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Gay & Bisex

Aspettando te 12


di FRANK_1987
17.01.2021    |    3.228    |    1 5.7
"Il porco non vuole perdere tempo e neanche io..."
Toro scatenato

Questi capitoli si collocano dopo “UN MESE DI BALDORIE”

CAPITOLO 12

Io e Rafael siamo seduti sul divano del salotto. Non pensate che stiamo facendo qualcosa di sessuale ma qualcosa di strano soprattutto quando scoprirete di cosa si tratta. Volete sapere quale gioco abbiamo intrapreso? Ognuno si sta infilando da solo nel cazzo delle sonde uretrali. Le avevo comprate quando stavo insieme al mio ex. Le abbiamo usate spesso e adesso le uso con il mio patrigno. Vederlo giocare sessualmente con me invece che vederlo trasformarsi in una furia mentre mi scopa, e' diverso. Ultimamente c'e' più complicità, quasi come se fossimo una vera coppia. Credo che i rapporti con mia madre si siano raffredati e penso che non facciano anche sesso o almeno non lo fanno con la stessa frequenza e intensità di prima. Forse si e' accorta di tutto ciò ma non so se abbia la certezza che io e suo marito scopiamo e che stiamo diventando una coppia fissa intenta non solo a godere dei nostri corpi ma anche a ridere e scherzare come se fossimo fidanzati. D'altronde, lei sa dei nostri trascorsi, ci ha visti scopare insieme quando io mi sono scopato anche lei ma pensava che tutto fosse finito e invece e' ricominciato. Rafael prende una sonda e l'appoggia sulla sua uretra precedentemente lubrificata e riempita di gel e la lascia scivolare al suo interno. Anche io faccio la stessa cosa e la sonda mi finisce fino all' attaccatura delle palle facendola scomparire dentro al mio cazzo. Strofino l'uretra dall'esterno sentendo questo corpo estraneo e poi masturbo la mia minchia facendo uscire lentamente la sonda che poi estraggo e la sostituisco con una più grossa. Rafael, forse geloso di questa mia esagerazione, vuole provare che lui e' più esagerato di me e prende una sonda ancora più grossa di quella che avevo preso io. Dopo averle inserite, iniziamo a masturbarci per poi scambiarci le mani mantenendo sempre un ritmo lento della sega per evitare di farci male. Questa e' una delle poche e rare volte che Rafael mi tocca il cazzo, di solito sono io a toccarglielo e quando lui lo fa con il mio, lo fa solamente per schiaffeggiarlo come per insultarmi facendomi capire che, nonostante la mia dotazione, mi faccio scopare invece di usarlo per scopare gli altri a mia volta. Il mio patrigno preme la sonda all'interno della mia uretra con il palmo della mano picchiettandola ma poi gliela sposto e comincio a muoverla dentro e fuori mentre la sonda mi deforma il cazzo come se volesse uscire direttamente dall'asta anzichè dalla punta del mio pene. Quando Rafael si toglie la sua, capisco che vuole sborrare. Io proseguo a segarmi con il pezzo di ferro nella banana ma poi lo tolgo perchè anche io voglio raggiungere l'apice del piacere che subito dopo viene sparato via dal buco del mio cazzo con una tale violenza che mi colpisco il mento con il primo schizzo e il secondo colpisce il ginocchio dell'argentino inginocchiato sulla mia faccia che viene a sua volta macchiata di bianca latte sudamericano. Con le dita, raccoglie la sua essenza e me la infila in bocca mescolandola alla mia finita sul mento e poi prende anche lo schizzo dal suo ginocchio raggranellandolo con l'indice e il pollice e lo fa colare lentamente sulla lingua che poi lo mando giù nel mio stomaco.
"Ti ricordi che oggi pomeriggio dobbiamo andare a vedere Andrea?", mi chiede mamma mentre pranziamo
"Ma scherzi? Come potrei dimenticare questo giorno? Me lo sono segnato anche sul calendario"
"Altrimenti l'avresti scordato", fa Rafael
"No, scemo", gli rispondo facendolo sorridere invece che arrabbiare e mia madre si accorge anche di questo
"Gli hai promesso un regalo"
"Gliel'ho già fatto"
"E non possiamo sapere cos'e'?"
"Lo scoprirete a tempo debito"
"Ma sono tua madre, a me puoi dire tutto"
"Lascialo stare, Rachele", interviene il mio patrigno "non essere insistente altrimenti Giulio non ci renderà partecipi di questa sorpresa", continua cercando di tenere a bada la moglie perchè lui sa già di cosa si tratta avendoglielo svelato dopo una scopata
Dopo aver pranzato, mi riposo un po' ma dico a Rafael di non venire in camera mia perché voglio riposare sul serio e non facendo finta. Successivamente a questo mio desiderio, lui mi afferra per i fianchi e mi bacia con passione. Il nostro rapporto sta cambiando. Da semplici figliastro e patrigno che scopano senz'amore stiamo diventando due amanti ma non come quelli che fanno le corna alle mogli, anche se uno di noi gliele fa davvero alla consorte, ma amanti nel senso di due persone che si amano sinceramente. Verso le 16 mi vesto di tutto punto ed esco con la mia famiglia per raggiungere il campo sportivo dove Andrea giocherà. Per chi non se lo ricordasse, o non lo sa nemmeno, Andrea e' nipote, il primo nipote maschio nato dal matrimonio tra mia sorella Claudia e il suo ex, Pedro. Ha 11anni e da qualche tempo gioca in una squadra dilettantistica di calcio allenata da Brando, un 40enne dai capelli rasati ma di colore castano come gli occhi. Nonostante siamo in Ottobre da ormai qualche settimana, l'allenatore non disdegna di indossare i vestiti consoni al suo ruolo e cioè una maglietta a maniche corte e un pantaloncino con lo stemma della squadra. Ormai manca poco alla fine della partita e Andrea, in porta, si trova a doverla difendere da un attaccante della squadra avversaria perché l'arbitro gli ha assegnato un rigore da tirare. Il punteggio e' di 2-1 a favore della squadra di mio nipote ma anche se dovessero pareggiare e non perdere, ci rimarrebbe male. Per fortuna, il "mio amico del cuore per sempre" para il rigore regalando la vittoria alla sua squadra. Ora, il regalo che gli avevo promesso e che arriverà a momenti, sono sicuro che gli piacerà ancora di più proprio come Brando piace a me, per questo motivo, mi avvicino ad Andrea abbracciandolo e congratulandomi con lui. Con Annarita, la mia prima nipote, figlia di mio fratello Salvatore, non c'e' mai stato un rapporto sincero. Per carità, non fraintedetemi, le voglio un bene dell'anima, la difenderei da tutto e da tutti arrivando anche alle mani se fosse necessario ma la complicità che ho con Andrea non l'ho avuta con lei perchè e' sempre stata una bambina, e ora una ragazzina di 12anni, sofisticata e, nonostante la mia indole femminile, non ci siamo mai trovati nei suoi giochi da femmine come invece succedeva quando giocava con Claudia. Per questo i miei genitori dicevano che Claudia aveva generato un nipote maschio quasi solo per me e Salvatore una femmina quasi solo per Claudia.
"Sei stato bravissimo, amico mio del cuore", urlo contro Andrea prendendolo da dietro e sollevandolo da terra
"Grazie zio", mi fa lui quando lo scendo baciandomi sulla guancia
"E' il miglior portiere che io abbia mai allenato", esterna Brando rivolgendosi verso Claudia per poi incrociare il mio sguardo
Lo sguardo dell'allenatore non mi convince granché. Sono sicuro che nasconda qualcosa perché dopo quella volta, quando parla non mi guarda in faccia nonostante io annuisca verso di lui cercando di inserirmi nel discorso facendomi poi perdere la pazienza di elemosinare le sue attenzioni e allora mi soffermo su di lui osservando i suoi capelli rasati formare un tutt'uno con la barba leggermente più lunga.
"Ora dobbiamo andare perché si e' fatto tardi"
"Complimenti ancora signora", fa Brando stringendo la mano di Claudia "avete cresciuto il futuro Buffon", continua complimentandosi anche indirettamente con Agostino "ha preso tutto dal padre", prosegue commettendo però una gaffe
"Non sono io il padre, sono il patrigno", precisa mio cognato anche se trovo la cosa di pessimo gusto infatti mio nipote si rattrista ed io mi abbasso su di lui cercando di distrarlo, cercando di parlare della partita nonostante io, in tv, mi soffermi più a guardare i giocatori che la giocata
"Dai, amore di nonna, andiamo", fa mia madre prendendosi Andrea per mano allontanandosi per prima
Mentre mi sollevo da terra, capisco che Brando ha buttato l'occhio sul mio culetto fasciato in un jeans bianco a vita bassa che mette in mostra l'elastico del mio intimo. All'allenatore piacciono sicuramente i maschi e io sono naturalmente il suo tipo. Ecco spiegato il perché del suo non voler guardarmi in faccia mentre si complimentava per l'ottima prestazione sportiva di Andrea insieme a Claudia. Si vergognava o forse non voleva essere scoperto dalla madre di uno dei suoi ragazzi temendo che, se avesse capito il suo essere gay, poteva anche credere che aveva piacere a molestarli perché certa gente ancora oggi associa la parola "pedofilia" a "omosessualità". Mia sorella non e' mai stata una grande fan dei gay. Complice un suo periodo particolarmente religioso e la scoperta di quel ricchione di suo fratello a letto con il suo ex marito per giunta bisessuale, non hanno giovato al farmi accettare da lei ma, fortunatamente per me, tutte queste sue riserve sono andate man mano scemando ed ha imboccato la strada giusta iniziando ad amare il fratello per quello che e' veramente e mai e poi mai potrebbe pensare che io possa fare del male a qualche ragazzino. Questo non permetto a nessuno di pensarlo.
"Peccato che papà non ha potuto vedermi giocare", dice Andrea in macchina mentre raggiungiamo la pizzeria
"Ho registrato tutta la partita. Domani gli invierò i file tramite e-mail", gli risponde la madre cercando di tranquillizzarlo
"Ma non e' la stessa cosa. Io volevo che fosse qui con me"
"Magari potrebbe succedere", gli dico
"Non ci credo. Papà e' in Inghilterra"
"Sapeva che oggi avresti giocato la tua prima partita importante e anche se non e' potuto essere allo stadio per vederla, sono sicuro che saprà rimediare"
"Come?", mi chiede ma io faccio spallucce
Arrivati in pizzeria, Andrea può esaudire il suo desiderio di rivedere suo padre Pedro. Questo e' stato il mio regalo per lui anche perché tra qualche giorno sarà il suo compleanno. Una volta, dopo aver scopato con Rafael, gli ho detto di quanto sarebbe stato bello se Pedro fosse presente alla prima partita del figlio e lui mi ha dato il coraggio di richiamarlo dopo tanto tempo e dirgli quello che stava per succedere di bello nella vita di Andrea. Ora li vedo abbracciati e gli occhi di tutti diventano lucidi. Persino Claudia non e' più arrabbiata con lui. Perché dovrebbe? Dopo tutto si sono ormai lasciati da anni e lei si e' rifatta una nuova e serena vita matrimoniale lasciandosi alle spalle quella precedente che tanto serena non era. Pedro rimane giusto il tempo necessario per festeggiare la vittoria della squadra di Andrea e il suo compleanno. Poi deve ritornare in Inghilterra dove e' riuscito ad aprire un'agenzia di costruzioni. Ora non e' più l'operaio di cui mi ero innamorato ma il padrone di un impero. Dopo aver accompagnato Andrea agli allenamenti, mi sono proposto io di farlo, rivedo Brando. Siamo quasi da soli e non deve preoccuparsi di quello che potrebbero dire i genitori dei ragazzi che allena perciò e' più loquace di qualche giorno fa. Mi chiede addirittura se voglio andare a bere qualcosa insieme a lui. Accetto e suggerisco di andare nel mio locale preferito, quello gay, ma lui invece rifiuta e mi mette un bigliettino in tasca dove poi scoprirò esserci scritto l'indirizzo di casa sua. Dopo averla raggiunta, Brando apre la porta con addosso solo un asciugamano bianco avvolto intorno alla vita. Il porco non vuole perdere tempo e neanche io.
"Sentiamo, cosa vorresti farmi bere qui a casa tua?", gli chiedo giocherellando con le dita sul suo petto villoso
"Che ne dici di un bel succo di coglioni?"
"La mia bibita preferita"
"Perchè non cominci a mungermi?", mi domanda
Dopo questa richiesta, gli allento l'asciugamano facendolo cadere a terra mostrandomi il suo cazzo in erezione che io avevo precedentemente visto ergersi dietro quell'ingombrante telo bianco. Mi sdraio sul divano poggiando il mento su un bracciolo mentre lui si piega leggermente sulle ginocchia in modo che la sua proboscide possa entrare nella mia bocca. Una volta entrata, impossibilitato dal poter muovere la testa, lascio che sia lui a condurre i giochi. Brando mi mette una mano sulla nuca e un'altra tra i capelli spostandomi il mio capo verso destra perché il mio naso gli impediva di osservare come mi stesse scopando il cavo orale incapace di vederlo a causa della posizione assunta. Cerco di muovere la lingua contro la sua capocchia partecipando al pompino ma l'allenatore di mio nipote non ne vuole sapere di farmi partecipare perché, quando si piega in avanti sulla mia schiena abbassandomi il pantalone e mettendo in mostra il mio culo, mi ficca ancora di più il suo membro nella gola e sono costretto anche a smettere di muovere la lingua come se quel bastone mi avesse anestetizzato tutta la bocca. In questa posizione, Brando mi stimola l'ano con le dita bagnandole di saliva mentre la mia cappella, uscita fuori dall'elastico dell'intimo, bagna di pre-spermala stoffa del divano . Quando esce dalla mia bocca facendomi sollevare e prendere aria, lui continua sempre a scoparmi la bocca e preparare il mio culo ma io ora posso usare le mani per collaborare al pompino. Dopo avermi baciato e sputato in bocca non so quante volte, mi getta nuovamente sul divano a culo all'aria penetrandomi con il suo pene foderato.
"Mamma che culo! Sapevo che mi avrebbe fatto godere così"
"Ti e' piaciuto guardarmelo davanti a tutti l'altro giorno?"
"Giuro che ti avrei scopato lì davanti a tutti"
"Scopami adesso, fammi tutto quello che vuoi. Trombami più forte", incito Brando girando una mano dandogli dei colpetti sulla chiappa destra
"Cazzo, sei proprio una troia"
"Non sai quanto"
"Lo sospettavo ma non credevo fino a questo punto. Sono felice di essermi sbagliato e di aver provato di persona tutto questo ben di Dio", fa lui accarezzandomi le chiappe come se fossero una reliquia
Il maturo continua a scoparmi tenendo le mani sulle mie natiche. Io ne approfitto per sollevarmi con il busto poggiando un braccio sullo schienale del divano e uso la mano destra per segarmi. Sento i suoi peli pubici solleticarmi le chiappe ad ogni sua spinta. Brando sta esternando tutta la sua voglia di scoparmi accumulata il giorno che ci siamo visti la prima volta e che ha dovuto tenere a bada davanti a tutti per non farsi scoprire sebbene qualche genitore avrà sicuramente notato una sua movenza più aggrezziata nonostante il gran bel pezzo di maschio alfa che e'. Mentre mi sego, spinge il suo bacino contro il mio culo stantuffandomi e poi mi schiaccia la testa contro il divano facendomela girare verso sinistra. Smetto di segarmi ma non importa. Il mio cazzo urta contro un cuscino strusciandosi su di esso e provocandomi una piacevola sensazione che basta per non continuare a toccarmi. Brando mi da delle spinte singole facendomi entrare tutto il suo randello nell'ano. Mi abbraccia facendomi alzare ma non interrompendo la chiavata. Mi stritola con le sue braccia che si gonfiano quando le mani si poggiano l'una sul mio collo e l'altra sulla bocca coprendomi anche il naso. Sta cercando di farmi concentrare sul culo facendomi quasi perdere i sensi ma non perché comincia a mancarmi l'aria. Prosegue in questo modo per un altro po', per poi liberarmi evitando di strangolarmi sul serio. Riprendo a smanettarmi l'attrezzo mentre lui mi ficca il suo dentro lo sfintere tenendomi fermo per le spalle scaricando su di esse tutta la sua forza stritolatrice. Forse si comporta così perché e' da tanto che scopa e vuole sfogarsi oppure lo fa perché vuole darmi la prova della sua resistenza nonostante l'età.
"Ti piace brutta troia?"
"Si, mi piace, continua"
"Pensa se lo sapesse la tua famiglia che ti fai chiavare dall'allenatore di tuo nipote. Mi eccito al solo penserio di vederti arrossire davanti a loro"
"La mia famiglia sa già di me e non sarebbe un dramma. Però se vuoi scoparmi davanti a loro credo proprio che non si scandalizzerebbero, anzi"
"Mi piacerebbe scoparmi il marito di tua sorella"
"Anche a me ma e' inavvicinabile"
"Sai, mi hai fatto eccitare. Forse e' uno di quelli che sembrano maschi ma in realtà non aspettano altro che incontrare un tipo come me", fa Brando pensando che Agostino possa farsi scopare da lui
"Ora hai me qui, scopa me invece che pensare di scopare lui"
"Certo che ti scopo, lo sai?", mi domanda dandomi una forte bordata "e poi sono sicuro che il suo culo, per quanto stretto, non mi darebbe piacere come invece me ne da il tuo", si complimenta Brando facendomi inorgoglire
Brando esce dal mio culo e mi fa girare. Lo abbraccio baciandolo con la lingua ed e' solo allora che me ne accorgo. Sulle sue spalle ha una leggera peluria che si estende anche intorno al collo e questo lo rende il classico bear. Avete presente l'attore porno Jack Radcliffe? No? Bugiardi. Se non lo conoscete vi invito a cercarlo su internet così vi fate più o meno un'idea di chi mi stia scopando anche se Brandon e' meno peloso di lui. Dopo aver limonato, mi getta ancora sul divano a pancia in su e mi alza le gambe penetrandomi. Posso tenerle in aria facilmente mentre lui poggia le mani sui cuscini del sofà usandoli come cardini dove scaricare il suo peso ed io con una mano lo sego e con l'altra gli accarezzo i pettorali e anche il collo. Il leggero pelo di cui vi parlavo precedentemente mi eccita da morire. Ho scopato con diversi uomini pelosi ma nessuno lo era come lo e' Brando. A momenti mi aspetto che cambi il colore degli occhi da castano a giallo, ululi e si trasformi in un licantropo. Di solito nei film e nelle serie tv, i lupi mannari sono dei bei ragazzi e lui potrebbe benissimo interpretarne uno. Mi prende per il collo schiaffeggiandomi la faccia in modo che io possa aprire la bocca e lui ci sputa dentro ma ogni sputo che ricevo diventa sempre meno consistente del precedente perché gli si sta impastando la bocca per la foga della scopata. Dopo diversi colpi renali, cambiamo posizione. Brando si siede sul divano ed io su di lui impalandomi sul suo meraviglioso cazzo ed ora ho davanti ai miei occhi tutta quella magnifica distesa di peli a portata di mano. Questa volta, però, non riesce a resistere a lungo perchè si toglie dal mio culo, si leva il profilattico e sborra sulle mie chiappe. Con le mani racimolo più seme possibile prima che diventi acquoso e lo lecco via quasi come se fossi seduto su un bidet a darmi una sciacquata. Mi sollevo verso il suo petto e comincio a segarmi strofinandomi il membro contro i suoi pettorali villosi simulando una spagnola finendo per imbrattarli di bianco liquido seminale. Brando mi fa alzare e anche lui si alza dal divano prendendomi per mano e portandomi in bagno.
"Vieni, facciamo la doccia insieme", mi dice
"Ho desiderato fin da subito toccare il tuo corpo", affermo passandogli le mani sul torace "massaggiare ogni singola parte", continuo
"In questo modo puoi toccarmi il culo"
"Vuoi che ti scopi?", gli chiedo
"Non se ne parla proprio. Anche se hai un bel cazzo, nel mio culo non ce ne finirà mai più un altro"
"Perché? Quando c'e' finito il primo?", domando curioso
"Poi ti racconto", mi risponde "tanto avremo altre occasioni per parlare no?"
"Spero non solo per parlare", dico facendolo sorridere
Faccio per prendere il bagnoschiuma che e' sul mobiletto dietro alle sue spalle ma mette le mani sulle mie spingendomi verso in basso con tutta la forza che ha conficcandomi le dita nelle scapole. Penso che abbia voglia di un pompino e penso anche che deve possedere un periodo refrattario relativamente basso ma scansa le mie mani dal suo pene brandendolo da solo. In quel momento capisco che non vuole farsi spompinare ed apro la bocca per ricevere il suo caldo e giallo piscio. Con il primo schizzo mi lava il petto mentre con il secondo, il terzo, il quarto e via discorrendo mi disseta come se mi fossi assetato in mezzo al deserto. Poi ci laviamo e torno a casa mia ma ogni volta che Andrea deve andare agli allenamenti lo accompagno io così posso fissare gli appuntamenti per il sesso con il suo aitante allenatore di calcio.

FINE CAPITOLO 12

Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica

TO BE CONTINUED

TUTTO CIO' E' ACCADUTO PRIMA DEL COVID-19

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