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Franchino a Bologna - 2a parte


di giov60
09.11.2019    |    9.288    |    3 9.7
"Lo vellica per diverse volte fino ad afferrarlo tra le labbra e stringerlo mentre con la punta della lingua lo titilla tanto da far mugolare rumorosamente la..."
Detto, fatto! Il ragazzo, con l’esperienza maturata in casa, non ha esitazione alcuna a chinarsi davanti al ventre della bella donna e accompagnare a terra la già umida mutandina provvedendo a toglierlo completamente, aiutato in questo dalla zia, che solleva ora l’uno ora l’altro piede e rimanendo infine a gambe leggermente divaricate ad oscenamente mostrarsi agli occhi del già arrapato nipote.
“Sono mesi che ti aspetta! E’ bella come quella di tua madre?!” dice la eccitata zietta carezzandosi il pelo maliziosamente curato e rendendo edotto il ragazzo che è a conoscenza di quanto succede a casa!
Si avvicina anche Nina che, sollevato dal piatto di portata il dolce di fallica forma, con esperta mano, ne appoggia la scura punta a forma di larga cappella sulle appena divaricate grandi labbra della coniugale figa e con datata esperienza, fa si che tutta la cappella e parte del corpo affondi nella accogliente tana della moglie, già, evidentemente, allenata a questo dolce gioco.
Franchino è ancora chinato con il volto all’altezza della figa e assiste compiaciuto all’azione dello zio che, dopo il terzo affondo, constatato che il dolce è ormai ricoperto dagli umori della moglie, lo presenta alla bocca del nipote.
In un sol boccone Franchino ne ingoia la punta fallica e, mordendo con golosità, la stacca dal resto del membro, gustando a piena bocca il delizioso sapore di cioccolato e umori vaginali. Il suo viso è deformato dalla massa di dolce che ha in bocca e che a stento riesce a contenere: le sue labbra ora, come quelle della figa che la zia continua ad ostentare oscenamente aperta allo sguardo del giovane nipote aiutandosi con entrambe le mani, sono ricoperte di deliziosa cioccolata che si è fusa al calore del caldo sesso muliebre. Ingoiato lentamente la sua porzione di dolce, ha la lingua ancora impastata dal sapore dolce e lievemente aspro del cioccolato e dell’umore della zia: adesso sente di pover affondare tra quelle invitanti labbra oscenamente aperte.
Avverte immediatamente il turgore del clitoride di zia Maria che gli si presenta con prepotente prestanza in cima alle labbra vaginali. Lo vellica per diverse volte fino ad afferrarlo tra le labbra e stringerlo mentre con la punta della lingua lo titilla tanto da far mugolare rumorosamente la zia che gli ha già afferrato la testa per non farlo fuggire. Quando gli spasmi dell’orgasmo sopraggiungono a far urlare la donna, una cascata di umori gli riempie la bocca dissetandolo molto di più del buon vino finora bevuto.
Zia Maria si accascia per qualche secondo sul tavolo mollando la presa dalla testa del nipote che può adesso verificare quanto bene sia riuscito a ripulire il sesso della donna dalle tracce di cioccolata e che ora appare appena arrossato dall’irruenza del ragazzo.
A tutta la scena ha assistito anche Nina che, sempre al fianco della zia Maria, adesso presenta un evidente deformazione al corto gonnellino. E’ zia Maria stessa che, tornata ad alzarsi dal tavolo, solleva il lembo del nero indumento presentando agli occhi di Franchino il cazzo in tiro del marito.
Ha la dimensione di un cazzo adolescenziale non più lungo di dieci centimetri ed è anche piuttosto sottile ma non per questo indegno di attenzioni. La mano della zia lo presenta a Franchino che, con l’abilità acquisita in casa, lo accoglie nella sua bocca.
Bastano non più di venti affondi per portare Nina alla sborrata. Avvisato da zia Maria, Franchino accoglie la sborra dello zio in bocca ma non ingoia. Il caldo liquido, peraltro nemmeno abbondante, è destinato alla bocca della zia che così scambia un nuovo bacio con il nipote gustando il seme coniugale.
Il gonnellino di Nina torna ad essere perfetto e anche lei torna ad essere impeccabile nel suo ruolo.
I pantaloni del povero Franchino invece sono pieni dell’erezione del ragazzo che già da diverso tempo è in uno stato pietoso. Aiutato dalla zia, finalmente l’indumento viene sfilato lasciando libero l’impressionante cazzo del ragazzo!
La zia è estasiata alla vista di tanta possanza. Spinge il ragazzo verso il divano e si pone tra le sue gambe per un primo pompino che manda il visibilio Franchino. Non ha sete la signora per cui abbocca golosa la cappella e gusta lentamente la morbidezza setosa della pelle del cazzo. Lunghi affondi lenti e cadenzati, studiati appunto più per soddisfare la voglia della donna che a portare il ragazzo all’orgasmo.
Nel mentre Nina sparecchia e rassetta casa anche lei attenta allo spettacolo che si sta svolgendo sul divano. Solo al termine delle faccende domestiche si avvicina inginocchiandosi anche lei al fianco di Maria che, rispondendo al muto appello della cameriera, acconsente a che questa possa assaggiare il nodoso randello.
Il cambio bocca è sottolineato da un mugolio di soddisfazione di Franchino che, apprezzata l’abilità tutta emiliana della zia, adesso è preda della esperta bocca di zio Antonio alias Nina. Anche lui non ha nessuna fretta nel far godere il nipote ed assapora lentamente il giovane cazzo dando la possibilità a sua moglie di alzarsi.
Davanti alla vista offuscata dal piacere di Franchino prima si slaccia la cinta rossa alla vita poi sbottona completamente la camicia che si apre a mostrare il corpo perfetto della donna.
Tette sode e che stanno su come quelle di Loretta con due aureole ampie e scure ventre piatto, culo favoloso e gambe toniche: uno spettacolo di donna!!
“Vado bene cosi o vuoi che indossi qualcosa più da zoccola?!?” chiede al ragazzo.
“No zia, sei già zoccola così!” risponde Franchino con un sorriso malizioso.
Il trillo di un telefono impone a Nina di abbandonare il cazzo del ragazzo alla voglia di zia Maria che subito si accomoda a cavalcioni pregustando l’ingresso nella sua figa di cotanto uccello.
E così avviene. Maria afferrato il cazzo con la mano destra lo guida all’ingresso della sua figa umida e poi lentamente si lascia cadere impalandosi fino a quando sente lo scroto del nipote sulle sue chiappe.
Arrovescia all’indietro la testa in segno di goduria e inizia una cavalcata che nel giro di una ventina di minuti la porta a godere di un paio di orgasmi che la sconquassano. L’ultimo di questi si accomuna a quello di Franchino che, rassicurato dalla donna, si lascia andare ad una sborrata copiosa nella accogliente figa della porca zia.
Dopo essere rimasti abbracciati per alcuni minuti la zia smonta da sopra il nipote e si pone al suo fianco con la figa che gocciola bianche perle di sperma.
Nina a questo punto si inginocchia tra di loro e con lodevole accuratezza, prima provvede a ripulire il cazzo di Franchino poi a bere dalla figa di Maria tutta la sborra che ne fuoriesce. Sparisce poi in cucina per tornare quasi subito con due fumanti caffè che serve diligentemente alla coppia spalmata sull’ampio divano in atteggiamento di dolce languore.
Bevuto il caffè zia Maria chiede a Nina chi avesse chiamato poco prima.
“Sua madre, signora! Ha detto che vorrebbe passare a salutare il ragazzo, visto che il piccolo Luca sta giocando con il figlio della vicina.”
Maria gira lo sguardo verso Franchino che ha gli occhi fissi sul seno della donna. Lo sguardo concupiscente del ragazzo dice alla donna che, lungi dall’essere appagato dal recente amplesso, Franchino è già di nuovo “affamato”.
“Dille di passare tra mezz’ora!” e Nina esegue immediatamente l’ordine.
La calda giornata di inizio estate e la goduriosa attività sessuale appena conclusa consigliano una doccia rigenerante così che zia e nipote mano nella mano salgono al piano superiore e approfittano di questa mezz’ora per rinfrescarsi adeguatamente.
La doccia fatta in due riaccende il cazzo di Franchino e permette a lui di carezzare a tutto tondo la zia Maria con le mani voluttuose ed insaponate. Riesce anche a saggiare il sedere della calda zia che non si sottrae al dito birichino che si infila impudente nel suo fiorellino anale. E anche la donna pratica al ragazzo lo stesso trattamento che dimostra il suo apprezzamento per l’intima carezza.
Con i corpi ancora umidi e indossati leggeri accappatoi di cotone scendono di nuovo al pian terreno dove Nina li attende in cucina con una rinfrescante bibita.
Maria mentre sorseggia la fresca bevanda racconta a Nina quanto il ragazzo ha apprezzato le carezze sotto la doccia e questa che è già dietro le spalle di Franchino inizia ad asciugarlo con un leggero massaggio sulle spalle.
Franchino per meglio godere del massaggio depone il bicchiere ormai quasi vuoto sul tavolo e appoggia le mani su questo lasciando andare al massaggio che lo zio/cameriera gli sta praticando.
Nina allora provvede a slacciare da dietro la cinta che lega l’accappatoio e con femminile delicatezza lo sfila al nipote lasciandolo cadere sul pavimento. Poi riprende il massaggio che accompagna anche con la lingua che, partendo dalla base del collo, pian piano scende sempre più lungo la schiena del ragazzo.
Prima appoggiato al tavolo con le sole mani, come il cammino della lingua di Nina prosegue verso le reni, Franchino appoggia prima i gomiti per poi stendere tutto il busto sul fresco marmo del mobile offrendosi così indifeso alla calda e maliziosa lingua che gli sta procurando brividi da accapponargli la pelle.
Il suo cazzo sempre più eccitato è attaccato ormai al lato inferiore della pietra in modo cosi aderente che quasi sembra essere la morsa della macchina stendi pasta. La lingua arriva infine sul grinzoso sfintere del ragazzo procurandogli dolcissime sensazioni che lo fanno vieppiù cedere permettendo al caldo muscolo linguale di intrufolarsi sempre più nel profondo portando Franchino sull’orlo dell’orgasmo. Zia Maria si accorge di quanto sta per accadere e con dolcezza ma con altrettante fermezza blocca Nina che a malincuore allontana la sua bocca dal sedere del nipote.
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