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incesto

Ricordi 8


di giov60
27.12.2018    |    13.585    |    2 8.4
"Gli sguardi di madre e figlio si incrociano e le parole non servono a nulla..."
Rientrati a casa di Ignazio, questi con la scusa di dover lavorare si eclissa per alcuni giorni durante i quali il rapporto di intimità tra Gina e Rosario, il giovane figlio di Concetta ed Ignazio, arriva al culmine. Approfittando della “pausa” impostale dall’impegno dell’ultimo fine settimana, Gina inizia ad entrare in confidenza con ragazzo con cui instaura un rapporto di complicità che fa scoprire al ragazzo tutte le sue carte: nutre, e non da allora, un malcelato desiderio di sua madre e sogna di poter avere un rapporto molto poco filiale con lei.
Non è insensibile nemmeno alle grazie delle varie signore che sono ospiti di casa sua e già da tempo ha mangiato la foglia e sa benissimo quali sono le ludiche attività a cui madre e padre si dedicano con assiduità da diciotto mesi a questa parte. Ha intuito che a far cambiare la storia siamo stati noi, quando li abbiamo conosciuti. E, nel giro di pochi giorni, racconta a Gina tutto il suo desiderio. Io vengo messo a parte da mia moglie della situazione e, da quel porco che sono, spingo Gina a dare campo libero al ragazzo. Ma lei è piuttosto titubante sul da farsi se non, in principio almeno, addirittura contraria. Durante i successivi giorni Rosario ci accompagna nelle nostre gite alla scoperta della bella terra siciliana e Gina non può che constatare quanto il ragazzo sia preso da lei. Pur continuando a essere l’accompagnatore di nostra figlia, non perde occasione per ammirare Gina, che d’altra parte fa poco per non essere bersaglio della concupiscenza del ragazzo. Approfittando delle stupende location che la terra di Sicilia ci offre, chiedo a Rosario di “distrarre” nostra figlia, quando decidiamo di scattare alcune foto “particolari”. L’accordo prevede che, stampate le foto, lui possa guardarle in cambio del piacere che vado chiedendogli. Cosi mentre lui accompagna nostra figlia in giro per Taormina, io e Gina facciamo un servizio fotografico da paura dentro il Teatro Greco. Per rendere l’idea dico che, pochi mesi dopo, una scena simile è riportata in un film di Tinto Brass dove l’attrice di turno eccita uno sprovveduto turista durante la visita in un antico teatro romano. Noi invece abbiamo attirato l’attenzione di due macchinisti del Teatro Greco che, intenti al loro lavoro, sono stati fatti segno della provocazione di Gina che si mostrava loro dagli spalti del teatro non indossando l’intimo e accavallando e scavallando le gambe facendo intuire l’intima nudità. Mostrava e non mostrava ma a volte lasciava aperte le gambe per permettere a me di scattare le foto. L’apertura delle gambe di Gina ci apre anche la via del sottopalco dove, invitati dai due focosi ragazzi, lasciava senza alcun dubbio i due arrapati ragazzotti togliendosi la corta gonna e posando oscenamente tra i fondali e le scene che lì erano custodite. Per non lasciarli in quel misero stato, li ha fatti poi avvicinare e li ha masturbati lasciandosi accarezzare lascivamente, mentre io ero di guardia per permettere un agevole azione da parte loro.
Durante la visita a Piazza Armerina e in particolare alla villa romana invece aveva indossato un pantaloncino che ogni volta che si chinava appena, lasciava praticamente scoperto il suo prosperoso culo, attirando cosi l’attenzione di alcuni turisti che preferivano alle bellezze della villa quelle generosamente esposte da Gina con la dovuta malizia. Ma tutta l’azione della mia signora non era rivolta a loro bensì al nostro giovane accompagnatore. Peccato che per non insospettire né Ignazio né Concetta non abbiamo potuto scattare mai una foto con la partecipazione di Rosario; infatti i rullini li consegnavamo a Ignazio che provvedeva, tramite il suo fotografo, a stampare le pose. Non c’erano allora macchine digitali e certe cose bisognava farle con la complicità di scelti e compiacenti studi fotografici. Rosario poi, preso a disparte da me o da Gina, ammirava le foto, così come promesso, traendo ulteriori spunti per le sue lunghe masturbazioni.
Nel frattempo durante gli incontri notturni, mettiamo i nostri ospiti a conoscenza delle brame del ragazzo. Com’era prevedibile il primo momento di irrigidimento e forse di rabbia si trasforma, specialmente in Concetta, in uno stato di intima e profonda eccitazione. Bisogna rimarcare a questo punto, che Concetta nel giro di diciotto mesi, aveva maturato una troiaggine non indifferente: si era concessa a tutti gli amici di gioco e, già bisex da prima che la conoscessimo, aveva affinato di molto la sua seduzione anche in campo femminile. Ignazio l’aveva aiutata dotandola di un fornito corredo di falli e ammennicoli vari con cui si dilettava dando piacere alle numerose amiche che erano ospiti di casa sua. Rosario aveva intuito questo cambiamento della madre, ma sempre timoroso, non era ancora riuscito a fare i passi necessari per mettersi in mostra, tantomeno aveva chiesto aiuto al padre, ritenendo che un vero uomo non chiedeva aiuto a nessuno per conquistare una femmina. Delle confidenze di Rosario, com’è naturale non diciamo niente a Lorella e Franco che pur continuano ad essere nostri compagni di focose seratine. Concetta e Gina pianificano, non senza malcelata eccitazione della madre, il primo incontro carnale con Rosario che, grazie alle confidenze fatte a Gina, riesce a coronare i suoi desideri qualche giorno dopo.
Rientrati da una giornata passata al mare, dopo una leggera cena e rinfrescati tutti da una corroborante doccia, si decide di comune accordo, di ritemprare le forze ritirandoci tutti in camera. Siamo d’accordo che quella è la sera di Rosario che, verso le ventitré sente bussare alla porta della sua camera da letto Gina, venuta a verificare se nostra figlia già dormisse dopo aver bevuto una tisana rilassante all’uopo preparata dalla madre. Gina entra in camera di Rosario con addosso un babydoll trasparente che, nonostante la penombra in cui è la stanza, non riesce a nascondere alla vista dell’eccitato ragazzo le scure aureole dei capezzoli e la mancanza dello slip coordinato lasciato nel cassetto in camera. L’erezione del ragazzo è ben visibile e Gina, sapendo che in quelle condizioni Rosario non sarebbe riuscito nemmeno ad arrivare in fondo alle scale, si siede sulla sponda del letto al suo fianco e inizia a stuzzicarlo chiedendogli se non avesse preferito che lì, in quel momento, ci fosse stata Concetta al posto suo. Rosario risponde che sarebbe un sogno se potesse godere di una mamma cosi maliziosa ed invitante; Gina allora inizia a carezzarlo sulla testa e gli chiede di chiudere gli occhi così da sognare che ci fosse mamma Concetta lì seduta accanto a lui. Gli chiede di carezzarla pensando di farlo alla madre. Rosario poggia la sua mano sulla coscia di Gina e inizia subito una veloce risalita verso la matura figa depilata che ben conosce per averla ammirata sia in foto che dal vivo nei giorni appena trascorsi; ma anche Gina non sta ferma con le mani: afferra l’uccello di bella consistenza del ragazzo e, tiratolo fuori dallo slip che fino a quel momento lo nascondeva alla vista, inizia una veloce masturbazione che nel giro di pochi minuti porta all’orgasmo il ragazzo. Questo per permettergli di poter godere appieno della sorpresa che di lì a poco avrebbe cambiato la sua vita. Dopo una veloce rimessa in sesto del giovanotto, con dolcezza gli chiede di seguirla e, presolo per mano, lo conduce in camera nostra. Giunti lì e trovato il letto intonso e senza altri occupanti, Rosario, buttate alle ortiche tutte le sue timidezze, si butta su Gina facendola cadere sopra il talamo. Gina lascia al ragazzo solo il tempo di assaporare un suo bacio. Poi staccatosi da lui e guardandolo negli occhi gli comunica che non sarà lei a deliziarsi della sua prorompente gioventù: adesso lo accompagnerà alla fonte dei suoi più inconfessabili desideri. Rimarrà in disparte, testimone di un atto di amore materno all’ennesima potenza.
Durante la abbondante ora trascorsa dalla fine della cena a quel momento Concetta si era preparata come mai fino ad allora e per evitare tentennamenti da parte del ragazzo, aveva deciso di accoglierlo già pronta alla prima scopata, tanto il figlio sapeva da tempo di quanto fosse diventata troia; della cosa era a conoscenza anche Gina che, pur con un certo dispiacere, aveva nel frattempo steso il ragazzo sul letto per praticargli un sontuoso pompino per riportare il giovane cazzo nel pieno vigore. Poi afferrandolo per l’uccello l’aveva portato davanti alla porta che comunicava direttamente con la stanza dei genitori, superata la quale, Rosario si trova davanti Concetta seduta sul letto con le gambe oscenamente aperte e intenta a infilarsi un grosso fallo di gomma nella bagnata figa, anch’essa depilatissima. Gli sguardi di madre e figlio si incrociano e le parole non servono a nulla. Concetta si sfila dalla figa il cazzo finto e lo porge a Gina che, lasciato andare il caldo uccello di Rosario prende in mano l’umido giocattolo e si posiziona sul divanetto posto al fianco del letto. Rosario è già tra le gambe spalancate ed invitanti della madre e viene accolto da un grugnito di piacere dalla donna che guida immediatamente il ragazzo dentro di se. Gina, al contrario di mesi prima quando insieme a me ha assistito inconsapevole alla scopata tra il nobile catanese e la figlia durante la festa di capodanno, stavolta è attrice dell’incestuoso rapporto e poco dopo, grazie alle innumerevoli risorse del giovane ragazzo, prende parte attiva all’edipico rapporto. Infatti Rosario porta la madre a godere nel giro di pochi minuti e allaga con il suo piacere quella calda tana che lo aveva protetto e nutrito diciotto anni prima. Rotto il tabù Rosario si ritrova nel mezzo di due procaci, calde e vogliose donne che gli regalano una notte da favola.
Nel frattempo io e Ignazio ci presentiamo in camera di Lorella e Franco. I nostri uccelli sono il miglior biglietto da visita per la focosa donna che non crede ai suoi occhi pregustando una serata con lei al centro di addirittura tre uomini. Non lesina nulla per il suo ed il nostro piacere: figa, bocca, tette e culo sono al centro dei desideri di tre maschi veri che nel giro di tre ore soddisfano pienamente i desiderata della porca bionda signora. Quando alle prime luci dell’alba Lorella con un ultimo barlume di coscienza rimprovera bonariamente me ed Ignazio per aver lasciato senza cazzo le nostre rispettive signore, non possiamo fare a meno di rendere edotti anche lei e Franco della scabrosa novità confidando della loro complicità, che Lorella si farà pagare soprattutto da Rosario che nel giro di poche ore si trova proiettato a pieno titolo nel mondo della trasgressione. Ci avviciniamo tutti e quatto alla camera da letto di del padrone di casa dove troviamo prone una sull’altra Gina e Concetta su un lato del letto mentre Rosario in piedi tra le gambe aperte delle due donne, infila il giovane uccello ora in una figa ora nell’altra, ora in un buco del culo ora nell’altro. E i sospiri che escono dalle bocce delle signore sono testimonianza del piacere che stanno provando. Siamo appena tutti entrati che Rosario avverte di essere a fine tragitto. Giusto il tempo per permettere alle due troione di girarsi per ricevere in bocca le ultime stille del piacere di Rosario. Stille che le due non mancano di spartirsi con un ultimo lussurioso bacio.
Gli ultimi giorni di permanenza in Sicilia non ci sono bastati per concludere le tappe turistiche che avevamo pianificato. Li abbiamo invece trascorsi passando le giornate in spiaggia e le serate in casa saziandoci di sesso.
La Sicilia ci è rimasta nel cuore.
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