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Suoceri - Prima parte


di giov60
30.12.2017    |    83.312    |    6 9.4
"Ma le fantasie non sono rimaste tali..."
Mi chiamo Gianni e ho 35 anni, mia moglie Sonia ne ha 32 siamo, sposati da quasi 6 anni e quanto racconterò è iniziato appunto 5 anni fa, tre mesi dopo il matrimonio.
Devo dire che sono appassionato di fotografia e la mia signora, fin dal periodo di fidanzamento, è stata la mia modella preferita.
Lei davanti all'obbiettivo si trasforma e il risultato sono centinaia, meglio, migliaia di scatti dai più innocenti e scontati a quelli più spinti e tresgressivi. Infatti, essendo stati fidanzati fin dal liceo, fin da allora abbiamo fatto foto che con il passare degli anni sono diventate sempre più osè grazie anche al passaggio dall'anologico al digitale.
Oltre alla tecnologia siamo cambiati anche noi che oggi siamo trasgessivi quasi al cento per cento. Per noi il sesso è vita e la vita va vissuta con molti incontri e noi incontravamo e molto oltre che avere una vita sessuale tra noi molto intensa. Praticamente una scopata al giorno era ed è la norma.
Al tempo di questo racconto eravamo appena rientrati dal viaggio di nozze e io passavo molto del mio tempo libero a classificare e correggere, quando dovuto, le centinaia di foto e i video fatti durante la luna di miele.
Siamo trasgressivi e molte foto, la maggior parte e i video erano proprio ricordo di momenti di trasgressione durante i quali abbiamo coinvolto sia coppie che come noi erano in viaggio di nozze, sia singole persone maschi e femmine che hanno liberamente accettato di giocare con noi. Per non dire poi delle foto scattate poi in pubblico quando avevamo i notri momenti di esibizionismo.
A causa di una ischemia che aveva colpito mio suocero, fino ad allora aitante 58enne, pochi giorni dopo il matrimonio, abbiamo dovuto rinviare la partenza della luna di miele di quasi un mese. E in quel frangente, fino a che il poveretto era stato dichiarato prima fuori pericolo di vita e aveva poi iniziato la riabilitazione, ho passato le giornate a portare altermativamente Sonia e sua madre Adele, 49 anni che non si vuole arrendere all'età e ci riesce benissimo, in clinica per assistere il povero Antonio, mio suocero appunto. Erano stati giorni terribili. Il malcapitato era paralizato per quasi tutta la parte sinistra del corpo e solo dopo diverse terapie adesso ha ripreso in parte la mobilità, ma rimane una persona disabile, che non parla e ha necessità di assistenza continua. Per fortuna io e Sonia abitiamo al piano di sopra della grande casa di proprietà dei mei suoceri e quindi ci dedichiamo ad aiutare mia suocera e anche le due badanti che si alternano nell cure ad Antonio.
Adele ha dovuto prendere l'aspettativa dall'impiego alle Poste mentre io e mia moglie ci occupiamo dell'azienda di famiglia prima diretta da Antonio.
Già durante questo primo periodo di stress e tensione, avevo iniziato a percepire che il rapporto con mia suocera stava, diciamo così, cambiando. A dire il vero anche durante i preparativi delle nozze l'avevo più volte sorpresa a guardarmi in un modo che non era proprio quello di una suocera ma di una donna intressata al maschio che era in me, ma non ci ho messo la dovuta malizia e nemmeno lei si è esposta più di tanto. Era sempre più intima con me, mi raccontava anche i pettegolezzi che si scambiava con le sue amiche, poi era sempre pronta ad adularmi anche in presenza della figlia che ricambiava queste piccole adulazioni come un complimento. Era successo più volte che dutante i nostri spostamenti verso e dalla clinica mostrasse ora un po' di coscia ora una visione del suo seno complice un bottone della camicetta che aveva “dimenticato” di abbottonare.
Devo comunque dire che mia suocera,nonostante i quasi 50anni, non era affatto da buttar via, anzi era quella che, messa in tiro, faceva girare più di una testa maschile in pubblico. Ma il rapporto tra noi era improntato nel più classico dei modi: io ero il genero lei la classica suocera, a volte anche invadente e rompi coglioni.
Infatti, è stata proprio la sua invadenza nella nostra vita di novelli sposi, la scintilla che mi ha portato al punto che ora vi dirò.
Quel giorno, mentre stavo appunto classificando le foto e i video del viaggio di nozze, anche in preparazione ad una cena con i parenti durante la quale, come accade in tutte le case, io e Sonia avremmo tritato le palle agli invitati con la visione, non richiesta e non desiderata se non per compiacenza, delle foto della luna di miele, una chiamata dalla ditta mi ha portato fuori di casa. Nella fretta ho dimenticato acceso il pc anche se avevo chiuso le applicazioni che stavo usando. Ero solo in casa, Sonia era in ospedale dal padre, mia suocera era a casa sua ad intrattenere un paio di amiche che erano venute a consolarla.
Dopo un ora torno a casa e trovo in salotto mia suocera, che avendo le chiavi dell'appartamento, andava e veniva a suo piacimento. Nel salutarla ho notato un certo imbarazzo nel suo volto, ma non ci ho dato peso, le ho chiesto come mai fosse li e mi risponde che era entrata in casa per avvertirmi che sarebbe arrivata tra poco una delle due badanti, appena assunta, e che voleva presentarmela chiedendomi di scendere al piano di sotto.
Così ho fatto e pochi minuti dopo ero in casa sua a conoscere quella che era una infermiera professionista e a darle il benvenuto in casa.
Dopo nemmeno un'ora dovevo portarla in clinica e lei chiede di aspettarla perchè doveva prepararsi.
Quando arriva in garage io sono già lì con il motore acceso che attendo e vedo arrivare una signora messa in tiro, nemmeno dovesse andare ad una festa. Portava con se la solita borsa piena di ricambi e quant'altro necessario alla bisogna, ma aveva indossato una gonna sopra il ginocchio e una giacca con un profonda apertura sul davanti dalla quale faceva l'occhiolino un intrigante reggiseno di pizzo. Come sale in auto la gonna sale fino a metà coscia scoprendo la balza delle autoreggenti ed attirando, per la prima volta in assoluto, la mia attenzione di maschio su di lei. Il mio cazzo subito si erge e spero vivamente che lei non se ne accorga.
I suoi occhi invece puntano proprio lì e una espressione soddisfatta si dipinge sul suo volto.
La mia mano destra durante il tragitto ha sofferto le pene dell'inferno perchè con tutta la mia volontà l'ho tenuta sul cambio e non sulla coscia che vrebbe voluto assolutamente accarezzare.
Però non sono riuscito a stare zitto e le ho chiesto come mai tutta questa eleganza, visto che doveva andare in clinica.
La risposta: “Ho parlato con i dottori e mi hanno chiesto di stare con Antonio questa notte vestita in modo elegante per vedere se risponde agli stimoli...”
“Ecco adesso sono invidioso di mio suocero che passerà la notte coccolato da una tale infermiera!” è stata la frase che mi è uscita di bocca provocando ancora di più la sua malcelata soddisfazione.
La accompagno fin dentro la stanza di Antonio e mi beo, salendo le scale dove sono rimasto volutamente dietro di lei, del suo sculattare vezzoso e della visione delle sue gambe coperte da quelle eleganti calze.
Sulla via del ritorno dico apertamente a mia moglie che sua madre mi ha eccitato per la prima volta e che ho iniziato a guardarla in modo diverso. Mi chiede se deve iniziare ad essere gelosa e che anche lei sapeva della cosa anche perchè aveva notato, durante questi giorni in cui il padre mgliorava, che anche il genitore aveva avuto più di una reazione alla presenza di belle infermiere, che forse, per lavoro, avevano il compito di deliziare gli occhi dei maschi degenti, indossando divise al limite della decenza. Le cliniche private si pagano me anche l'assistenza è migliore evidentemente.
Tornato a casa vado sul pc e non tardo ad accorgermi che avevo lasciato aperta sul desktop una cartella di foto. Visto che sono foto che ritraggono Sonia molto poco vestita durante una serata in un club prive durante la luna di miele, mi chiedo come mai non l'abbia chiusa, ma non ci do peso e poco dopo spengo l'apparecchio.
Il pc che avevo in casa non aveva la pass di ingresso per cui chiunque poteva accedere al suo contenuto, ma era anche vero che in casa c'eravamo solo io e mia moglie. Invece non avevo dato peso al fatto che mia suocera, dipendente delle Poste, aveva una certa dimestichezza con il computer usato in ufficio, ma la mia ingenuità non mi ha fatto pensare che la signora aveva, già da tempo, usato ed abusato del suo uso in mia assenza.
Alcuni giorni dopo mio suocero fu dimesso e tornò a casa accudito stavolta anche dalle due badanti all'uopo assunte. Finiti i viaggi in clinica ma finiti anche i momenti durante i quali mia suocera mi concedeva di ammirare le sue fattezze in auto.
A dire il vero anche mia moglie, quando le toccava il turno serale, andava in clinica vestita in modo elegante e provocante, ma siccome era per lei e per me normalità non ci avevo fatto caso più di tanto. Per cui mi eccitavo con mia suocera ma non sospettavo di mia moglie alla quale, durante le focose scopate di quei giorni, ho confidato le mie fantasie erotiche sulla madre Adele.
Come spesso succedeva tra di noi durante i nostri amplessi, lo scambio di fantasie su questa o quella persona provocava prima un attimo di gelosia a cui seguiva sempre una complice partecipazione al gioco. Cosi era accaduto anche in questo caso. Solo che Sonia era più partecipe alla cosa trattandosi adesso di sua madre. Per cui spesso mi chiedeva particolari sempre più intimi delle mie fantasie su Adele e a volte lei si metteva nei suoi panni e mi invitava a trattarla come se fossi stato von la madre.
La complicità in una coppia è il sale della serenità di una vita coniugale appagante.
Ma le fantasie non sono rimaste tali.
Dopo un paio di settimane in cui i nostri momenti di intimità erano conditi dalla presenza virtuale della signora Adele, questa si manifesto in carne ed ossa.
Sabato mattina, come al solito amiamo poltrire a letto e, come è solito accadere, iniziamo a stuzzicarci a vicenda.
Dalle carezze, prima superficiali poi sempre più intime, passiamo all'uso della bocca cosi che, dopo aver lungamente leccato la sempre depilata e prominente figa a Sonia mentre lei mi chiedeva se mi fosse piaciuto le quella fosse stata la figa di sua madre, mi metto supino sul letto e Sonia, come una gatta in calore, inizia a leccare la mia virilità tesa e gonfia.
Con gli occhi chiusi mi stavo gustando gli effetti di quella calda espertissima bocca che amava fare pompini in modo sublime, quando avverto, come una sensazione, di essere osservato. Con la coda dell'occhio, sempre socchiuso, sbircio verso la porta della nostra camera e ho più di una certezza di intravvedere una figura che si è sistemata dietro lo spiraglio che, come al solito, lasciamo nella porta. Dopo un paio di minuti, quella figura mi pare scomparire e sento, invece distintamente, lo scatto della serratura della porta d'ingresso.
Chiedo a Sonia se ha sentito anche lei, ma mi risponde che l'unico rumore che sta ascoltando è quello delle sue labbra.
Le dico che ho avuto la sensazione che qualcuno stesse spiando dallo spiraglio della porta e lei mi risponde che sto solo materializando i miei sogni.
Questa sensazione l'ho avuta altre volte durante i giorni seguenti ma poi il tutto si sarebbe materializzato solo un paio di settimane dopo.
Sonia mentre eravamo in ditta mi chiede di tornare a casa a prendere certi documenti che erani dentro la cassaforte. Le faccio presente che tra andare e venire passerà oltre un ora. Mi risponde di predermela comoda tanto l'appuntamento che lei ha fissato con un cliente è per l'ora di pranzo.
Malvolentieri torno indietro verso casa. Entro nella mia dimora che saranno state le dieci e quindici. Mi pare strano che la porta d'ingresso non sia chiusa a chiave e sono stato anche bravo, anche se involontariamente, a non far molto rumore.
Mi avvio verso lo studiolo e davanti alla porta di questo resto basito: mia suocera sta davanti al mio pc e guarda con molto interesse le foto del viaggio di nozze, quelle che non avrebbe dovuto vedere. Si sta accarezzando perchè la sua mano sinistra non è sulla scrivania. Anche la vestaglia da casa che indossa nasconde poco delle sue fattezze perchè è molto aperta sul davanti. Solo i capezzoli irti tengono ancora insieme i due lembi dell'indumento a nascondere parte delle belle aureole ben disegnate sui due globi di morbida carne matura.
Capisco che più che alle fattezze della figlia, incontrastata protagonista degli scatti e dei video presenti sull'apparecchio, era eccitata nel constatare la mascolinità del genero. Quasi automaticamente le mie mani estraggono il mio uccello dai pantaloni e con l'arma in tiro entro nella stanza.
Ha un moto di sorpresa ma l'urlo di spavento le si blocca in gola, mi avvicino girando attorno alla scrivania. Lei, rimanendo seduta, mi segue fissandomi e fa girare la poltrona su se stessa cosi che, quando arrivo al suo fianco, posso ammirare lo spettacolo di lei scosciata mentre la sua mano continua la masturbazione. Mi piazzo tra le sue gambe, che lascia aperte quasi ad invitarmi, e le punto il cazzo verso la bocca che, semiaperta, attende.
Praticamente la scopo in bocca senza proferire parola. Tanta è l'eccitazione che, in pochi minuti, posso constatare quanto la signora ami abbeverarsi alla fonte della vita: non ne perde una goccia! Tutta sua figlia!
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