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Fino alla vigilia del mio matrimonio - Cap. 2


di giov60
19.05.2016    |    44.915    |    0 9.5
"“Dai cara, alziamoci: tu vai da Giulio ed io da Mina e vediamo cosa succede..."
Solo qualche sera dopo le cose precipitarono. Avevo chiesto a Mina di salire su da me e, stranamente, aveva acconsentito.
Ero quindi già eccitato in camera mia ad attenderla quando compare sulla porta e mi chiede di seguirla.
Scendo con lei al piano di sotto e lei facendomi segno di non far rumore mi indica la porta della camera da letto dei nostri genitori che, stranamente è aperta e dall’interno filtra chiaramente la luce accesa.
Mi avvicino e sul letto mamma e papà stanno scopando alla grande. Ma il loro gioco è quello di impersonare noi. Infatti mamma chiama papà con il mio nome e papà chiama mamma Mina.
La cosa che mi sembra strana è che nonostante siano passati diversi minuti da quando Mina li ha “beccati” sul fatto, poi è venuta da me ad avvisarmi, siamo scesi di nuovo e stiamo “spiando”, il loro ardore pare sempre essere lo stesso, né scema né aumenta. Mi sorge il dubbio che stiano recitando, facendo finta di scopare; poi la porta a aperta, la luce accesa… sembra essere solo un invito. E infatti è proprio come pensavo. Stanno solo provando tra loro la scena che avrebbero voluto si fosse svolta invece con noi. Mamma era ancora molto titubante e così papà per eccitarla per bene aveva iniziato a scaldarla in questo modo. Ad un certo punto si staccano e posso constatare che non stavano effettivamente scopando. L’uccello notevole, ma più minuto del mio, di mio padre era sì gonfio ma anche asciutto mentre la figa di mamma aveva il pelo lucido. Io e Mina nel frattempo eravamo invece notevolmente eccitati e ci toccavamo reciprocamente. Mina si era anche chinata e mi aveva preso in bocca il cazzo che adesso era bello lucido di saliva e pronto a prenderla alla pecorina.
“Dai cara, alziamoci: tu vai da Giulio ed io da Mina e vediamo cosa succede. I ragazzi sono già nelle loro camere e forse non ancora si addormentano.”
Papà si sta lentamente masturbando e il suo cazzo è ben dritto sulla sua pancia mentre mamma a gambe a larghe si accarezza la figa: stanno insieme pregustando quanto potrà succedere tra poco.
“Ma sei certo che se vado in camera di Giulio lui poi non mi caccia via spaventato o peggio schifato? In fondo sono sua madre e lui non mi ha mai fatto segno delle sue voglie.”
“Ma quando ti sei fatta trovare sulla scala ti ha guardato bene senza distogliere lo sguardo. Me lo hai detto tu!”
“Si ma non mi ha toccato nemmeno per sbaglio”
“Si ma io ti avevo suggerito di non indossare intimo o per lo mento di indossare la culotte trasparente “tiracazzi” che ti ho preso apposta.”
“E tu come pensi di fare con Mina?”
“Quella appena mi vede nudo e con il cazzo in tiro mi si butta ai piedi!”
Io e Mina ci guardiamo negli occhi e decidiamo di entrare in camera e sorprenderli.
Io sono già completamente nudo mentre Mina indossa, come sempre quando viene da me, il reggiseno a balconcino di mamma e le calze con il reggicalze.
Entriamo e siamo noi a sorprendere loro. Non c’è bisogno di parole, perché capiscono subito dal nostro abbigliamento che anche noi giochiamo lo stesso gioco che loro stanno giocando a parti inverse.
Ma adesso il loro sogno diventa realtà perché dopo averi ammirati per un attimo, ci fiondiamo su di loro.
Mina è su papà. A cavalcioni gli mette la figa sulla coscia e subito inizia a fargli un pompino da esperta succhiatrice di cazzi; io tra le gambe spalancate di mamma mi godo per la prima volta la vista di una figa matura circondata da una fitta peluria: quella che noi ragazzi allora chiamavamo “una figa con una boffa di pelo”. Poi scendo con la mia bocca ad assaporarla e inizio a baciarla e leccarla come meglio sapevo fare.
Questa notte prende inizio per me la passione per le donne mature: scopare con una donna matura dovrebbe far parte, obbligatoriamente, dell’educazione di tutti i ragazzi. Ne trarrebbe giovamento il rispetto delle donne da parte degli uomini che, dopo un esperienza con una donna matura, sarebbero molto più galantuomini con l’altra parte del cielo.
Questa notte è stata la migliore passata a fare sesso della mia vita e di quella di mia sorella fino ad allora. E in questa occasione ho anche scoperto la passione che mamma aveva per il sesso femminile, cosa che mai avrei immaginato. Infatti papà inculava Mina sempre più consapevole che la sua intuizione era giusta, la ragazza era molto più esperta di quanto non dovesse essere e questo grazie a me, mamma, che io stavo scopando alla pecorina, lentamente e profondamente per meglio assaporare ogni attimo, inizia a baciarla in bocca con passione. Dopo poco chiede a papà di uscire al suo culo e la rovescia sul letto iniziando una leccata di figa cosi bella ed appassionata che solo una donna può saper fare. Papà si ritrova con il cazzo in bocca a Mina e dopo poco le riempie la bocca con una bella sborrata mentre io, assistendo alla scena, non posso fare a meno di inondare la figa di mamma che gode nel sentirsi riempire ma non toglie la bocca dal fiore di Mina. Poi si gira e loro due iniziano uno splendido 69 con Mina che assapora la mia copiosa sborrata direttamente dalla figa di mamma mentre lei prima di disseta degli umori di Mina poi torna a baciarla per assaggiare il mio e il piacere di papà dalla bocca di mia sorella.
Questa notte è stata lunga, ci siamo tutti goduti tutto di ognuno di noi con la sola eccezione di noi maschi che non abbiamo interagito tra noi.
E’ stata una notte magica che ha soddisfatto tutti, in particolare papà che qualche giorno dopo, in seguito ad un tragico incidente, ci ha lasciati.
Dopo un po’ di tempo che non voglio quantificare, però la natura ha iniziato di nuovo a farsi sentire e stavolta senza falsi pudori, abbiamo di nuovo iniziato a darci soddisfazione reciproca. Mamma, dopo qualche mese, intestato il negozio a me e a Mina, pur non disdegnando il cazzo del figlio e degli uomini in generale, ha deciso di trasferirsi nel capoluogo di provincia dove risiedeva da anni una sua amica, quella con cui aveva avuto da ragazza le prime esperienze sessuali, alla quale era evidentemente molto legata.
Cosi a venti tre anni sono diventato titolare del negozio di famiglia insieme a mia sorella. Abbiamo deciso di cambiarne la tipologia di vendita da merceria di paese dove c’era un po’ di tutto in un negozio di abbigliamento femminile specializzato in intimo di classe. Con nostra sorpresa la cosa ha funzionato e con un abile passaparola, l’attività in poco tempo è diventata punto di riferimento delle donne non solo del paese ma dell’intero circondario.
Adesso io e mia sorella avevamo il problema di trovarci una moglie ed un marito rispettivamente per non alimentare le “malelingue” del posto.
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