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Quarant'anni fa - Ricordi Cap. 1


di giov60
17.05.2016    |    51.610    |    4 9.4
"Era successo che un tardo pomeriggio di ritorno da una partita di pallone in piazza, avevo deciso di farmi una veloce doccia..."
Sono nato alla fine dei anni cinquanta dello scorso secolo e quindi alla metà degli anni 70 sempre del secolo scorso stavo per compiere 18 anni.
Mi chiamo Giovanni e sono figlio unico. La mia famiglia all’epoca era composta oltre che dai miei genitori e me anche da una zia, sorella di mio padre, che proprio in quegli anni si era finalmente sposata, aveva 45 anni allora, con un benestante vedovo di oltre dieci anni più anziano di lei. A farli conoscere era stata una conoscente che dal nostro paese del sud era emigrata anni prima in provincia di Modena ed era vicina di casa di quello che da poco era diventato mio zio. Nel breve periodo di “fidanzamento” tra mia zia e mio zio quando lui veniva giù da noi era ospitato in camera mia per cui mi ero reso conto, dalle chiacchierate che avevamo fatto insieme, che era un uomo completamente diverso caratterialmente da mia zia: era un libertino e si vantava con me di tutte le sue avventure galanti avute nel corso degli anni. La cosa eccitava molto la mia fantasia di ragazzo ancora, fortunatamente per poco, inesperto e segaiolo.
Infatti proprio in quel periodo successero, quasi contemporaneamente, tanti avvenimenti che mi aprirono le porte del piacere e del sesso quello vero e non quello sognato e condiviso solo con il mio amico del cuore.
Come tutti i ragazzi adolescenti che in quegli anni non avevano tante possibilità di svagarsi specialmente in un paese del sud, dove le ragazze le vedevi con il cannocchiale, avevo puntato le donne del mio mondo: madre e zia. Mamma era piccolina di statura ma ben proporzionata mentre mia zia era molto più alta della mia genitrice ma sia l’una che l’altra, molto riservate e all’apparenza chiuse e bigotte, non mi accendevano particolari fantasie. La zia poi, non bellissima di viso, mai fidanzata, vergine a 40anni, sempre vestita in modo poco femminile, era proprio l’antitesi della donna dei miei sogni adolescenziali.
Mi confidavo con il mio amico del cuore, Fabio, compagno da sempre di svago ed anche compagno di scuola fin dalle elementari. Anche lui figlio unico che aveva da poco perso il padre in un incidente, la madre sempre al lavoro e quindi noi praticamente sempre insieme a casa mia o a casa sua. Avevamo insieme sfogliato i primi giornaletti per adulti che andavano di moda allora e insieme avevamo iniziato a masturbarci e non solo: le donne le sognavamo ma tra noi i giochi sessuali erano all’ordine del giorno: non eravamo gay ma giocare tra noi ci piaceva e molto. Lui aveva solo un problema: l’eiaculazione precoce; praticamente veniva prima di iniziare e per ritornare attivo doveva essere stimolato molto. Questo nonostante durante le nostre masturbazioni quotidiane ci sforzavamo di durare quanto più possibile.
Eravamo entrambi dotati di un bel cazzo che, anche per la nostra corporatura alta ma minuta, appariva per entrambi più grande e che, comunque non era passato inosservato…. Ma questo lo scoprimmo in seguito.
Da qualche tempo, diciamo pure qualche mese, avevo avuto la fortuna di poter vedere dal vero la mia prima figa: quella di mia madre.
Era successo che un tardo pomeriggio di ritorno da una partita di pallone in piazza, avevo deciso di farmi una veloce doccia. Non avevo chiuso la porta del bagno che dotata di un ampio vetro martellato illuminava il corridoio di casa e rivelava sia dall’interno che dall’esterno la presenza di qualcuno; pensavo che ciò sarebbe bastato ad evitare che qualcuno entrasse. Invece mentre ero sotto la doccia e, come quasi sempre m accadeva, ero anche piuttosto eccitato, improvvisamente entra mia madre per un impellente bisogno: doveva fare pipì. Da un piccolo spiraglio della tenda ho assistito alla scena di mamma che tirate giù le mutandine, che proprio tali non erano, si era seduta a cosce aperte tanto da farmi intravvedere per la prima volta il suo sesso coperto da una peluria piuttosto folta. Solo pochi secondi ma sufficienti ad farmi avere un erezione da favola. Appena finito si alza e, inopinatamente apre la tenda della doccia offrendosi di lavarmi la schiena. Il rossore che subito le accende il viso fa da contrappunto alla finta disinvoltura con la quale, senza mai staccare lo sguardo al mio cazzo, mi lava la schiena. Il mio imbarazzo è totale. Sono confuso perché mi rendo conto che mamma continua a lavarmi la schiena per molto più tempo del necessario, quindi con una mossa che non mi sarei mai capacitato di poter fare, mentre la sua mano con la spugna indugia sui miei glutei, mi giro e quasi vengo per il piacere di sentire il fugace tocco sul mio cazzo. Mamma lascia cadere la spugna e carezzandomi il cazzo con il dorso della mano mi dice di finire presto perché la cena è quasi pronta. Da questo momento tutto cambia.
Già alla sera entra in camera mia, senza preavviso, per darmi la buona notte, si siede addirittura sul letto e mi abbraccia quasi a voler di nuovo toccarmi li. Sono ancora più confuso ed eccitato al punto da dovermi masturbare appena esce.
Ne parlo con il mio amico e anche lui mi confessa non senza un certo imbarazzo che gli piacerebbe molto che la cosa accadesse anche a lui. Mettiamo su un piano per provocare le nostre mamme. Cercheremo di essere più gentili e premurosi nei loro confronti e di provare a far “sentire” loro il nostro affetto. Gli dico che lui è più fortunato essendo solo in casa con lei mentre io ho zia e padre che potrebbero darmi fastidio. Ci ripromettiamo di raccontarci tutto e intanto iniziamo con i complimenti alle nostre madri anche quando siamo insieme a casa dell’uno o dell’altro.
Per alcuni giorni tutto pare tornato nella normalità e anche mia madre sembra non interessarsi più a me poi invece una domenica mattina mamma entra in camera mia per svegliarmi avvertendomi che papà e zia erano dovuti uscire per un impegno in vista delle prossime nozze e che sarebbero tornati solo a tarda sera, mi chiede se ho bisogno del bagno perché lei vuole farsi una doccia con calma e non vuole essere disturbata. Le dico di fare pure con calma tanto non ho impegni per la mattina.
Passati pochi minuti da quando si è chiusa in bagno, mi avvicino alla porta per guardare dal buco della serratura, manco fossi un ragazzino di 13 anni. Mamma è quasi di fronte a me con i capelli bagnati e un grande telo che le la cinge dal seno in giù. Per l’eccitazione non penso che mamma potrebbe facilmente scoprirmi guardando verso il vetro della porta ed infatti cosi accade. Lei si gira verso la porta mentre si asciuga i capelli e si avvede della mia presenza, quasi sorride. Poi, deposto il fon, con naturalezza si toglie il telo per asciugarsi meglio. Eccola nuda davanti a me: la sua terza di seno esplode sul suo fisico minuto, le aureole sono scure rispetto al bianco delle tette e al centro due capezzoli grossi ed irti attirano il mio arrapato sguardo. Mi tiro giù il pantaloncino che indosso e inizio a toccarmi già eccitato da morire. Ma lei fa di più si siede sullo sgabello proprio di fronte a me e come inizia ad asciugarsi le gambe le allarga: il paradiso ce l’ho di fronte!
Seppur distante qualche metro ho la piena visione, per la prima volta, di una figa aperta. Il tutto dura solo qualche secondo perché lei, chiuse le gambe, mi chiama, come a dire: ti ho scoperto porco depravato! Imbarazzato fuggo in camera mia inattesa del rimprovero.
Invece nulla solo di nuovo il rossore sul suo volto quando mi incrocia in corridoio. Passiamo il resto della mattina a casa con lei che sfaccenda con addosso un grembiule piuttosto corto per lei, tre dita sopra il ginocchio ma poco abbottonato sia in basso che in alto per cui le posso vedere tranquillamente sia le gambe, poco depilate per la verità, sia il solco del seno. Poi dopo il pranzo con l’uccello duro che mi ritrovo non posso fare a meno di aiutarla a rigovernare per cercare di strusciarmi un po’ a lei: devo essere ubriaco o impazzito. E ci sono anche riuscito, non ho avuto apprezzamenti ma nemmeno si è sottratta per cui le ho appoggiato sul sedere per tre volte la mia erezione e per tre volte quasi sono venuto per l’eccitazione. Poi prima di uscire per incontrare il mio amico mi sono seduto davanti alla tv a guardare Arbore all’Altra Domenica sul secondo canale. Anche lei si è seduta a fianco a me ed ho trovato anche il coraggio di dirle che si sarebbe dovuta depilare un po’ le gambe perché senza calze si notavano i peli e non era carino per una donna bella come lei. Mi ha ringraziato arrossendo ma promettendomi che avrebbe provveduto.
Ero a mille! Una domenica mattina così eccitante non me la sarei mai immaginata. Avevo di mia madre una percezione completamente diversa: vedevo la donna che non avevo mai visto e soprattutto la desideravo e non me ne vergognavo. Ma più di tutto non sapevo che anche lei mi desiderava ma se ne vergognava.
Uscito mi sono diretto a casa di Fabio il mio amico per confidargli quanto successo e sfogarmi un po’ con lui.
Alla porta mi viene ad aprire sua made con un bel sorriso: lei era un donnone di quasi un metro e settantacinque ed aveva una quarta di seno che sognavo ad occhi aperti di poter toccare poi aveva un sedere che parlava, il tutto su due gambe tipo Kessler. Insomma una donna del sud timorata ma anche una bomba sexy agli occhi di due segaioli poco meno che diciottenni. Anche lei non vestiva in modo appariscente anche forse dovuto al fatto di essere vedova da pochi mesi. La saluto con un piccolo complimento e le chiedo di Fabio. Mi dice che è in bagno e che sarebbe arrivato tra poco e di accomodarmi in salotto. Seduto sul divano mi chiede se gradisco un caffè ringrazio ed accetto. Come per voler essere ospitale si gira e avvicinatasi alla cristalliera si china per prendere il servizio da caffè e cosi facendo mi mette quasi in faccia il suo splendido sedere e la visione di una metà delle sue cosce dato che la gonna si è alzata non poco al suo chinarsi. In pochi attimi è di ritorno e servito il caffè si siede di fronte a me in poltrona. Indossa calze e gonna nere con una camicetta anch’essa scura con i bottoni allacciati male cosi che un seno è in bella vista quasi fino al bordo del reggiseno. Con galanteria glielo faccio notare e lei, con una civetteria che non le facevo, mi ringrazia e inizia a sbottonarsi avanti a me per rimettere a posto la cosa. Cosi facendo mi ha permesso di vedere il suo reggiseno che a mala pena riusciva a contenere il suo florido seno; anzi sono certo di aver potuto ammirare l’inizio della sua aureola destra che saltava fuori dal bordo dell’indumento. Si è vero che sono messo meglio di Fabio ma un comportamento cosi nei miei confronti la signora non lo aveva mai avuto in passato. Buon per me. Intanto arriva Fabio che viene a sedersi accanto a me e mi accorgo essere già duro ed eccitato. La signora, dicendo che sarebbe andata al cimitero, a questo punto si alza e prende il vassoio del caffe dal tavolinetto facendo in modo di darci ancora una bella visione del suo di dietro ed esce di casa. Fabio sorridendo mi fa l’occhiolino e capisco che anche lui ha da raccontare.
Praticamente la sera prima dopo giorni che Fabio la riempiva di complimenti ed affettuosità si erano parlati davanti alla tv con lei che si era distesa sul divano appoggiando la testa sulle gambe del figlio. Lei aveva iniziato ringraziandolo per tutte le attenzioni ricevute sia da lui che da parte mia, sottolineando che non era insensibile alle attenzione di noi ragazzi anzi bei ragazzi e alludendo molto, così almeno aveva capito Fabio, gli aveva detto che aveva notato il nostro essere ben messi, ma che essendo ancora nel suo stato vedovile era molto perplessa e titubante, aveva paura che la cosa si risapesse in paese: lei si sentiva sola e ben volentieri avrebbe accettato un segno di riguardo dal suo Fabio. E a far chiarezza, semmai ce ne fosse stato bisogno aveva iniziato a strusciarsi in modo leggero ma deciso con la testa sul grembo del figlio fino ad apprezzarne la virilità. Virilità che gli fece il solito scherzo facendolo venire immediatamente e bagnando i suoi pantaloni, con enorme imbarazzo del mio amico. La mamma per non ferirlo non si alzò ma iniziò a strusciare la faccia su quella chiazza di piacere e infilatasi una mano nella tuta che indossava, non senza vergogna, ma con tutta la forza d’animo che aveva, iniziò a toccarsi fino a godere. Fabio non fece nulla anche se avrebbe potuto e forse questo è stato un punto a suo favore perché ha permesso a sua madre di capire, comprendere ed accettare una situazione che lei nel suo profondo desiderava ma, com’è naturale, temeva. Al mattino, ripreso il discorso della sera, si erano ulteriormente confidati e Fabio aveva alla madre di cercare di essere carina anche con me, perché ero suo amico e un gentiluomo. E così è stato.
Anch’io gli racconto gli ultimi avvenimenti e iniziamo a fantasticare sulle nostre mamme toccandoci e spogliandoci per godere meglio delle nostre fantasie. Per potercela godere meglio gli prendo in mano il cazzo nel mentre con l’altra mano gli stuzzico il sedere: copiosa venuta sul tavolinetto del salotto! Dopo pochi istanti siamo nudi ed abbracciati in un 69 da favola. Dopo esserci dissetati l’uno dell’altro, ancora nudi ci stiamo godendo il riposo sul divano carezzandoci reciprocamente i nostri uccelli. Fabio mi sta dicendo che poi la sera prima nelle confidenze tra madre e figlio anch’io sono stato oggetto del loro dire. Quindi Fabio mi conferma che tutto quello che era successo poco prima era stato concordato e che lui si stava godendo la scena di nascosto. Era un pochino anche guardone.
Sono certo che lui avrà molte più possibilità con sua madre che io con la mia ma sta nascendo tra noi una complicità pregna di tante possibilità.
Intanto con i passare del tempo anche mia madre ha verso di me attenzioni sempre meno materne. Io continuo a non capire, dato che lei ha mio padre che però mi sto accorgendo non la tiene molto in considerazione mentre io sto sempre a gratificarla. E infatti lei adesso è andata dall’estetista per depilarsi, ha cominciato ad indossare per casa capi un po’ più carini e provocanti. Papà pare non accorgersi di questo cambiamento anche di fronte ai complimenti che mamma riceve in sua presenza da conoscenti e non. Durante il breve trambusto per il matrimonio della zia non ho avuto molte occasioni con lei ma appena in casa è tornata la calma anche per la partenza della zia, le cose sono notevolmente cambiate anche se non come io speravo.
So sempre quando mamma va a fasi la doccia e lo spettacolo c’è sempre ma soprattutto mamma viene spesso in camera mia a darmi la buona notte e il buon giorno e qui le cose sono cambiate: le carezze sono più intime, le posso accarezzare il seno e il sedere senza esagerare, lei mette sempre le mani sul mio pacco e la cosa mi fa impazzire. A primavera inizio a dormire scoperto e senza slip.
Una notte mi sveglio sentendomi osservato, non ho il coraggio di guardare ma sento una presenza in camera accanto a me. Alcune notti dopo non ho sonno e sono eccitato, sto per masturbarmi quando avverto la maniglia della porta girare. Faccio finta di dormire ma stavolta sono posizionato in modo tale da poter vedere. La porta si apre ed entra mamma che indossa solo una camicia da notte molto leggera e corta. Si siede sulla poltroncina accanto al letto dove metto gli indumenti e lentamente inizia a tirarsi su la camicia e a toccarsi, guardando la mia eccitazione. Ho a meno di un metro mamma a gambe larghe che si sta toccando mentre con una mano si sta avvicinando al mio uccello. Lo sfiora, leggermente fa scivolare i polpastrelli lungo tutta la mia virilità, poi cerca di stringerlo in mano ma teme che mi possa svegliare. Ritira la mano e dopo un po’, constatato che io continuo a dormire, ricomincia a toccarmi. Intanto si apre le labbra della figa come a mostrarmele e inizia a giocare con il suo clitoride che svetta come un piccolo cazzo: è simile al pisello di un ragazzino di 5/6 anni, mi piacerebbe succhiarglielo, ma devo farmi forza e rimanere immobile. Passano lunghi minuti, lei si alza e avvicina al mio viso la sua figa tenendola aperta come a volere la mia lingua poi si risiede e, continuando a masturbarsi, in un rantolo sommesso gode bagnando le sue dita con gli umori del piacere. Se le porta alla bocca e le lecca, poi silenziosamente si alza e va via. Lascio passare pochi istanti e decido di andare in bagno a scaricare la mia voglia. Esco dalla mia camera senza far rumore e vedo accostata la porta della camera dei miei: voglio rendere la visita a mia madre certo che stia già dormendo. Papà non si sveglia nemmeno a cannonate per cui mi accingo ad entrare. Un sospiro mi ferma sulla porta socchiusa: guardo dentro e vedo mio padre che tenendosi in mano il cazzo mezzo moscio cerca di masturbarsi. Mamma accanto a lui come se volesse fargli un pompino ha le tette fuori poi inizia lei a masturbarlo. Lui la chiama troia e le sta chiedendo cosa ha fatto in camera mia, se mi ha toccato, se si è fatta leccare e toccare da me, se si è fatta fottere da me….Mamma risponde che ha paura delle mie reazioni: si è masturbata davanti a me, mi ha sfiorato il cazzo, vorrebbe ma non ci riesce. Papà gode sul seno di mamma e le chiede di continuare a provocami perché a lui piace essere cornuto, di suo figlio soprattutto, e vuole che mamma, ora che siamo rimasti in tre a casa, si faccia scopare da giovani ragazzi più vigorosi di lui e in primis a me. Godo davanti alla porta e con molta fatica riesco a pulire le tracce del mio godimento. Adesso so e solo una cosa mi frena: mia madre vuole od è costretta?
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