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Quarant'anni fa - Ricordi Cap. 4


di giov60
17.05.2016    |    25.708    |    0 9.8
"Non ci penso nemmeno! Mi avvicino a lei e forzandola quanto basta prima la stringo a me facendole sentire sulla figa il mio cazzo poi glielo metto tra le gambe..."
In casa ormai il profumo di sesso impregnava l’aria. Mamma non poteva più fare a meno delle mie attenzioni e io ero più che mai deciso a diventare uomo nella sua figa. Ero inesperto e lei praticamente digiuna di sesso ma dalla nostra parte c’era sempre più violenta la voglia ed il desiderio. Per cui ogni giorno che passava era una cosa nuova per entrambi. Qualche sera dopo, rientrato presto da un incontro con mio amico Fabio, incontro fugace perché nel frattempo sua madre era diventata, diciamo, gelosa del suo figliolo, entrando in bagno per prepararmi ad andare a dormire, noto sul cestino della biancheria da lavare le sue mutandine di cotone. E’ il segnale convenuto che ci siamo dati per dirci senza farne parola, data la presenza di mio padre, che lei sarebbe venuta in camera mia. Voleva essere leccata per bene, ormai non si toccava più ed io ero diventato la sua mano e il suo strumento di piacere. La cosa piaceva anche a me ma ormai anch’io desideravo la mia parte: scopare no, ma almeno un pompino doveva iniziare a farmelo.
Nemmeno dieci minuti dopo entra e mi trova disteso nudo ed eccitato. Le chiedo se papà già dormisse e lei mi assicura di si. So che, come avviene da qualche giorno, lei mette davanti alla porta della sua camera un vaso che, se papà dovesse uscire improvvisamente, non potrebbe fare a meno di urtare dandoci il tempo di riprendere un certo contegno. Le donne ne pensano sempre una più del diavolo. Appena entrata e vedendomi già nudo ed eccitato si siede sulla sponda del letto e inizia a carezzarmi delicatamente. Le chiedo di togliersi il pigiama che non è per nulla eccitante, ma lei mi dice che stasera vuole provare qualcos’altro.
“Dai bambino mio, forzami un po’ a fare quello che tu desideri, che da sola non ci riesco.”
“Io desidero scoparti, mammina bella. Voglio diventare uomo con te.”
“No, lo sai che questo non è possibile. E già tanto che sono qui.”
“Tu non vuoi ammetterlo ma sei qui perché vuoi che io ti scopi: è da quando che hai festeggiato con lo zio che non senti dentro di te un cazzo duro. E ne hai voglia”
“Basta, altrimenti vado via.”
Però mi afferra il cazzo come se proprio non volesse essere staccata da me nemmeno a forza. Le metto una mano dietro la testa e cerco di farla abbassare verso il mio turgido desiderio. Fa resistenza mentre le dico di iniziare a darmi dei bacini leggeri.
Pur costretta dalla mia mano sulla testa, inizia effettivamente a farlo e io le dico di continuare cosi leggermente delicatamente che prima o poi riuscirà a leccarlo un po’ e infine a succhiarlo come una donna innamorata dovrebbe fare.
Lei alzando la testa mi dice che non è innamorata di me che la sua è solo una voglia, che è innamorata solo di suo marito, mio padre.
“Certo mamma, ma io intendevo dire che ti sei innamorata del cazzo di tuo figlio. Per cui ti prego fai l’amore con lui. Ormai l’ho capito che tu hai voglia solo di cazzo, del mio cazzo.”
Si abbassa di nuovo e inizia a mettere le sue labbra su per la mia asta e piano piano dopo diversi minuti sento finalmente la sua lingua che inizia a leccare.
“Va bene cosi?”
“Se lo fai con desiderio va tutto bene, mamma.”
Pur senza prenderlo in bocca inizia a bocca aperta un su e giù dalla cappella fino alle mie gonfie palle con una abbondante salivazione. Per un paio di volte come si avvicina alla cappella cerco di fargliela abboccare ma, mi rendo conto che proprio non è nelle sue corde, almeno fin’ora.
Dopo pochi minuti però sento che il suo lavoro sta producendo comunque frutto e non posso non avvisarla.
“Mamma sto per arrivare”
Lei fa per alzare la testa ma io non ce la faccio a non sentire più il caldo delle sue labbra e l’umida sua lingua per cui le afferro a testa e vengo. Lei serra le labbra ma non può evitare che tutta la faccia, il collo e anche i capelli siano inondati dal mio piacere.
Rimane con il viso sul mio grembo fino a quando, lentamente, il mio turgore si affievolisce: non è stato un pompino ma come prima volta può bastare. Quando alza il viso è completamente bagnata e non posso fare a meno di darle dei baci così da assaporare il mio piacere.
Solo allora avverto come una presenza estranea e voltandomi verso la porta mi rendo conto che è socchiusa e mi pare di aver intravisto un’ombra dietro di essa.
Mamma nel frattempo si è messa seduta sul letto e cerca qualcosa per pulirsi il viso. Non parla ma non mi pare che la cosa le sia dispiaciuta più di tanto.
Non trova nulla e inizia a spalmarsi la mia sborra sul viso e sul collo e io inizio a sbottonare la giacca del suo pigiama per toccare le sue tette. Quasi mi ringrazia portando le sue mani umide di sperma sia sul collo che sul busto.
Poi allungandosi ai mie piedi mi dice:
“Dai bambino adesso, velocemente, fai godere anche me”
Ha il cavallo dei pantaloni del pigiama bagnati da una grossa macchia e impiego meno di un minuto con la mia bocca a farla godere prendendo in bocca il suo splendido clitoride.
Mentre lei è ancora distesa a riprendersi dal piacere sento il bisogno di andare in bagno e uscendo in corridoio mi avvedo che mamma non ha messo il vaso davanti alla porta della sua camera. Allora ho la certezza che papà era venuto a spiarci.
Rientrando in camera le dico del vaso non posizionato e si affretta a dirmi che si è dimenticata forse, ma che era certa che papà dormisse visto che prima di andare a letto gli aveva servito un infuso rilassante a base di camomilla.
Voglio crederle ma sono quasi certo dell’ombra che ho visto dietro la porta e, passati pochi minuti da quando lei è tornata in camera di soppiatto mi avvicino alla porta della camera da letto dei miei, anche questa volta è socchiusa e mi permette di vedere il mio genitore che si tocca annusando il petto a mamma e complimentandosi per essere quasi riuscita a prendermelo in bocca. Le confessa che la cosa lo fa impazzire di piacere e di gelosia al tempo stesso. Ma la prega di continuare, supplicandola quasi dato che mamma fa la ritrosa con lui dicendo che già troppo è andata oltre e che la cosa la fa star male. Quest’ultima affermazione è proprio una grossa bugia.
Vado a letto e inizio a vagare con la mente e mi stupisco di quanto la mia fantasia si sia messa a correre. Quasi mi spavento per tutti i pensieri e le situazioni che riesco ad immaginare possa fare con mia madre e, perché no, con quel cornuto, guardone e mezzo impotente di mio padre. A lui voglio un bene dell’anima ma se per lui questa situazione è ideale e fonte di godimento, perché mai non dovrei approfittarne. Ho solo voglia di scoparmi mamma come penso stia facendo anche adesso il mio amico Fabio.
Penso a mia madre protagonista delle situazioni erotiche lette nei pochi giornaletti spinti di allora, inizio ad immaginarla affamata di sesso ad ogni occasione e con diverse persone, ma in primis me la immagino mentre chiama cornuto papà che ci guarda seduto sulla poltrona mentre io la scopo sul divano accanto.
Dopo qualche giorni di assoluta calma apparente, dovuto anche al ciclo mensile materno, durante i quali Fabio mi aveva messo al corrente di quanto fosse diventata esigente sua madre nei suoi confronti al punto tale che ormai lui era ridotto male e quasi completamente spompato. Per consolarlo gli dico che se vuole io una mano, e non solo quella, posso sempre dargliela. Lui mi confessa che già da giorni mentre scopa con la madre parla a lei anche di me e di come sarebbe carino poter giocare tutti e tre assieme. Lei a queste parole si irrigidisce e gli chiede di smettere di parlare cosi. Mi racconta pure però che non sarà sempre cosi, prima a poi cederà alle sue richieste, per paura che lui possa smettere di chiavarla.
Al rientro a casa trovo mamma seduta sul divano che sfogliava una rivista di moda. Era ora! Mi fa segno di andarle vicino e mostrandomi alcuni capi mi chiede consiglio. Le dico che per me dovrebbe andare in giro nuda visto il suo invidiabile fisico dal splendida 45enne. Mi ringrazia con un bacio sulle labbra che mi trasmette un brivido lungo la schiena.
“Mamma mi insegni a baciare in bocca?”
“Non sono cose che si imparano, si fanno”
Allora avvicino ancora il mio viso al suo e le sfioro di nuovo le labbra con le mie, poi ancora e ancora, infine tiro fuori la lingua e inizio a leccarle. Lei rovescia all’indietro la testa e lentamente apre la bocca e iniziamo a baciarci sempre più in profondità. La mia lingua, già capace di leccare una bella figa, ma inesperta quanto a bocca, inizia a vorticare attorno alla sua lingua e il mio cazzo si inalbera immediatamente. Siamo entrambi storditi da questo primo lunghissimo bacio e lei ammette che nemmeno con papà aveva provato sensazioni cosi belle. Non mi lascio scappare l’occasione e inizio ad accarezzarle le gambe salendo velocemente verso la sua figa. I suoi mutandoni frenano la mia irruenza e lei mi avverte che sarà meglio aspettare stasera, quando verrà in camera da me. Cosi ritorniamo a parlare del suo modo di vestire e le chiedo che almeno in casa la si possa ammirare un po’ di più.
“Ma c’è tuo padre!”
“Perché pensi che a papà non piacerebbe vederti in giro per casa vestita in modo un pochino più eccitante? Anche lui è un uomo”
“Ma non dire fesserie che lui ormai non è buono più a nulla!”
“Beh almeno a spiare è buono e anche ad annusare o leccare sua moglie piena di sborra!”
“Ma che cosa stai dicendo?!?”
“La verità mamma e lo sai”
Mamma è costretta a d ammettere e mi racconta di come, da quando lui ha iniziato ad essere impotente la sua fantasia sia diventata ossessiva nel raccontarle storie dove vorrebbe vederla impegnata a fare sesso con altri. Ma la prima fantasia è vederla con me. E da quando mamma gli ha detto di noi non sta più nella pelle. Riesce persino a godere ed eiaculare qualche goccia pur non diventando duro. Ma tanto gli basta.
Appena finito di cenare, decido di andare a letto, sapendo che poi mamma sarebbe venuta da me.
Credevo di dover aspettare più di un ora mentre invece dopo pochi minuti li sento entrambi entra in bagno e poco dopo in camera. Dopo pochi minuti decido io di fare una sorpresa a mamma e mi avvio verso la camera dei miei.
Papà dorme già mentre mamma nuda sta indossando, finalmente, una camicia da notte e non una scafandro. Appena mi vede quasi sobbalza e mi indica di uscire. Non ci penso nemmeno! Mi avvicino a lei e forzandola quanto basta prima la stringo a me facendole sentire sulla figa il mio cazzo poi glielo metto tra le gambe e siccome sono più alto di lei la sollevo da terra facendo perno sul mio uccello che le si posiziona fra le grandi labbra ella figa e tra le chiappe del culo. Sento distintamente il suo clitoride che si sfrega sul mio pube e l’aiuto con le mani sul culo a continuare a sfregarsi per qualche secondo. Arrovescia la testa sule spalle dal piacere che prova. Altro che non vuole! Poi delicatamente la metto seduta sul letto. Da le spalle a papà che dorme e che vorrei si svegliasse.
Seduta sul letto mamma ha il mio cazzo davanti alla faccia ma io stasera voglio provare le sue tette e le avvolgo attorno al mio uccello. Le dico di leccarmi la cappella e di insalivarla. Prontamente lo fa fino a che ho il cazzo bagnato e inizio a farlo scorrere tre le sue tette. Ogni volta che spingo la cappella sbatte sulle sue labbra.
“Apri la bocca, mammina” le sussurro e lei dopo diversi colpi tira fuori la lingua e infine lascia che la cappella le entri tra le labbra. Ma la cosa che più me sorprende e che sta godendo come se la stessi scopando o leccando.
Improvvisamente papà si gira su se stesso e rimane con la faccia verso di me. Un attimo di terrore, subito svanito quando lui inizia toccarsi mugolando.
Sono sbalordito e compiaciuto e godo. Alcune gocce entrano in bocca a mamma che non avvisata da me chiude le labbra troppo tardi. Il resto innaffia il suo volto e il suo seno con lei che ansima per l’orgasmo provato in maniera del tutto nuova e sconosciuta. Si accascia accanto a papà.
“Buona notte mammina”
“Adesso se vuoi, visto che è ancora calda, puoi leccare papà”
Non faccio nemmeno in tempo ad uscire dalla camera che papà è già sul seno di mamma.
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