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Fino alla vigilia del mio matrimonio Cap. 10


di giov60
29.05.2016    |    40.635    |    1 9.3
"In mano porta la bottiglia di spumante che, appena in camera, vuole in culo..."
Due sere dopo rientro a casa dopo la cena con gli amici. Sono deluso perché mi aspettavo una serata molto frizzante ma, a parte le solite battute triviali e un bel paio di corna di cervo da tenere come monito sulla testata del letto, non ci sono stati i momenti che mi aspettavo. Ma sono anche eccitato perché quando sono uscito mamma con un malizioso sorriso mi ha detto di non ubriacarmi perché avrei dovuto brindare anche a casa al mio ritorno.
Dopo essere passato direttamente per il bagno per una veloce doccia rigenerante, come entro in camera mia trovo una bella bottiglia di ottimo spumante dentro un bel secchiello di ghiaccio. Un biglietto in bella vista mi invita ad andare in salotto. Accesa la luce vedo mamma e Mina sedute sul divano: mamma indossa una guepiere nera trasparente senza reggiseno con reggicalze incorporato e calze velatissime nere, Mina solo calze autoreggenti, entrambe portano ai piedi un paio pantofoline graziose con tacco 10. Sulla poltrona c’è anche la compagna di mamma con una vestaglia di seta nera dalla quale spuntano un bel paio di cosce con autoreggenti anch’esse nere. Io con il cestello in mano e nudo come un verme rimango basito da tanta bellezza esposta con altrettanta malizia. Mina come me si è depilata tutta e la sua figa è l’unica visibile fra le sue gambe spalancate.
Mamma mi invita ad aprire lo spumante e mentre mi accingo a togliere il tappo mi rendo conto che non vedo bicchieri in giro.
“Non ti preoccupare per i bicchieri… Stasera siamo noi i bicchieri!” e cosi dicendo mamma allarga le gambe e con le dita si apre le labbra della figa imitata dalla sua compagna. Mina che è già a gambe aperte si limita con due dita a mettere in mostra le sue belle piccole labbra.
A questo punto il mio cazzo pare un missile pronto a partire. E in testa mi balena un’idea.
Sono certo che le signore vogliano farmi sorbire lo spumante leccando le loro fighe versandoci sopra il frizzante liquido. Ma io ho una idea migliore. Aperta la bottiglia, dopo aver accuratamente tolto tutto l’involucro dal collo della stessa, facendo attenzione a non far fuoriuscire nemmeno un po’ di spuma, mi avvicino a mamma, mi metto tra le sue gambe spalancate e, dopo una veloce leccata alla sua figa già umida, tenendo con il pollice chiusa l’imboccatura della bottiglia. Gliela infilo in figa e poi inizio a scuoterla. Una parte del liquido le esplode dentro facendola gridare per il freddo contatto e per l’effetto frizzante. Tolta la bottiglia una cascata di spumante si riversa sulla mia faccia e sulle mie labbra mentre mamma ancora grida per il formicolio che sente dentro di se. Appena cessa la cascata di buon nettare, le infilo il cazzo nella figa “refrigerata” dallo spumante apprezzando anche io il freddo e frizzante ambiente. Rimango in lei fino a che inizia di nuovo a scaldarsi per poi passare dalla sua compagna ed infine a mia sorella Mina che è quella che più apprezza la cosa. Poi mentre Mina e la compagna di mamma si accomodano sulle poltrone esaudisco il desiderio di quest’ultima che voleva assistere ad un amplesso tra madre e figlio. Sono minuti di immenso godimento sia per noi due che per loro e mamma vuole che le goda in bocca per meglio concludere la sua serata e poter condividere il mio piacere con la sua amica che bacia con la bocca piena della mia sborra calda.
Passati pochi minuti mamma e l’amica si ritirano ed io e Mina ci dirigiamo in camera per passare la notte insieme come se fosse l’ultima notte fra noi. In mano porta la bottiglia di spumante che, appena in camera, vuole in culo.
“Cosi mi faccio una bel clistere alcolico”
Non so come ma riesce a farsene entrare quasi tutto il contenuto nell’intestino e, dopo aver evacuato, pretende che glielo riscaldi facendosi inculare profondamente.
Nulla lasciamo di intentato questa notte, non scopiamo, facciamo l’amore fino alle prime luci dell’alba.
Sono le quasi le nove quando mi risveglio accanto a lei; dorme ancora con le calze, siamo abbracciati e i nostri sessi sono l’uno accanto all’altro. Mi basta un bacio sulla sua spalla nuda e mentre con una mano le stringo una tetta con l’altra le carezzo il sedere. Il mio uccello si sveglia con me e subito si rifugia tra le labbra umide della sua figa. Non devo nemmeno spingere che sono già dentro di lei. Mi fa salire sopra e mi cinge la schiena con le gambe. Ci baciamo mentre sono di nuovo suo ospite.
Aspetto il suo orgasmo e al suo arrivare affondo i colpi per finire. Esco e le presento la cappella sulle labbra.
“La colazione è servita!”
E’ la voce di mamma che sulla porta della stanza che ci guarda mentre io sto servendo la “colazione” a Mina.
Domani mi sposo!!
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