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Suoceri - seconda parte


di giov60
30.12.2017    |    53.220    |    5 9.1
"Faccio scorrere il mio uccello fra le grandi labbra della sua capiente figa per interminabili secondi solleticando più volte il suo clitoride che sorride al..."
Mentre mi riassetto perchè devo andare via le chiedo se ha intenzione di continuare, la sua risposta è affermativa. Allora le dico di aspettarmi: tra un'ora sarò di nuovo tra quelle belle gambe ancora aperte, il tempo di tornare in azienda e dare i documenti a Sonia per il pranzo di lavoro dove andrà da sola. Le chiedo solo di indossare qualcosa di elegante come se dovesse, come ancora fa, provocare il povero marito in clinica.
Tornato in ufficio entro da Sonia che ho già il cazzo duro dal'eccitazione. Già pregustavo il gioco che lei avrebbe messo in atto con il cliente che dovevamo incontrare a pranzo insieme: con certi soggetti molto affascinati dalla mia signora, non è la bontà del prodotto, che pure è di prima qualità, a convincerli all'acquisto, ma la malizia con cui lei presenta il frutto della nostra azienda famigliare!
Ma in questo caso sono già in tiro perchè una signora di quasi 50anni mi sta aspettando a gambe aperte: ed è la madre di mia moglie!
Dico a Sonia di andare da sola all'appuntamento: sarà anche più eccitante sentire il suo racconto stasera a letto, tanto sono certo della conclusione dell'affare. Già da come era vestita metteva di buon umore qualunque maschio che le fosse passato vicino.
Le faccio sentire il mio stato abbracciandola e lei, che scema non è, mi chiede il perchè di tale eccitazione. Le dico una mezza verità: ho sorpreso sua madre a sbirciare nel pc di casa. Ora ero certo che lei ci spiasse e che si eccitava guardando le nostre foto. Ma ero curioso di vedere la sua reazione quando l'avrei messa di fronte al fatto.
“Ricordati che è sempre mia madre e non essere maleducato con lei perchè potrebbe offendersi! Adesso non è più solo un sogno ed un gioco tra noi!” mi dice, mentre mi accarezza il cazzo, consapevole e troia come non mai fino ad allora.
Con la scusa che voglio sorprenderla ancora al pc, mi rimetto in macchina e torno verso casa.
Sono quasi le dodici e, mentre sto per arrivare, penso di poter portare fuori a pranzo mia suocera, visto che a casa rimane la badante, ma non ho fatto i conti con l'astinenza della signora che da oltre quattro mesi non ha più avuto un maschio nel letto. Evidentemente era stata abituata bene da mio suocero che adesso, poverino, rispondeva si agli stimoli, ma era pur sempre impedito a svolgere le sue naturali funzioni di marito e maschio.
Entro nel mio appartamento pensando di farmi una doccia veloce. Ma trovo già in salotto mia suocera in attesa. Indossava lo stesso intimo di quel primo giorno di “terapia” al marito, quello che avevo solo immaginato sotto l'abito che indossava quando in macchina avevo “scoperto” la femmina che albergava in mia suocera.
Solo che adesso l'abito non c'era ma c'era una donna in guepierre con il reggiseno a balconcino, velatissime calze e reggicalze e un tanga che quasi nulla nascondeva, visto che le grandi e carnose labbra della sua figa ben depilata, avevano avvolto quel poco tessuto che avrebbe dovuto coprirle. Perfettamente truccata dimostrava non più di 45 anni e, soprattutto emanava desiderio ed erotismo da tutti i pori.
Sul reggiseno a balconcino poggiavano due mammelle con i capezzoli già duri al centro di due ampie aurelole di colore molto vicino al marrone. Le gambe erano di una eleganza spendida inguainate in quelle calze velate e solo l'interno coscia nella parte più alta al di sopra della balza delle calze mostravano un leggero cedimento che mettecavo in risalto il fatto che ero alla presenza di una matura signora altrimenti la sua fisicità era molto simile a quella di una trentacinquenne.
“Aspettandoti ho provveduto anche a farmi un bel clistere ...perchè voglio che tu sappia subito che mi piace molto farmi inculare” mi dice, dopo che alzatasi dal divano, già mi abbraccia e con la lingua mi solletica l'orecchio e preme il la sua figa sulla prominenza del mio cazzo già duro.
Ci baciamo unendo le nostre labbra e succhiandoci la lingua a vicenda: non era un bacio d'amore ma solo il più passionale dei lingua in bocca.
Non posso fare a meno di affogare il mio volto trale morbide colline delle sue mammelle e di mordicchiare i suoi tugidi capezzoli cosa che provoca un suo lungo grugnito di piacere.
Sono già con i pantaloni abbassati e lei chinadosi per sfilarsi il tanga, si accoccola davanti a me e prendendomi il cazzo per reggersi quanto basta, mi chiede di lasciarle due minuti per assaporare il cazzo di suo genero con un pompino dei suoi. “Prima mi ha scopata in bocca adesso voglio tenere io il mano il gioco” mi dice sorridendo.
Per quasi cinque minuti rimane in adorazione del mio cazzo dandomi testimonianza di quanto le piaccia succhiare un uccello. Tutta sua figlia!
L'aiuto a rialzarsi e, tenendomi sempre al guinzaglio per l'uccello, ci dirigiamo in camera da letto.
Distesa su letto a gambe spalancate è uno spettacolo! Mi inginocchio e inizio a baciarle le gambe partendo dalle ginocchia e lentamente risalendo fino alla figa pulsate e rosea. Infine affondo letteramente la faccia nel suo caldo sesso e dopo averne assaporato per lunghi minuti la dolcezza delle secrezioni con la punta della lingua vado a solleticarle l'ano. Un fremito ancora più profondo la scuote e tira su le gambe per agevolare il mio fare. La mia lingua a mo' di cazzo trova una agevole via nel cedevole pertugio che si allarga invitandola alla penetrazione.
Quello che sto assaporando è il culo più accogliente mai incontrato. Si capisce che è stato lungamente usato non solo per i bisogni fisiologici ma come strumento di piacere incomparabile.
“Sono ancora fertile quindi adesso scopami per bene ma poi riempimi l'intestino di sborra!” mi dice mentre mi sto posizionado per penetrarla.
Faccio scorrere il mio uccello fra le grandi labbra della sua capiente figa per interminabili secondi solleticando più volte il suo clitoride che sorride al vertice delle piccole labbra. Poi affondo in lei con un colpo solo: il piacere che prova nel sentirsi piena le si dipinge sul volto e la sua bocca mi invita a chinarmi su di lei e a baciarla profondamente. Per più di venti minti, agevolato anche dalla sborrata di quasi due ore prima, la scopo ora lentamente e profondamente ora con colpi veloci e ripetuti.
Gode due volte, mettendo i pericolo la mia resistenza e la mia esperienza. Dopo che gli spasmi del suo secondo orgasmo si sono calmati quel tando da farla ragionare, mi pone le gambe sulle spalle e sento la sua mano che prima agevola l'uscita del cazzo dalla sua figa e poi mi guida direttamente nel sul accogliente culo. Affondo, come se fossi ancora in figa, in un colpo solo! Le dico che ha un culo degno della più puttana delle puttane facendola sorridere. Mi risponde che fino al malore del marito, era solita accoglierlo ogni giorno e lo faceva da quando erano appena fidanzati e che il mio uccello era sì un bel cazzo ma non poteva misurarsi con quello di Antonio che è molto più dotato di me.
Capisco adesso tutta questa voglia che ha addosso. Quattro mesi di astinenza devono essere duri, molto duri, per una che era stata abituata a soddisfarsi ogni giorno per oltre tren'anni!
Mi incita affinchè le allaghi l'intestino e io inizio a affondare sempre più in lei. Ad un certo punto stringe lo sfintere come ad opporre resistenza e lo fa a ragio veduta. Come sente l'ostacolo, il mio uccello, stimolato ancora di più nel piacere dell'affondo, inizia a stimolare le gonadi: in una ventina di secondi sono pronto a sborrare. L'avverto e lei pronuncia un lungo e profondo: “Siiiiiii”.
Poi quando avverte il calore della mia sborra che le scalda l'intestino esplode in un ennesimo orgasmo che la lascia tramortita per alcuni secondi.
Mi accascio su di lei e per un paio di minuti, credo, il mio cazzo rimane dentro il suo culo per poi scivolare fuori quando l'erezione inizia a scemare.
Il trillo del cellulare mi riporta alla realtà. E' Sonia che mi avverte che il contratto è cosa fatta. Le è bastato un veloce pompino nel bagno del ristorante ad un cazzetto non degno di nota, per sotoscrivere un accordo che ci porta lavoro e guadagni per i prossimi sei mesi.
Che manager stupenda ho per moglie!! Solo un po' zoccola, ma quanto basta, in certe occasioni.
Mia suocera Adele è molto provata dal piacere. I lineamenti del suo volto sono ancora più dolci del normale. Con fatica si porta in bagno per rinfrescarsi. Poi ci avviamo verso la cucina per consumare il veloce pranzo che aveva provveduto a preparare.
Mentre mangiamo le dico del felice esito del contratto portato a termine dalla figlia, pur rimanendo vago sui messi messi in campo dalla mia focosa mogliettina.
E' lei a sorprendermi chiedendomi se la figlia si fosse lasciata scopare dal cliente.
Le rispondo, con malcelata sicurezza, che è bastato un piccolo pompino.
“Meglio così” mi risponde “Sarà lei stasera ad occuparsi del padre allora, perchè io sono felicemente appagata!”
Chiedo lumi sulla sua risposta. Candidamente mi dice che da quando è iniziata la riabilitazione, anche Sonia, dopo averla vista provocare il marito e sopratutto dopo aver constatato che il padre rispondeva agli stimoli con delle erezioni da lasciare a bocca aperta, visto che comunque il padre non capiva chi era a praticargli l'azione riabilitativa, si era fatta avanti anche lei come “crocerossina”! Già da tre mesi praticava al padre la riabilitazione stimolandolo con seghe e sopratutto pompini e non vedeva l'ora di poter provare nella figa il cazzo paterno.
Non ne ero stato messo a parte perchè avrebbe voluto farlo in occasione della prima scopata che ancora non era possibile fare.
Ma ormai eravamo diventati molto più intimi tutti e quattro, per cui non dovevo preoccuparmi perchè c'era lei a mettere in equilibrio la situazione, anzi io ci guadagnavo perchè avevo due femmine a disposizione vive e partecipi mentre Antonio era solo un giocattolo, un fallo artificiale, anche se un bel fallo, come lo sono di solito quelli finti!
Mia suocera Adele finisce il discorso dicendomi che era ora che mettessi in cantiere un figlio, lei si sarebbe “sacrificata” ben volentieri a tenermi buono durante la gestazione e il post parto.
A questo punto rientra a casa anche Sonia che, messa a conoscenza dell'accaduto, si siede sul divano e chiede che le raccontassimo i particolari. Mentre io inizio il racconto della mattinata lei inizia a masturbarsi con le gambe oscenamente spalancate davanti a me e alla madre. Gode quando le racconto dell'inculata. Poi quando tutto è passato, mi abbraccia e, baciandomi, mi dice: “Prendi la macchina fotografica che adesso scendiamo di sotto e mi fai un bel servizio mentre accudisco il gran cazzo di papà!”
Il cazzo di mio suocero è degno di un porno attore! Sonia e Adele iniziano a denudarsi davati al letto dove è steso Antonio che subito ha una erezione mostruosa. Io sto facendo le foto più sconce da quando ho preso una macchina fotografica in mano. La figlia che provoca il padre con una danza oscena mettendo in mostra le sue giovani fattezze di navigata troia. Il padre che, in modo animale perchè non cosciente della cosa, risponde eccitandosi e ergendo un cazzo asinino sul quale piomba la bocca vogliosa della figlia che, da esperta pompinara, lo porta al parossismo. Prima di farlo godere mi invita a provare, perchè si è accorta della mia voglia. Non posso riesco e non voglo dire di no cosi che davanti alle mie donne completo la mia esperienza sessuale praticando il mio primo pompino. E' stato il primo, ma non sarà l'ultimo! Poi però mia moglie non vuole privarsi del piacere che ha nel bere e mi allontana giusto in tempo per dissetarsi come aveva già fatto appena poche ore prima, ma con più partecipazione e, sopratto, con molta più soddifazione.
Che bella coppia di suoceri avevo e non conoscevo!
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