questa esperienza e dopo aver atteso che il loro godimento scemasse alquanto mi disposi a succhiare quel grosso clitoride. La ragazza non vedeva l'ora e allargate le gambe mi permise di avvicinare la bocca alla sua figa che, si, era proprio fuori misura per quel corpicino. Dopo averle passato la lingua fra le grandi labbra per inebriarmi del suo dolcissimo sapore, molto più profumato di quello di mia sorella che era più aspro, anche se parimenti inebriante, e averla fatta ululare per qualche minuto iniziai a titillarle il clito e quasi subito iniziai a spompinarlo come solo un uomo può saper fare. Dopo un paio di minuti di questo trattamento fui costretto mio mangrado a posizionarmi nel più clssico dei 69 io disteso sul letto lei con la figa schiacciata sulla mia bocca e con il mio cazzo nella sua bocca. E qui ci fu l'ennesima sorpresa!
Dopo il terzo affondo del mio cazzo nella sua bocca, al quarto sentii come se la mia cappella entrasse in un pertugio più stretto e avvertii le sua labbra che mi solleticava lo scroto! Si era messa il mia cazzo tutto in bocca, anzi in gola!! Ogni volta che lo tirava fuori un po' sentivo sulla cappella la carezza e la stretta delle sue tonsille e dell'ugola.
Quando anni dopo ho visto il film “Gola Profonda” ho rivissuto la scena dall'angolazione opposta!.
Mia sorella era esterrefatta e si stava massacrando la figa con un furioso ditalino.
Non ce la feci e nonostate avessi gridato che ero al limite, non feci in tempo a tirarlo fuori e le inondai la gola. Ebbe un conato di vomito che, tolto dalla bocca il cazzo, le portò sulle labbra il mio piacere. Quella voltà sputò ma non era disgustata, era solo stata presa in contropiede. Tanto è vero che, mezzora dopo mentre scopavo alla pecorina mia sorella con lei infilata a 69 chiese apertamente di uscire dalla figa e di venirle in bocca! Degustò, ne passò un pochino nella bocca di mia sorella con un bacio lascivo, e tutto il resto lo ingoiò fiera di aver potuto bere “alla fonte del suo amore”. Disse proprio così.
A quel punto decidemmo da bravi ragazzi, visto che si era fatta anche l'ora di cena, di andare in pizzeria per rinfrancarci un pochino.
Prima di uscir di casa ci vestimmo come bravi ragazzi di paese per non dare nell'occhio e miss Gola profonda, adesso è meglio appellarla cosi, chiese di poter telefonare alla madre per rassicurarla e vedere se avesse bisogno di qualcosa. Non ascoltai quella telefonata ma la vidi nel mentre e trasmetteva anche alla cornetta tutta la sua felicità. La madre dall'altra parte del filo le disse qualcosa che la rabbuiò un po', ma non riuscì a spegnere la sua evidente euforia.
In pizzeria scherzando mia sorella le disse che aveva molto più di una domanda da porle circa le cose che avevamo fatto a casa e che al ritorno gliele avrebbe certamente fatte: avevamo tutta la notte a disposizione!! Poi scherzando, ma non tanto, le chiese se, nel remoto caso che si fosse sposata con me, le avrebbe permesso ogni tanto di prendere il suo posto a letto per una sana scopata con il suo fratellone. La risposta fù: “Se spossassi tuo fratello tu saresti l'ospite d'onore della nostra prima notte e di tutto il viaggio di nozze!!”
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