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Mia sorella ed io - Ultima parte


di giov60
21.12.2017    |    40.045    |    8 9.3
"Mamma invece indossò una maglietta togliendosi il reggiseno ma non si tolse lo slip che le disegnava così bene le chiappe..."
Quella notte fu una notte di fuoco dove l'unica scontenta, almeno in parte, fu proprio l'amica di mia sorella che si rivelò un'amante eccezionale ma che dovette, purtroppo per lei rinunciare alla parte migliore:scopare come avrebbe meritato di fare. Ma fu anche una notte di rivelazioni e confessioni. Qui si sta raccontando il rapporto tra me e mia sorella: basti sapere che quella notte chiedemmo alla ragazza se volesse far parte della nostra vita non in modo marginale. Rispose di si.
Non da oggi è mia moglie: sono innammorato di lei come lo ero all'epoca che sto narrando e posso dire che abbiamo vissuto una vita felice e piena di lussuriosi momenti. Tutti gli altri risvolti di vita che scaturirono da quella notte a tre saranno, forse, oggetto di altri racconti, dato che diversi sono stati gli attori in scena e diverse le situazioni.
A luglio di quell'anno mi diplomai e, conseguentemente, ci fu l'iscrizione all'università, che ho brillantemente frequentato a Roma ivi compreso il Master post laurea. Questo mi ha permesso di passare sei anni con mia sorella more uxorio, come direbbe chi ha studiato. In parole povere anche lei tre anni dopo si diplomo e si iscrisse a Roma all'università quindi, in previsione di tutto ciò, i miei mi affittarono un bilocale con una spaziosa camera da letto e un salotto con cucina a vista. Per i primi tre anni di studi ha condiviso la casa con me il mio amico del cuore a cui mi sono molto dedicato perchè cominciasse ad apprezzare anche il sesso femminile: ci sono riuscito! Sposatosi abbiamo continuato ad essere amici e amanti per anni e, naturalmente abbiamo coinvolto le nostre donne, che erano ben felici di essere partecipi ai nostri giochi.
Durante i primi tre anni di università e comunque a partire da quella domenca sera di giugno, quando mamma e papà rientrarono a casa dal loro, ora posso dirlo, fantomatico viaggio,le cose anche in casa furono molto più chiare e maliziose.
Infatti, come avevo percepito solo ascoltano mia sorella al telefono, mamma era complice della figlia e pur non avendone il coraggio non era indifferente alla mia fisicità prorompente. Papà invece era più portato alla meditazione, lui godeva nel sapere più che nel fare anche se poi alla festa di maturità di mia sorella, complice qualche bicchiere di troppo eravamo riusciti a coinvolgerlo in una piccola orgetta in famiglia, ma fu più un caso che vera passione. Lui partiva in quarta solo quando aveva la possibilità di poter fantasticare e poi semmai verificare che le sue fantasie erano diventate realtà. Chiarendo la cosa: lui per primo si era accorto dei giochini tra me e mia sorella e con la complicità di quella santa donna di mia madre (sic!!) aveva fatto in modo che noi potessimo esprimerci in libertà. Ci teneva sotto controllo perche non andassimo altre in certe occasioni ma era il regista di tutto quello che succedeva in casa. Gli inconsapevoli eravamo io e mia sorella almeno fino a quel ormai famoso fine settimana durante il quale si erano rifugiati nella casa al mare dei nonni, altro che matrimonio in Toscana. Ecco perchè mia sorella, che era in confidenza con mamma e da questa guidata affinchè non ci fossero incidenti di percorso, sapeva dove rintracciarla telefonicamente. Quando quella notte, anzi a dire il vero durante il pranzo della domenica, consumato solo da me e mia sorella dato che la nostra ospite stanca, assonnata e con la bocca impastata dalla troppa sborra bevuta, era rientrata a casa dopo colazione, la sorellina mi mise a parte di tutta la faccenda e anch'io finalmente capii. Fui messo a conoscenza che, se avessi voluto, con eleganza ed educazione, mamma era anche lei disponibile anzi era proprio vogliosa e papà non vedeva l'ora di poter scopare la propria moglie già ripiena di un'altro uomo; la cosa al momento mi fece quasi schifo, ma poi con l'andar del tempo ho imparato ad apprezzare questo come non molte altre cose!
Durante la settimana venne fuori che bisognava andare nella casa al mare dei nonni a prendere un non meglio precisato mobile che doveva essere riparato e poi riportato. Anche se ero sotto esami, la possibilità di prendere la macchina e andare via per una mezza giornata al mare e in compagni di mia sorella, eccitava la mia testa, sia la superiore che l'inferiore. Ma il caso volle che proprio in quei giorni mia sorella era indisponibile.. le erano tornate le sue cose, ma io da perfetto ignorante non ne ero a conocenza. Si propose mio padre, ma subito dopo mamma disse che era meglio andasse lei, cosi ne avrebbe approfittato anche per un paio d'ore di sole che le avrebbe permesso di abbrnzarsi leggermente e avrebbe iniziato anche le necessarie pulizie per poter riaprire la casa.
Cosi avvenne che, con i libri al seguito, il sabato successivo, caricata mamma, scope e strofinacci, di prima mattina partii per la costa distante poco più di un'ora da casa.
Pantaloncini, costume e maglietta era il mio abbigliamento ai piedi leggere scarpe da tennis.
Mamma invece indossava una canotta e una gonnellina a portafoglio con zoccoli ai piedi. Poi dentro una capiente borsa il necessario per un cambio e delle cibarie.
Mamma 46 anni molto ben portati perchè anche a causa del suo stare in pubblico andava spesso dal parrucchiere e si muoveva in paese spesso a piedi, non era certo una che avrebbe fatto girare la testa a tutti quelli che inconrava ma nemmeno era da buttare. Me ne resi conto durante il viaggio perchè la gonna a portafoglio metteva in risalto una bella coscia liscia e be depilata. Mentre la canottiera rilevava la mancanza del reggiseno, mamma aveva una terza scarsa ma che si teneva su ancora bene, mettendo in risalto due prominenti capezzoli a cui mai fino ad allora aveva fatto caso. Insomma non era proprio da buttar via. Ma io solo da qualche giorno avevo iniziato a guadarla con altri occhi. La tentazione di poggiare la mia mano su quella coscia scoperta durante il viaggio fu tanta frenata solo dal fatto che lei sembrava assente non in vena di provocazioni. Io ero abituato a mia sorella che mi parlava con gli occhi e il suo corpo urlava quando voleva!
Arrivati nella casa al mare non potei non notare che era stata occupata da poco. I letti erano gia fatti e in cucina un paio di piatti erano ancora nel lavandino. Misi sul tavolo in veranda i libri e mi apprestai a ripassare quando mamma mi chiamò indicandomi due sedie mezze arrugginite da caricare in macchina. In un attimo eseguii l'ambascia pensando che, se quelle due sedie erano il motivo per cui eravamo scesi sulla costa potevamo anche già ripartire. Visto che erano quasi le undici e mezza del mattina, mamma mi avvertì che sarebbe scesa in spiaggia per un paio d'ore prima di pranzo, subito dopo il quale si sarebbe attivata per le prime necessarie pulizie. Mi chiese se volevo scendere con lei e le risposi affermativamente. Avevo già indossato il costume mentre lei, preso il borsone se ne andò in bagno a cambiarsi. Dopo due minuti era già sull'uscio di casa. La spiaggia distava solo pochi metri ma lei volle che prendessi la macchina perchè voleva recarsi un po' fuori dal centro abitato.
In dieci minuti arrivammo in una pineta poco distante e ci addentrammo in essa per arrivare in spiaggia. Arrivati a destinazione notai che la spiaggia era praticamente deserta e mamma per l'occasione aveva indossato un due pezzi bianco molto sgambato per l'epoca e il disegno della sgambatura metteva in risalto un culo che non le facevo. La cosa mi eccitò a tal punto che dovetti mettermi prono sull'asciugamano. Il sole non era proprio caldo e la vicinanza con la pineta rendeva l'aria anche troppo fresca per cui passammo due ore in santa pace e, per due ore, potei ammirare il chiappe di mamma in tutta calma. Tornati a casa mangiammo velocemente un boccone rimanendo in costume e subito dopo il caffè, mamma disse che avrebbe schiacciato un riposino.
Nel salire le scale non potei non notare l'elegante sculettamento della genitrice per cui le chiesi se invece di disfare un altro letto potevo coricarmi con lei per un salutare riposo. Ebbe come un fremito e la sua risposta affermativa tradì una certa eccitazione. Mi tolsi la maglietta e il costume indossando solo il corto pantaloncino con cui avevo viaggiato. Mamma invece indossò una maglietta togliendosi il reggiseno ma non si tolse lo slip che le disegnava così bene le chiappe.
Erano già le tre di pomeriggio e se avessi traccheggiato sarebbe andata a fini che saremmo ripartiti con lei incazzata ed io anche.
Per cui appena disteso a fianco della genitrice non feci passare nemmeno un minuto che mi avvicinai mettendole una mano sul sedere. Un brivido la attraversò perchè notai che la pelle del braccio si accapponò! Le chiesi se sentisse freddo; rispose di no! La mia mano intanto infilatasi nell'elastico dello slip cercava di abbassarlo. Dalla posizione su un fianco passo alla posizione supina e la mia mano che era nello slip sull'anca scivolò verso la sua figa alla velocità della luce. Le mie dita adesso giocavano con i suoi peli mentre lei aveva anche allargato le gambe per agevolare la carezza.
Le chiesi se era per questo che eravamo li; mi rispose che visto che da più di un anno non era riuscita a farsi avanti … aveva usato la figlia per mettermi al corrente della cosa e che si, eravamo li perche voleva che la scopassi. Ma ora che la mia mano era sulla sua figa la cosa era fatta!! Togliendosi la maglietta e sfilandosi lo slip mi disse che sarebbe stata la più calda delle amanti dato che era una quarantenne vogliosa di carne giovane e che era quasi incazzata dal fatto che non l'avessi toccata già in macchina.
Le dissi che la sorellina mi aveva avvertito di usare educazione, tatto ed eleganza... Mi rispose che quella era più troia di quanto pensasse e che forse avrebbe preferito che si andasse in bianco.
Mi annunciò che non saremmo tornati a sera a casa perchè voleva spomparmi per imperdimi di scopare per una settimana intera.
Cazzo che mamma!! Ma tutta sta troiaggine dove la teneva nascosta? Boh!!
Le misi in faccia il cazzo in tiro e lei ci si attaccò che quasi me lo staccava! Le chiesi se sapesse fare i pompini e lei di rimando mi rispose che la bravura di mia sorella era tutto merito delle sue lezioni.
Lezioni? Che lezioni? Quando mai mia sorella era andata a lezioni di pompino....ero stato io a insegnarle tutto! E invece la ragazzina si era allenata con mamma usando un cazzo di gomma che la signora aveva acquistato per la bisogna. Certo di carne era meglio e per questo mi disse di tacere e di godere! Le venni in bocca nel modo più sguaiato possibile e lei ricambiò quando messasi a sedere sul mio viso mi chiese di leccarla profondamente. Al momento dell'orgasmo non si trattenne e oltre ad un abbondante succo praticamente mi pisciò in bocca con due o tre schizzi di orina. In seguito affinai anche quest'aspetto del sesso perchè a lei piaceva il pissing. Dopo un attimo di riposo venne, solenne, il momento della scopata. Mi avvertì che voleva e dovevo venirle dentro fino a riempirla e che non si sarebbe accontentata di un paio di sborrate ma, se ce la facevo, sarebbero state appena sufficienti cinque innaffiate. Avevamo tutta la notte disposizione.
Infilare il tuo cazzo nella figa di tua madre è una delle cose più sublimi che possa accadere. Sempre ben inteso che la cosa avvenga senza violenza e voluto da entrambi. E questo era proprio quel caso!
Il calore della figa di mamma è un calore tutto particolare. La prima volta fu una scopata dolcissima piena di carezze e baci e raggiungemmo insieme l'oragasmo tanto profondo che mi stupii per quanta sborra le schizzai nell'utero. Anche lei ammise che si sentiva piena, ma non sazia!
Passammo tutta la notte a letto a scopare e poi a eccitarci reciprocamente per poi di nuovo accoppiarci. L'alba illumino il viso di mamma che appoggiata alla finestra si gustava il cazzo del giovane figlio alla pecorina: chiunque fosse passato in strada non avrebbe avuto difficoltà a vedere il suo seno ballonzolare al ritmo dei mie colpi.
Alle nove del mattino, con le occhiate che segnavano i nostri visi, riprendemmo la via di casa dove, nel frattempo, mia sorella faceva colazione con il caffe latte addolcito dalla sborra di papà.
Per quasi otto anni mia madre fu sublime puttana aperta a tutte le mie richieste e alla fervida fantasia di mio padre. La storia con mamma andò avanti fino al mio matrimonio con miss Golaprofonda che nel frattempo era diventata una bella ragazza di 26 anni e sposava un benestate plurilaureato e apprezzato professionista. Come da promessa, in viaggio di nozze venne anche mia sorella che aveva scelto come marito un anziano ricco signore che di possente aveva solo il conto in banca e che si divertiva guardando i porno video girati dalla moglie che, dandogli del cornuto, scopava con prestanti boy, prezzolati alla bisogna. Lei ha amato solo suo fratello e sua cognata.
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