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incesto

Sandra 6


di giov60
30.01.2019    |    12.775    |    6 9.4
"Alla fine, tirato fuori il cazzo, le sue labbra semiaperte e umide del mio piacere mi si offrono per il primo bacio voluttuoso che già avevano cercato..."
Una telefonata di mio suocero mi avverte che per qualche giorno devo rimanere da solo in casa poiché c’è bisogno della presenza di Nina a casa mia che deve aiutarlo in certe incombenze, per cui terminata la cena, accompagno, mal volentieri a dire il vero, mia suocera dal marito e da mia moglie. Vuol dire che per un paio di giorni si diletteranno in tre mentre io mi potrò concentrare sul lavoro in modo da poter godere di un paio di giorni di libertà dagli impegni nel fine settimana.
Mentre ritorno indietro, dopo aver abbracciato Sandra e giocherellato qualche minuto con la bambina, con un paio di telefonate sistemo il lavoro e proprio dopo essere rientrato nell’appartamento di Fabio e Nina chiamo casa per dire a mamma che se vuole sono a sua disposizione dall’indomani mattina. Mamma mi dice che, se voglio, posso passare da lei e rimanere anche a pranzo visto che mio padre deve sbrigare delle faccende fuori città e non rientrerà prima di sera. Accetto di buon grado e, terminata la telefonata, me ne vado a letto per essere pronto già dalle otto del giorno dopo.
Mi sveglio alle sette con il cazzo in tiro avendo sognato mia moglie a letto con i suoi genitori. Alle otto e mezza sono al bar per la colazione e alle nove suono al citofono dei miei genitori. Mamma mi risponde e fa scattare la serratura del portone e dopo un minuto mi accoglie sulla porta di casa.
Come immaginavo non ho di fronte una signora cinquantenne che attende il suo amante in abbigliamento osé ma semplicemente una donna matura che accoglie ben vestita con un abito al ginocchio la visita dell’atteso ospite. Un semplice abito abbottonato sul davanti con dei risvolti a mo’ di giacca che lasciano una bella vista su un seno maturo che pare ancora vincere la lotta con il tempo. Tutti i bottoni sono al loro posto e stanno facendo tutti il loro dovere. Quindi nulla di particolarmente eccitante.
Dopo il bacio all’ingresso dove ho la stessa sensazione del giorno prima con la bocca di mamma Elisa che mi si offre morbida e socchiusa, ci sediamo, per comodità, nell’ampia cucina che già vede dei tegami sul fuoco; la televisione sulla parete è normalmente accesa e sul tavolo ci sono le solite riviste di gossip che mamma ama sfogliare. Mi metto a sedere sul lato corto del tavolo mentre mamma si siede accanto a me sulla mia destra. Dopo i convenevoli di rito e le dovute notizie sulla nipotina che non vede da qualche giorno, mamma mi chiede, non senza malcelato imbarazzo, se sono a conoscenza che i miei suoceri sono i protagonisti di alcuni pettegolezzi che girano in città. Faccio la faccia stupita e le chiedo di essere più chiara. Così mi racconta che circolano voci su Fabio e Nina come di persone dedite a una vita piuttosto trasgressiva e mi chiede se ne fossi anch’io a conoscenza. Le rispondo che per quanto ne so io sia Fabio che Nina sono persone normalissime che vivono una vita tranquilla e che, arrivati alla cinquantina, si stanno divertendo come meglio possono, frequentando amici scelti e partecipando alle classiche riunioni tra amici in casa ora dell’uno ora dell’altro. Poi è proverbiale la riservatezza della loro vita e le dico che tutti li considerano, anche io a volte, troppo chiusi e gelosi della loro privacy. Mi risponde che si è vero questo fatto ma le voci che girano dicono anche che quella che vogliono mostrare è solo una facciata di perbenismo mentre in realtà sono degli “sporcaccioni”. La definizione è quella che esce dalla bocca di mamma. Le chiedo di spiegarsi meglio: cosa intende per sporcaccioni. Mamma con molto imbarazzo, questa volta vero e reale, mi dice che i miei consuoceri in compagnia di altre persone, sempre concittadine, partecipano a incontri dove spesso le mogli degli uni vanno a letto con i mariti delle altre, che praticamente, “si mettono le corna a vicenda”. Questa voce pare sia stata messa in giro da una delle colf che lavorano in una delle case che accolgono questi incontri.
Faccio la faccia stupita ma poi ritornato serio le dico che non ci vedo nulla di male se queste cose sono fatte da persone consenzienti; quello che mi pare scandaloso è l’invidia degli altri che poi mette in giro certe voci. Mamma rimane stupita dal mio parlare e mi chiede se io approvi certe cose. Le dico con molta sincerità che l’educazione che ho avuto mi porta a non giudicare gli altri così superficialmente ed anche che marito e moglie, se sono d’accordo, possono fare quello che vogliono della loro vita sessuale. Ma, sottolineo con forza, devono essere tutti e due d’accordo, altrimenti uno compie una violenza sull’altro. Mamma mi guarda a bocca aperta meravigliata dalle mie parole. Le dico di non meravigliarsi più di tanto: il mondo è cambiato e quello che fino a pochi anni fa era considerato riprovevole adesso non lo è più: fino alla metà del secolo scorso erano legali le case di appuntamento e tutti ne parlavano con scandalo ma tutti ci andavano. In fondo tutti siamo portati a voler apparire in un certo modo ma poi agiamo sempre seguendo le nostre più intime voglie e pulsioni.
Anche lei si vede che è fedele a papà, ma se adesso qui ci fosse stato al mio posto l’attore che segue con bramosia e questi le avesse fatto degli apprezzamenti e le avesse chiesto di fare sesso insieme come si sarebbe comportata!?!?
Il suo volto avvampa e io le dico che anche lei farebbe certe cose se solo lo volesse. Si schernisce dicendo che proprio non è nel suo modo di fare quello che le sto dicendo, allora, prendendo spunto da quello accaduto solo poche ore prima, le chiedo cosa ha provato ieri pomeriggio quando si è trovata di fronte alla mia nudità.
Ha uno scatto violento, come se l’avessi schiaffeggiata, ma che mi fa capire che quello che avevo solo intuito poche ore prima era proprio vero: tra le sue segrete voglie c’ero anche io. Lungi dall’averlo anche immaginato proprio a causa della sua grande riservatezza, ero io uno dei suoi desideri morbosi che covava da anni. Come svegliata da un lungo torpore con gli occhi lucidi di lacrime mi confessa che si ieri è stata sul punto di cedere. Non si aspettava che io mi comportassi così ma che la vista della mia virilità l’ha riportata indietro negli anni quando facendo il bagno assieme, specialmente negli ultimi mesi, prima che io decidessi di non proseguire più la cosa, lei approfittava della situazione per accarezzarsi, non vista, in acqua mentre mi lavava. Mi fa ricordare che effettivamente aveva sempre usato una sola mano per lavarmi mentre teneva l’altra come distesa dietro la mia schiena e quindi sul suo ventre. Quanto accaduto poche ore prima l’aveva “costretta” ad una lunga carezza nel corso della notte che però non era riuscita a placare la dolcezza dei ricordi. La guardo come si guarda un quadro dopo che l’autore te ne ha spiegato il reale significato e vedo una femmina inespressa davanti ai miei occhi.
Capisco che dentro quel masso che ancora avvolge il suo essere c’è una bella figura di donna con tanta voglia dentro da tirar fuori. Decido che sarà il mio mazzuolo a iniziare a sgrossare quella statua che urla dentro il marmo. Mi alzo dal tavolo e mi metto davanti al viso paonazzo di mia madre e, ripetendo la scena del giorno prima le presento la mia virilità nel pieno del suo vigore. Stavolta non si tira indietro e inizia a carezzarlo voluttuosamente fino a guidare la gonfia cappella sulle sue labbra che si aprono nel più incestuoso bacio da tempo sognato. Non è molto brava ma l’amore che ci mette supplisce alla carenza di tecnica. La sua mano sinistra corre a sbottonare un bottone della sua gonna proprio all’altezza del bacino e si infila dentro a dare sollievo alla sua voglia mentre io provvedo ad aprire i due bottoni più in alto a scoprirle il seno quanto basta perché possa accogliere i caldi schizzi del mio piacere. Non mi pare infatti il caso di venirle in bocca, potrebbe non essere preparata a ciò. Dopo pochi minuti la sento tremare travolta dall’orgasmo e la seguo a ruota tirando fuori dalla sua calda bocca il mio cazzo che le adorna il seno di molti e densi schizzi. Mentre le rimetto in bocca il mio uccello umido di piacere che, senza alcun ribrezzo come io temevo, provvede a detergere con una certa voluttà, le sue mani spalmano il mio piacere su tutto il seno. Alla fine, tirato fuori il cazzo, le sue labbra semiaperte e umide del mio piacere mi si offrono per il primo bacio voluttuoso che già avevano cercato precedentemente.
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