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incesto

Sandra 10


di giov60
02.02.2019    |    9.660    |    1 9.4
"Non ho davanti il corpo tonico e scattante di Sandra e nemmeno quello pur maturo ma sodo, grazie alle continue attenzioni, di Nina ma ammiro quello di una..."
Ed infatti il caldo tepore del corpo di mamma che mi accoglie con il suo materno abbraccio nell’ancora freddo letto, oltre a darmi la naturale dolce sensazione fisica di tepore, risveglia anche il mai sopito desiderio del suo corpo. Senza l’orpello del vestiario sexy vedo adesso il suo corpo in tutta la sua magnificenza muliebre. Non ho davanti il corpo tonico e scattante di Sandra e nemmeno quello pur maturo ma sodo, grazie alle continue attenzioni, di Nina ma ammiro quello di una donna che fino a ieri non si curava nemmeno di accorciarsi il pelo inguinale e solo nei propri sogni più inconfessabili avrebbe potuto immaginare momenti come quelli appena vissuti. Un corpo pieno di morbide curve con un ventre giustamente un po’ pronunciato e qualche evidente segno di cellulite qual e la sparso che da lunedì, sotto la supervisione di Nina, avrebbe iniziato a riprendere tono come già da qualche giorno aveva iniziato a crescere in lei il desiderio sessuale.
Ci abbracciamo teneramente e quasi sorride soddisfatta, sorniona e complice a questo abbraccio che poco ha di peccaminoso ma che, per la mancanza di indumenti tra noi, si trasforma in pochi minuti prima in un complice intrigo di calde membra poi riaccende il desiderio per troppo tempo inespresso.
Mentre le nostre mani iniziano a vagare, coperte alla vista dalla soffice coltre del letto, lungo tutto i nostri corpi apprezzando la serica pelle profumata dalla recente abluzione di entrambi, mamma con uno sguardo si appannato dalla convulsa giornata appena trascorsa, ma molto malizioso e complice, mi chiede di come mi sento a pensare che in quegli stessi minuti mia moglie sta dormendo con suo padre. Le rispondo che sono felice ed eccitato perché Sandra sta vivendo una situazione da lei sognata e voluta da anni. Poi con malizia le dico che non immagino ma sono certo che, proprio mentre noi parliamo, Sandra certamente non sta dormendo accanto al padre ma si sta godendo una profonda sodomia che le sta riempiendo il suo buchetto posteriore facendo godere appieno sia il padre che la figlia. Di più, conoscendo Nina, anche lei avrà già guidato nel suo culetto il rinvigorito uccello di Mario, il suo dolce ed affettuoso marito. Mamma ha come un sussulto e mi chiede se non sto scherzando, perché se cosi non è, vuol dire che Mario sta, in questo momento, realizzando uno dei suoi desideri più ricorrenti e mai portati a compimento per il sempre netto rifiuto da parte sua.
Le dico che possiamo tranquillamente verificare perché, essendo questa la villa del peccato, Nina e Fabio l’hanno dotata anche di un sofisticato sistema di video sorveglianza destinato, per quanto attiene le aree interne, a soddisfare il piacere voyeuristico di molti degli ospiti che periodicamente accoglie.
Mi faccio i complimenti da solo perché solo da qualche giorno Nina mi ha rivelato la cosa e anche il come, per cui conosco come fare la cosa.
Accendo la televisione che fa bella mostra di se ai piedi del letto e, digitato un certo codice su un secondo telecomando, faccio apparire sullo schermo l’immagine della sala dove, fino a pochi minuti prima, si era consumato tutto l’incestuoso evento che ci vedeva protagonisti principali. Poi faccio scorrere le immagini di altre stanze fino a che arrivo a quella della camera dove si trova Sandra: solo una piccola luce è accesa per cui le immagini non sono molto nitide ma confermano quello che avevo appena affermato. Sandra è coricata su un fianco con Fabio che la sta prendendo da dietro e le parole pronunciate dai due confermano che di inculata si tratta. Mamma è meravigliata dai sospiri di piacere che ascolta: nella sua mente la sodomia era ed è ancora qualcosa da rifiutare. Ma i sospiri e gli incitamenti di Sandra sono la prova contraria a quanto lei ha sempre creduto. Il colpo finale però gliela dà la vista di quanto sta già avvenendo nella camera di Nina e Mario. A luce accesa, da non nascondere nulla alla piacere del guardone di turno che stavolta siamo io e mamma, Nina messa a quattro zampe sul letto e tenendo ben alto il bacino mentre le spalle quasi affondano nei morbidi cuscini del letto, si sta offrendo con studiata oscenità allo sguardo allupato di mio padre che ammira lo stupendo sedere che ha di fronte con in mano il cazzo già abbondantemente pronto. Lo vediamo mentre, chinatosi, seguendo le istruzioni di Nina, provvede a leccare l’elastico sfintere della donna per poi appoggiare la cappella su di esso e spingere per entrare, aiutato dalla contemporanea retrospinta del bacino di Nina che desidera essere presa con una certa violenza.
L’audio ci trasmette tutto il piacere provato in quel frangente e mamma, già provata dall’offuscata visione di padre e figlia, non riesce più a rimanere impassibile.
Con una mano stringe vogliosa il mio uccello mente affonda l’altra tra le già umide labbra della figa. Butto via ciò che copre i nostri corpi e mi godo la visione di mamma che si masturba. Lei è quasi orgogliosa del mio sguardo. Mi dice che ha passato tanto tempo a soddisfarsi così da essere ormai una esperta del settore. Corro con la mente a quando anni prima lo faceva pensando a me e lei si rende conto delle immagini che affollano il mio cervello. Mi dice che adesso si sente pronta a tutto ma prima vuole dedicarmi questo suo piacere solitario finalmente goduto in mia presenza.
Non allarga molto le gambe, abituata com’è a godere in silenzio e senza dare nell’occhio, per cui vedo solo le sue dita affondare ed uscire dalla sua nuda figa, mentre sento addosso il suo sguardo incestuoso. Gode cosi mentre con gli occhi vaga dal mio viso verso il cazzo che svetta duro tra le mie gambe per finire sullo schermo di apprezza le movenze di papà che affonda ritmicamente e lentamente, come a gustare una prelibata pietanza, nel accogliente culo di Nina.
Il suo orgasmo silenzioso la porta ad accoccolarsi verso di me ed io, posto un cuscino all’altezza del suo bacino, la aiuto a completare il movimento fino a che prona, con ancora le dita della mano che vagano nella figa, mi offre il suo culo che grazie al cuscino posto sotto mi si offre prominente e morbido.
Sono già fra le sue gambe semi aperte e la mia lingua gioca con il suo vergine sfintere anale e anche con le sue dita bagnate dal piacere che provvedo a detergere e a passare quale ottimo lubrificante sul ano che prima stretto, adesso tende ad accogliere la dura punta della mia lingua.
Quando avverto un certo rilassamento sono su di lei. Appoggio la cappella e inizio con dolcezza ad abbattere quell’ultimo ostacolo alla sua completa femminilità. Non ho fretta e voglio che soffra il meno possibile.
La mia cappella le provoca i primi spasmi di dolore e la vedo mordere il cuscino in cui affonda con la testa; le chiedo le sue sensazioni e lei mi risponde che è come quando si partorisce ma all’incontrario e siccome parto dev’essere, parto sia. Sorprendendomi, ha un brusco movimento all’indietro volontario e deciso. Urla il suo dolore solo soffocato dal cuscino che sta mordendo, ma in un attimo avverto le mie palle appoggiarsi alle sue chiappe mentre il mio cazzo, in un attimo è dentro il suo culo. Rimane per lunghi secondi con la schiena inarcata ad accogliere l’ospite nel suo nuovo rifugio mentre lo sfintere mi stringe alla base l’uccello con ritmate contrazioni che cessano poco dopo.
A questo punto si accascia sul letto facendo fuoriuscire da se il mio randello. Passati pochi istanti si mette nella stessa posizione di Nina e cosi posso ammirare per la prima volta il suo culo offerto oscenamente al mio piacere. Sollevato il viso si gira verso di me e non posso non notare che ha gli occhi lucidi, Mi guarda e mi invita a prenderla di nuovo che vuole godere appieno della sua prima inculata che, stupidamente per anni, non ha mai voluto praticare.
Questa volta sono io che spingo con un sol colpo di reni fino ad affondare di nuovo nel suo secondo canale fino alle palle. Non grida adesso ma grugnisce di piacere che diventano urla poco a poco quando scopre che il suo corpo reagisce procurandole un piacere fino ad allora sconosciuto per lei.
Chi la fa l’aspetti si dice, ed infatti quello che fino a poco prima avevamo fatto noi due spiando nelle camere di Fabio e Sandra, adesso fanno loro nei nostri confronti. Quindi, dopo essersi goduti per video quanto sta accadendo tra me e mamma, tutti e quattro si ritrovano all’uscio della nostra camera e fanno il loro ingresso che ne io ne mamma percepiamo avvenire, proprio mentre, con un liberatorio grido, mamma prova il suo primo orgasmo anale e io, di conseguenza, le allago l’intestino con quanto mi rimaneva nelle palle già provate dall’intensa giornata.
Crollo sulla schiena di mamma e rimaniamo cosi fino a quando ci rendiamo conto della presenza di tutti i nostri cari che esplodono in un fragoroso applauso. Fabio corre in cucina e torna con una bottiglia di bollicine perché ritiene essere il momento giusto per un brindisi. Riempiti i bicchieri ci scambiamo il doveroso cin cin tra tutti e sei e scoliamo tutti il brioso liquido dagli eleganti contenitori di cristallo. A questo punto mi sovviene che c’è un altro ospite con cui dobbiamo festeggiare, per cui chiedo a mamma di inginocchiarsi sul divanetto ai piedi del letto cosa che fa di buon grado non avendo capito però il perché. Come è posizionata, mostrando orgogliosa a tutti noi il suo culetto finalmente non più vergine, io prendo la bottiglia ancora piena per metà e lascio cadere alcune gocce di spumante sul suo sfintere, che lei provvede a tenere ben in vista allargandosi le chiappe con le mani, mentre con la punta della lingua provvedo a bere il fresco liquido che lì sto facendo scorrere. Invito poi tutti gli altri ad avvicinarsi per fare altrettanto mentre io rimango a versare il necessario alla bisogna. Ad uno ad uno i quattro porcellini si avvicinano e eseguono la goduriosa pratica che porta mamma a godere di nuovo quando sia Nina che Sandra non si limitano solo a bere lo spumante ma affondano le lingue sia nel violato sfintere e sia dentro le grosse labbra della figa di Elisa.
Sono ormai le tre del mattino quando ognuno rientra nella propria stanza per il meritato riposo.
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