Scambio di Coppia

Ricordi 3


di giov60
22.12.2018    |    8.152    |    1 9.4
"Spesso per “lavoro” sia io che Gina eravamo costretti a passare delle serate separati e, più spesso, nei fine settimana lei doveva accompagnare alcuni nostri..."
Era naturale che poi in quel periodo, io e Gina mettessimo in pratica gli insegnamenti che ricevevamo dai nostri esperti maestri quando stavano insieme nei fine settimana. Ad appena diciotto anni lei già indossava ricercata biancheria intima e curava molto l’aspetto della sua persona. Si curava in particolar modo del suo pelo pubico, ora radendolo ora riducendolo ad una piccola striscia, ma sempre tenendo ben pulite e depilate le labbra della figa e il solco delle natiche. Anche nel generale atteggiamento pareva essere più adulta di quanto realmente fosse. Devo riconoscere che in quegli anni Gina si è fatta un culo da paura: nel senso che su dieci volte che facevamo l’amore, almeno otto volte si faceva solo inculare. Godeva moltissimo in questo modo. Solo anni dopo scoprì, quasi casualmente che riusciva a godere in maniera pazzesca con le “spagnole”: un pomeriggio di tarda primavera, quasi quindici anni dopo il nostro matrimonio, approfittando che nostra figlia, allora in terza media, era uscita per andare a casa di una amica, con la scusa di prendere non ricordo cosa da un altro scaffale a casa, mi chiese di prendere la scaletta e trovando il ripiano del mobile impolverato, si mise a pulire regalandomi la visione delle sue splendide gambe e del suo bacino con una vista dal basso speciale che mi fece subito eccitare. Quando, esasperato dalla sua provocazione, lo tirai fuori per masturbarmi godendo così dello spettacolo che avevo davanti agli occhi, lei scese la scaletta e mi si inginocchio davanti per un succulento pompino. Si era aperta la vestaglia e cosi, quando avvicinò il suo viso al mio per baciarmi, il mio cazzo si infilò tra le sue burrose tette. Le presi le mani invitandola a stringere le sue mammelle attorno al mio uccello e ad iniziare un lento andirivieni durante il quale con le labbra e con la lingua poteva inumidirmi il cazzo. Più il su e il giù andava aumentando più lei diventava paonazza in viso e aumentava la respirazione. Quando l’avvisai che ero sul punto di godere volle che le venissi nel seno e si abbandonò ad un orgasmo così forte che stupì anche me. La inondai nel seno e sul viso stravolto dal piacere. Quella sera eravamo a cena in un ristorante in compagnia di alcuni amici e un fortunato cameriere alle prime armi fu l’incolpevole cavia della prova del nove che, a tutti i costi, Gina volle sostenere. Il ragazzo prima ammaliato dallo spacco della gonna che la mia signora indossava, si vide invitato ad accompagnarla in bagno. Ma entrati in quello destinato ai diversamente abili, più spazioso e meno usato, si ritrovò con il giovane pisello affogato tra le tette e le labbra di Gina che riuscì a godere anche nel breve volgere di pochi istanti… data l’inesperienza del giovane.
Furono anni splendidi pieni di giochi trasgressivi, come ho appena citato, che nascevano così d’improvviso nei luoghi più disparati. Al cinema, nei locali di ritrovo, a casa, dovunque ci trovassimo. Poi d’estate, in spiaggia ostentava con malcelata soddisfazione il suo topless in anni in cui questo era ancora ritenuto oltraggioso dai più. Durante il periodo universitario poi, complici i suoi zii, fummo introdotti nei segreti giochi di società, partecipando alle nostre prime feste trasgressive che si svolgevano in casa di facoltose, ma anche annoiate, famiglie. Fu così che entrambi riuscimmo anche a trovare un più che soddisfacente lavoro appena laureati.
La cosa ci portò a vivere in città abbandonando il nostro piccolo paesello. Ci curammo molto di tenere vive le relazioni che nel frattempo avevamo intrecciato. Spesso per “lavoro” sia io che Gina eravamo costretti a passare delle serate separati e, più spesso, nei fine settimana lei doveva accompagnare alcuni nostri amici in viaggi di lavoro, mentre io avrei dovuto tenere compagnia alle annoiate consorti. Devo dire che Gina se la cavava con poco impegno sessuale tanto bastava la sua sola presenza a volte a soddisfare il piacere del suo cavaliere di turno, mentre io ero preda delle insoddisfatte mogli che, invece, pretendevano da me impegnativi turni di appagante piacere.
Poi, tornati assieme, ci scambiavamo le esperienze vissute nel frattempo. Così Gina mi raccontava degli apprezzamenti che riceveva e dei favori che dispensava, facendo di me quel Cuck che sarei poi diventato con il passare del tempo. Io le raccontavo delle mie performance con le affamate signore che, fin dal mio arrivo, erano già pronte all’azione.
Più spesso invece erano fine settimana a quattro, a casa nostra o ospitati dall’altra coppia, durante i quali scopavamo con passione con gli altri ma, soprattutto, facevamo l’amore tra noi stessi ammirandoci l’un l’altra mentre facevamo il nostro meglio per godere.
Di tutte le coppie conosciute, e sono state innumerevoli, posso raccontare di almeno tre con cui abbiamo trascorso momenti veramente appaganti e trasgressivi.
La prima abitava ed abita tuttora nella nostra stessa città. E’ stata la coppia con cui abbiamo passato più tempo e che oggi sono amici sinceri, con loro abbiamo girato lo stivale con qualche puntata all’estero. Si partiva il sabato per tornare la domenica girando per i locali trasgressivi di tutta Italia dove, quasi sempre, eravamo la miccia che accendeva anche le serate più spente. Spesso durante la settimana ci si telefonava per passare la notte con la moglie dell’altro, oppure per triangolare ora con due donne ora con due maschi. Anche quando si rimaneva a casa dell’uno o dell’altro erano ore passate nella trasgressione più profonda. Con loro abbiamo condiviso il piacere della fotografia e dei video e il set non era quasi mai dentro le mura domestiche, ma abbiamo preso in prestito tutte le location possibili ed immaginabili. Per dirne alcune: il Castello Sforzesco a Milano, Bergamo alta, Torino sia in piazza Castello che dentro le sale del Museo Egizio, Trani, Napoli, Roma ovviamente, Venezia e Bologna.
Li conoscemmo per caso in spiaggia erano appena più grandi di noi e lei aveva da poco messo alla luce il loro primo figlio. Capimmo subito che erano trasgressivi e anche loro, dopo una prima franca chiacchierata sotto l’ombrellone, erano consapevoli che noi eravamo altrettanto. Ci invitarono a casa loro un pomeriggio che il tempo non permetteva di rimanere al mare. Quando entrammo lei stava allattando il piccolo ed indossava solo un minuscolo perizoma lui invece era in pantaloncini. Nemmeno il tempo di salutarci che la signora, mentre continuava ad allattare mi chiese di non formalizzarmi e di tirare fuori il cazzo che di parole ne avevamo già dette tante in spiaggia. Mi fece avvicinare al divano e, cambiato il seno al pargolo, mi fece avvicinare dall’altra parte dove c’era spazio per abboccare il mio uccello già in tiro. Nel mentre Gina era già in ginocchio davanti a lui e golosamente lo stava succhiando.
Solo dopo essersi dissetate entrambe e aver, nel frattempo messo il piccino nella culla sazio di latte, hanno permesso a noi maschietti, nel mentre ci ricaricavamo, di assaporare le loro fighe che avevano oscenamente messo sotto i nostri occhi sedendosi entrambe sul comodo divano a gambe spalancate. Gina nemmeno indossava lo slip mentre Elisabetta aveva provveduto a scostare il suo mettendo in evidenza una bella e carnosa figa depilatissima. Cosa che mi stupì dato che in quegli anni andava di moda invece portare la “pelliccia”. Marina Lante della Rovere, docet!
Enrico, cosi si chiama il mio amico, diede fuori di testa pochi minuti dopo. Pronto a scopare Gina dopo la goduriosa leccata di figa, si vide, invece, guidato dalle sapienti mani della mia depravata mogliettina verso il suo culetto accogliente. Gina voleva sentire il caldo getto della sborrata che di li a poco sarebbe venuta dentro il suo intestino invece che non poterlo sentire affatto nella figa.
Enrico non era avvezzo al culo giacché Elisabetta provava troppo dolore e a nulla erano valse le prove per rendere percorribile il suo secondo canale. Però sopperiva benissimo con una bocca insaziabile nel bere e in una figa calda e prensile come quella di Gina. Per questo motivo era quasi commosso dall’invito di Gina ad incularla e quel pomeriggio volle essere svuotato due volte dal sedere di mia moglie. A me fu invece permesso di godere liberamente nella figa di Elisabetta che, allattando ancora, non era fertile in quel periodo.
Come è giusto in tutti gli incontri occasionali, vuoi club privè, vuoi coppie conosciute per l’occasione e o singoli, il preservativo era ed è sempre d’obbligo. Poi però ci sono rari casi in cui la conoscenza e la frequentazione sono tali da poter godere liberamente. Così è stato tra noi e pochissime altre scelte persone.
Enrico ha goduto del culo di Gina per lungo tempo ed io mi sono goduto Elisabetta per altrettanto lungo tempo e tutti e quattro abbiamo vissuto goduriose esperienze per oltre dieci anni.
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