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Cose di casa - 4


di giov60
20.02.2019    |    18.202    |    4 9.4
"Mamma ha iniziato a metterci l’amore in quell’atto ed è sulla buona strada..."
Come accogliente è la sua figa non altrettanto si può dire del suo buchino posteriore, segno evidente che non è molto adusa ad usarlo al contrario di Lisa che è molto accogliente dietro mentre ancora è intatta davanti.
Inginocchiato e sotto il continuo fluire dell’acqua tengo aperte le belle chiappe di mamma e lascio che la mia lingua vaghi nel profondo solco in un continuo andirivieni tra le morbide e calde labbra della figa e fino allo stretto pertugio dello sfintere anale che pulsa sempre più. E sempre più spesso poi infliggo alle morbide ma ancora sode masse di carne che carezzano il mio volto dei piccoli morsi ora a destra ora a sinistra provocando l’irrigidimento dei muscoli e scosse di piacere alla genitrice ora più che mai femmina voluttuosa. Non ho cognizione del tempo che passa ma ad un certo punto mi sembra di vedere qualcosa che si muove al di la del vetro bagnato e appannato del box doccia.
Con la punta della lingua ben infissa nel culo di mamma giro appena lo sguardo per capire se effettivamente ci fosse qualcuno. Ma il piacere che sta provando la mia dolce mammina la porta ad un ultimo rinculo che quasi mi manda a sbattere sulle piastrelle e che le permette di girarsi cosi da mettermi di nuovo davanti al viso il suo boscoso monte di Venere. Mi sento tirare su e il mio uccello di nuovo eretto in tutta la sua possanza torna a bussare alle porte del abisso del piacere mentre ci baciamo di nuovo con passione.
Chiude il caldo scroscio d’acqua e mi spinge fuori dal box doccia come se sapesse già di dover fare qualcos’altro di estremamente piacevole. Il tempo di indossare i nostri accappatoi e di darci un veloce asciugata che mi trascina fuori dal bagno fino in camera da letto, la sua camera da letto.
Sono appena passate le dieci e un quarto e mamma dopo avermi spinto sul letto si mette a rovistare dento alcuni cassetti dell’armadio. Sfilatosi l’accappatoio inizia lentamente ad indossare di nuovo un velatissimo paio di calze e, subito dopo averlo tirato fuori da uno di cassetti dell’armadio, una splendida guepiere nera che mi chiede di aiutarla ad indossare infilando uno ad uno la lunga sequela dei gancetti posteriori, infine aggancia le calze al reggicalze del capo appena indossato. Le scure aureole dei capezzoli fanno capolino per quasi la metà della loro estensione dal nero merletto della guepiere e fanno da richiamo al nero del monte di venere che si staglia nel chiarore del bacino e della parte alta delle cosce: una femmina da letto che mai avrei immaginato!!
E’ evidente che quanto successo nell’ultima ora è solo l’aperitivo. Mamma adesso dovrebbe darmi saggio della bravura delle sue labbra che ancora non hanno percorso il duro gioiello che, spudorato, si erge tra le mie gambe.
Ma nello stesso lasso di tempo erano successe altre cose che riguardavano papà e Lisa. Come spesso accade le donne si erano confidate per cui tutto quanto doveva succedere. Quella sera vedeva la parte maschile del mondo solo come pedine mentre la regia e la strategia era di competenza dell’altra metà del cielo.
Già alle nove Lisa aveva chiamato papà al cellulare che, al dolce richiamo della figliola e con il sentore di quello che sarebbe potuto succedere a casa tra me e mamma, aveva lasciato il bar in cui si era rifugiato nel frattempo, per correre a riprenderla dove si teneva la festicciola a cui era stata invitata.
Anticipandone l’arrivo, Lisa si era fatta trovare sul piazzale, seduta ad una panchina del piccolo parco alberato che era prospicente al locale.
Papà l’aveva riconosciuta dalle lunghe gambe esposte che la micro gonna lasciavano completamente nude.
Salita in auto Lisa non vuole nascondere nulla della sua fresca bellezza al padre che ammira estasiato la figlia.
Dopo un veloce bacio Lisa si abbandona sul sedile dell’auto e lascia che la già corta gonna salga fino a lasciare scoperto un piccolo triangolo dei suoi slip e chiudendo gli occhi chiede al padre di correre a casa che vuole vedere se è già accaduto qualcosa. Papà rimane stupito dalla richiesta di Lisa e le chiede di capire meglio quello che ha appena affermato. Lisa allora, girandosi verso di lui con fare smorfioso come una gattina in calore, ha finalmente la forza, grazie anche al leggero stato di ebrezza per i due aperitivi appena alcolici bevuti, di poggiare la mano sulla gamba di papà e, risalendo lentamente verso l’agognato oggetto del suo desiderio, gli risponde che questa è la sera in cui mamma avrebbe dovuto realizzare quello che lui già da tempo le stava chiedendo: fare sesso con Gigi. E, passandogli la mano sulla patta che avverte piena di una certa consistenza, anche realizzare il desiderio della sua bambina e suo. Così dicendo stringe la presa sul pacco del maturo padre. Poco ci manca che l’auto sbandi e finiscano fuori strada. “Fai piano, papà, che tempo ne abbiamo” gli dice Lisa afferrandogli la mano destra per portarsela sulla gamba nuda. E così accarezzandosi l’un l’altra arrivano a casa proprio mentre io e mamma eravamo distesi sul divano durante il nostro primo amplesso. Impegnato com’ero non mi sono accorto che i due erano entrati e, di soppiatto, sgattaiolati al piano superiore, si erano goduti la scena di quanto accadeva sotto i loro occhi dal piccolo ballatoio che si affaccia sul salotto. Poi si erano rifugiati in camera di Lisa dove la mia dolce sorellina, stupendo papà, aveva dato saggio della sua bravura orale che aveva lasciato tramortito il pover uomo. Infatti appena in camera sua, eccitata dalle carezze che io e mamma ci stavamo scambiando sul comodo divano, Lisa non si è fatta alcuno scrupolo di sbottonare i pantaloni al sempre più incredulo genitore e con maestria tirar fuori il cazzo desiderato da tempo. Solo un lungo attimo di adorata contemplazione prima di iniziare un umido bacio che porta l’organo genitale ad alzare completamente la testa per poi lasciarsi andare al caldo ed esperto bacio della ragazza.
Le mie lezioni avevano dato ottimi frutti ma papà non poteva saperlo come nemmeno mamma, dato che, nascosti all’ombra delle ripetizioni, il nostro rapporto sessuale non si era palesato ai loro occhi.
Lisa in pochi minuti, praticando il più lussurioso e desiderato dei pompini, si era lasciata bagnare il seno dal piacere di papà che aveva poi provveduto a spalmare sul suo petto mentre lui si accasciava sul letto.
Un umido e prolungato bacio ha posto fine al primo incestuoso orgasmo paterno e al contempo instaurato un perverso rapporto tra i due.
Mamma che invece era certa della presenza dei due, esce dalla camera da letto ancheggiando come mai l’avevo nemmeno immaginata. Fa ritorno dopo pochi istanti portando per mano marito e figlia già entrambi nudi.
Io sono disteso sul talamo coniugale e ancora indosso l’accappatoio. Solo il mio uccello svetta al di fuori di questo e io mi sto accarezzando guardando entrare in camera tutto il resto della famiglia. Lisa lascia la mano di mamma e salta sul letto. “Senti il sapore di papà” mi dice porgendomi la bocca per il bacio che disvela ai nostri vecchi la nostra cementata unione incestuosa. Mentre dai volti di mamma e papà traspare tutta la loro meraviglia che non si tramuta in ira ma in complice accondiscendenza, Lisa mi infila la lingua in bocca così da farmi apprezzare il sapido sapore che permea il suo cavo orale frutto del recente pompino.
Se dovessi seguire il mio istinto adesso avrei già messo Lisa sotto di me per scoparla davanti come non ho ancora fatto ma, conoscendo il desiderio di mia sorella, mi limito ad un abbraccio che la dice lunga sulla nostra reciproca passione mentre avverto il letto muoversi come ad accogliere altri corpi. Ci ritroviamo al centro del letto con mamma e papà distesi accanto a noi. Sento i capezzoli di mamma che mi vellicano la schiena mentre Lisa avverte il barzotto cazzo di papà appoggiato sul suo culetto.
“Ci avete fatto fessi, mascalzoni!” dice mamma con un sorriso malizioso quando sciolto il nostro abbraccio, ci ritroviamo distesi sul letto.
Siamo al centro delle attenzioni: papà inizia a carezzare il corpo ancora per lui sconosciuto di Lisa mentre mamma fa scorrere le sue dita prima sulle mie labbra poi sul mio petto per infine stringerle attorno al mio cazzo duro. Anche Lisa ha in mano il cazzo di papà e inizia ad apprezzare il risultato del suo lavoro perché anche il maturo uccello torna a splendere in tutto il suo turgore.
La bocca di Lisa ha ancora fame di cazzo per cui lei si posiziona a cavallo delle gambe di papà e afferrata la verga paterna inizia un delicato gioco di lingua partendo dalle palle fino a risalire alla cappella gonfia che abbocca voluttuosamente. Alla meraviglia di mamma di cotanta bravura, risponde rivelando che sono state le mie ripetizione a renderla così brava. Mamma affascinata dalla scena si pone anche lei nella medesima posizione e imita su di me le stesse movenze della figlia.
Da esperto intenditore, mi accorgo subito che lei non è ancora a suo agio con il cazzo in bocca, come se qualcosa la bloccasse o come se non apprezzasse lei per prima l’atto di succhiare un bel cazzo. E papà, che è in estasi e non vede ma intuisce la scena, sottolinea la cosa dicendomi che avrei dovuto dare le stesse lezioni a mamma cosi da renderla se non brava come Lisa almeno sufficientemente preparata.
Non rispondo perché, ad occhi chiusi, mi sto godendo come meglio posso il pompino materno che sento migliorare ad ogni affondo. Mamma ha iniziato a metterci l’amore in quell’atto ed è sulla buona strada.
Papà sta sentendo che non riuscirebbe a resistere molto più a lungo alla sapiente bocca di Lisa per cui con amorevole violenza accarezzandole il volto stacca la vorace bocca dal suo cazzo teso come non gli accadeva da tempo. Lisa allora salendo lungo il corpo di papà va a posizionarsi davanti alla sua bocca offrendogli l’oscena visione della sua figa nuda e umida di umori e invitando papà ad assaggiare l’ancora virgineo fiore. La lingua matura ed esperta del genitore arrapato immediatamente esce a lambire le labbra glabre della figa di Lisa e il contatto caldo e umido manda la sorellina in estasi. Inizia a danzare sulla bocca di papà ora schiacciandosi su di essa ora allontanandosi per godere della dura punta della lingua sul suo clito. Questa danza affascina anche mamma che leccandomi voluttuosamente il cazzo guarda con interesse le morbose movenze della ragazza.
Lisa per meglio godere del momento si gira sul volto di papà e si posiziona dando il culo alla vista paterna mentre si china ad imboccare di nuovo il suo uccello nel più classico del sessantanove.
Come se avessi avuto una intuizione, anche io mi sollevo dal letto e invito mamma a prendere il mio posto che così distesa con una gamba penzoloni dal letto, offre alla mia bocca la sua matura figa da leccare come merita. Affondo la lingua nella burrosa caverna che l’accoglie in tutta la sua lunghezza per tirarne fuori la mielosa secrezione del piacere. Sono inebriato dal dolce sapore che mi invade la bocca e, mentre tra le labbra sto stringendo il duro clitoride materno, mi avvedo dello sguardo di Lisa che sta leccando di lato il cazzo a papà. Io mollo la preda succosa e lei avvicina la bocca alla mia e ci scambiamo con un bacio il sapore dei nostri genitori. Ma lei vuole di più e cosi io sollevo la bocca dalla figa di mamma quel tanto da permetterle di portare il suo viso tra le gambe materne e infilare la sua lingua nella figa in un primo incestuoso e lesbico bacio. Mamma nell’avvertire il cambio di bocca e di tocco, solleva appena il capo per avere la conferma visiva di quanto sta accadendo alla sua figa, per poi accasciarsi di nuovo colpita dagli spasmi di un orgasmo inatteso, profondo e potente.
La mano di mamma arriva a coprire la sua intimità come a proteggerla e a guidare il suo piacere mentre lo sguardo mio e di Lisa si incrocia di nuovo e, come se ci legasse porta adesso la mia testa verso il cazzo di papà che viene a trovarsi tra il mio viso e quello di mia sorella. Lisa da una leccata al cazzo e io faccio lo stesso. Poi lei abbocca la cappella gonfia e io la imito. Infine lei ingoia il palo di carne e poi mi offre la possibilità di fare altrettanto. Continuiamo cosi per qualche decina di secondi fino a che papà, al limite della sopportazione, si alza dal letto e mette Lisa nella stessa posizione della madre.
Sapendo che non riuscirà ad abbandonare l’abbraccio incestuoso della figlia durante l’amplesso che sta per compiersi, papà con una lucidità che non gli facevo, apre un cassetto del comodino e tira fuori un preservativo nel suo intatto involucro. Lo ha appena aperto che Lisa glielo toglie di mano e, scesa in un lampo dal letto inginocchiata davanti a lui, infila il guanto di lattice nella sua bocca per poi abboccare il cazzo teso di papà e con sapienti movenze orali, vestirlo in tutta la sua lunghezza del presidio. La cosa lascia a bocca aperta mamma ma non me che ricordo come questa azione fosse stata la prova d’esame brillantemente superata della viziosa sorellina solo qualche settimana prima.
“Sei proprio una bella puttanella, piccola mia!” la apostrofa mamma. “Sei solo invidiosa!” le risponde Lisa. Sorridono entrambe l’una verso l’altra.
Lisa torna sul letto ma non vuole essere passiva nell’atto del suo primo coito, così invita papà a stendersi e lo cavalca. Mamma prende in mano il cazzo coniugale e lo guida verso la figa di Lisa che già pulsa dal piacere. Dopo averlo sentito per qualche istante all’ingresso tra le sue labbra vaginali Lisa, chiudendo gli occhi, si lascia andare lentamente ma inesorabilmente sul teso cazzo che, per primo, accoglie dentro di se.
Con sapienti movimenti si gode questo momento per lei indimenticabile, si china su papà e si baciano a lungo mentre anche lui inizia a muovere il suo bacino per assestare colpi sempre più profondi che portano Lisa a godere rumorosamente del suo primo orgasmo vaginale.
Come aveva previsto, anche papà non va molto oltre, travolto dal piacere che il pulsare della figa di Lisa provoca al suo maturo cazzo. Con un rantolo dolcissimo esplode nel suo orgasmo lasciando l’uno e l’altra accasciati in un abbraccio di lussuriosa intensità.
Io e mamma assistiamo rapiti a quanto accade al nostro fianco. Imitando Lisa e papà siamo nella stessa posizione con mamma che fa danzare il suo bacino sul mio mentre il mio cazzo le solletica le labbra della figa che attende di essere di nuovo penetrata. Ma come Lisa ha donato la sua verginità all’adorato paparino, anche mamma adesso è cosciente di dover fare altrettanto con me.
Sempre più spesso la mia cappella sfiora il suo buchino posteriore e il liquido che fuoriesce dal mio uccello sta di fatto lubrificando la zona anale di mamma e il contatto della mia asta le sta provocando brividi che, fino a d oggi, lei non aveva mai voluto accettare come di piacere, nonostante i ripetuti tentativi di papà, tutti andati fuori bersaglio.
Come Lisa si risveglia dal dolce torpore dell’orgasmo, basta uno sguardo per intenderci. Lascia che l’ammosciato uccello di papà scivoli fuori dalla sua fighetta appena violata e scesa da cavallo, gli sfila il preservativo che mostra oltre al contenuto biancastro della sborra anche una leggera striatura rossastra al suo esterno a sigillo della perduta e ormai inutile verginità fisica. Pone il preservativo all’apice del solco del culo di mamma e lascia che la sborra di papà scenda ad inumidire il buco posteriore della mamma e, preso in mano il mio cazzo, lo pone ben fisso sullo sfintere. Mamma non deve fare altro che rilassarsi e iniziare a spingere all’indietro il bacino.
Quando la mia cappella è entrata, Lisa dice a mamma di fermarsi e iniziare ad apprezzare l’intruso nel suo culetto. Poi è lei stessa a guidare i movimenti della mamma che portano la mia cappella a superare il muscolo dello sfintere che provoca solo un leggero bruciore alla donna grazie alla lentezza nel procedere. Ma non ci può essere inculata senza un piccolo e bruciante dolore.
E mamma sa che deve provare questo dolore. Come spinta da una forza interna, ad un certo punto, rincula con il bacino con un colpo che le fa lanciare un grido e mi fa ritrovare con tutto il cazzo dentro di lei.
Rimane ferma per lungi istanti così impalata. Lisa ne approfitta per leccare attorno al suo sfintere sia parte della sborra di papà che ancora staziona lì, sia quello che fuoriesce del mio cazzo dal culo di mamma, poco a dire la verità.
Apprezzata finalmente la presenza del mio cazzo dentro il suo retto, mamma inizia a muoversi favorendo la mia penetrazione anale. Ma adesso sono io a voler cambiare posizione per incularla nel più classico del modi. Mi sfilo da sotto di lei che rimane inginocchiata sul letto e vado a mettermi dietro tra le sue gambe che tiene ben larghe. Questa volta sono io che dirigo nuovamente il mio uccello verso l’ingresso del suo secondo canale e con un deciso colpo riempio nuovamente il culo materno di tutta la mia possente presenza.
Inizio un movimento deciso e veloce, come di violenza ma che violento non è, sento che mamma apprezza molto e nel giro di tre minuti esplode nel suo primo orgasmo anale che la fa accasciare sul letto accanto a papà. Ancora un minuto e anche io arrivo all’apice allagando di calda sborra il suo, ormai, accogliente culetto.
Quando sfilo il mio uccello dallo sfintere materno la lingua di Lisa sta deliziando il mio con la sua punta indiscreta.
Mamma e papà sono distesi uno accanto all’altra sfiniti e sazi di quel piacere incestuoso cercato e trovato.
Io e Lisa, ormai amanti agli occhi dei nostri genitori, usciamo dal loro talamo nuziale e ci dirigiamo nella camera degli ospiti dove un letto a due piazze ci attende in quello che da adesso sarà la nostra camera da letto e talamo di piacere fraterno.
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