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L'Ostetrica - 2a parte


di giov60
25.10.2023    |    8.952    |    7 9.4
"! La prossima volta però: Gallina e Gallo Vecchio…faranno un brodo esagerato!! Mica potete godere solo di carne giovane e soda!!! Sarà una bella serata, ..."
Già il giorno dopo, esco di casa tronfio, guardando tutti gli uomini che incontro dall’alto in basso: non posso gridarlo al cielo ma sono quello che si scopa la moglie del farmacista! Anzi proprio per misurare la mia capacità di tenere il segreto, entro in farmacia e chiedo al dottor Giovanni, fresco cornuto, una scatola di aspirina guardandolo fisso negli occhi. All’uscita incontro Anna che ha un viso dolcissimo e rilassato, segno che non prova sensi di colpa alcuna per quanto successo il giorno prima. Anzi anche lei passa tra la gente con passo orgoglioso e avvicinatasi a me, mi bacia focosamente facendo girare la testa a molti che sono lì presenti.
Mantenendo la promessa fatta a Franca, limitiamo le nostre effusioni anche quando ne avremmo la possibilità, perché entrambi desideriamo aspettare il nuovo, già promesso, invito della signora.
Nei giorni successivi noto un certo movimento davanti all’abitazione del farmacista: per un paio di giorni un furgone staziona lì davanti e vedo un carico e scarico di mobilia. Chiedo ad Anna se sa qualcosa in merito, mi risponde che Franca ha convocato sua madre per affidarle un incarico: sarà di fatto la sua nuova domestica e sarà anche compensata lautamente. La cosa mi infastidisce un po'! Non capisco perché tra tante donne disposte a lavorare in casa del farmacista la signora Franca abbia scelto proprio la mamma di Anna! Certo mi fa piacere perché così Anna e la madre, visto che il padre lavora all’estero da anni, avranno una certa sicurezza economica, ma sono anche certo che Maria con tutta la sua scaltrezza, capirà in un attimo la situazione tra Franca e noi!
È proprio Maria un paio di giorni dopo ad avvisare la figlia che Franca vuole vederci di nuovo entrambi.
L’incontro è fissato sempre nel pomeriggio quando la signora riceve solo per appuntamento. E quel pomeriggio io ed Anna siamo l’appuntamento.
Arriviamo Anna prima ed io qualche minuto dopo.
Siamo ricevuti da Franca che indossa una lunga vestaglia da camera di raso e pizzo allacciata alla vita in modo tale da lasciare una bella vista sul suo decolté.
Ci invita ad entrare e subito ci mostra i cambiamenti che in settimana, d’accordo con il marito, ha apportato sia allo studio di ostetrica, sia in una delle stanze di casa. Ci mostra per prima cosa lo studio dove ha diviso con una parete quello che era il salottino, teatro del nostro primo incontro, così da farlo diventare una stanza ovattata dove ha messo sia la poltrona ginecologica, sia il divanetto per accogliere con discrezione maggiore le pazienti. Poi ci guida al piano superiore e lo fa ancheggiando voluttuosamente nel salire la rampa di scala: io ed Anna seguiamo con il nostro sguardo da un paio di gradini di distanza il provocante movimento del bacino di Franca, apprezzandone l’eleganza e la malizia. Veniamo introdotti in quella che, fino ad ora era la stanza destinata a guardaroba mentre adesso accoglie una bella camera da letto arredata con gusto con mobili di una certa fattura e un grande specchio per il trucco posto sopra il comò sulla parete ai piedi del grande letto matrimoniale. L’unica stonatura dell’arredamento che noto, nonostante sia preso dal culo di Franca che i miei occhi non riescono a lasciar perdere, è la presenza accanto al letto di una di quelle aste che si vedono spesso negli ospedali utilizzate per appendere le flebo. Si siede sul letto come a saggiarlo e nel farlo la vestaglia si apre a mostrare le sue gambe fasciate da belle calze autoreggenti che attirano l’attenzione sia mia che di Anna, noi sediamo invece sul divano a fianco della porta d’ingresso della camera.
“Sono certa che Maria nulla vi ha detto circa il lavoro che le ho offerto!”
Al diniego sia di Anna sia mio: “Le ho offerto di tenere in ordine la casa e questa stanza, in particolare”
“Questa stanza da oggi sarà la vostra alcova fino a che vorrete e sarà tua madre, cara Anna, ad accudirla, così, lavando le lenzuola e la biancheria del bagno qui a fianco, vedrà, per ora inconsapevolmente, i segni del vostro e mio piacere e ne sentirà l’odore! Non è una punizione per lei che si sta dando tanta pena per te Anna, ma solo il primo di tanti giochi che, se vorrete, saranno il sale della vostra vita di coppia. Ma adesso è il caso che sia io ad inaugurare questo giaciglio destinato a grandiose scopate!”
Così dicendo mette un piede sul materasso e la vestaglia si spalanca mettendo in mostra la sua carnosa figa non coperta da nessun indumento! Si sfila anzi anche quella e rimane nuda con solo le calze addosso: è già pronta all’uso.
“Ho bisogno di essere scopata per bene dal tuo bel cazzo!”
Anna, che ha già la sua mano sul mio uccello, provvede a tirarlo fuori semplicemente abbassando l’elastico del pantalone della tuta che indosso, mentre io sto già tirando giù la zip della giacca.
Non lascia che mi avvicini al letto senza prima averlo imboccato per portarlo alla giusta durezza. Franca, già stesa e a gambe larghe, carezzandosi il vello pubico, guarda concupiscente la scena in attesa di diventarne attrice.
Dopo avermi succhiato e lucidato per bene, Anna si sfila il vestitino che indossa. Anche lei è nuda sotto e non indossa nemmeno le calze!
Prima di concedermi la posizione che mi compete, lei stessa la occupa provvedendo a leccare la figa di Franca che mostra di apprezzare molto la cosa. Poi, passando al fianco della nostra maestra di lussuria, risale a baciarle il ventre, le mammelle ed infine scambia il primo bacio saffico della giornata con una già eccitata Franca.
La mano dell’esperta signora ha già afferrato il mio duro randello e lo guida nella sua fessura già calda e umida. Inizio a cavalcarla prima affondando in lei con colpi lunghi e lenti, poi via via accelerando, sempre nella più classica delle posizioni mentre la mia bocca va da quella di Franca a quella di Anna dissetandosi della saliva di entrambe, non disdegnando di mordicchiare i grossi capezzoli della moglie del farmacista.
Franca già prossima a godere mi spinge fuori da lei e, facendo girare Anna le sale sopra a sessantanove: come uno stallone monta la sua giumenta anche io mi posiziono dietro di lei e mi infilo di nuovo nella sua figa palpitante aggrappandomi a quelle mammelle che sogno la notte. Franca affonda il suo viso tra le gambe spalancate di Anna che, da par suo, si gode in primo piano la visione del mio cazzo che entra ed esce dalla matura fessa di Franca e, con la lingua appuntita lecca ora i miei gioielli gonfi ora il duro ed esposto clitoride della donna.
“E’ bello vero, mia dolce troietta, ammirare il cazzo del proprio uomo entrare ed uscire da una figa che non è la tua?”
Un mugolio di approvazione esce dalla bocca di Anna troppo presa ad assaporare il profumo ed il gusto dei due sessi uniti in amplesso.
“Oggi non puoi venire dentro di me… e nemmeno, per ora, me lo puoi mettere in culo… fa il bravo… non deludermi!!” sibila Franca quando sente che sto per godere mentre lei ha già iniziato a farlo.
Con un ultimo affondo capisco che non è più il caso di continuare e uscendo dalla figa il mio cazzo viene accolto dall’abbraccio delle grandi labbra della figa di Franca che lo guidano a sfregarsi sul suo clitoride dove trova anche la calda ed assetata bocca di Anna.
Vengo con un grosso grugnito allagando la bocca, il viso ed i capelli della mia amata che, golosamente godendone, ingoia tutto il possibile.
Passiamo alcuni minuti stesi sul grande letto con Franca al centro mentre io ed Anna siamo uno a destra l’altra a sinistra e, dopo esserci baciati gustando entrambi il sapore del piacere appena provato, accoccolati come bambini a lei, ci aggrappiamo al suo seno stringendo ognuno tra le dita della propria mano il grosso capezzolo che si erge sulla sommità di ogni mammella.
“Bravi ragazzi, vi vedo e sento che siete molto complici! La prima cosa che vi raccomando: Nessuna gelosia tra voi! Vi amate e si vede, voi stessi ne siete consapevoli e proprio per questo mai deve esserci gelosia tra voi. Tu Anna sei una delle ragazze più belle del paese, ma soprattutto sei già ora una delle più calde femmine che ho mai conosciute, e ne ho conosciute diverse! La tua femminilità è destinata sì al tuo ragazzo, prossimo marito, ma devi capire che il dono che hai devi anche donarlo!! Conoscerai, se lo vorrai, tanti uomini e godrai di tanti cazzi, ma soprattutto li dovrai far godere! Tu, mio caro, sei uno dei ragazzi più prestanti che ho mai conosciuto, se lo vorrai farò in modo di farti arare i campi di tante femmine, alcune delle quali nemmeno immagini. Ma per fare tutto ciò, questo è e deve rimanere solo un gioco tra di voi! Dovrete essere consapevoli di essere uno strumento di piacere per gli altri mentre l’amore, quello che ti scalda il cuore, dovete tenerlo solo per voi!”
Pochi minuti dopo, trascorsi a darci vicendevoli intime carezze, guidati da Franca, entriamo nel bagno attiguo alla camera. Noi accediamo dalla porta che si apre sulla parete ai piedi del letto, ma un’altra porta d’ingresso da sull’attiguo corridoio comune a tutte le altre stanze del piano. Spazioso quanto basta e dotato di doccia e sanitari anche qui, sopra il lavello, c’è un grande specchio dalla parte opposta della stessa parete divisoria con la camera da letto. Da uno degli armadietti Franca tira fuori un telo e un pacco, invitandoci a seguirla di nuovo nell’altra stanza. Stende il telo per terra a fianco del letto e vedo trattarsi non di un asciugamano ma di un telo incerato come quello che si mette nel letto quando vuoi salvaguardare il materasso da perdite urinarie. Poi esce qualche per minuto durante i quali io ed Anna ci scambiamo dolci effusioni, affidando la nostra immagine al grande specchio che riflette i nostri giovani ed eccitati corpi distesi sul talamo lussurioso.
Al rientro in camera, Franca reca con sé una grande brocca piena di un liquido tiepido. Prende l’asta che è li a fianco del letto e dall’involucro tira fuori un enteroclisma e diverse cannule. Chiede ad Anna di aiutarla e, versato parte del liquido nella sacca, dopo aver attaccato una delle cannule al tubo che da questo fuoriesce, umetta con una crema la punta della cannula e si mette in ginocchio sul telo invitando Anna ad infilargliela nel sedere.
Il liquido tiepido, inizia a fluire nel retto di Franca, adusa a questo trattamento, lo accoglie con espressione beata. Dopo poco Franca dice ad Anna di interrompere il flusso e sfilare la cannula dal suo sfintere. Alzatasi entra in bagno da dove da dove esce qualche minuto dopo con espressione beata. Poi è il turno di Anna a subire il medesimo trattamento che anche lei trova soddisfacente e rilassante.
Arrivato il mio momento, cerco di evitare la profanazione del mio sedere ma Franca è irremovibile e, per convincermi, si mette a gambe larghe davanti alla mia bocca: potrò leccarla solo mentre il mio intestino retto si starà riempiendo del caldo liquido. Anna mi infila la cannula nel sedere mentre io affascinato dalla visione in primo piano della figa di Franca inizio a leccarla come farebbe un cagnolino devoto. Quando la presenza di liquido nel mio intestino si fa leggermente dolorosa, anche io entro in bagno per evacuare. Il trattamento subito mi ha lasciato un senso di benessere anche se provo un leggero bruciore intorno al mio sfintere profanato.
Al mio rientro in camera le due donne sono sul letto e Franca ha indossato una strana cintura alla vita mentre in mano ha, quello che, quando mi avvicino, riesco a capire essere un fallo di discrete dimensioni di un materiale che sembra legno. Mai visto nulla del genere. Dice che anche lei ha provveduto ad ordinarne uno di gomma che però arriverà solo tra qualche giorno, mentre questo le è stato prestato in settimana da una persona che frequenta il monastero delle suore del paese!
Anna ha in mano anche una piccola busta quadrata da dove, seguendo le indicazioni di Franca, tira fuori un preservativo. Anche questo una primizia non solo per me ma anche per la mia ragazza.
Franca ci spiega che l’igiene e la sicurezza sono alla base di una sana vita e che, tra l’altro, è anche un divertimento usare bene certi accorgimenti.
Spiega ad Anna come prendere nel modo giusto il preservativo tra le mani e presentandole il fallo finto le dà indicazioni per come coprirlo con il cappuccio di gomma che ha tra le mani.
Anna riesce ad infilare il preservativo senza incontrare difficoltà. Sorride soddisfatta e palpeggia il giocattolo anche con una certa voluttà.
“Adesso assaggiane il sapore” ed Anna imbocca il fallo che Franca le presenta davanti alla bocca. La vedo fare per la prima volta un pompino da una visuale per me nuova e ne rimango affascinato!
“E’ bello vero? La tua donna con in bocca un cazzo che non è il tuo!”
“Si molto, non credevo!!”
Poi Franca infila il fallo dentro il foro che si trova al centro della cintura che indossa e si gira verso di me mostrandomi la sua dotazione sorridente!! Sono affascinato dalla vista di una donna dotata di cazzo!
Poi fa girare Anna che le presenta il suo sedere dove Franca prima spalma una crema che la unge per bene, poi la fa mettere a pecoroni e lentamente, ma inesorabilmente la incula davanti ai miei occhi esterrefatti che inviano al mio uccello le sensazioni giuste per portarlo ad una erezione durissima!!
Guardo estasiato la mia donna inculata da Franca e quasi impazzisco dal piacere! Mi metto davanti a lei e subito la sua bocca ingoia il mio uccello aiutata anche dalle spinte che Franca le sta dando inculandosela.
La cosa piace tanto ad Anna che inizia a godere quasi subito così che, mollando il mio uccello, si accascia tra le mie gambe affondando la faccia nel materasso. Anche Franca sembra aver goduto nell’inculare Anna e dopo essere uscita da lei, sfila il preservativo dal duro legno fallico. Poi scioglie anche la cintura dalla sua vita e la porge ad Anna che ancora boccheggia dal piacere.
Presa a pietà dalla mia condizione di eccitazione si inginocchia davanti a me e inizia a succhiarmi il cazzo con voluttà. Poi mentre Anna si stende sul letto assaporando gli ultimi spasmi di piacere, mi conduce sul letto dove mi invita ad un sessantanove con lei.
Mi metto in posizione e mentre lei inizia a leccarmi le palle tenendo in mano il mio cazzo, io affondo la mia faccia tra le sue gambe larghe ed invitanti e infilo la mia lingua dentro la sua accogliente figa. Franca riesce ad imboccare anche il mio cazzo e per aiutarsi porta le sue mani sul mio sedere carezzandolo voluttuosamente. Come sfila un attimo dalla sua bocca il mio uccello sempre più duro, mi dice che è il momento di iniziare a leccarla più giù verso il suo ano perché vuole essere inculata per la prima volta da me. Affondo la mia faccia fino a sentire sulla lingua il grinzoso pertugio del suo ano e inizio a far roteare la mia lingua. In questo vengo imitato da lei che aiutandosi anche con le dita sta forzando il mio ingresso posteriore.
Mi irrigidisco!
“Senti caro, non ti preoccupare, non sarai meno maschio di adesso se riuscirai a godere anche delle sensazioni che arrivano tuo buchino posteriore!”
“Lasciami fare e pensa solo a godere!”
Sono ormai succubo della moglie del farmacista! Non riesco a negarle nulla! Quindi mi ritrovo di nuovo a quattro zampe con Franca e Anna che si alternano con la bocca e con le mani a solleticarmi lo sfintere anale e, sempre in modo più deciso, a forzare il mio inviolato buco grinzoso che ha iniziato a pulsare.
“E’ lo scotto che devi pagare!! Ma ti piacerà!! Tu inculi me ed Anna Incula te!! Poi tu inculi Anna ed io inculo te!”
Nel giro di qualche minuto, dopo un lungo, delicato e deciso trattamento da parte delle due donne, quasi sono io ad implorarle di sfondarmi per bene!
Anna ha già indossato il fallo e Franca ha provveduto ad infilare il preservativo sul legno del giocattolo. A me riserva un trattamento speciale che mostra anche ad Anna. Prende tra le labbra il preservativo e, come imbocca il mio uccello, lo srotola con le sue labbra lungo tutto il cazzo con una abilità senza paragoni! Poi si mette sotto di me e guida il mio membro sul suo sfintere. Arcuando il bacino, infila la cappella nel suo ano e, sollevandolo ulteriormente, accoglie la mia dura eccitazione nel suo retto. A questo punto Anna, dall’alto della sua innata troiaggine punta il fallo sul mio sedere che, dolorosamente all’inizio ma poi sempre meno, si apre al duro legno che mi invade fino al cervello per quanto lo sento riempirmi le viscere.
Poi, siccome sono al centro del caso, sono proprio io entrando e uscendo dal bramato culo di Franca a sodomizzarmi da solo dato che Anna nemmeno più spinge limitandosi a controllare che il giocattolo legato al suo girovita non fuoriesca da mio ormai violato sedere.
Non nego che pochi minuti dopo anche io inizio ad apprezzare l’andirivieni nel mio sedere!
Godiamo a catena uno dopo l’altro. Inizia Franca che freme in modo animalesco, poi io che esplodo per le contrazioni dello sfintere di Franca poi, anche Anna che sente sul suo clitoride lo sfregamento del fallo.
Riempio il preservativo di una quantità tale di sborra da riuscire a dissetare sia Franca che Anna. Infatti, Franca mi chiede quasi subito di uscire da lei e mi sfila il profilattico che offre prima ad Anna rovesciandole una parte del contenuto in bocca poi rivolgendolo verso la sua e lasciando che la rimante parte del mio piacere le bagni la lingua e le entri tra le labbra socchiuse. Entrambe inghiottono il tutto senza perderne una goccia.
Ho il sedere che mi manda segnali di bruciore ma non posso dire di dolore. Anzi devo quasi ringraziare Anna che è riuscita nell’impresa quasi non facendomene provare molto.
“Ho fatto esattamente quello che tu hai fatto a me! Sono stata delicata ma decisa!”
Il pomeriggio va ancora avanti perché adesso è Franca a voler inculare me e Anna vuole la sua dose di carne nel culo, ma senza preservativo perché vuole sentire il calore della sborra dentro di sé.
Stremati da piacere e dalle tante cose lussuriose fatte nel pomeriggio, al termine della mia seconda violazione anale, decisamente più piacevole della prima anche per la presenza sulla mia schiena delle sode e grandi mammelle di Franca che ha ricamato ghirigori sulla mia pelle con i suoi duri e grossi capezzoli, adesso sazi e storditi giacciamo abbracciati sul letto. Non ho potuto fare a meno di prendere in mano anche io il fallo legnoso e lo sto rimirando accarezzandolo.
“Ma veramente te lo ha prestato il monastero delle suore!?!”
“Non la madre superiore… ma ci sono un paio di giovani suore..!! Se farai il bravo….! La prossima volta però: Gallina e Gallo Vecchio…faranno un brodo esagerato!! Mica potete godere solo di carne giovane e soda!!! Sarà una bella serata, preparatevi!!”
Gallina vecchia?
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